Gabriela Mistral
Maria Carreras Goicoechea
Dongni Wei
Premio Nobel per la letteratura 1945 «La sua opera lirica, ispirata da potenti emozioni, ha reso il suo nome un simbolo delle aspirazioni idealiste di tutto il mondo latino americano»
Nasce a Vicuña, in Cile, il 7 aprile 1889 da Juan Jerónimo Godoy Villanueva e Petronilla Alcayaga Rojas. Il padre avrà un’influenza particolare sulla sua carriera, nonostante abbandoni la figlia quando ha solamente tre anni: saranno infatti versi scritti dal genitore e casualmente ritrovati a risvegliare la sua passione poetica. Fondamentale è anche l’incontro a quindici anni con il direttore di un periodico locale, Bernardo Ossandón, grazie al quale conosce la poesia di Frédéric Mistral, i novellisti russi e la prosa di Montaigne. Proprio sul giornale di Ossandón pubblica i primi articoli, firmati con il suo vero nome, Lucila Goldoy. In seguito diventerà invece Gabriela Mistral, in onore di Gabriele D’Annunzio e del poeta francese. Nel 1905 decide di seguire la sua vocazione e di diventare insegnante, ma presto viene espulsa a causa di alcuni articoli in cui propone un’educazione libera e accessibile a tutte le classi sociali.
Grazie alla sorella Ermelina riesce comunque ad avere un incarico in alcune scuole minori del Paese finché, dopo aver vinto una competizione letteraria nazionale, ottiene dapprima la cattedra di direttrice al liceo di Punta Arenas e successivamente quella del prestigioso Liceo de Santiago.Non sempre e non da tutti apprezzata in patria, riceverà molti riconoscimenti sia in altri Paesi dell’America Latina (Cuba, Messico, Brasile, Uruguay, Argentina), che negli Stati Uniti e in Europa. Morirà a New York il 10 gennaio 1957.
I libri poetici di Mistral sono quattro: Desolación (1922), Ternura (1924), Tala (1938), Lagar (1954).
La più famosa e apprezzata è la prima raccolta, il cui titolo è lo stesso della lirica che apre il gruppo intitolato Naturaleza ed è riferito al paesaggio della Patagonia. L’edizione del 1922 comprendeva sette sezioni: Vida, Escuela, Infantiles, Dolor, Naturaleza in versi; Poemas en prosa e Cuentos in prosa. Vi furono poi aggiunte, spostamenti e sostituzioni nelle edizioni successive finché la più recente (Poesias completas) comprende: Vida, Escuela, Dolor, Naturaleza. Il cuore della raccolta è senza dubbio Dolor che si ricollega alla tragedia vissuta con la perdita di Romelio Urreta, uomo da lei amato e morto suicida. Un altro tema molto presente è un forte sentimento religioso che la induce a cercare la trascendenza attraverso l’amore, l’istinto della maternità, la natura, la morte. Famosa anche Ternura, una raccolta di poesie dedicata ai bambini, dove dà sfogo al suo istinto di maternità così violento da portarla a crearsi un bimbo immaginario. Notevoli i richiami al tema indigeno, come in Canzone quechua, Seme, Ninnananna patagone, Ninnananna di Elqui, Terra cilena. Tala è un libro in gran parte drammatico e per questo viene dalla critica collegato a Desolación da cui tuttavia si distingue per una maggiore apertura al mondo esterno e per l’uso di un linguaggio oscuro ed ermetico grazie anche alla presenza di forme popolari e arcaiche. Il libro si apre con la sezione Muerte de mi madre e, nelle note in calce al volume, Gabriela Mistral confida: «Questa morte è stata per me una lunga e oscura sosta, un paese dove ho vissuto cinque o sei anni, paese amato per la presenza di mia madre, paese odiato per la lunga stasi della mia anima in una profonda crisi religiosa». La madre, a causa dell’abbandono paterno, è stata infatti una figura importante a livello esistenziale e quindi anche celebrata nelle sue opere. La sua ultima raccolta Lagar introduce tematiche più personali e più caratterizzate in senso femminista. In particolare la sezione Donas loucas contiene i ritratti di sedici donne che non solo rappresentano l’universo femminile ma anche differenti aspetti dell’animo di Gabriela poeta: l’abbandonata, l’ansiosa, la sradicata, l’insonne, la devota, l’umiliata…
Nel libro, pubblicato postumo, Niña Errante, sono raccolte le lettere scambiate con la scrittrice statunitense Doris Dana, con cui Gabriela Mistral ebbe una lunga e tormentata relazione. Nonostante la sua produzione, tradotta in più di venti lingue, sarebbe riduttivo tuttavia considerarla solo per la sua opera poetica. L’attività letteraria e giornalistica, la sua opera di educatrice e le sue numerose collaborazioni con istituzioni prestigiose fanno di lei un’intellettuale a tutto tondo. In Messico collaborò ai programmi di riforma in campo educativo con José Vasconcelos, politico, pensatore e scrittore. A Ginevra, in Svizzera, fu nominata segretaria dell’Istituto di Cooperazione Intellettuale della Società delle Nazioni e fu invitata a partecipare ai lavori sulla Dichiarazione dei diritti dei bambini dell’Onu. Collaborò con diverse università degli Stati Uniti e del Centro America e fu anche console del Cile in diverse città tra cui Madrid, Nizza, Lisbona, Los Angeles. Visse anche in Italia, dove fu console onoraria a Napoli.
