Clara Kathleen Barnett Rogers
Gemma Pacella




Giulia Capponi

 

Sono coesistite almeno tre diverse grandi attitudini nella persona di Clara Rogers: compositrice, cantante e insegnante di musica, ma anche autrice di libri di pedagogia musicale. Clara Kathleen Barnett nasce il 14 gennaio del 1844 a Cheltenham in Inghilterra in quella che definiremmo una famiglia d’arte: suo padre, John Barnett, compositore della celebre opera The Mountain Sylph, è considerato il "padre dell'opera inglese" e suo cugino è il compositore tedesco Giacomo Meyerbeer. Anche lei mostra un precoce interesse per la composizione: infatti, dopo aver studiato in casa con i genitori e in seguito al trasferimento in Germania, già all'età di 13 anni diviene la più giovane studente mai ammessa al Conservatorio di Lipsia. Qui incontra personalità note dell’universo musicale: studia pianoforte con Moscheles e Plaidy, teoria con Papperitz e Richter, ensemble con David e Rietz e canto con Goetze, ma non composizione, settore all'epoca precluso alle donne. 

Dopo essersi diplomata nel 1860 con il massimo dei voti, Clara continua i suoi studi con Hans von Bülow e inizia la carriera di cantante. Debutta a Torino nel 1863 nel ruolo di Isabella, nell’opera Roberto il Diavolo di Meyerbeer, con il nome d'arte di Clara Doria. In seguito si esibisce a Genova, Livorno, Firenze e Napoli, in Lucia di Lammermoor, in Maria di Rohan, in cui canta il ruolo della protagonista, in La Sonnambula, La Vestale e Rigoletto. Lasciata l'Italia si reca a Londra, dove si distingue sulle scene per cinque anni. A seguito del consolidamento della sua carriera operistica in Europa, si trasferisce in America, con Carl Rosa e Parepa, titolari della Parepa-Rosa Opera Company che, dopo aver assicurato ai Barnett che la figlia sarebbe stata al sicuro con loro, riuscirono a reclutarla per la loro seconda stagione americana. Debutta, così, il 4 ottobre 1871 alla New York Academy of Music in The Bohemian Girl (La zingara) e successivamente canta nei ruoli di Donna Elvira in Don Giovanni, della Contessa in Le nozze di Figaro, di Marcellina in Water Carrier e di Camilla in Zampa o La sposa di marmo. Aggiunge al suo repertorio anche il personaggio maschile di Jemmy in una edizione del Guglielmo Tell in lingua italiana e Madeleine al fianco di Theodore Wachtel in un estratto in tedesco dal Postillon de Longjumeau (Il postiglione di Longjumeau), opera di Adolphe Adam oggi quasi dimenticata.

Si esibisce pure a Boston e Filadelfia tra il 1872 e il 1873, cantando con la compagnia Maretzek, e si inserisce nella vivace comunità artistica della città, condividendo amicizie con Amy Beach, Margaret Ruthven Lang e il poeta Henry Wadsworth Longfellow, di cui riporterà una poesia nella prima pagina di uno dei suoi libri di pedagogia musicale: The Philosophy of Singing. Lasciato il palcoscenico operistico, a Boston si esibisce perlopiù come soprano solista della Trinity Church e proprio qui, il 24 aprile 1878, sposa un avvocato del luogo, Henry Munroe Rogers. Dopo sette anni di successi, a seguito del matrimonio, Clara Barnett Rogers termina la sua carriera concertistica, senza, tuttavia, abbandonare i propri studi e l'interesse per la musica: è in questo periodo, infatti, che inizia a dedicarsi alla composizione, per cui aveva manifestato grande attrazione fin da giovane, e nel 1902 è nominata “professore” al New England Conservatory of Music. Comincia così la sua incredibile produzione musicale: la maggior parte delle sue composizioni sono canzoni che utilizzano testi scelti e che lei colloca efficacemente all'interno della tradizione del Romanticismo tedesco, allora imperante. Compone anche una Sonata per violino e pianoforte, una Sonata per violoncello e pianoforte, due Quartetti per archi, quattro opere per pianoforte . Abbina inoltre la composizione musicale a quella teorica e scrive diversi libri sull'arte del canto, oltre ad un'autobiografia in tre volumi. Muore a Boston l'8 marzo 1931.

