Clara Josephine Wieck Schumann
Claudia Speziali
Maddalena Chelini
Di Clara Wieck si è celebrato nel 2019 con un certo rilievo il bicentenario della nascita, rivalutando, sia pure tardivamente, l’opera di una delle più importanti musiciste tedesche dell’Ottocento, messa lungamente in ombra dall’ingombrante marito, Robert Schumann. Clara nasce a Lipsia nel 1819 in una famiglia di musicisti; il padre, Friedrich Wieck, è maestro di piano e proprietario di una fabbrica di pianoforti, la madre, Marianne Tromlitz, è pianista e cantante, il nonno, Johann Georg Tromlitz, è stato compositore di buona fama nel Settecento, e pure il patrigno, il fratellastro e la sorellastra sono musicisti. Quando ha cinque anni, i genitori divorziano e la bambina è affidata al padre, il quale ne riconosce le straordinarie doti musicali e decide di farne una virtuosa del piano, benché all’epoca le donne abbiano ancora scarse possibilità di intraprendere una carriera da strumentista e le musiciste più importanti siano cantanti d’opera. Friedrich comincia subito a impartirle lezioni, seguendo i metodi di Pestalozzi e Rousseau e combinando studio e attività all’aria aperta, per rendere il suo apprendimento costante ed efficace. Attraverso un durissimo tirocinio questo padre orgoglioso e di carattere dispotico ma capace pedagogo, fa di Clara una bambina prodigio, dotata di una tecnica straordinaria e impeccabile, che diviene nel giro di pochi anni una delle concertiste più acclamate e stimate in Europa. Come il padre di Mozart, anche Friedrich si occupa di promuovere la carriera della figlia, occupandosi personalmente dei suoi concerti e delle sue tournée. Clara dà il suo primo concerto al Gewandhaus di Lipsia nel 1830; nel 1831 si esibisce a Weimar, Arnstadt, Kassel, Francoforte e perfino a Parigi, suscitando l’ammirazione di grandi maestri quali Lizst, Chopin, Berlioz e Paganini; nel 1838, a Vienna, l’imperatore Ferdinand I le conferisce la prestigiosa onorificenza di Königliche und Kaiserliche Kammervirtuosin (virtuosa da camera del re e imperatore) e nel 1839 torna a Parigi una seconda volta. La sua carriera concertistica è straordinaria: nel 1891, dopo sessant’anni dalla prima esibizione, Clara Wieck ha dato più di 1300 concerti in tutta Europa – soprattutto in Inghilterra tra il 1856 e il 1888 – come documenta una raccolta di programmi e volantini, iniziata dal padre e continuata dalla virtuosa stessa. E a questa carriera la musicista tiene moltissimo; nel 1868 dirà all’amico Johannes Brahms: «La pratica artistica è una grande parte del mio spirito, per me è come l’aria che respiro. Preferirei soffrire la fame, piuttosto che suonare in pubblico con soltanto la metà delle mie forze». (Die Ausübung der Kunst ist ja ein groβer Teil meines Ichs, es ist mir die Luft, in der ich atme. Hingegen wollt’ich lieber hungern, als mit halber Kraft öffentlich wirken).