Nella lirica I miei libri dichiara quali sono le letture che l’hanno ispirata.
Libri, degli scaffali libri silenziosi,
nel lor silenzio vivi, ardenti nella calma,
libri che ci consolano, velluto dell’anima,
e che pur così tristi, ci donano allegria!
Le mie mani nel giorno di affanni si stancarono;
ma al giungere della notte, li cercarono, amanti,
entro il buco del muro, dove come figure
mi guardano e confortano quelli che un giorno vissero.
Bibbia, mia Bibbia nobile, stupendo panorama
su cui lo sguardo mio a lungo si posò,
sopra i Salmi tu hai le lave più brucianti;
nel lor fiume di fuoco accendo il sangue mio.
Col tuo robusto vino le mie genti allevasti
e forti le erigesti in mezzo agli altri uomini,
e si innalza il mio cuore solo a dire il tuo nome,
e poiché da te vengo, ho sconfitto il Destino.
Dopo di te soltanto mi trafisse le ossa,
con il grande suo grido, il sommo Fiorentino,
Alla sua voce ancora come un giunco mi inchino
e attraverso la rossa sua fantasia infernale.
E poi per rinfrescare in muschi rugiadosi
la bocca bruciacchiata dalle fiamme dantesche,
i Fioretti di Assisi cercai, i sempre freschi,
e in quelle dolci felpe rimase il cuore mio!
Vidi Francesco, Quello gentile come rosa
Passare per i campi più lieve di un respiro,
baciando il giglio schiuso e il petto del lebbroso,
per baciare il Signore che dorme fra le cose.
Poema di Mistral, odor di solco aperto
Che profuma i mattini, io ebbra ti aspirai!
Vidi Mirella spremere la frutta insanguinata
dell’amore e poi correre per l’atroce deserto.
Ancora ti ricordo, disfatta di dolcezze,
verso di Amado Nervo, con petto di colomba,
che più dolce facesti il profilo del colle,
quando io ti leggevo nelle pure mattine!
Nobili libri antichi, con i fogli ingialliti,
siete labbra mai stanche di confortare i tristi,
siete l’antico amaro che nuovo manto veste;
da Giobbe fino a Kempis la stessa voce afflitta.
Quelli che come Cristo la Via-Dolente seppero,
il loro verso misero sulla rossa ferita
e la strofa dolente è panno di Veronica;
ogni libro è purpureo come rosa di sangue.
Bocche di antichi poeti, io vi amo;
in polvere disfatte mi seguite a conforto,
e, al giunger della notte, state con me a parlare
presso la dolce lampada, con dolcezza di gemiti!
Dalla pagina aperta io distolgo lo sguardo,
-o morti! – ed il mio sogno vi tesse tutti uguali:
le pupille febbrili, anelanti le labbra
che lente si disfanno nella terra premuta.
Traduzione francese
Guenoah Mroue
Prix Nobel de littérature 1945 «Son opéra, inspiré par de puissantes émotions, a fait de son nom un symbole des aspirations idéalistes du monde latino-américain.»
