TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: |
1434 |
INTITOLATE A UOMINI: |
713 |
INTITOLATE A DONNE: |
35 |
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLARE A DONNE |
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): |
3 dell'Immacolata (piazzetta) Santa Maria S. Maria in Calchera (piazzetta) |
Sante, beate, martiri: |
10 Madre Teresa di Calcutta (via) Sant'Angela Merici (via) Sant'Orsola (via) Sant'Eufemia (viale) Sant'Agata (corsetto) Sant'Anna (via) S. Caterina (via) S. Chiara (contrada) S. Francesca Saverio Cabrini (via) Crocifissa di Rosa (via) |
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: |
1 Monache (via) |
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: |
1 delle Dimesse (vicolo)
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Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): |
7 Sorelle Agazzi (via) Laura Cereto (via) Grazia Deledda (via) Veronica Gambara (via) Nella Berther (via) Oriana Fallaci (giardini) Sofia Testi (via)
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Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): |
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Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): |
5 Eleonora Duse (via) Maria Malibran (via) Adelina Patti (via) Giuseppina Strepponi (via) Adelaide Melanotte (via)
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Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): |
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Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): |
6 Regina Ansa (via) Dolores Abbiati (via) Angela Contini (via) Brigida Avogadro (via) Carolina Bevilacqua (via) Laura Bianchini (via)
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Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: |
1 Lavandaie del Borgo (via)
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Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: |
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Atlete e sportive: |
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Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): |
1
Angiolina Ferrari (via)
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Censimento a cura di: Marina Borghetti (2012) aggiornato da Claudia Speziali (2018)
Fonte: http://www.comune.brescia.it/servizi/casa/SUE/Documents/stradario%20di%20lavoro%20aggiornamento%202013.pdf
http://www.comune.brescia.it/servizi/ambienteeverde/VerdeRetIdricoMinore/parchiegiardini/Pagine/la-funzione-del-verde.aspx
Nel 2021 a Brescia è stato intitolato a Gabre Gabric il nuovo stadio di atletica, prima intitolazione a una donna in Italia di un impianto sportivo di questo tipo.
Gabre Gabric (1914-2015) nasce il 17 ottobre 1914, a Imotzki, in Dalmazia, all’epoca parte dell’impero austro-ungarico. Il suo vero nome è “Ljubica”, che vuol dire “amorina”, ma il padre la ribattezza Gabre in onore di Gabriele D’Annunzio. La bambina perde la madre durante la tremenda epidemia di spagnola, successiva alla Prima guerra mondiale e nel 1923 Gabre è affidata allo zio paterno, che vive negli Stati uniti, a Chicago. Il padre nel 1930, la fa tornare a Zara, che all’epoca è italiana. Nel 1936, insieme con nove compagne, partecipa alle Olimpiadi di Berlino; indossa per la prima volta la maglia della nazionale italiana e lo farà ventun volte complessivamente. Partecipa ai Giochi olimpici a Londra nel 1948 e ai campionati europei ─ nel 1938 a Vienna e nel 1946 a Oslo ─ detiene quattro titoli nazionali assoluti e migliora sette volte il record nazionale del lancio del disco. Continua a gareggiare nella categoria Master fino agli europei del 2010 ─ quando ha 96 anni ─ nel lancio del disco, nel getto del peso e nel lancio del giavellotto, guadagnando complessivamente 14 medaglie d’oro e 4 d’argento ai campionati mondiali ed europei. Dopo la Seconda guerra mondiale comincia insegnare educazione fisica negli istituti superiori bresciani e nel 1950 fonda insieme con il marito la società sportiva Atletica Brescia e ne è dirigente e allenatrice. Durante gli anni Cinquanta diventa giornalista professionista: è direttrice della sala stampa della Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) ai Giochi olimpici di Roma 1960, scrive per La Gazzetta dello Sport e Tuttosport, è la prima donna giornalista sportiva al Giornale di Brescia, poi passa a Bresciaoggi e lì conclude la sua carriera nella carta stampata. Riprende a gareggiare come Master, fonda a Brescia le Pantere grigie, per l’insegnamento e l’organizzazione della ginnastica alla terza età, è la prima presidente del Panathlon Club di Brescia e, prima di compiere i cent’anni, fa un’esperienza anche nel mondo del cinema: il regista Jan Tenhaven la sceglie, unica italiana, per il suo film Herbstgold (Oro d’autunno) premiato con l’Orso d’oro alla Berlinale del 2010. Muore a Brescia il 16 dicembre 2015, dal 2016 è ricordata, prima donna atleta, nel Famedio del Vantiniano
All'inizio di gennaio 2020 il Comune ha intitolato un parco ad Annalisa Durante (1990-2004) vittima della violenza di camorra, e l'area verde esterna alla stazione della metropolitana San Polo Cimabue a Maria Montessori
Nel 2018 l'Amministrazione comunale di Brescia ha intitolato una nuova strada alle Sorelle Ambrosetti.
