Eva Mameli Calvino
Agnese Onnis e Maria Carmen Sulis
Giulia Canetto
Eva Mameli fa breccia nel complesso numero di silenziose presenze di genere nel mondo delle scienze, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del XX secolo. Di sicuro ne è un esempio, risponde a quella chiamata già attraverso la particolare scelta di studi, cui segue l’esercizio della sua professione di studiosa e di docente affermatasi nel più ampio contesto scientifico internazionale. Amante della natura, viaggiatrice, botanica, docente, pubblicista, direttrice della Stazione agricola sperimentale di Santiago di Cuba e dell’Orto botanico di Cagliari e poi della Stazione sperimentale di floricoltura di Sanremo, trasmette alle giovani generazioni un modello di ricercatrice scientifica rigorosa e tenace. Giuliana Luigia Evelina Mameli Cubeddu nasce a Sassari il 12 febbraio del 1886 da una famiglia borghese nella quale riceve un’educazione laica: è la quarta figlia di Maria Maddalena Cubeddu e Giovanni Mameli, ufficiale dei Carabinieri. Fin da giovanissima, i suoi interessi sono rivolti verso l’impegno e gli studi: ama profondamente la natura, una passione che condivide con il fratello Efisio, oltre all’interesse e al rigore per le discipline scientifiche. Alla morte del padre, la studente si trasferisce con la madre a Pavia dal fratello Efisio, già docente universitario di Chimica farmaceutica e di tossicologia. Negli anni la stima reciproca aiuta Eva a rafforzare la sua passione per la ricerca, approfondirà infatti, assieme all’amato fratello e alla cognata Anna Menessier, chimica francese, gli aspetti chimico-farmaceutici delle piante medicinali e delle piante aromatiche sarde.
Come donna e studiosa, rompe molti schemi e stereotipi, diverrà di fatto docente di botanica, in un contesto storico in cui non sempre è facile per le donne l’accesso ai Licei e così pure alle facoltà scientifiche. Frequenta a Cagliari l’Istituto tecnico e si diploma nella sezione Fisico-Matematica nel 1903, in un’epoca in cui l’analfabetismo femminile in Sardegna raggiungeva il 68 %. Alla fine dello stesso anno si iscrive nell’Ateneo cagliaritano ed ottiene nel 1905 la licenza in Matematica. Trasferitasi a Pavia, si iscrive al terzo anno del corso di laurea in Scienze naturali dell’università, dove si laurea nel 1907. Nel 1908 si abilita al Magistero per l’insegnamento delle Scienze naturali nelle Scuole Normali e vince anche due borse di studio utili alla sua attività di ricerca. Il corso universitario di Eva, La tecnica microscopica applicata allo studio delle piante medicinali e industriali, testimonia sia la competenza sia la sua attitudine per la scienza applicata, entrambe contrassegnate anche da una intensa attività di ricerca come assistente volontaria nel Laboratorio crittogamico della stessa università, diretto da Giovanni Briosi. Altri articoli appaiono su riviste accademiche internazionali e la notorietà di Eva Mameli cresce in virtù di uno studio, pubblicato a quattro mani con Gino Pollacci, sulla fissazione dell’azoto atmosferico attraverso organi provvisti di clorofilla in specie non leguminose. Nell’anno accademico 1911-1912, come assistente incaricata di Botanica, prosegue i suoi studi di fisiologia e patologia vegetale, confermando singolari capacità scientifiche che le consentono nel 1915 di ottenere in Italia, dopo la scienziata Rina Monti, la libera docenza in Botanica. Nel 1919 dall’Accademia dei Lincei a Roma riceve uno dei prestigiosi premi ministeriali del concorso per le scienze naturali, premio condiviso con un altro studioso. Definiti i suoi soddisfacenti traguardi, nel 1920 cambia percorso di vita e di lavoro: esperta studiosa di fisiopatologia delle piante, Eva diventa anche una viaggiatrice, come altre pioniere tra l’Ottocento e il Novecento e, per amore delle scienze, svolgerà la propria attività di botanica e naturalista oltreoceano. Si sposa nel 1920 con l’agronomo italiano Mario Calvino e con lui si trasferisce a Cuba; viste le competenze come microscopista e fisiologa botanica, Eva accetta di dirigere il Dipartimento di botanica della Estactiòn experimental agrònomica di Santiago de las Vegas (Avana, Cuba), da dove compirà diverse missioni e viaggi all’interno dell’isola e anche all’estero, in Italia, in Brasile, a New York. Durante gli anni americani, nasce nel 1923 il suo primo figlio Italo, futuro grande scrittore italiano.