Elle naît à Vicuña, au Chili, le 7 avril 1889 de Juan Jerónimo Godoy Villanueva et Petronilla Alcayaga Rojas. Le père aura une influence particulière sur sa carrière, bien qu’il abandonne sa fille quand elle n’a que trois ans : en effet, des vers écrits par le parent et retrouvés par hasard réveilleront sa passion poétique. La rencontre à quinze ans avec le directeur d’un périodique local, Bernardo Ossandón, est également fondamentale, grâce auquel elle connaît la poésie de Frédéric Mistral, les romanciers russes et la prose de Montaigne. C’est dans le journal d’Ossandón qu’elle publie les premiers articles, signés sous son vrai nom, Lucila Goldoy. Elle deviendra plus tard Gabriela Mistral, en l’honneur de Gabriele D’Annunzio et du poète français. En 1905, elle décide de suivre sa vocation et de devenir enseignante, mais elle est rapidement expulsée à cause de certains articles dans lesquels elle propose une éducation libre et accessible à toutes les classes sociales.
Grâce à sa sœur Ermelina, elle parvient à obtenir un poste dans certaines écoles secondaires du pays jusqu’à ce qu’après avoir remporté un concours littéraire national, elle obtient d’abord le poste de directrice au lycée de Punta Arenas, puis celle du prestigieux lycée de Santiago. Elle n’est pas toujours voir pas du tout appréciée dans sa patrie, elle recevra de nombreuses reconnaissances tant dans d’autres pays d’Amérique latine (Cuba, Mexique, Brésil, Uruguay, Argentine), qu’aux États-Unis et en Europe. Elle meurt à New York le 10 janvier 1957.
Les livres poétiques de Mistral sont au nombre de quatre : Desolaciòn (1922), Ternura (1924), Tala (1938), Lagar (1954).
La plus célèbre et appréciée est la première collection, dont le titre est le même que l’opéra qui ouvre le groupe intitulé Naturaleza et se réfère au paysage de la Patagonie. L’édition de 1922 comprenait sept sections : Vida, Escuela, Dolor, Naturaleza en vers; Poemas en prose et Cuentos en prose. Elle a ensuite été ajouté, déplacé et remplacé dans les éditions suivantes jusqu’à ce que la plus récente (Poesias completas) comprend les quatre sections déjà mentionnées. Le cœur du recueil est sans aucun doute Dolor qui se rattache à la tragédie vécue avec la perte de Romelio Urreta, homme qu’elle aime et mort suicidaire. Un autre thème très présent est un fort sentiment religieux qui l’incite à rechercher la transcendance à travers l’amour, l’instinct de la maternité, la nature, la mort.
Dans la lyrique Mes livres, elle déclare quelles lectures l’ont inspirée.
Livres, étagères, livres silencieux,
dans leur silence vif, ardent dans le calme,
livres qui nous consolent, velours d’âme,
et qui, bien que si tristes, nous donnent de la joie!
Mes mains se fatiguèrent le jour des tourments;
Mais à la tombée de la nuit, ils les cherchèrent,
dans le trou du mur, où comme figures
Ils me regardent et réconfortent ceux qui vécurent un jour.
Bible, ma Bible noble, magnifique panorama
sur lequel mon regard s’est posé longtemps,
Au-dessus des Psaumes, tu as les laves les plus brûlantes
J’allume mon sang dans leur rivière de feu.
Avec ton vin fort, mon peuple a été élevé
et forts les érigés parmi les autres hommes,
et mon cœur s’élève juste en disant ton nom,
Puisque je viens de toi, j’ai vaincu le destin.
Après toi, il me transperça les os,
avec son grand cri, le souverain Florentin,
A sa voix encore comme un joint je m’incline
et à travers son imagination infernale.
Et puis pour rafraîchir dans les mousses rosées
la bouche brûlée par les flammes de Dante,
les Fleurs d’Assise, les toujours fraîches,
Et dans ces doux sweats, il me restait mon cœur!
Je vis François, Le gentil tel une rose
Passer par les champs plus doux qu’un souffle,
en embrassant le lys éclos et la poitrine du lépreux,
pour embrasser le Seigneur qui dort parmi les choses.
Poème de Mistral, odeur de sillon ouverte
Que les matins sentent, je t’aspire ivre!
J’ai vu Mirella presser les fruits ensanglantés
de l’amour et courir dans le désert.
Je me souviens encore de toi, défaite de douceur,
vers d’Amado Nervo, avec poitrine de colombe,
que tu as fait le profil de la colline,
quand je te lisais le matin!