La piccola Clara conosce il diciassettenne Robert Schumann quando il giovane si trasferisce a casa Wieck per prendere lezioni di piano da Friedrich; lei ha appena nove anni, ma i due instaurano un rapporto d’amicizia, che poi diviene legame sentimentale. Il padre, invidioso del grande talento dell’allievo, osteggia questa relazione in tutti i modi: per lunghi periodi impedisce ai due innamorati di incontrarsi, intercetta la loro corrispondenza, cerca di danneggiare la reputazione di Robert e perfino quella di Clara e si rifiuta di condividere con la figlia il denaro che la ragazza ha guadagnato dando concerti. Nonostante tutti questi ostacoli, Clara e Robert si sposano nel 1840. La coppia vive prima a Lipsia e poi a Dresda, tentando di conciliare la propria esistenza con i rispettivi impegni lavorativi. In realtà il perno della vita familiare è proprio Clara che, tra il 1841 e il 1854, partorisce ben otto figli e li cresce, gestendo quasi da sola la casa, la propria carriera artistica e l’attività musicale del marito. La giovane donna costituisce per l’inquieto e instabile R0bert non solo un punto di riferimento umano e affettivo, ma anche musicale, dialogando con lui in musica e influenzandone la produzione dal 1835 in poi. Negli anni Trenta e Quaranta dell’Ottocento è, infatti, consuetudine che ogni concerto comprenda esecuzioni di componimenti scritti dall’interprete, nascono in questo modo le prime pagine composte da Clara. Già a quattordici anni, nel 1833, la musicista scrive la Romance variée op. 3, cui Schumann risponde con gli Improptus op. 5, riprendendo il tema creato da Clara. In effetti, è importante anche la sua attività di compositrice, iniziata in tenera età con Quatre Polonaises op. 1, pubblicate quando l’autrice ha dieci anni. Clara Wieck è solita scrivere variazioni originali su temi famosi, che denotano il suo estro e la capacità di reggere il confronto con i pezzi sui quali lavora. Fra le sue opere meno conosciute, perché erroneamente attribuite al marito, vi sono tre raccolte di Lieder, un genere tipico del Romanticismo tedesco, in cui pianoforte e voce interpretano solitamente liriche dei maggiori poeti dell’epoca. I temi trattati sono squisitamente romantici: descrizione ed esaltazione di paesaggi naturali e di fiori, canti alla luna, riflessioni sull’amore e descrizioni di sogni. Questo genere si addice particolarmente a Clara poiché le consente di mettere a frutto la sua spiccata sensibilità e la sua capacità di esprimere i propri sentimenti più intimi, attingendo alla sua vita per comporre. I Lieder risalgono al periodo tra il 1830 e il 1856 e sono legati alle sue frequentazioni altolocate; spesso sono componimenti d’occasione per compleanni, anniversari, eventi di beneficenza e regali.
Benché il matrimonio sia fonte di felicità per entrambi i coniugi, Robert ha un atteggiamento decisamente ambivalente verso la carriera da virtuosa del piano della talentuosa Clara. Da un lato ne riconosce gli straordinari risultati e collabora costantemente con lei, ma, al tempo stesso, mal sopporta che lei sia più famosa di lui e, oltretutto, che quanto la moglie guadagna con le sue esibizioni superi notevolmente le proprie entrate. Nel corso degli anni Robert inizia a soffrire di amnesie e momenti di completa mancanza di lucidità, tanto da essere ripetutamente licenziato e gradualmente incapace di comporre. Per stargli vicina e prendersi cura di lui e della loro numerosa prole, Clara è costretta a ridurre gli impegni di concertista. L’instabilità mentale e il disagio di Robert culminano in un tentativo di suicidio nel 1854, cui segue l’internamento nel manicomio di Endenich, a Bonn, fino alla morte, nel 1856. Nel 1854 Clara riprende a esibirsi a tempo pieno, conseguendo costantemente grande successo e continuando a essere per il resto della sua vita una delle più importanti pianiste a livello mondiale, tanto da venir definita una sacerdotessa della musica. Proprio nel 1854 la musicista, nel pieno della sua libertà artistica e priva delle imposizioni paterne che all’inizio della carriera hanno pesantemente condizionato anche la scelta degli autori da eseguire, cambia il proprio repertorio. Schumann, Beethoven, Mendelssohn e Chopin predominano largamente in tutti i suoi concerti, seguiti a una certa distanza da Schubert, Bach e Brahms. Clara Wieck, inoltre, è tra le prime interpreti a esibirsi suonando a memoria, senza partitura, prima che questa modalità esecutiva si diffonda e si consolidi in abitudine. Dopo la morte del marito, l’attivissima vedova si dedica a conservare, curare e promuovere le sue opere, difendendole dalle critiche negative, e pertanto a lei dobbiamo la conoscenza completa e ordinata di tutta la musica composta da Schumann. Sostiene inoltre la carriera dell’allievo da lui prediletto, Johannes Bramhs, con il quale intreccia un’amicizia profonda e duratura. Fra le prime a ideare metodi d’insegnamento dello strumento adottati ancora oggi, dal 1878 al 1892 Clara, pur non interrompendo la sua carriera di virtuosa, insegna piano al conservatorio di Francoforte, unica donna in una scuola esclusivamente maschile. Sempre a Francoforte, nel 1891, tiene il suo ultimo concerto e, nel 1896, muore in seguito a un ictus, dopo aver sofferto negli ultimi anni di frequenti e intensi dolori fisici, a causa dell’eccessivo esercizio al pianoforte.