Eva studia e lavora alla raccolta e alla catalogazione di dati e contribuisce al prestigioso erbario istituito a Santiago de las Vegas sin dal 1904; si dedica alla botanica applicata e allo studio delle piante industriali (canna da zucchero, tabacco, yucca ma anche piante tessili e ornamentali), si unisce all’interesse di Mario per l’impegno didattico e divulgativo in ambiente rurale, dando un nuovo impulso alla costruzione di scuole e alla pubblicazione di riviste specialistiche. Nel 1925 i Mameli-Calvino rientrano in Italia, si stabiliscono a Sanremo ed Eva svolgerà l’attività di ricerca scientifica e di sperimentazione nei due contesti geografici, Sud America e Italia. Mario viene incaricato dallo Stato italiano di dirigere la Stazione sperimentale di Sanremo nella quale i due coniugi, oramai un team affiatato, lavoreranno ancora insieme all’intensificazione della floricoltura ligure a Sanremo e Imperia, agli innesti innovativi di piante e fiori, alla divulgazione attraverso le loro riviste. Intanto Eva ricoprirà la cattedra di Botanica all’Università di Cagliari e sarà direttrice dell’Orto Botanico del capoluogo sardo dal 1926 al 1929, anche se con la nascita nel 1927 del suo secondo figlio Floriano, futuro geologo, lascerà la docenza nell’ateneo sardo e si occuperà della Stazione sperimentale sanremese come vicedirettrice, non rinunciando mai ad una vita professionale autonoma. Nel mese di settembre del 1950 muore suo marito e lei lo sostituirà nella direzione della Stazione sperimentale di Sanremo fino alla pensione. Negli anni successivi si dedica ad organizzare la gran mole di materiali e dati prodotti durante la sua intensa vita, lasciandoci in eredità un amore sconfinato per la natura e per l’ambiente, un esempio di donna forte e coraggiosa, antesignana di quello che poi sarà, molti decenni dopo, il movimento ambientalista. Eva Mameli muore a Sanremo nel 1978 all’età di 92 anni. Di lei rimangono le numerose ricerche, le varie pubblicazioni, gli scritti, l’esempio di donna libera, rigorosa e autonoma.
È lo stesso figlio Floriano a testimoniare questo suo modo di essere, in occasione dell’intitolazione di una scuola di Cagliari alla madre nel 1986:
«Il rigore scientifico e morale era fondamentale per lei nell'educazione dei figli, così come l’origine».
Traduzione francese
Eva Mameli fait brèche dans le nombre complexe de présences silencieuses de genre dans le monde des sciences, entre la fin du Xixe siècle et le début du Xxe siècle. Elle en est certainement un exemple, elle répond à cet appel déjà à travers le choix particulier d’études, auxquelles suit l’exercice de sa profession de chercheuse et d’enseignante qui s’est établie dans le contexte scientifique international plus large. Passionnéede la nature, voyageuse, botaniste, professeur, publiciste, et directrice de la Station agricole expérimentale de Santiago de Cuba et du Jardin botanique de Cagliari puis de la Station expérimentale de floriculture de Sanremo, elle transmet aux jeunes générations un modèle de chercheuse scientifique rigoureuse et tenace. Giuliana Luigia Evelina Mameli Cubeddu naît à Sassari le 12 février 1886 d’une famille bourgeoise dans laquelle elle reçoit une éducation laïque : elle est la quatrième fille de Maria Maddalena Cubeddu et Giovanni Mameli, officier des Carabiniers. Dès son plus jeune âge, ses intérêts sont tournés vers l’engagement et les études : elle aime profondément la nature, une passion qu’elle partage avec son frère Efisio, en plus de l’intérêt et de la rigueur pour les disciplines scientifiques. À la mort de son père, l’élève s’installe avec sa mère à Pavie chez son frère Efisio, ancien professeur universitaire de chimie pharmaceutique et de toxicologie. Au fil des ans, l’estime mutuelle aide Eva à renforcer sa passion pour la recherche, elle approfondira en effet, avec son frère bien-aimé et sa belle-sœur Anna Menessier, chimiste française, les aspects chimio-pharmaceutiques des plantes médicinales et aromatiques sardes.
