Tu Youyou
Julia Vegro
Juliette Bonvallet
Nel 2015 il Premio Nobel per la Medicina viene assegnato a Tu Youyou, per la scoperta di una nuova terapia contro la malaria. Il suo merito è quello di aver isolato dall’Artemisia annua un principio attivo, da lei denominato Qinghaosu nel 1972, e più tardi chiamato in Occidente artemisinina, e di aver dimostrato che questo componente è efficace contro i parassiti della malaria, sia negli animali che nell’essere umano. La scienziata cinese è la dodicesima donna a ricevere il Nobel per la Medicina. Con lei vengono premiati anche il dott. Satoshi Omura e il dott. William C. Campbell per la loro ricerca sul trattamento di malattie da parassiti, quali la cecità fluviale e la filariosi linfatica.
Come è stato spiegato durante la premiazione, tenutasi a Stoccolma, i farmaci che derivano dalle scoperte della scienziata e dai suoi due colleghi – l’avermectina, capace di annientare i nematodi, è il farmaco scoperto da Omura e Campbell; l’artemisinina è la cura di Tu contro la malaria – hanno salvato milioni di persone e garantito benefici enormi per chi ha contratto questo tipo di patologie. Tu Youyou nasce il 30 dicembre 1930 a Ningbo, in Cina. La sua famiglia dà grande importanza all’istruzione, ma durante l’adolescenza la ragazza si ammala di tubercolosi; un’esperienza che, da un lato, la costringe a prendersi una pausa dallo studio, dall’altro, la spinge decisamente verso una possibile carriera nel campo della medicina. Al Beijing Medical College, Tu studia Farmacologia e, quando si laurea nel 1955, all’età di 24 anni, va a lavorare all’Accademia di Medicina Tradizionale Cinese, dove rimarrà per tutta la carriera. Dunque, la sua formazione prevede sia la scienza farmaceutica moderna che la medicina tradizionale cinese: tale combinazione unica di approcci terapeutici le ha consentito di unire al meglio le conoscenze di entrambe le scuole.
Negli anni Sessanta, il Vietnam del Nord chiede aiuto alla Cina, sua alleata, per combattere la malaria, che sta causando enormi perdite nell'esercito. Allora, la malaria veniva curata con clorochina o chinino, ma con scarso successo, dato che il parassita unicellulare che causa la malattia era divenuto resistente al trattamento standard. Il 23 maggio 1967 il presidente Mao Ze Dong approva l’avvio di un progetto di ricerca segreto, denominato Progetto 523, con l’obiettivo di trovare una cura idonea. Per i primi anni le ricerche non danno risultati positivi e le migliaia di principi testati non si dimostrano efficaci. Nel 1969, quando ha 39 anni, la dottoressa Tu viene incaricata di seguire il Progetto 523. Decide di recarsi subito nell’isola di Hainan, nel sud della Cina, dove è in corso una terribile epidemia: in quelle foreste pluviali i casi erano in notevole aumento e Tu assiste all’effetto devastante della malattia sul corpo umano. Al suo ritorno a Pechino, si rivolge alla medicina fitoterapica tradizionale per cercare nuove soluzioni contro la malaria. Con caparbietà Tu consulta la letteratura antica cinese, in particolare il testo di Ge Hong Zhou hou bei ji fang (Manuale di prescrizioni per le emergenze), redatto nel 321 d.C. Il suo gruppo di lavoro, tra un ampio numero di rimedi erboristici e migliaia di ricette della tradizione farmacologica, nota un promettente estratto dell’Artemisia annua. Gli estratti venivano ottenuti tramite bollitura della pianta con acqua a 100°; tuttavia, in questo modo, il principio veniva danneggiato, dato che si rompeva il debole legame O-O, modificando la molecola, per cui non mostrava particolare efficacia. All’inizio sembrava non funzionare, fino a quando la dottoressa Tu non ha avuto un’intuizione: utilizzando un diverso solvente che permetteva l’estrazione del principio attivo alla temperatura di 35°, dunque molto inferiore, riesce a ottenere la molecola senza rompere il legame. Si rivela la scelta giusta. Il principio così estratto funzionava efficacemente su topi e scimmie. Poi, per passare al test su esseri umani, Tu e il suo gruppo di lavoro si offrono come volontari per verificare la sicurezza del preparato. Il successivo test su una serie di malati di malaria ha ottenuto la migliore efficacia rispetto alle precedenti cure.
