Da sempre divisa tra politica, femminismo, satira, teatro e scrittura, Franca Rame (Parabiago, 18 luglio 1929 – Milano, 29 maggio 2013), è stata fortemente impegnata in battaglie a difesa delle categorie più deboli, portate avanti con tenacia anche nel Parlamento italiano. Per questo motivo ci sembra un omaggio doveroso intitolarle una via, una piazza, forse meglio un teatro o una casa di accoglienza per donne vittime di violenza.
Bella, brava e intelligente, ci ha insegnato a essere fiere di se stesse e orgogliose della propria femminilità, e che essere belle non è una colpa.
Figlia d’arte, comincia a calcare il palcoscenico appena nata. Con Dario Fo, suo marito, fonda una Compagnia di grande successo, che dà vita a spettacoli di satira e di controinformazione politica anche molto feroci. Sostiene l'organizzazione Soccorso Rosso Militante, partecipa al movimento femminista, cominciando a interpretare testi di propria composizione. Il 9 marzo 1973 rimane vittima di uno stupro, perpetrato da cinque uomini d'estrema destra. Su questa vicenda, a distanza di tempo, scrive un testo. Il procedimento penale si conclude solo nel febbraio 1998, con la prescrizione del reato. Eletta senatrice nel 2006, lascia il Senato nel 2008, delusa da istituzioni refrattarie a ogni sollecitazione esterna.
A Milano, il 21 settembre 2015, la Giunta comunale le dedica un giardino.