En tant que femme et chercheuse, elle rompt beaucoup de schémas et de stéréotypes, elle deviendra en fait professeur de botanique, dans un contexte historique où il n’est pas toujours facile pour les femmes d’accéder aux Lycées ainsi qu’aux facultés scientifiques. Elle fréquente à Cagliari l’Institut technique et se diplôme dans la section Physico-Mathématiques en 1903, à une époque où l’analphabétisme féminin en Sardaigne atteignait 68 %. À la fin de la même année, il s’inscrit à l’Université de Cagliari et obtient en 1905 la licence en mathématiques. Après avoir déménagé à Pavie, elle s’inscrit à la troisième année de licence en sciences naturelles de l’université, où elle obtient son diplôme en 1907. En 1908, il se qualifie au Magistère pour l’enseignement des Sciences naturelles dans les Écoles Normales et remporte également deux bourses d’études utiles à son activité de recherche. Le cours universitaire d’Eva, La technique microscopique appliquée à l’étude des plantes médicinales et industrielles, témoigne à la fois de la compétence et de son aptitude à la science appliquée, Elles sont toutes deux marquées par une intense activité de recherche comme assistante volontaire dans le Laboratoire cryptogamique de la même université, dirigé par Giovanni Briosi. D’autres articles apparaissent dans des revues universitaires internationales et la notoriété d’Eva Mameli grandit grâce à une étude, publiée à quatre mains avec Gino Pollacci, sur la fixation de l’azote atmosphérique par des organes pourvus de chlorophylle chez des espèces non légumineuses. Durant l’année académique 1911-1912, en tant qu’assistante chargée de botanique, elle poursuit ses études de physiologie et de pathologie végétale, confirmant des capacités scientifiques singulières qui lui permettent en 1915 d’obtenir en Italie, après la scientifique Rina Monti, la liberté d’enseignement en Botanique. En 1919, de l’Académie des Lincei à Rome, il reçoit l’un des prestigieux prix ministériels du concours pour les sciences naturelles, prix partagé avec un autre chercheur. En 1920, elle change de parcours de vie et de travail : experte spécialiste en physiopathologie des plantes, Eve devient aussi une voyageuse, comme d’autres pionnières entre le Xixe et le Xxe siècle et pour l’amour des sciences, elle sera botaniste et naturaliste à l’étranger. Elle se marie en 1920 avec l’agronome italien Mario Calvino et s’installe avec lui à Cuba; vu ses compétences de microscopiste et de physiologue botanique, Eva accepte de diriger le département de botanique de l’Estactiòn experimental agrònomica de Santiago de las Vegas (La Havane, Cuba), d’où elle accomplira diverses missions et voyages à l’intérieur de l’île et même à l’étranger, en Italie, au Brésil, et à New York. Pendant les années américaines, naît en 1923 son premier fils Italo, futur grand écrivain italien.
Eva étudie et travaille à la collecte et au catalogage de données et contribue au prestigieux herbier établi à Santiago de las Vegas depuis 1904; elle se consacre à la botanique appliquée et à l’étude des plantes industrielles (canne à sucre, tabac, yucca mais aussi des plantes textiles et ornementales), elle se joint à l’intérêt de Mario pour l’engagement didactique et de vulgarisation en milieu rural, en donnant une nouvelle impulsion à la construction d’écoles et à la publication de revues spécialisées. En 1925 les Mameli-Calvino rentrent en Italie, s’établissent à Sanremo et Eva déroulera l’activité de recherche scientifique et d’expérimentation dans les deux contextes géographiques, Sud Amérique et Italie. Mario est chargé par l’État italien de diriger la Station expérimentale de Sanremo dans laquelle les deux époux, désormais une équipe soudée, travailleront encore ensemble à l’intensification de la floriculture ligure à Sanremo et Imperia, aux greffes novatrices de plantes et de fleurs, et à la divulgation à travers leurs revues. Pendant ce temps, Eva occupera la chaire de botanique à l’Université de Cagliari et sera directrice du Jardin Botanique du chef-lieu sarde de 1926 à 1929, même si avec la naissance en 1927 de son second fils Floriano, futur géologue, elle quittera l’enseignement dans l’université sarde et s’occupera de la Station expérimentale de San Remese comme directrice adjointe, ne renonçant jamais à une vie professionnelle autonome. En septembre 1950, son mari meurt et elle le remplace dans la direction de la station expérimentale de Sanremo jusqu’à sa retraite. Au cours des années suivantes, elle se consacre à l’organisation de la grande quantité de matériaux et de données produits au cours de sa vie intense, nous léguant un amour infini pour la nature et pour l’environnement, un exemple de femme forte et courageuse, précurseur de ce qui sera ensuite, plusieurs décennies plus tard, le mouvement écologiste. Eva Mameli meurt à Sanremo en 1978 à l’âge de 92 ans. Laissant d’elle, les nombreuses recherches, les diverses publications, et les écrits, l’exemple d’une femme libre, rigoureuse et autonome.