Nobles livres anciens, avec les feuilles jaunies,
vous êtes des lèvres jamais fatiguées de réconforter les tristes,
vous êtes l’ancien manteau amer que vous revêtez;
depuis Job jusqu’à Kempis, la même voix affligée.
Ceux qui comme le Christ la Voie-Douloureuse apprirent,
leur vers ont mis sur la blessure rouge
et la strophe douloureuse est le tissu de Veronica;
Chaque livre est pourpre comme une rose de sang,
Bouches de poètes anciens, je vous aime;
en poussière brisée me suivent pour réconforter,
Et à l’aube de la nuit, restez avec moi et parlez
près de la douce lampe, avec de doux gémissements!
De la page ouverte je détourne le regard,
- ou morts! - et mon rêve vous tisse tous égaux:
les pupilles fiévreuses, qui aspirent les lèvres
La lentille se détache dans la terre.
Traduzione inglese
Syd Stapleton
Awarded for «Her lyrical work, inspired by powerful emotions, made her name a symbol of the idealist aspirations of the entire Latin American world.»
She was born in Vicuña, Chile, on April 7, 1889 to Juan Jerónimo Godoy Villanueva and Petronilla Alcayaga Rojas. Her father would come to have a particular influence on her career, despite abandoning his daughter when she was only three years old. It was actually verses written by her father, accidentally discovered, that awoke her poetic passion. Also crucial was her meeting at the age of fifteen with the editor of a local periodical, Bernardo Ossandón, through whom she became acquainted with the poetry of Frédéric Mistral, Russian novelists, and the prose of Montaigne. It was in Ossandón's newspaper that she published her first works, signed with her real name, Lucila Goldoy. She would later become Gabriela Mistral instead, in honor of Gabriele D'Annunzio and the French poet. In 1905 she decided to follow a vocation and become a teacher, but was soon fired because of some articles in which she proposed a free education accessible to all social classes.
Thanks to her sister Ermelina, however, she managed to get tenure in some of the country's smaller schools until, after winning a national literary competition, she first obtained the principal's chair at the high school in Punta Arenas and later that of the prestigious Liceo de Santiago. Not always appreciated at home in Chile, she would receive many awards both in other Latin American countries (Cuba, Mexico, Brazil, Uruguay, Argentina) and in the United States and Europe. She died in New York City on January 10, 1957.
Mistral's major poetic works included Desolación (1922), Ternura (1924), Tala (1938), and Lagar (1954).
The most famous and widely appreciated is the first collection, whose title is the same as the poem that opens the collection entitled Naturaleza and refers to the landscape of Patagonia. The 1922 edition included seven sections: Vida, Escuela, Dolor, and Naturaleza in verse and then Poemas en Prosa and Cuentos in prose. There were then additions, shifts and substitutions in later editions until the most recent (Poesias Completas) includes the four sections already mentioned. The heart of the collection is undoubtedly Dolor [Pain], which relates to the tragedy she experienced with the loss of Romelio Urreta, a man she loved but who died by suicide. Another very present theme is a strong religious feeling that leads her to seek transcendence through love, the instinct of motherhood, nature, and death. Also famous is Ternura, a collection of poems dedicated to children, where she gives vent to her instinct for motherhood, so strong that it led her to create an imaginary baby for herself. There are notable references to indigenous themes, as in Quechua Song, Seeds, Patagonian Lullaby, Lullaby of Elqui, and Chilean Land. Tala is a largely dramatic book and for this reason it is linked by critics to Desolación from which, however, it differs in its greater openness to the outside world and its use of obscure and hermetic language due in part to the presence of both popular and archaic forms. The book opens with the section Muerte de Mi Madre [Death of My Mother] and, in the footnotes to the volume, Gabriela Mistral confides, "This death has been for me a long and dark pause, a country where I have lived five or six years, a country loved for the presence of my mother, a country hated for the long stasis of my soul in a deep religious crisis." Her mother, because of her father's abandonment, was indeed an important figure on an existential level and thus also celebrated in her works. Her last collection Lagar II introduces themes that are more personal and more characterized with a feminist sense. In particular, the section Locas Mujeres (Madwomen) contains portraits of fifteen women who not only represent the feminine universe but also different aspects of Gabriela's poetic soul - the abandoned, the anxious, the uprooted, the sleepless, the devoted, and the humiliated.