Teresa Ambrosetti (Castegnato 1898 - Brescia 1981)
Figlia del medico condotto del paese, si laurea in matematica a Torino con una tesi d’avanguardia sulla geometria sperimentale, sotto la guida del professor Guido Fubini, di cui è per un breve periodo assistente. Il docente è costretto a lasciare l’Italia a causa delle leggi razziste del 1938 e si trasferisce negli Stati Uniti, dove collabora con Albert Einstein. All’epoca Teresa, a causa della morte precoce del padre e dei conseguenti problemi finanziari, aveva già abbandonato la carriera scientifica, per dedicarsi all’insegnamento negli istituti nautici, ultimo quello di Venezia.
Luigia Ambrosetti, detta Gina o Giangi (Castegnato 1905 - Brescia 2004)
Sorella minore di Teresa, è la prima donna bresciana a laurearsi in chimica, a Torino nel 1928. Durante gli anni torinesi stringe un’amicizia lunga una vita con Lalla Romano, che le dedica un capitolo nel suo romanzo Una giovinezza inventata. Tornata a Brescia, è per quarant’anni (1929-1969), vicedirettrice della sezione chimica del Laboratorio di Igiene e Profilassi della Provincia di Brescia, dando un importante contributo allo studio delle frodi sugli alimenti immessi nel mercato.
Nel comune di Brescia è stato intitolato un giardino a Santa Chiara e San Francesco
Dolores Abbiati (1927-2001): Benché nata a Lipari durante il confino del padre, uno dei fondatori del PCI, è bresciana e in città si svolge gran parte della sua vita. Partecipa alla Resistenza in Val d'Ossola come staffetta nelle Brigate Garibaldi con il nome di battaglia di Lola, nel dopoguerra si iscrive alle organizzazioni giovanili comuniste e negli anni ’60 è sindacalista della Cgil. Alle elezioni politiche del 1968 è eletta al Senato e è componente della 10ª Commissione permanente (Lavoro, emigrazione e previdenza sociale), mentre alle successive consultazioni del 1972 e del 1976 è eletta alla Camera dei Deputati e è vicepresidente della XIV Commissione (Igiene e sanità pubblica).
Sant’ Angela Merici (1474 –1540): E’ una religiosa bresciana, fondatrice della Compagnia delle dimesse di sant'Orsola, proclamata santa da papa Pio VII il 24 maggio 1807. Le sua idea di aprire scuole per le ragazze è rivoluzionaria per un'epoca in cui l'educazione è privilegio quasi solo maschile
Regina Ansa (?- 774) è moglie di Desiderio, duca di Brescia e re dei Longobardi, nonché fondatrice del Monastero di Santa Giulia, di cui sarà badessa la figlia Anselperga e in cui un’altra figlia, Ermengarda, ripudiata da Carlo Magno, morirà.
Brigida Avogadro (XV secolo): Mitica figura di nobildonna bresciana che, durante l'assedio di Brescia del generale Nicolò Piccinino nel 1438, avrebbe incitato alla resistenza i bresciani apparendo in mezzo ai combattenti con la lancia in mano, sugli spalti, raffigurata sul soffitto della sala del maggior Consiglio in Venezia a opera di Tintoretto, o forse della sua bottega.