C’est le fils Floriano lui-même qui témoigne de sa façon d’être, à l’occasion du titre d’une école de Cagliari à sa mère en 1986:
«La rigueur scientifique et morale était fondamentale pour elle dans l’éducation des enfants, ainsi que l’origine».
Traduzione inglese
Chiara Celeste Ryan
Eva Mameli found her way into the complex but silent circle of women making their mark in the world of science between the end of the nineteenth and the beginning of the twentieth centuries. Indeed, she is a good example, answering that call first through her choice of studies, and then in the pursuit of her profession as a scholar and lecturer, establishing herself in the international scientific context. A lover of nature, a traveller, botanist, lecturer, publicist, as well as director of the Experimental Agricultural Station of Santiago de Las Vegas, Cuba, the Botanical Garden of Cagliari and then of the Experimental Floriculture Station of Sanremo, she left the legacy of her rigorous and tenacious method of scientific research for younger generations. The fourth child of Maria Maddalena Cubeddu and Giovanni Mameli, an officer of the Carabinieri, Giuliana Luigia Evelina Mameli Cubeddu was born in Sassari on 12 February 1886 into a middle-class family and received a secular education. From a very young age she proved herself to be committed and studious. As well as her interest and rigorous methods in the sciences, she had a deep love for nature, a passion she shared with her brother Efisio. Her father died while she was still a student and with her mother she moved to Pavia to stay with her brother Efisio, university professor of pharmaceutical chemistry and toxicology. Over the years, mutual esteem shared with her beloved brother and sister-in-law Anna Menessier, a French chemist, helped Eva to strengthen her passion for research, and together with them she studied the chemical-pharmaceutical aspects of medicinal plants and Sardinian aromatics.
As a woman and a scholar, she broke numerous conventions and stereotypes by becoming a botany teacher at a time when it was not easy for females to enter high schools, much less scientific university faculties. She attended the Cagliari Technical Institute and graduated in physics and mathematics in 1903, at a time when female illiteracy rates in Sardinia were as high as 68%. At the end of that same year she enrolled at the University of Cagliari and, in 1905, obtained a degree in mathematics. After moving to Pavia, she enrolled in the third year of the university's natural science degree course, graduating in 1907. In 1908 she obtained the qualification to teach natural sciences at normal schools and also won two scholarships for her research activities. The university course taught by Eva, La tecnica microscopica applicata allo studio delle piante medicali e industriali (Microscopic techniques applied to the study of medical and industrial plants), bears testament to her expertise and her aptitude for applied science, both of which were proven in a period of intensive research as a volunteer assistant in the Cryptogamic Laboratory of the University of Pavia, directed by Giovanni Briosi. Other articles appeared in international academic journals and Eva Mameli's fame grew thanks to a paper discussing the fixation of atmospheric nitrogen through chlorophyll containing organelles in non-leguminous species, published jointly with Gino Pollacci. In the academic year 1911-1912, as assistant lecturer in botany, she continued her studies in plant physiology and pathology, confirming her singular scientific abilities, leading to her obtaining in 1915 a full professorship in botany in Italy, following in the footsteps of the scientist Rina Monti. In 1919, the Accademia dei Lincei in Rome awarded her a prestigious ministerial prize in the competition for natural sciences, a prize she shared with one other scholar. Having achieved her goals, in 1920 she made a lifestyle and career change: in addition to being an expert in plant pathophysiology, Eva also became a traveller like other pioneers in the nineteenth and twentieth centuries and, for the sake of science, she carried out her work as a botanist and naturalist overseas. She married the Italian agronomist Mario Calvino in 1920 and moved with him to Cuba. Given her skills as a botanical microscopist and physiologist, Eva agreed to lead the Botany Department of the Estactiòn experimental agrònomica in Santiago de las Vegas (Havana, Cuba), from where she undertook several missions and trips around the island and also abroad, to Italy, Brazil and New York. During her years in America, her first son Italo, the future great Italian writer, was born in 1923.
