Lazio
Toponomastica femminile nel Lazio
La ricerca sulle strade e le piazze dei comuni laziali si presenta ancora incompleta. Se le indagini hanno riguardato diversi comuni vicini a Roma, non si ha la stessa partecipazione in altre province. Qualche traccia da Viterbo (Bolsena e Montefiascone), iniziali riferimenti per Sora (Frosinone), la realtà completa della città di Rieti, nulla da Latina.
Deludente la reazione dei sindaci e delle amministrazioni locali. In un generale silenzio e una evidente disattenzione spiccano tre comuni.
A Ladispoli (RM) il sindaco Crescenzo Paliotta ha mostrato interesse verso la nostra iniziativa, scrivendo direttamente sulla pagina di Facebook: “È una proposta interessante che merita attenzione. Sosteniamo il progetto e nei prossimi giorni aderiremo formalmente all'iniziativa!”.
Anna Ombretta Alisi, assessora del comune di Colonna (RM), ha accolto l’invito ad aderire a quella che lei chiama “campagna per la memoria femminile”. La proposta dell’assessora prevede il coinvolgimento attivo delle cittadine di Colonna: “Insieme alle altre consigliere abbiamo pensato di lanciare l'iniziativa in occasione dell'8 marzo e proporre alle nostre cittadine un sondaggio on-line per la scelta delle donne –italiana e internazionale– alle quali intitolare due luoghi del nostro paese. Per quanto riguarda la donna a livello locale, stiamo facendo una ricerca storica, per ora una donna che ha avuto un ruolo importante nella comunità è stata la levatrice!!!”.
Il comune di Supino (FR) si è impegnato a censire le strade del paese intitolate a figure femminili e, rispondendo alla campagna per l’8 marzo, ad intitolare le prossime strade a donne.
Nel complesso, pur con un andamento a macchia di leopardo, lo studio della toponomastica nel Lazio evidenzia, in linea con le molte realtà italiane, poche vie intitolate alle donne. Sono soprattutto le figure legate all’ambito religioso e alla sfera del sacro a essere ricordate sulle targhe delle strade. In alcuni comuni i riferimenti si allargano a donne della mitologia e del mondo antico romano, qualche via commemora figure molto note come Maria Montessori e Grazia Deledda, oppure qualche esponente femminile di Casa Savoia. Sono veramente eccezioni le strade dedicate a donne del mondo politico-culturale più recente: una via Nilde Iotti si trova a Monterotondo (RM); Colleferro (RM) ricorda Oriana Fallaci, unico nome femminile su 169 strade; infine Rieti celebra la sua cittadina Elettra Pollastrini, eletta nell’Assemblea Costituente della Repubblica Italiana e deputata nella I e II Legislatura.
Anche la realtà di Roma è apparsa distante e poco attenta.
Dei 19 municipi in cui è suddivisa l’area metropolitana, solo 2 hanno risposto in modo positivo. Nel II Municipio è stata approvata la seguente mozione:
OTTO MARZO 2012: TRE DONNE, TRE STRADE TOPONOMASTICA FEMMINILE
[...] Il Consiglio del II Municipio impegna la Presidente ad attivarsi presso i competenti Organi perché siano intestate a tre donne, distintesi per il proprio impegno a livello locale, nazionale ed internazionale, tre strade all’interno dei Parchi e delle Ville storiche del II Municipio coinvolgendo, nella ricerca delle personalità da proporre, la Commissione delle Elette municipale.
Cons. Anna Marcon proponente
Maria Claudia Mastrapasqua
Daniela Chiappetti
Più significativo l’intervento del XV Municipio nel quale è stato deliberato che due importanti giardini del quartiere Marconi siano intitolati a due donne: Elena Cornaro Piscopia e Laura Bassi, rispettivamente la prima donna laureata della storia e la prima donna docente universitaria. Questo importante passo avvia il percorso procedurale prima nel Consiglio del XV municipio ed infine nell’Ufficio Toponomastica.
Ecco il link: arvaliamunicipio15.it
Campagna 8marzo 3 donne 3 strade
Deliberazioni | Adesioni | Impegni |
Roma XV | Roma II | Colonna (RM) Ladispoli (RM) Supino (FR) |
Le prime ricerche di Toponomastica femminile su Roma sono partite dai dati presenti nel volume "Le donne di Roma. Le strade della capitale dedicate alle donne", pubblicato dal Comune di Roma all’inizio del 2000, finanziato dall’allora assessore capitolino alla cultura Gianni Borgna e dall’assessora per le Pari Opportunità Daniela Monteforte, la cui introduzione era stata curata da M. Camilla Briganti. In quella ricerca si evidenziava come su 14.270 strade, solo 336 fossero dedicate alle figure femminili, cioè poco più del 2%.
La realtà negli anni è cambiata, le aree periferiche della capitale si sono ingrandite e il censimento delle aree pubbliche è stato di nuovo avviato. Anche se il conteggio non si è ancora concluso e i dati non sono definitivi, si può affermare che il numero delle strade dedicate alle donne è aumentato, soprattutto nei nuovi quartieri. Qui si è cominciato a dare più visibilità alle figure femminili, la percentuale è salita di qualche punto, ma senza realmente indicare una sensibilità e un’attenzione nuove da parte delle amministrazioni.
Barbara Belotti e Livia Capasso
Referenti per il gruppo di lavoro di Toponomastica femminile della regione Lazio