TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: |
603 |
INTITOLATE A UOMINI: |
252 |
INTITOLATE A DONNE: |
26 |
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLARE A DONNE |
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): |
4 Casso Madonna Madonna Boschi Madonna del Bosco Madonnina |
Sante, beate, martiri: |
2 Sant'Agata Sant'Emilia |
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: |
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Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: |
2 Elisa Buscaroli Anna Maria Balla Cogolli |
Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): |
4 Grazia Deledda Nerina Minozzi Ada Negri Renata Viganò |
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): |
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Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): |
2 Rosa Bardelli Teresa Pasi |
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): |
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Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): |
5 Maria Benedetti Celestina Bergamini Roda Agida Cavalli Adalgisa Cervellati Maria Margotti |
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: |
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Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: |
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Atlete e sportive: |
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Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): |
7 Bulgarina Correggiolo Colombarina della Donna Morta delle Mondine della Villana Franchina Giuliana
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Censimento a cura di : Roberta Pinelli
Rosa Bardelli (1893-1956)
Nome d’arte di Cleonice Bardelli.Nata a Consandolo di Argenta il 1 settembre 1893, si trasferì a Ferrara in giovanissima età con residenza in via Garibaldi. Appassionata dal canto nel quale amava esibirsi per conto proprio, a orecchio, seppe farsi notare da Giulio Hirsch, titolare del setificio di via Crocebianca (oggi Alighieri) dove lavorava. Hirsch la portò dal padre di Gino Neri, lui pure musicista, che ne consigliò l’avvio allo studio. A Bologna seguì i corsi presso la Waldmann assieme a Toti Dal Monte. Ascoltandola, i maestri compresero che era chiaramente un bell’esempio di soprano lirico. Nel 1915 ebbe la prima chiamata: doveva cantare a Malta, ma fortunatamente rifiutò: la nave che doveva trasportarla affondò.
Causa la guerra poté debuttare solo il 12 gennaio 1918 a Siracusa con “Traviata”, opera che doveva restare nel suo repertorio assieme a "Boheme", "Butterfly”, "Otello", "Le Villi", "Don Pasquale", Faust", "Mefistofele", "Dejanice”, "Lohengrin" opera che le era particolarmente congeniale assieme a "I quattro rusteghi" che interpretò più di cento volte e fu riconosciuta, unanimemente, dalla stampa, quale protagonista difficilmente eguagliabile in questo ruolo.
La cantante ferrarese, nel corso della sua carriera, ebbe modo di sfoggiare disinvoltura anche in "Rigoletto", "Iris", "Guglielmo Tell", "Pagliacci", "Carmen", "Fra diavolo", "Falstaff", "Manon Lescaut" e "Gianni Schicchi". In concerto portò spesso anche romanze dalla "Turandot", "Amico Fritz" e "Manon" di Massenet.
La Bardelli non ebbe mai occasione di cantare alla Scala, con la quale ebbe comunque contratti e fu addirittura pagata.
Agida Cavalli
La notte del 29 febbraio 1944 una brigata nera proveniente dal ferrarese irrompe nel centro di Filo e circondala casa del partigiano Guerriero Vandini, già processato e condannato dal Tribunale Speciale nel 1931. La madre Agida Cavalli, che ha anche un figlio minore prigioniero in Germania, apre la porta ai brigatisti, che hanno il volto coperto. Mentre tenta di correre ad avvertire il figlio, è colpita a morte da uno dei dodici aggressori.
Il figlio viene portato in località Civettara per una esecuzione sommaria assieme al compagno di
lotta Giovanni Matulli, ma all’ultimo momento l’esecuzione viene sospesa.
Anna Maria Balla Cogolli
Non è menzionata nella storia di S.Biagio, ove invece figura la benefattrice Maria Teresa Balla Cogolli,
originaria di S.Biagio poi trasferitasi a Mordano e che in tarda età beneficiò il paese natale di importanti
lasciti.