In the posthumously published book, Niña Errante, letters exchanged with the American writer Doris Dana are collected, with whom Gabriela Mistral had a long and tormented relationship. Despite her output, translated into more than twenty languages, however, it would be reductive to consider her only for her poetic work. Her literary and journalistic activity, her work as an educator and her many collaborations with prestigious institutions made her a well-rounded intellectual. In Mexico she collaborated on educational reform programs with José Vasconcelos, a politician, thinker and writer. In Geneva, Switzerland, she was appointed secretary of the Intellectual Cooperation Institute of the League of Nations and was invited to participate in work on the UN Declaration of the Rights of the Child. She worked with several universities in the United States and Central America and was also Chile's consul in several cities including Madrid, Nice, Lisbon, and Los Angeles. She also lived in Italy, where she was honorary consul in Naples.
In the poem My Books she talks about the readings inspired her:
Books, silent books of the shelves,
alive in your silence, burning in your stillness;
books, those that console us, are the velvet of the soul,
And although being so sad, they give us joy!
On a busy day, my hands surrendered;
but, upon the arrival of night, they look for them, lovingly,
in space on the wall, from where as faces
those who lived look at me reassuringly.
Bible, my noble Bible, wonderful outlook,
where my eyes long rested,
you have in your Psalms the most ardent lava
and in your river of fire I light up my heart.
You sustained my people with strong wine
and upheld them against men,
and my fortitude came just by saying your name,
because I come from you, I have broken my fate.
After you, only the great Florentine,
with his wide shriek pierced through my bones,
towards his voice, as a reed, I still lean;
through his fantastic inferno like redness, I go through.
And to refresh in dew covered moss
the lips, burned again in the Dantesque like flames
I search for the Little Flowers of Assisi, always fresh.
And on that sweet velvet my chest remained!
I saw Francis, that gentle as a rose
passing through the fields lighter than a breath,
kissing the unfolded lily and the leper's breast,
to kiss the Lord who sleeps among things.
Poem of Mistral, odor of open furrow
that perfumes the mornings, I drunkenly inhale!
I saw Mirella squeeze the bloody fruit
of love and then run through the atrocious desert.
Still I remember you, undone with sweetness,
Amado Nervo's verse, with dove's breast,
that sweeter you made the outline of the hill,
when I read you in pure mornings!
Noble old books, with yellowed sheets,
you are lips never weary to comfort the sad,
you are the ancient bitter that new mantle clothes;
from Job to Kempis the same afflicted voice.
Those who like Christ the Via-Dolente knew,
their verse put on the red wound
and the sorrowful verse is Veronica's cloth;
every book is purple as a rose of blood.
Mouths of ancient poets, I love you;
in dust undone you follow me to comfort,
and, as night comes, stand with me to speak
by the sweet lamp, with sweetness of moans!
From the open page I avert my gaze,
-o dead! - And my dream weaves you all the same:
feverish pupils, yearning lips
that slow unravel in the pressed earth.
Traduzione spagnola
Alessia Coluccio
Premio Nobel de literatura 1945 «Su obra lírica, inspirada por fuertes emociones, ha convertido su nombre en un símbolo de las aspiraciones idealistas de toda la gente de América Latina».
Nació a Vicuña, en Chile, el 7 de abril de 1889, hija de Juan Jerónimo Godoy Villanueva y Petronilla Alcayaga Rojas. Su padre tendría una influencia particular en su carrera, a pesar de abandonar a su hija cuando tenía tres años: en efecto, serán unos versos escritos por su padre que ella encontró accidentalmente los que desvelaron su pasión póetica.También fue fundamental el encuentro a los 15 años con el director del periódico local, Bernardo Ossandón, gracias al que conoció la poesía de Frédéric Mistral, los novelistas rusos y la prosa de Montaigne. Justo ahí, en el periódico de Ossandón, publica sus primeros artículos, firmados con su verdadro nombre, Lucila Goldoy. Más tarde se convertirá en Gabriela Mistral, en honor de Gabriele D’annunzio y del poeta francés. En 1905 decide seguir su vocación y ser profesora, pero no logra obtener el título debido a algunos artículos en los que propone una educación libre y accesible a todas las clases sociales.