Eva studied and worked on collecting and cataloguing data and contributed to the prestigious herbarium set up in Santiago de las Vegas in 1904. She devoted herself to applied botany and the study of industrial plants (sugar cane, tobacco, yucca but also textile and ornamental plants). She shared Mario's interest in education and disseminating information in rural areas, providing impetus to the construction of schools and the publication of specialist magazines. In 1925 the Mameli-Calvino family returned to Italy and settled in Sanremo, from where Eva based her scientific research and experimentation in both geographical areas, South America and Italy. Mario was commissioned by the Italian State to direct the Sanremo Experimental Station where the couple, by now a close-knit team, would continue to work together to intensify Ligurian floriculture in Sanremo and Imperia, to produce innovative grafts of plants and flowers, and to continue in the sharing of information through their papers. At the same time, Eva held the chair of Botany at the University of Cagliari and was director of the Botanical Garden of the Sardinian capital from 1926 to 1929. However, in 1927, after the birth of her second son Floriano, a future geologist, she left her teaching post at the Sardinian university and became vice-director of the Sanremo Experimental Station, without ever giving up her independent professional life. In September 1950, her husband died and she took his position as director of the Sanremo Experimental Station until her retirement. In the following years, she devoted herself to organizing the vast amount of material and data produced during her intense working life, leaving behind evidence of a boundless love for nature and the environment, the example of a strong and courageous woman, a forerunner of what would become, many decades later, the environmental movement. Eva Mameli died in Sanremo in 1978 at the age of 92. She left behind her numerous studies, publications, writings and the paradigm of a free, rigorous and autonomous woman.
In 1986, on the occasion of a school in Cagliari being named after his mother, her son Floriano stated:
«Scientific and moral rigour was as fundamental to her in the education of her children, as was her Sardinian origin».
Traduzione spagnola
Erika Incatasciato
Eva Mameli irrumpe en el complejo grupo de silenciosas presencias femeninas del mundo de las ciencias entre finales del siglo XIX y principios del XX. Ciertamente es un ejemplo de semejante presencia, y responde a esa ‘llamada’ gracias al tipo de estudios que elige, a los que seguirá su profesión de estudiosa y de profesora reconocida en el más amplio entorno científico internacional. Amante de la naturaleza, viajera, botánica, profesora, publicista, directora de la Estación experimental agrícola de Santiago de Cuba y del jardín botánico de Cagliari, así como de la Estación de floricultura experimental de Sanremo, transmite a las jóvenes generaciones un modelo de investigadora científica rigurosa y tenaz. Giuliana Luigia Evelina Mameli Cubeddu nace en Sassari el 12 de febrero del 1886 de familia burguesa en la cual recibe una educación laica: es la cuarta hija de Maria Maddalena Cubeddu y Giovanni Mameli, un oficial de los Carabinieri. Desde muy joven, sus intereses estuvieron dirigidos hacia el compromiso y los estudios: ama profundamente la naturaleza, una pasión que comparte con su hermano Efisio, además del interés y el rigor hacia las disciplinas científicas. Al morir su padre, se trasladó a Pavía con su madre, a casa de su hermano Efisio, profesor universitario de Química farmacéutica y toxicología. A lo largo de los años la estima recíproca ayuda a Eva a reforzar su pasión por la investigación; en efecto, profundizará, junto con su querido hermano y su cuñada Anna Menessier –química francesa– los aspectos químico-farmacéuticos de las plantas medicinales y de las hierbas aromáticas de Cerdeña.