Traduzione francese
Joelle Rampacci
Le bicentenaire de la naissance de Clara Wieck a été célébré en 2019 avec un certain relief, revalorisant, quoique tardivement, l'œuvre de l'une des musiciennes allemandes les plus importantes du XIXe siècle, longtemps éclipsée par son encombrant époux, Robert Schumann. Clara est née à Leipzig en 1819 dans une famille de musiciens; son père, Friedrich Wieck, est professeur de piano et propriétaire d'une fabrique de pianos, sa mère, Marianne Tromlitz, est pianiste et chanteuse, son grand-père, Johann Georg Tromlitz, était un compositeur bien connu au XVIIIe siècle, et son beau-père aussi, le demi-frère et la demi-sœur sont musiciens. Quand elle a cinq ans, ses parents divorcent et l'enfant est confiée à son père, qui reconnaît ses talents musicaux extraordinaires et décide d'en faire une virtuose du piano, même si à l'époque les femmes avaient encore peu de chances de poursuivre une carrière comme instrumentiste, les musiciennes les plus importantes étaient des chanteuses d'opéra. Friedrich commence aussitôt à lui donner des cours, en suivant les méthodes de Pestalozzi et Rousseau et combinant études et activités de plein air, pour rendre son apprentissage constant et efficace. Grâce à une formation très dure, ce père fier et pédagogue au caractère despotique mais capable fait de Clara une enfant prodige, douée d'une technique extraordinaire et impeccable, qui devient en quelques années l'une des artistes de concert les plus acclamées et les plus estimées d'Europe. Comme le père de Mozart, Friedrich s'occupe également de promouvoir la carrière de sa fille, s'occupant personnellement de ses concerts et de ses tournées. Clara donne son premier concert au Gewandhaus de Leipzig en 1830; en 1831, elle se produit à Weimar, Arnstadt, Kassel, Francfort et même à Paris, suscitant l'admiration de grands maîtres tels que Lizst, Chopin, Berlioz et Paganini; en 1838, à Vienne, l'empereur Ferdinand Ier lui décerne le prestigieux honneur de Königliche und Kaiserliche Kammervirtuosin (virtuose de chambre du roi et de l'empereur) et en 1839, elle retourne une seconde fois à Paris. Sa carrière de concertiste est extraordinaire: en 1891, soixante ans après sa première représentation, Clara Wieck a donné plus de 1300 concerts à travers l'Europe - en particulier en Angleterre entre 1856 et 1888 - comme le montre une collection de programmes et de prospectus, commencée par son père et continuée par la virtuose elle-même. Et elle tient énormément à sa carriere artistique; en 1868, elle dit à son ami Johannes Brahms: «La pratique artistique est une grande partie de mon esprit, pour moi c'est comme l'air que je respire. Je préfère souffrir de la faim plutôt que jouer en public avec seulement la moitié de mes forces». (Die Ausübung der Kunst ist ja ein großer Teil meines Ichs, es ist mir die Luft, in der ich atme. Hingegen wollt’ich lieber hungern, als mit halber Kraft öffentlich wirken).