Gracias a su hermana Ermelina tiene un cargo en algunas escuelas poco importantes del país, hasta que, tras haber ganado un concurso literario nacional, en un primer momento obtiene la cátedra de directora al Liceo de Niñas de Punta Arenas y sucesivamente la del prestigioso Liceo de Santiago. No siempre y no por todos apreciada en su patria, recibirá muchos reconocimientos tanto en otros países de América Latina (Cuba, México, Brasil, Uruguay y Argentina) como en Estado Unidos y Europa. Muere en Nueva York el 10 de enero de 1957.
Los libros poéticos de Mistral son cuatro: Desolación (1922), Ternura (1924), Tala (1938) y Lagar (1954).
La más famosa y apreciada es la primera colección, cuyo título es el mismo de la lírica que abre el grupo titulado Naturaleza y se refiere al paisaje de la Patagonia. La edición de 1922 tenía siete secciones: Vida, Escuela, Infantiles, Dolor, Naturaleza en verso; Poemas en prosa y Cuentos. En las ediciones siguientes hubo añadiduras, desplazamientos y sustituciones hasta la última (Poesías completas 1968), que comprende las secciones Vida, La escuela, Dolor y Naturaleza. El centro de la recolección es sin duda alguna Dolor, que se refiere a la tragedia vivida por la pérdida de Romelio Urreta, un hombre al que amaba y que se suicidó. Otro tema presente es un sentimiento religioso que la induce a buscar la transcendencia mediante el amor, el instintto de la maternidad, la naturaleza, la muerte. También es famosa Ternura, una colección de poesías dedicadas a los niños, donde ella se desahoga con un instinto de maternidad, tan violento que la llevará a inventarse un niño imaginario. Muchas las referencias al tema indígena, como en las canciones de cuna Canción Quechua, Semilla, Arrullo patagón, Arroro elquino, como también en la obra Tala Tierra de Chile. Tala es un libro dramático, por ello la crítica lo describe relacionado con Desolación, del que sin embargo se diferencia por una apertura al mundo exterior y el uso de un lenguaje oscuro y hermético gracias a la presencia de formas populares y arcaicas. La obra empieza con la sección Muerte de mi madre y, en las notas a pie de página, Gabriela Mistral confiesa: «Ella se me volvió una larga y sombría posada; se me hizo un país en que viví cinco o siete años, país amado a causa de la muerta, odioso a causa de la volteadura de mi alma en una larga crisis religiosa.» Su madre, debido al abadono paterno, fue una figura importante en el plano existencial y por lo tanto también es celebrada en sus obras. Su último poemario, Lagar, introduce temas más personales y más feministas. En particular, la sección Locas mujeres contiene los retratos de 16 mujeres que representan el universo femenino pero también diferentes aspectos del alma de Gabiela poeta: la abandonada, la ansiosa, la humillada, la piadosa.
En el libro, publicado póstumo, Niña Errante, se encuentran las cartas intercambiadas con la escritora estadounidense Doris Dana, con la que Gabriela Mistral tuvo una relación larga y atormentada. No obstante su producción, traducida a más de veinte idiomas, sería reductivo considerarla solamente por su obra poética. La actividad literaria y periodística, su obra como educadora y sus numerosas colaboraciones con instituciones prestigiosas hacen de ella una intelectual completa. En México colaboró con el político, pensador y escritor José Vasconcelos en algunos programas de reforma en el campo educativo. En Suiza, fue nombrada secretaria del Instituto de Cooperación Intelectual de la Sociedad de las Naciones (Ginebra) y fue invitada a participar a los trabajos preliminares sobre la Declaración de los derechos del niño de la ONU. Colaboró con algunas universidades en Estados Unidos y en Centro América y fue también Cónsul de Chile en algunas ciudades, entre las cuales Madrid, Niza, Lisboa y Los Ángeles. También vivió en Italia, donde fu Cónsul honoraria en Nápoles.
En la lírica Mis libros declara las lecturas que la inspiraron:
Libros, callados libros de las estanterías,
vivos en su silencio, ardientes en su calma;
libros, los que consuelan, terciopelos del alma,
y que siendo tan tristes nos hacen la alegría!
Mis manos en el día de afanes se rindieron;
pero al llegar la noche los buscaron, amantes,
en el hueco del muro donde como semblantes
me miran confortándome aquellos que vivieron.