Clara Kathleen Barnett Rogers e i suoi ospiti nel suo salone di Boston 

Cantante, compositrice e pedagoga anglo-americana, Clara è stata un'artista molto apprezzata nel suo tempo e decisamente prolifica: ha composto quasi 100 canzoni per voce e ha scritto sei trattati sulla pedagogia del canto come il già citato The Philosophy of Singing (1893), e ancora Dreaming True (1899), My Voice and I (1910), Your Voice and You (1925) e Clearcut Speech in Song (1927). Clara Kathleen Rogers ha oltrepassato una serie di limiti che la cultura patriarcale dell'epoca ha provato a imporle. Come cantante d'opera non è stata esente da critiche, come si evince dall'osservazione di Carlo Rosa che le disse: «Se tu avessi solo due note in più nella tua voce saresti una delle grandi artiste del mondo», eppure ciò non ha impedito la sua carriera di successo tra l’Europa e l’America, interpretando alcuni dei ruoli più noti e rilevanti della scena operistica mondiale. E in particolare, come compositrice, l’impossibilità di accedere ai corsi di studio in quanto donna, non ha interrotto il suo interesse per la composizione, dimostrato fin da bambina.

Conoscere la sua esperienza mi ha aiutata, dunque, a consolidare un pensiero: come per la letteratura è stata a lungo preclusa alle donne la possibilità di firmare le loro opere, senza per questo impedire di crearle, così nel campo della musica risultava impensabile che una donna potesse comporre, generare testi e spartiti di note. Eppure, Clara Kathleen Rogers non si è limitata a eseguire con la voce le opere composte da uomini: si potrebbe, metaforicamente, dire che ha rotto il muro del suono, quel tabù, figlio di un sistema androcentrico, che poneva il logos, l’arte creativa dell’intelletto, come appannaggio esclusivo maschile, anche nel mondo musicale, dedicandosi all’arte che più la affascinava e imprimendo sulla scena mondiale la sua firma originale.


Traduzione francese

Guenoah Mroue

Au moins trois grandes aptitudes différentes ont coexisté en la personne de Clara Rogers : compositrice, chanteuse et professeur de musique, mais aussi auteur de livres de pédagogie musicale. Clara Kathleen Barnett est née le 14 janvier 1844 à Cheltenham en Angleterre dans ce que nous appellerions une famille d’art : son père, John Barnett, compositeur du célèbre opéra The Mountain Sylph, est considéré comme le "père de l’opéra anglais" et son cousin est le compositeur allemand Giacomo Meyerbeer. Après avoir étudiée à la maison avec ses parents et après avoir déménagée en Allemagne, elle devient dès l’âge de 13 ans la plus jeune étudiante jamais admise au Conservatoire de Leipzig. Elle y rencontre des personnalités connues de l’univers musical : elle étudie le piano avec Moscheles et Plaidy, la théorie avec Papperitz et Richter, l’ensemble avec David et Rietz et le chant avec Goetze, mais pas la composition, secteur à l’époque fermé aux femmes.

Après avoir obtenu son diplôme en 1860 avec mention, Clara poursuit ses études avec Hans von Bülow et commence sa carrière de chanteuse. Elle fait ses débuts à Turin en 1863 dans le rôle d’Isabelle, dans l’opéra Roberto il Diavolo de Meyerbeer, sous le nom de scène de Clara Doria. Elle se produit ensuite à Gênes, Livourne, Florence et Naples, dans Lucia di Lammermoor, dans Maria di Rohan, où elle chante le rôle principal, dans La Sonnambula, La Vestale et Rigoletto. Après avoir quitté l’Italie, elle se rend à Londres, où elle se distingue sur scène pendant cinq ans. Après la consolidation de sa carrière d’opéra en Europe, elle s’installe en Amérique avec Carl Rosa et Parepa, propriétaires de la Parepa-Rosa Opera Company qui, après avoir assuré aux Barnett que sa fille serait en sécurité avec eux, ont réussi à la recruter pour leur deuxième saison américaine. Elle fait ses débuts le 4 octobre 1871 à la New York Academy of Music dans The Bohemian Girl (La zingara) et chante plus tard dans les rôles de Donna Elvira dans Don Giovanni, de la Contessa dans Les Noces de Figaro, de Marcellina dans Water Carrier et de Camilla dans Zampa ou de la mariée de marbre. Elle ajoute également à son répertoire le personnage masculin de Jemmy dans une édition du Guillaume Tell en langue italienne et Madeleine aux côtés de Theodore Wachtel dans un extrait en allemand du Postillon de Longjumeau (Le postillon de Longjumeau) l’œuvre d’Adolphe Adam aujourd’hui presque oubliée.