La petite Clara rencontre Robert Schumann, il a dix-sept ans lorsque le jeune homme s’installe chez les Wieck pour prendre des cours de piano avec Friedrich; elle n'a que neuf ans, mais les deux nouent une amitié, qui, plus tard, devient un lien sentimental. Le père, envieux du grand talent de l'élève, s'oppose de toute les manières à cette relation: pendant de longues périodes, il empêche aux deux amoureux de se rencontrer, intercepte leur correspondance, tente de nuire à la réputation de Robert et même à celle de Clara et refuse de partager avec le fille l'argent que la fille a gagné en donnant des concerts. Malgré tous ces obstacles, Clara et Robert se sont mariés en 1840. Le couple a d'abord vécu à Leipzig puis à Dresde, essayant de concilier leur existence avec leurs engagements professionnels respectifs. En réalité, le pilier de la vie de famille est surtout Clara qui, entre 1841 et 1854, a donné naissance à huit enfants et les a élevés, gérant presque seule la maison, sa carrière artistique et l'activité musicale de son mari. La jeune femme constitue pour Robert agité et instable non seulement un point de référence humain et émotionnel, mais aussi musical, dialoguant avec lui sur la musique et influençant sa production à partir de 1835. Dans les années trente et quarante du dix-neuvième siècle, l’usage veut que chaque concert comprenne des exécutions de compositions écrites par l'interprète, c'est ainsi que les premières pages composées par Clara sont nées. Déjà à l'âge de quatorze ans, en 1833, la musicienne écrit la Romance variée op. 3, auquel Schumann répond par l'Improptus op.5, reprenant le thème créé par Clara. En effet, son activité de compositrice est également importante, elle a débuté très jeune avec Quatre Polonaises op.1, publiées lorsque l'auteur a dix ans. Clara Wieck écrit généralement des variations originales sur des thèmes célèbres, qui dénotent son créativité et sa capacité à rivaliser avec les morceaux sur lesquels elle travaille. Parmi ses œuvres moins connues, parce qu’attribuées à tort à son mari, il y a trois recueils de Lieder, un genre typique du romantisme allemand, dans lequel le piano et la voix interprètent généralement les vers des plus grands poètes de l’époque. Les sujets abordés sont d’un romantisme pur: description et exaltation de paysages naturels et de fleurs, chants à la lune, réflexions sur l'amour et descriptions de rêves. Ce genre est particulièrement adapté à Clara car il lui permet de faire appel à sa sensibilité marquée et à sa capacité à exprimer ses sentiments les plus intimes, puisant dans sa vie pour composer. Les Lieder remontent à la période entre 1830 et 1856 et sont liés à ses fréquentations de haut rang; souvent, ce sont des poèmes occasionnels pour des anniversaires, des fêtes, des événements de charité et des cadeaux.
Bien que le mariage soit une source de bonheur pour les deux époux, Robert a une attitude résolument ambivalente envers la carrière de virtuose du piano de la talentueuse Clara. D'une part, il en reconnaît les résultats extraordinaires et collabore constamment avec elle, mais, en même temps, il supporte mal qu'elle soit plus célèbre que lui et, de plus, que ce que sa femme gagne avec ses performances dépasse largement ses revenus. Au fil des années, Robert commence à souffrir d'amnésie et de moments de manque total de clarté, à tel point qu'il est licencié à plusieurs reprises et progressivement incapable de composer. Pour rester proche de lui et prendre soin de lui et de leurs nombreux descendants, Clara est obligée de réduire ses horaires de concerts. L'instabilité mentale et la détresse de Robert ont abouti à une tentative de suicide en 1854, qui a été suivie par l'internement à l'asile Endenich à Bonn, jusqu'à sa mort en 1856. En 1854, Clara a repris les exhibitions à plein temps, obtenant constamment un grand succès et continuant d'être pour le reste de sa vie l'une des pianistes les plus importantes du monde, à tel point qu'elle a été appelée prêtresse de la musique. C'est en 1854 que la musicienne, au plus fort de sa liberté artistique et privée des impositions paternelles