Tu Youyou ha lavorato dunque su un’erba medicinale per contrastare la malaria: lo sviluppo del farmaco deriva infatti dalla farmacopea cinese e nasce da erbe studiate e utilizzate nella medicina tradizionale da oltre 1500 anni per curare le febbri intermittenti, un sintomo tipico della malattia. Tale molecola è oggi alla base di numerosi farmaci antimalarici. L’artemisinina, una nuova classe di agenti antimalarici, che annienta rapidamente i parassiti della malattia in uno stadio precoce del loro sviluppo, è divenuta ormai un presidio standard, dato che il principio attivo naturale si è dimostrato efficace anche laddove la clorochina non lo è più, vista la resistenza sviluppata da molti ceppi malarici. Costituisce un efficace trattamento salvavita per milioni di persone in Africa, Asia meridionale e Sud America, riducendo il tasso di mortalità delle/dei pazienti di oltre il 20% in generale e del 30% nell'infanzia. Solo per l’Africa, ciò significa più di 100.000 vite salvate ogni anno. Il riconoscimento alla dottoressa Youyou è stato però legato a una scoperta non recente: si trattava infatti di un lavoro svolto tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, che non verrà pubblicato in inglese fino al 1979. Nel 1981 l’Oms, la Banca mondiale e l’Onu la invitano a presentare pubblicamente la sua scoperta. Ci vorranno altri due decenni perché l’Oms raccomandi la terapia con artemisinina come prima linea di difesa contro la malaria.
La Premio Nobel Tu Youyou, oggi novantatreenne, è la prima persona di origine cinese i cui studi sono stati svolti esclusivamente nel suo Paese. Significativo è anche il fatto che il suo lavoro di ricerca non sia stato pubblicato, inizialmente, su una rivista scientifica di particolare importanza. Farmacologa ai vertici della China Academy of Traditional Chinese Medicine di Pechino dal 2000, è inoltre stata nominata per la Medaglia della Repubblica cinese. Nel 2011 è stata insignita del Clinical Medical Research Award dalla Lasker Foundation, che definisce la scoperta dell’artemisinina «probabilmente l’intervento farmaceutico più importante dell’ultimo mezzo secolo». Quando ha ricevuto il Nobel nel 2015, giustamente orgogliosa del proprio lavoro e dei suoi risultati, ha intitolato la sua conferenza Discovery of Artemisinin: A Gift from Traditional Chinese Medicine to the World: un segno di grande modestia e altruismo.
Traduzione francese
Guenoah Mroue
n 2015, le prix Nobel de médecine a été décerné à Tu Youyou pour la découverte d’un nouveau traitement contre le paludisme. Son mérite est d’avoir isolé de l’artémise annuelle un ingrédient actif, qu’elle a appelé Qinghaosu en 1972, et plus tard appelé en Occident artémisinine, et d’avoir démontré que ce composant est efficace contre les parasites de la malaria, tant chez les animaux que chez l’être humain. La scientifique chinoise est la douzième femme à recevoir le prix Nobel de médecine. Avec elle, le Dr. Satoshi Omura et le Dr. William C. Campbell pour leur recherche sur le traitement des maladies parasitaires, telles que la cécité fluviale et la filariose lymphatique.
Comme cela a été expliqué lors de la cérémonie de remise des prix à Stockholm, les médicaments dérivés des découvertes de la scientifique et de ses deux collègues - l’avermectine, capable d’anéantir les nématodes, est le médicament découvert par Omura et Campbell; l’artémisinine est le remède de Tu contre le paludisme - ils ont sauvé des millions de personnes et garanti d’énormes bénéfices pour ceux qui ont contracté ce type de pathologie. Tu Youyou est né le 30 décembre 1930 à Ningbo, en Chine. Sa famille accorde une grande importance à l’éducation, mais à l’adolescence, la jeune fille tombe malade de la tuberculose; une expérience qui, d’une part, l’oblige à prendre une pause de l’étude, d’autre part, la pousse résolument vers une carrière possible dans le domaine de la médecine. Au Beijing Medical College, Tu étudie la pharmacologie et, quand elle obtient son diplôme en 1955, à l’âge de 24 ans, elle va travailler à l’Académie de médecine traditionnelle chinoise, où elle restera toute sa carrière. Ainsi, sa formation comprend à la fois la science pharmaceutique moderne et la médecine traditionnelle chinoise : cette combinaison unique d’approches thérapeutiques lui a permis de combiner au mieux les connaissances des deux écoles.