¡Biblia, mi noble Biblia, panorama estupendo,
en donde se quedaron mis ojos largamente,
tienes sobre los Salmos las lavas más ardientes
y en su río de fuego mi corazón enciendo!
Sustentaste a mis gentes con tu robusto vino
y los erguiste recios en medio de los hombres,
y a mí me yergue de ímpetu sólo el decir tu nombre;
porque de ti yo vengo, he quebrado al Destino.
Después de ti, tan sólo me traspasó los huesos
con su ancho alarido, el sumo Florentino.
A su voz todavía como un junco me inclino;
por su rojez de infierno, fantástica, atravieso.
Y para refrescar en musgos con rocío
la boca, requemada en las llamas dantescas,
busqué las Florecillas de Asís, las siempre frescas.
¡Y en esas felpas dulces se quedó el pecho mío!
Yo vi a Francisco, a Aquel fino como las rosas,
pasar por su campiña más leve que un aliento,
besando el lirio abierto y el pecho purulento,
por besar al Señor que duerme entre las cosas.
¡Poema de Mistral, olor a surco abierto
que huele en las mañanas, yo te aspiré embriagada!
Vi a Mireya exprimir la fruta ensangrentada
del amor, y correr por el atroz desierto.
Te recuerdo también, deshecha de dulzuras,
verso de Amado Nervo, con pecho de paloma,
que me hiciste más suave la línea de la loma,
cuando yo te leía en mis mañanas puras.
Nobles libros antiguos, de hojas amarillentas,
sois labios no rendidos de endulzar a los tristes,
sois la vieja amargura que nuevo manto viste:
¡desde Job hasta Kempis la misma voz doliente!
Los que cual Cristo hicieron la Vía-Dolorosa,
apretaron el verso contra su roja herida,
y es lienzo de Verónica la estrofa dolorida;
¡todo libro es purpúreo como sangrienta rosa!
¡Os amo, os amo, bocas de los poetas idos,
que deshechas en polvo me seguís consolando,
y que al llegar la noche estáis conmigo hablando,
junto a la dulce lámpara, con dulzor de gemidos!
De la página abierta aparto la mirada
¡oh muertos! y mi ensueño va tejiéndoos semblantes:
las pupilas febriles, los labios anhelantes
que lentos se deshacen en la tierra apretada.
Traduzione ucraina
Alina Petelko
Нобелівська премія з літератури 1945 року «Її опера, натхненна сильними емоціями, зробила її ім’я символом ідеалістичних прагнень усього латиноамериканського світу»
Вона народилася у Вікуньї, Чилі, 7 квітня 1889 року в родині Хуана Херонімо Годоя Вільянуева та Петронілли Алькаяги Рохас. Батько матиме особливий вплив на її кар’єру, незважаючи на те, що покинув дочку, коли їй було лише три роки: насправді це будуть вірші, написані батьком і випадково знайдені письменницею, які пробудять у ній поетичну пристрасть. Важливою є також зустріч у п’ятнадцятирічному віці з редактором місцевої газети Бернардо Оссандоном, завдяки якому вона знайомиться з поезією Фредеріка Містраля, російськими романістами та прозою Монтеня. Саме в газеті Ossandón вона опублікувала перші статті, підписані своїм справжнім іменем Лусіла Голдой. Пізніше вона стане Габріелою Містраль на честь Габріеле Д'Аннунціо та французького поета. У 1905 році вона вирішила піти за своїм покликанням і стати вчителем, але незабаром була звільнена через деякі статті, в яких вона пропонувала безкоштовну і доступну освіту для всіх соціальних верств.
Однак завдяки своїй сестрі Ермеліні їй вдається займати посади в деяких школах країни, а після перемоги на національному літературному конкурсі вона спочатку отримує посаду директора середньої школи Пунта-Аренас, а потім директора престижної Ліцео де Сантьяго. Її не завжди цінували на батьківщині, вона отримає багато нагород як в інших країнах Латинської Америки (Куба, Мексика, Бразилія, Уругвай, Аргентина), так і в США і Європі. Вона помре в Нью-Йорку 10 січня 1957 року.
Поетичних книжок Містраля чотири: Desolación (1922), Ternura (1924), Tala (1938), Lagar (1954).