qui ont fortement influencé le choix des auteurs à interpréter au début de sa carrière, change de répertoire. Schumann, Beethoven, Mendelssohn et Chopin prédominent largement dans tous ses concertos, suivis de loin par Schubert, Bach et Brahms. De plus, Clara Wieck est parmi les premières interprètes à se produire en jouant par cœur, sans partition, avant que ce mode de performance ne se propage et ne devienne habituel. Après la mort de son mari, la veuve très active s'est consacrée à la préservation, à l'entretien et à la promotion de ses œuvres, à les défendre contre les critiques négatives, et nous lui devons donc la connaissance complète et ordonnée de toute la musique composée par Schumann. Elle soutient également la carrière de son élève préféré, Johannes Bramhs, avec qui elle noue une amitié profonde et durable. Parmi les premières à inventer des méthodes d'enseignement de l'instrument encore adoptées aujourd'hui, de 1878 à 1892 Clara, sans interrompre sa carrière de virtuose, enseigne le piano au Conservatoire de Francfort, seule femme dans une école exclusivement masculine. Toujours à Francfort, en 1891, elle donne son dernier concert et, en 1896, meurt des suites d'un accident vasculaire cérébral, après avoir souffert les dernières années de douleurs physiques fréquentes et intenses dues à un exercice excessif au piano.
Traduzione inglese
Syd Stapleton
The bicentenary of Clara Wieck's birth was celebrated in 2019 with some ceremony, revaluing, albeit belatedly, the work of one of the most important German musicians of the nineteenth century, long overshadowed by her famous husband, Robert Schumann. Clara was born in Leipzig in 1819 into a family of musicians. Her father, Friedrich Wieck, was a piano teacher and the owner of a piano factory. Her mother, Marianne Tromlitz, was a pianist and singer, and her grandfather, Johann Georg Tromlitz, was a well-known composer in the eighteenth century. Her stepfather, half-brother and half-sister were also musicians. When she was five years old, her parents divorced and she was entrusted to her father, who recognized her extraordinary musical skills and decided to make her a piano virtuoso, although at the time women still had little chance of pursuing a career as an instrumentalist. The most important women in music were opera singers. Friedrich immediately began to give her lessons, following the methods of Pestalozzi and Rousseau, combining study and outdoor activities to make her learning engaging and effective. By way of a very difficult apprenticeship, this proud father, a despotic but capable pedagogue, made Clara into a child prodigy, gifted with an extraordinary and impeccable technique. Within a few years she became one of the most acclaimed and highly regarded concert artists in Europe. Like Mozart's father, Friedrich also took on the promotion of his daughter's career, personally organizing her concerts and tours. Clara gave her first concert at the Gewandhaus in Leipzig in 1830. In 1831, at only 12 years of age, she performed in Weimar, Arnstadt, Kassel, Frankfurt and even in Paris, arousing the admiration of great masters such as Lizst, Chopin, Berlioz and Paganini. in 1838, in Vienna, Emperor Ferdinand I bestowed on her the prestigious honor, Königliche und Kaiserliche Kammervirtuosin (chamber virtuoso of the king and emperor). In 1839 she returned to Paris for a second time. Her concert career was extraordinary. By 1891, sixty years after her first performance, Clara Wieck had given more than 1,300 concerts throughout Europe - especially in England between 1856 and 1888 - as documented by a collection of programs and flyers, begun by her father and continued by the virtuoso herself. Clara was utterly devoted to this career. In 1868 she told her friend Johannes Brahms: "The practice of my art is a big part of my spirit, for me it is like the air I breathe. I'd rather go hungry than play in public with only half my strength." (Die Ausübung der Kunst ist ja ein groβer Teil meines Ichs, es ist mir die Luft, in der ich atme. Hingegen wollt’ich lieber hungern, als mit halber Kraft öffentlich wirken).