Dans les années 1960, le Nord-Vietnam demande de l’aide à la Chine, son allié, pour lutter contre le paludisme, qui cause d’énormes pertes dans l’armée. À l’époque, le paludisme était traité avec de la chloroquine ou de la quinine, mais avec peu de succès, car le parasite unicellulaire à l’origine de la maladie était devenu résistant au traitement standard. Le 23 mai 1967, le président Mao Ze Dong approuve le lancement d’un projet de recherche secret, dénommé Projet 523, dans le but de trouver un remède approprié. Pour les premières années, les recherches ne donnent pas de résultats positifs et les milliers de principes testés ne s’avèrent pas efficaces. En 1969, alors qu’elle a 39 ans, le Dr Tu est chargée de suivre le Projet 523. Elle décide de se rendre immédiatement à l’île de Hainan, dans le sud de la Chine, où une terrible épidémie est en cours : dans ces forêts pluviales les cas étaient en augmentation considérable et Tu assiste à l’effet dévastateur de la maladie sur le corps humain. À son retour à Pékin, elle se tourne vers la médecine phytothérapeutique traditionnelle pour rechercher de nouvelles solutions contre le paludisme. Avec entêtement Vous consultez la littérature ancienne chinoise, en particulier le texte de Ge Hong Zhou hou bei ji fang (Manuel de prescriptions pour les urgences), rédigé en 321 ap. J.-C., son groupe de travail, parmi un grand nombre de remèdes à base de plantes et des milliers de recettes de la tradition pharmacologique, note un extrait prometteur de l’Artemisia annuel. Les extraits ont été obtenus par ébullition de la plante avec de l’eau à 100°C ; cependant, de cette façon, le principe a été endommagé, car il a rompu la faible liaison O-O, modifiant la molécule, de sorte qu’il ne montre pas d’efficacité particulière. Au début, cela semblait ne pas fonctionner, jusqu’à ce que le Dr Tu ait une intuition : en utilisant un solvant différent qui permettait l’extraction du principe actif à une température de 35, donc beaucoup plus faible, elle parvient à obtenir la molécule sans rompre la liaison. Il s’avère être le bon choix. Le principe ainsi extrait fonctionnait efficacement sur les souris et les singes. Ensuite, pour passer au test sur les êtres humains, Toi et son groupe de travail se portent volontaires pour vérifier la sécurité de la préparation. Le test suivant sur un certain nombre de personnes atteintes du paludisme a obtenu la meilleure efficacité par rapport aux traitements précédents.
Tu Youyou a donc travaillé sur une herbe médicinale pour lutter contre le paludisme : le développement du médicament dérive en effet de la pharmacopée chinoise et naît d’herbes étudiées et utilisées en médecine traditionnelle depuis plus de 1500 ans pour soigner les fièvres intermittentes, un symptôme typique de la maladie. Cette molécule est aujourd’hui à la base de nombreux médicaments antipaludiques. L’artémisinine, une nouvelle classe d’agents antipaludiques, qui anéantit rapidement les parasites de la maladie à un stade précoce de leur développement, est désormais devenue une garnison standard, étant donné que le principe actif naturel s’est avéré efficace même lorsque la chloroquine ne l’est plus, compte tenu de la résistance développée par de nombreuses souches de malaria. Elle constitue un traitement efficace qui sauve la vie de millions de personnes en Afrique, en Asie du Sud et en Amérique du Sud, en réduisant le taux de mortalité des patients de plus de 20% en général et de 30% dans l’enfance. Rien que pour l’Afrique, cela signifie plus de 100000 vies sauvées chaque année. La reconnaissance du Dr Youyou a cependant été liée à une découverte récente : il s’agissait en effet d’un travail effectué entre les années Soixante et Soixante-dix du siècle dernier, qui ne sera publié en anglais qu’en 1979. En 1981, l’OMS, la Banque mondiale et l’ONU l’invitent à présenter publiquement sa découverte. Il faudra encore deux décennies pour que l’OMS recommande le traitement à l’artémisinine comme première ligne de défense contre le paludisme.