Maria Benedetti
Sui testi a nostra disposizione, non si sono trovate altre informazioni oltre al fatto che fosse stata una
vivandiera Garibaldina.
Celestina Bergamini Roda
Consandolese, rimane uccisa durante una colluttazione nel tentativo di difendere un famigliare dall’attacco di una squadraccia fascista.
Elisa Buscaroli
Era figlia dell’imprenditore agricolo Luigi Buscaroli, morì all’età di 39 anni senza avere avuto alcun figlio. Per questo motivo la madre Clara dalle Vacche, che con lei aveva un rapporto molto speciale, decise di investire la parte di eredità spettante alla figlia per la costruzione di un asilo per i bambini del paese. Quando negli anni 70/80 del secolo scorso fu realizzata la lottizzazione sui terreni che in precedenza erano appartenuti alla famiglia Buscaroli, (possessione “Mensa” e possessione “Corte”), la via le fu intitolata.
Adalgisa Cervellati
La strada vicinale che fiancheggia la chiesa di S.M. Codifiume è stata intitolata alla Sig.ra Adalgisa
Cervellati per ricordare la figura di una persona che si è adoperata per diffondere fra i giovani della
frazione ed in particolare fra quelli della Borgata Cortili, la cultura dell'antifascismo. In casa sua si tenevano
gli incontri del partito comunista italiano. Vi nascose inoltre per anni, con grande rischio personale e della
propria famiglia, la bandiera del Partito Comunista Italiano.
Maria Margotti (1915 –1949)
Maria Margotti nasce alla Chiavica di Legno di Filo di Alfonsine e abita con la famiglia a Molino di Filo.
Giovanissima, dopo la morte del padre, diventa mondina. Partecipa attivamente alla Resistenza, diventa
vedova di guerra e, dopo la Liberazione, nel 1946 entra come operaia in una fornace della cooperativa di
Filo d'Argenta. Partecipa alle lotte sindacali per le sette ore di lavoro, il miglioramento del vitto, il rispetto
della legge di collocamento, l'assistenza in caso di malattia. La lotta raggiunge il culmine con lo sciopero
bracciantile del 1949, allorché oltre seimila braccianti e mondine si concentrano nelle campagne cercando di dissuadere i crumiri, che rendono vane le loro proteste. Interviene la polizia con un'azione di repressione
particolarmente dura e violenta ed il giorno dopo – 17 maggio - viene organizzata una manifestazione di
protesta durante la quale nuovamente la polizia si presenta in forze con cariche violente e sparatorie. Maria
Margotti viene falciata da una raffica di mitra sparata dal carabiniere Francesco Galeati nei pressi di
Marmorta di Molinella, mentre altre 30 persone rimangono ferite.
Nerina Minozzi
Si ricorda la figura di Nerina Minozzi per il grande impegno e la profonda umanità con cui ha svolto a S.M.
Codifiume, nella prima metà del XX secolo, il ruolo di insegnante della scuola primaria. Più che una
maestra, è stata per i bambini della frazione una seconda mamma.
Renata Viganò (1900 –1976)
Scrittrice precoce, a 13 anni pubblica, nel 1913, la sua prima raccolta di poesie, Ginestra in fiore, e nel 1916
Piccola Fiamma.
Naufragato il sogno di diventare medico, a causa di difficoltà economiche della famiglia che la inducono ad
interrompere il liceo, inizia a lavorare come inserviente e poi infermiera negli ospedali bolognesi. Nel
contempo continua a scrivere elzeviri, poesie e racconti per quotidiani e periodici, sino all'8 settembre 1943.
A seguito dell’armistizio partecipa alla lotta partigiana come staffetta ed infermiera collaborando alla stampa clandestina assieme al marito Antonio Meluschi, comandante di formazioni garibaldine.
Raggiunge la notorietà solo nel 1949 con “L'Agnese va a morire”, romanzo d'impianto neorealistico ispirato
alla Resistenza.Pinelli