Young Clara met the seventeen-year-old Robert Schumann when the young man moved to the Wieck home to take piano lessons from Friedrich. She was just nine years old, but the two established a friendship which then became a sentimental bond. The father, envious of the great talent of his pupil, opposed this relationship in every way he could. For a long time he prevented the two lovers from meeting, intercepted their correspondence, and tried to damage Robert's reputation and even that of Clara. He also refused to share with his daughter the money that the girl earned by giving concerts. Despite all these obstacles, Clara and Robert married in 1840. The couple lived first in Leipzig and then in Dresden, trying to reconcile their existence with their respective work commitments. In reality, the pivot of family life was precisely Clara who, between 1841 and 1854, gave birth to eight children and raised them, managing the house, her artistic career and her husband's musical activity almost alone. The young woman constituted, for the restless and unstable Robert, not only a human and emotional point of reference, but also a musical one, engaging in musical dialogue with him, influencing his work from 1835 onwards. In the 1830s and 1840s, it was customary for concerts to include performances of compositions written by the performer, thus the first pages composed by Clara were born. Already at the age of fourteen, in 1833, she wrote the Romance Variée op. 3, to which Schumann replied with the Improptus op. 5, taking up the theme created by Clara. Already, her activity as a composer had been important. It began at an early age with Quatre Polonaises op. 1, published when the author, Clara, was only ten years old. Clara Wieck often wrote original variations based on famous themes, which demonstrated her flair and her ability to stand up to comparison with the works she drew upon. Among her largely unknown works, because they were erroneously attributed to her husband, there are three collections of Lieder, a popular genre of German Romanticism, in which piano and voice usually interpreted lyrics by the greatest poets of the time. The topics covered are exquisitely romantic -descriptions and exaltation of natural landscapes and flowers, songs to the moon, reflections on love and descriptions of dreams. This genre was particularly suited to Clara, as it allowed her to take advantage of her marked sensitivity and her ability to express her innermost feelings, drawing on her life to compose. The Lieder date back to the period between 1830 and 1856 and are linked to her high-ranking acquaintances; often they took the form of poems for birthdays, anniversaries, charity events and gifts.
Although the marriage was a source of happiness for both spouses, Robert had a decidedly ambivalent attitude towards the piano virtuoso career of the talented Clara. On the one hand, he recognized her extraordinary achievements and constantly collaborated with her. At the same time, he resented the fact that she was more famous than him and, moreover, that what she earned with her performances considerably exceeded his own income. Over the years Robert began to suffer from amnesia, and had moments of serious confusion, so much so that he was repeatedly fired and gradually became unable to compose. To stay close to him and take care of him and their numerous offspring, Clara was forced to reduce her concert schedule. Robert's mental instability and distress culminated in an attempted suicide in 1854, which was followed by his commitment in the Endenich asylum in Bonn, until his death in 1856. In 1854 Clara resumed performing full time, constantly achieving great successes and continuing for the rest of her life as one of the most important pianists in the world, so much so that she was called “a priestess of music.” In 1854 she significantly changed her repertoire, finally free of the paternal and other pressures that had heavily influenced the choice of composers she performed at the beginning of her career. Schumann, Beethoven, Mendelssohn and Chopin largely predominated in all of her concertos, followed at some distance by Schubert, Bach and Brahms. Also, Clara Wieck was among the first to perform by playing by heart, without a score, long before before this mode of performance spread and became much more common. After the death of her husband, the very active widow dedicated herself to preserving and promoting his works, defending them from criticism. Therefore, we owe to her the complete and orderly documentation of all the music composed by Schumann. She also supported the career of Schumann’s favorite student, Johannes Brahms, with whom she developed a deep and lasting friendship. From 1878 to 1892 Clara, while not interrupting her career as a virtuoso, taught piano at the Frankfurt Conservatory, the only woman in an exclusively male school. She was among the first to devise the methods for teaching the instrument that are still in use today. However, in her final years of performance, she began to suffer frequent and intense physical pain. In 1891, in Frankfurt, she held her last concert and, in 1896 she died there after suffering a stroke.