Le Prix Nobel Tu Youyou, aujourd’hui quatre-vingt-troi ans, est la première personne d’origine chinoise dont les études ont été menées exclusivement dans son pays. Il est également significatif que son travail de recherche n’ait pas été initialement publié dans une revue scientifique particulièrement importante. Pharmacologue à la tête de la China Academy of Traditional Chinese Medicine de Pékin depuis 2000, elle a également été nommée pour la médaille de la République de Chine. En 2011, elle a reçu le Clinical Medical Research Award de la Fondation Lasker, qui définit la découverte de l’artémisinine comme «probablement l’intervention pharmaceutique la plus importante du dernier demi-siècle ». Lorsqu’elle a reçu le prix Nobel en 2015, fière de son travail et de ses réalisations, elle a intitulé sa conférence Discovery of Artemisinin : A Gift from Traditional Chinese Medicine to the World: un signe de grande modestie et d’altruisme.
Traduzione inglese
Syd Stapleeton
In 2015 the Nobel Prize in Medicine was awarded to Tu Youyou, for the discovery of a new therapy against malaria. She was credited with isolating an active ingredient from Artemisia annua in 1972, which she named qinghaosu, later called artemisinin in the West, and demonstrating that this compound is effective against malaria parasites in both animals and humans. The Chinese scientist was the 12th woman to receive the Nobel Prize in Medicine. Also honored with her were Dr. Satoshi Omura and Dr. William C. Campbell for their research on treating parasitic diseases such as river blindness and lymphatic filariasis.
As was explained during the award ceremony, held in Stockholm, the drugs that resulted from the discoveries of the scientist and her two colleagues - avermectin, which can annihilate nematodes, was the drug discovered by Omura and Campbell, artemisinin was the malaria medication found by Tu - have saved millions of people and ensured tremendous benefits for those who have contracted these kinds of diseases. Tu Youyou was born on December 30, 1930, in Ningbo, China. Her family placed great importance on education, but during her teenage years, the girl fell ill with tuberculosis. It was an experience that, on the one hand, forced her to take a break from studying and, on the other, pushed her decisively to pursue a career in medicine. At Beijing Medical College, Tu studied Pharmacology, and when she graduated in 1955 at the age of 24, she went to work at the Academy of Traditional Chinese Medicine, where she would remain throughout her career. Thus, her training included both modern pharmaceutical science and traditional Chinese medicine. This unique combination of therapeutic approaches allowed her to effectively combine knowledge from both schools.
In the 1960s, North Vietnam asked for help from China, its ally, to fight malaria, which was causing huge casualties in the military. At the time, malaria was treated with chloroquine or quinine, but with little success, as the single-celled parasite that causes the disease had become resistant to the standard treatment. On May 23, 1967, Chairman Mao Ze Dong approved the start of a secret research project, called Project 523, with the goal of finding a suitable cure. For the first few years, the research did not yield positive results, and the thousands of potential remedies tested did not prove effective. In 1969, when she was 39 years old, Dr. Tu was assigned to follow Project 523. She decided to travel immediately to Hainan Island in southern China, where a terrible epidemic was underway. Cases were increasing considerably in the tropical forests there, and Tu witnessed the devastating effect of the disease on the human body. Upon her return to Beijing, she turned to traditional herbal medicine to seek new solutions against malaria. Rigorously, Tu consulted ancient Chinese literature, particularly Ge Hong's text Zhou hou bei ji fang (Manual of Prescriptions for Emergencies), written in 321 AD. Her team, among a large number of herbal remedies and thousands of recipes from the pharmacological tradition, noted a promising extract of Artemisia annua. Extracts were obtained by boiling the plant with water at 100° C, however, in this way, the principle was damaged, as the weak O-O bond was broken, changing the molecule, so it did not show particular efficacy. At first it did not seem to work, until Dr. Tu had an insight - by using a different solvent that allowed extraction of the active ingredient at a temperature of 35° C, thus much lower, she was able to obtain the molecule without breaking the bond. It turned out to be the right choice. The compound thus extracted worked effectively on mice and monkeys. Then, to move on to testing on humans, Tu and her team volunteered to test the safety of the preparation on themselves. Subsequent testing on a series of malaria patients yielded the strongest efficacy compared to previous treatments.