Nella Berther (1913-1972) è un'insegnante bresciana, critica letteraria, scrittrice (esce nel 1950 il romanzo Pan di ségale), traduttrice, curatrice e compilatrice, tra gli altri, di volumi per la scuola media e di edizioni scolastiche.
Carolina Bevilacqua (fine ‘700-1849) È una nobildonna bresciana che organizza nel 1848-1849 l’assistenza ai feriti durante la rivolta di Brescia, trasformando il suo palazzo di Brescia in luogo di accoglienza per loro, sotto la direzione della figlia Felicita, poco più che ventenne, mentre lei si reca negli ospedali da campo a prestare soccorso e organizzare, a spese proprie, gli approvvigionamenti.
Laura Bianchini (1903-1983) È partigiana delle formazioni bianche dopo l'8 settembre 1943 e coordina la stampa del foglio clandestino Il Ribelle, oltre a essere una delle 21 costituenti italiane, l’unica bresciana. Nel 1948 è eletta deputata alla Camera nel collegio di Brescia per la DC a e fa parte della Commissione Istruzione e Belle arti.
Laura Cereto (1469-1499) È un’umanista bresciana e il suo nome è legato a una raccolta di lettere latine da lei inviate ai familiari e a una serie di personaggi del mondo culturale dell'Italia settentrionale, dedicata al cardinale Ascanio Maria Sforza Visconti. I passi più vivaci e interessanti delle lettere riguardano la difesa della dignità femminile e del diritto delle donne a educarsi e a competere sul piano culturale con gli uomini.
Angela Contini (1823-1887) Di lei si narra che, durante le Dieci Giornate di Brescia, che si chiuderanno con mille caduti, viene sbalzata dal letto da una cannonata che fa crollare le pareti della camera, segue il marito sulle barricate, armata di fucile, e, ritornata nella sua casa, sorprendendovi un soldato croato che sta razziando, lo butta giù dalle scale gridandogli: “Vattene! Le bresciane non uccidono inermi”.
Crocifissa di Rosa (1813-1855) Al secolo Paola Francesca Maria Di Rosa, è una religiosa bresciana, fondatrice della congregazione delle Ancelle della Carità nel 1839 e canonizzata da papa Pio XII nel 1954. A Brescia, oltre che una via, le è stato dedicato anche un quartiere.
Angiolina Ferrari (1878 - 1924) è la moglie di un industriale locale il quale le intitola la Colonia Alpina di Cevo, in Valcamonica, fondata nel 1929, per le operaie dei suoi calzifici e in genere quelle dell'industria e dell'agricoltura bisognose di montagna
Veronica Gambara (1485-1550) nobildonna e poetessa bresciana – Pietro Bembo definiva le sue rime “leggiadre” e era apprezzata da Giacomo Leopardi – ha lasciato un suggestivo epistolario. Nel 1509 sposò Gilberto X, signore di Correggio. Dal 1518, dopo la morte del marito, rimase al governo del piccolo stato, che resse con saggezza e abilità fino alla propria morte.
Adelaide Malanotte (1785-1832) Veronese di nascita, è stata una contralto di fama; per lei il giovane Rossini musicò il Tancredi. Negli ultimi vent’anni della sua vita si legò sentimentalmente a un nobile bresciano e morì a Salò.
Giuseppina Strepponi (1815-1897): È stata una soprano italiana, nota anche per essere stata la seconda moglie di Giuseppe Verdi, nonché interprete dei suoi melodrammi, grande amica, confidente e consigliera. I suoi carteggi sono tra i documenti più importanti per ricostruire la biografia verdiana
Sofia Testi (1874-1933) È stata direttrice scolastica a Brescia e ha creato corsi per ragazzi svantaggiati e una scuola per operaie
Le Dimesse sono suore laiche.
Si segnalano una via dedicata alla famiglia Boccacci, composta dal padre, la madre Emma Ceretti e la figlia Lidia, vittima, insieme a altri civili, di una rappresaglia nazifascista il 26 aprile 1945 e una via intitolata a Olves e Oscar Di Prata, sorella e fratello entrambi artisti.
Note biografiche a cura di Claudia Speziali