Найвідомішою та найціннішою є перша збірка, назва якої збігається з лірикою, що відкриває групу під назвою Naturaleza та стосується пейзажу Патагонії. Видання 1922 року включало сім розділів: Vida, Escuela, Dolor, Naturaleza; Poemas en prose і Cuentos у прозі. У наступних виданнях були доповнення, переміщення та заміни, та останнє (Poesias completas) включає чотири вже згадані розділи. Серцем колекції, безсумнівно, є Dolor, яка пов’язана з трагічною втратою Ромеліо Уррети, чоловіка, якого вона кохала, який покінчив життя самогубством. Ще одна дуже актуальна тема — сильні релігійні почуття, які спонукають її шукати трансцендентності через любов, інстинкт материнства, природу, смерть. Також відома Ternura, збірка віршів, присвячена дітям, де вона дає волю своєму материнському інстинкту, який виявляється настільки жорстоким, що змушує її створити уявну дитину. Tala – це багато в чому драматична книга, і з цієї причини критики пов’язують її з Desolación, від якої вона, тим не менш, відрізняється більшою відкритістю до зовнішнього світу та використанням незрозумілої та герметичної мови завдяки також наявності архаїчних форм. Книга починається розділом Muerte de mi madre, а в примітках до книги Габріела Містраль зізнається: «Ця смерть була для мене довгою та незрозумілою паузою, країною, де я прожила п’ять чи шість років, країною, яку я любила через присутність моєї матері, країну, яку я ненавиджу за тривалий застій моєї душі в глибокій релігійній кризі». Після того, як батько покинув її, мати була важливою фігурою на екзистенціальному рівні і тому також відзначалася в її творах. Її остання колекція Lagar представляє більш особисті та більш феміністичні теми. Зокрема, розділ Donas loucas містить портрети п’ятнадцяти жінок, які представляють не лише жіночий світ, але й різні аспекти душі поетеси Габріели: покинутої, тривожної, відданої, приниженої…
У посмертно опублікованій книзі Niña Errante, зібрано листи, якими обмінювалися американська письменниця Доріс Дана та Габріела Містраль, з якою Габріела мала довгі та непрості стосунки. Незважаючи на те, що її твори перекладені більш ніж двадцятьма мовами, було б заниженням розглядати лише її поетичну творчість. Її літературна та журналістська діяльність, її педагогічна праця та численні співпраці з престижними інституціями роблять її всебічно розвиненою інтелігенткою. У Мексиці вона співпрацювала в програмах реформування освіти з Хосе Васконселосом, політиком, мислителем і письменником. У Женеві, Швейцарія, її призначили секретарем Інституту інтелектуального співробітництва Ліги Націй і запросили взяти участь у роботі над Декларацією ООН про права дитини. Вона співпрацювала з кількома університетами Сполучених Штатів і Центральної Америки, а також була консулом Чилі в кількох містах, включаючи Мадрид, Ніццу, Лісабон, Лос-Анджелес. Також жила в Італії, де була почесним консулом у Неаполі.
У ліриці Мої книги вона заявляє які читання надихнули її.
Книги, полиць тихі книги,
живи в їхній тиші, палаючи в спокої,
книги, що втішають нас, оксамит душі,
і хоч і такі сумні, але дарують нам радість!
Мої руки в день турботи втомилися;
а коли настала ніч, шукали їх, закоханих,
в отвір у стіні, де як фігури
дивляться на мене і втішають мене ті що жили колись.
Біблія, моя благородна Біблія, чудовий краєвид
на якому довго зупинявся мій погляд,
над псалмами маєш найгарячіші лави;
у їхній вогняній річці запалюю свою кров.
Своїм міцним вином ти виростив мій народ
і ти поставив їх сильними посеред інших людей,
і моє серце піднімається, щоб сказати твоє ім'я,
і оскільки я родом від тебе, я перемогла Долю.
Тільки після тебе він пробив мої кістки,
своїм великим криком, великий флорентієць,
На його голос, як і раніше, як ситник, я вклоняюся
і я переходжу через його червону пекельну фантазію.
А потім охолоджувати в росяних мохах
вуста, обпалені вогнем Данте,
я шукала Фіоретті з Ассижу, завжди свіжі,
і в тих солодких тканинах моє серце залишилося!
Я бачила Франческо, Ніжного, як троянда
Як він проходив полями легше подиху,
цілуючи розкриту лілію та груди прокаженого,
щоб поцілувати Господа, що спить між речами.