Tu Youyou had thus been working on a medicinal herb to combat malaria. In fact, the development of the drug derived from Chinese pharmacopoeia, and stemmed from herbs studied and used in traditional medicine for more than 1,500 years to treat intermittent fevers, a typical symptom of the disease. Such a molecule is now the basis of many antimalarial drugs. Artemisinin, a new class of antimalarial agents, which rapidly annihilates disease parasites at an early stage of their development, has now become a standard prescription, as the natural active ingredient has proven effective even where chloroquine no longer is, given the resistance developed by many malarial strains. It constitutes an effective life-saving treatment for millions of people in Africa, South Asia and South America, reducing the mortality rate of patients by more than 20 percent overall and 30 percent in childhood. For Africa alone, this means more than 100,000 lives saved each year. Dr. Youyou's recognition, however, was linked to a discovery that was not recent. It was work done in the 1960s and 1970s, which would not be published in English until 1979. In 1981, the WHO, the World Bank and the UN invited her to publicly present her discovery. It would take another two decades for the WHO to recommend artemisinin therapy as the first line of defense against malaria.
Nobel laureate Tu Youyou, now 93 years old, is the first person of Chinese origin whose studies were carried out exclusively in her own country. Also significant is the fact that her research work was not initially published in a major scientific journal. A top pharmacologist at the China Academy of Traditional Chinese Medicine in Beijing since 2000, she has also been nominated for the Medal of the Republic of China. In 2011, she was awarded the Clinical Medical Research Award by the Lasker Foundation, which calls the discovery of artemisinin "probably the most important pharmaceutical intervention in the last half century." When she received the Nobel Prize in 2015, justifiably proud of her work and achievements, she titled her lecture The Discovery of Artemisinin: A Gift from Traditional Chinese Medicine to the World - a sign of her great modesty and altruism.
Traduzione spagnola
Maria Carreras i Goicoechea
En 2015 Tu Youyou recibió el Premio Nobel de Medicina por el descubrimiento de una nueva terapia contra la malaria. En 1972 había aislado un principio activo de la Artemisia que llamó Qinghaosu, más adelante llamado artemisinina en occidente, y tuvo el mérito de demostrar su eficacia contra los parásitos de la malaria, tanto en los animales como en el ser humano. Esta científica china fue la duodécima mujer en recibir el Nobel de Medicina. Junto a ella también fueron premiados el Doctor Satoshi Omura y el Doctor William C. Campbell por su investigación sobre el tratamiento de enfermedades provocadas por parásitos, como la ceguera fluvial y la filarasis linfática.
Como se comentó durante la premiación, que tuvo lugar en Estocolmo, los fármacos que derivan de los descubrimientos de esta científica y de sus dos compañeros –la avermectina, capaz de eliminar los nematodos, es el fármaco descubierto por Omura y Campbell; la artemisinina es el tratamiento de Tu Youyou contra la malaria– han salvado a millones de personas y han garantizado beneficios enormes para quienes han contraído este tipo de patologías. Tu Youyou nació el 30 de diciembre de 1930 en Ningbó, China. Su familia daba mucha importancia a la instrucción, sin embargo durante su adolescencia contrajo la tuberculosis; si por un lado esto la obligó a abandonar una temporada el estudio, por el otro la empujó con fuerza hacia la ciencia médica. Estudió Farmcología en la Escuela de Medicina de la Universidad de Pekín. Tras licenciarse, en 1955, con 24 años de edad, fue a trabajar a la Academia de Medicina Tradicional China, donde permaneció durante toda su carrera profesional. Su formación preveía tanto la farmacología moderna como la medicina tradicional china: una combinación única de enfoques terapeuticos que le consintió aunar del mejor modo posible los conocimientos de ambas escuelas.