Como mujer y estudiosa, rompe los moldes y los estereotipos, llegando a ser profesora de botánica, en un entorno histórico en el cual no era siempre fácil para las mujeres el acceso al bachillerato e incluso a las carreras universitarias científicas. Estudia en el Instituto técnico de Cagliari y se diploma en el sector fisico-matemático en 1903, en una época en que el analfabetismo femenino en Cerdeña llegaba al 68%. A finales del mismo año, se matricula en la Universidad de Cagliari y se licencia en Matemática en 1905. Al trasladarse a Pavía, se inscribe al tercer año de la licenciatura en Ciencias Naturales, donde se gradúa en 1907. En 1908 obtiene el Magisterio para la enseñanza de Ciencias Naturales en las Escuelas Normales y gana dos becas para su actividad de investigación. El curso universitario de Eva, La Técnica microscópica aplicada al estudio de las plantas medicinales e industriales refleja tanto su competencia como su predisposición por las ciencias aplicadas, ambas marcadas también por una intensa actividad de investigación como ayudante voluntaria en el Laboratorio criptogámico de la misma universidad, dirigido por Giovanni Briosi. Algunos artículos suyos aparecen en revistas académicas internacionales y la fama de Eva Mameli crece gracias a un estudio, publicado a cuatros manos con Gino Pollacci, sobre la fijación del nitrógeno atmosférico a través de órganos provistos de clorofila en especies no leguminosas. En el año académico 1911-1912, como ayudante de botánica, prosigue con sus estudios de fisiología y patología vegetal confirmando sus especiales dotes científicas, las cuales le permiten obtener, en 1915, en Italia, después de la científica Rina Monti, el título de enseñanza en botánica. En el 1919 recibe un prestigioso premio ministerial del concurso de ciencias naturales, otorgado por la Accademia dei Lincei de Roma, premio que comparte con otro estudioso. Tras estos gratificantes logros, en 1920 cambia su trayectoria de vida y de trabajo: experta en fisiopatología de plantas, Eva se convierte en una viajera, al igual que otras pioneras de los siglos XIX y XX, y debido a su amor por las ciencias, llevará a cabo su actividad como botánica y naturalista ultramar. Se casa en 1920 con el agrónomo italiano Mario Calvino, y juntos se trasladan a Cuba; dadas sus competencias como microscopista y fisióloga botánica, Eva acepta dirigir el Departamento de Botánica de la Estación experimental agrícola de Santiago de las Vegas (La Habana, Cuba), desde el cual desempeñará distintas misiones y viajes tanto al interior de la isla, como al extranjero, a Italia, a Brasil, a Nueva York. Durante sus años en América, en 1923, nace su primer hijo Italo, futuro gran escritor italiano.
Eva estudia y trabaja en la recolección y catalogación de datos y contribuye al prestigioso herbario establecido en Santiago de las Vegas desde 1904; se dedica en la botánica aplicada y al estudio de las plantas industriales (caña de azúcar, yuca, y también plantas textiles y ornamentales), comparte el interés de Mario y su dedicación didáctica y divulgativa en un entorno rural, impulsando la construcción de escuelas y la publicación de revistas especializadas. En el 1925, la familia Mameli-Calvino vuelve a Italia, se establecen en Sanremo y Eva realizará su actividad de investigación científica y de experimentación en los dos entornos geográficos, América del Sur e Italia. Mario recibe el encargo del Estado Italiano de dirigir la Estación experimental de Sanremo, en la cual los dos cónyuges, un equipo muy unido, siguen trabajando juntos en la intensificación de la floricultura de Liguria en Sanremo e Imperia, en los injertos innovadores de plantas y flores, e incluso en la divulgación a través de sus revistas. Mientras tanto Eva ocupará la cátedra de Botánica en la Universidad de Cagliari y será directora del jardín botánico de la capital de Cerdeña de 1926 al 1929, aún cuando con el nacimiento de su segundo hijo Floriano en 1927, futuro geólogo, dejará la enseñanza en la Universidad sarda y se dedicará a la Estación Experimental de Sanremo, como directora adjunta, sin renunciar nunca a una vida profesional autónoma. En Septiembre del 1950, muere su marido y ella lo sustituirá en la dirección de la Estación Experimental de Sanremo hasta su jubilación. En los años siguientes, se dedica a organizar la gran cantidad de materiales y datos producidos durante su intensa vida, dejándonos un amor desmesurado por la naturaleza y el medio ambiente, un ejemplo de mujer fuerte y valiente, precursora de lo que, muchas décadas después, será el movimiento ecologista. Eva Mameli fallece en Sanremo en 1978 a la edad de 92 años. De ella nos quedan sus numerosas investigaciones, sus varias publicaciones, sus escritos, el ejemplo de una mujer libre, rigurosa y autónoma.
Es su hijo Floriano quien testimonia este modo de ser suyo, en ocasión de la titulación de una escuela de Cagliari a su madre en 1986:
«El rigor científico y moral era fundamental para ella en la educación de sus hijos, así como el origen sardo».