Dol's Magazine si è occupata di Toponomastica femminile dagli esordi del gruppo, annunciandone la nascita il 20 gennaio 2012 e divulgandone poi le diverse iniziative.
A partire dal mese di luglio dello stesso anno, la rivista ospita una rubrica dedicata a Vie e disparità,
con approfondimenti sui diversi contesti toponomastici regionali, provinciali e comunali.
Raccogliamo in questo spazio tutte le pubblicazioni inerenti.
L'ultima regina dei Longobardi - Ansa
Già nel momento del loro stanziamento in Italia i Longobardi si caratterizzarono per la funzione chiave svolta dalle loro regine nel momento della trasmissione del potere. Ansa la sua ultima regina.
Buone pratiche e nuove intitolazioni al femminile a Lucca
Il 17 febbraio 2018 presso il CRED in via Sant’Andrea 33 a Lucca si è svolta la presentazione del libro di Maria Grazia Anatra Una strada per Rita a cura dell’amministrazione comunale e di Toponomastica femminile.
Prime donne nelle professioni: parte prima
Per iniziare a parlare delle prime donne nelle professioni, dobbiamo partire da lontano, dal secolo XI, quando incontriamo Trotula De Ruggiero, considerata la prima ginecologa della storia.
La Leonessa d'Italia - Terza Parte
Le Dimesse di sant’Orsola – Compagnia delle dimesse di Sant’Orsola”; “dimesse” perché non vestono l’antico e nobile abito delle monache e “di Sant’Orsola” e perché, non avendo la protezione delle mura di un convento, devono vivere nel mondo e restare fedeli a Cristo.
Itinerari di genere: Siviglia tra sacro e profano
Se nel precedente itinerario sivigliano hanno predominato le intitolazioni stradali legate alla sfera del sacro, per questo ultimo percorso cittadino, mondo religioso e mondo laico di intrecciano saldamente.
Anarchica Femminista parte per lo spazio
L’utopista Ursula Le Guin si è incarnata nelle donne dei nuovi movimenti, #metoo, #timeup, in Italia #quellavoltache. Nelle donne che si avvicinano, si prendono per mano, provano a immaginare un mondo nuovo, un mondo diverso.
Prime donne tra le note
Il rapporto tra donne e musica è stato tormentato ed ancora oggi, in alcuni paesi, come l’Iran, la misoginia musicale è ancora presente. Infatti nel 2015 la polizia ha impedito l’esibizione delle donne nell’orchestra di Teheran, nonostante rappresentassero la metà degli ottantasette musicisti.