Durante los años Sesenta, Vietnam del Norte pidió ayuda a la China, aliada suya, para luchar contra la malaria que estaba causando enormes pérdidas en el ejército. Por aquel entonces la malaria se curaba con cloquina o quinina, pero con escasos resultados, pues el parásito unicelular que provoca la enfermedad se había vuelto resistente al tratamiento estándar. El 23 de mayo de 1967 el presidente Mao Zedong aprobó la puesta en marcha de un proyecto secreto de investigación, denominado Proyecto 523, con el objetivo de hallar un tratamiento adecuado. Durante los primeros años no hubo resultados positivos y los miles de principios activos estudiados no se demostraron eficaces. En 1969, con 39 años, la Doctora Tu recibió el encargo de seguir el proyecto 523. Decidió ir enseguida a la Isla de Hainan, al sur de China, donde tenía lugar una terrible epidemia: en aquella selva pluvial los casos aumentaban notablemente y Tu asistió a los efectos devastadores de la enfermedad en el cuerpo humano. Tras su vuelta a Pekín buscó nuevas soluciones contra la malaria en la medicina fitoterápica tradicional. Con caparbiedad, consultó la antigua literatura china, en particular el texto de Ge Hong Zhou hou bei ji fang (Manual de recetas de emergencias), escrito el año 321 d.C. Entre un extenso número de remedios con hierbas y miles de recetas de la tradición farmacológica, su equipo detectó un prometedor extracto de la Artemisia annua. Los extractos se obtenían hirviendo las plantas a 100°; sin embargo, de este modo, el principio activo se dañaba, ya que se rompía el débil enlace O-O, modificando la molécula, de modo que no presentaba ninguna especial eficacia. Al principio parecía que no funcionaba, hasta que la Doctora Tu tuvo una intuición: con un solvente distinto que permitiera la extracción del principio activo a una temperatura muy inferior, de 35°, obtuvo la molécula sin romper el enlace. Fue la elección adecuada. El principio activo así extraído funcionaba con eficacia en ratones y chimpancés. Luego, para pasar al test en humanos, Tu y su equipo se ofrecieron voluntarios para comprobar la eficacia del extracto preparado. El test sucesivamente realizado a una serie de enfermos de malaria obtuvo mayor eficacia respecto a los tratamientos anteriores.
Así pues Tu Youyoy trabajó con una hierba medicinal para contrarrestar la malaria: efectivamente, el desarrollo del fármaco deriva de la farmacopea china y nace de hierbas estudiadas y usadas por la medicina tradicional desde hace más de 1500 años para curar las fiebres intermitentes, un síntoma típico de la malaria. Esta molécula hoy día se halla en numerosos fármacos antimaláricos. La artemisinina, una nueva clase de agente antimalárico, que destruye rápidamente los parásitos de la enfermedad en un estadio precoz de su desarrollo, se ha convertido en un dispositivo médico estándar, dado que el principio activo natural se ha demostrado eficaz incluso donde la cloroquina ya no lo es, vista la resistencia desarrollada por muchas cepas maláricas. Constituye un eficaz tratamiento salvavidas para millones de personas en África, Asia meridional y América del Sur, pues reduce la tasa de mortalidad de los/las pacientes de más del 20% en general y del 30% en la infancia. Solo para África esto significa más de 100.000 salvadas cada año. El reconocimiento de 2015 a la Doctora Tu Youyou está relacionado con un descubrimiento nada reciente: efectivamente, se trata de un estudio realizado entre los años Sesenta y Setenta del siglo pasado que no se publicó hasta 1979. En 1981 la OMS, la banca Mundial y la ONU la invitaron a presentar públicamente su descubrimiento pero todavía pasaron otras dos décadas antes de que la OMS recomendara la terapia con artemisinina como primera línea de defensa contra la malaria.
La Premio Nobel Tu Youyou, actualmente de 93 años, es la primera persona de origen chino cuyos estudios se han desarrollado exclusivamente en su país. También es significativo que sus investigaciones inicialmente no se publicaran en ninguna revista científica reconocida internacionalmente. Farmacóloga en la cúspide de la China Academy of Traditional Chinese Medicine de Pekín desde el año 2000, recibió una nominación para la medalla de la República China. En 2011 le otorgaron el Clinical Medical Research Award de la Lasker Foundation, que define el descubrimiento de la artemisinina como «probablemente la intervención farmacéutica más importante de los últimos 50 años». Cuando recibió el Nobel en 2015, con razón orgullosa de su propio trabajo y de sus resultados, tituló su conferencia El descubrimiento de la artemisinina: un regalo de la medicina tradicional china al mundo demostrando su enorme modestia y altruismo.