Elle se produit également à Boston et Philadelphie entre 1872 et 1873, chantant avec la compagnie Maretzek, et s’insère dans la communauté artistique animée de la ville, partageant des amitiés avec Amy Beach, Margaret Ruthven Lang et le poète Henry Wadsworth Longfellow, dont elle rapportera un poème en première page d’un de ses livres de pédagogie musicale : The Philosophy of Singing. Après avoir quitté la scène d’opéra, elle se produit principalement à Boston en tant que soprano soliste de la Trinity Church et c’est ainsi, le 24 avril 1878, elle épouse un avocat local, Henry Munroe Rogers. Après sept années de succès, à la suite de son mariage, Clara Barnett Rogers met fin à sa carrière de concertiste, sans toutefois abandonner ses études et son intérêt pour la musique : c’est à cette période qu’elle commence à se consacrer à la composition, En 1902, elle est nommée "professeur" au New England Conservatory of Music. Ainsi commence son incroyable production musicale : la plupart de ses compositions sont des chansons qui utilisent des textes choisis et qu’elle place efficacement dans la tradition du romantisme allemand, alors dominant. Elle compose aussi une Sonate pour violon et piano, une Sonate pour violoncelle et piano, deux Quatuors pour cordes, quatre opéras pour piano. Elle associe également la composition musicale à la composition théorique et écrit plusieurs livres sur l’art du chant, ainsi qu’une autobiographie en trois volumes. Elle meurt à Boston le 8 mars 1931.

Clara Kathleen Barnett Rogers et ses invités dans son salon de Boston

Chanteuse, compositrice et pédagogue anglo-américaine, Clara a été une artiste très appréciée de son temps et très prolifique : elle a composé près de 100 chansons par voix et a écrit six traités sur la pédagogie du chant comme The Philosophy of Singing (1893) mai aussi Dreaming True (1899), My Voice and I (1910), Your Voice and You (1925) et Clearcut Speech in Song (1927). Clara Kathleen Rogers a franchi une série de limites que la culture patriarcale de l’époque a essayé de lui imposer. En tant que chanteuse d’opéra, elle n’a pas été exempte de critiques, comme le montre l’observation de Carlo Rosa qui lui dit : «Si tu n’avais que deux notes de plus dans ta voix, tu serais l’une des grandes artistes du monde»Pourtant, cela ne l’a pas empêché de réussir sa carrière entre l’Europe et l’Amérique, jouant certains des rôles les plus connus et les plus importants de la scène de l’opéra mondial. Et en particulier, en tant que compositrice, l’impossibilité d’accéder aux cours d’étude en tant que femme n’a pas interrompu son intérêt pour la composition, démontré dès son enfance.

Connaître son expérience m’a donc aidée à consolider une pensée : comme pour la littérature, il a longtemps été interdit aux femmes de signer leurs œuvres, sans pour autant empêcher de les créer, ainsi, dans le domaine de la musique, il était impensable qu’une femme puisse composer, générer des textes et des partitions de notes. Et pourtant, Clara Kathleen Rogers ne s’est pas contentée d’exécuter avec sa voix les œuvres composées d’hommes : on pourrait, métaphoriquement, dire qu’elle a brisé le mur du son, ce tabou, fils d’un système androcentrique, qui posait le logos, l’art créatif de l’intellect, en tant qu’apanage exclusif masculin, même dans le monde musical, en se consacrant à l’art qui la fascinait le plus et en imprimant sur la scène mondiale sa signature originale.


Traduzione inglese

Syd Stapleton

At least three different great aptitudes coexisted in the person of Clara Barnett - composer, singer and music teacher, and she was also an author of books on music pedagogy. Clara Kathleen Barnett was born on January 14, 1844, in Cheltenham, England, into what we can call an artistic family. Her father, John Barnett, composer of the famous opera The Mountain Sylph, is considered the "father of English opera," and her cousin is the German composer Giacomo Meyerbeer. She, too, showed an early interest in composition. After studying at home with her parents, at only the age of 12 she became the youngest student ever admitted to the Leipzig Conservatory. There she met well-known personalities in the musical universe. She studied piano with Moscheles and Plaidy, theory with Papperitz and Richter, ensemble with David and Rietz, and singing with Goetze, but not composition, a field at the time barred to women.

After graduating from Leipzig in 1860 with highest honors, Rogers continued her studies with Hans von Bülow and began a singing career. She made her debut in Turin in 1863 as Isabella in Meyerbeer's opera Robert the Devil, under the stage name Clara Doria. She later performed in Genoa, Livorno, Florence, and Naples in Lucia di Lammermoor, in Maria di Rohan, in which she sang the title role of Maria Padilla, in La Sonnambula, La Vestale, and Rigoletto. Leaving Italy, she went to London where she distinguished herself on the concert scene for five years. Following the consolidation of her operatic career in Europe, she emigrated to America, with Carl Rosa and his wife Euphrosyne Parepa-Rosa, owners of the Parepa-Rosa Opera Company, who, after assuring the Barnetts that their daughter would be safe with them, were able to recruit her for their own second American season. She debuted, thus, on October 4, 1871, at the New York Academy of Music in The Bohemian Girl and subsequently sang as Donna Elvira in Don Giovanni, as Countess in The Marriage of Figaro, Marcellina in Water Carrier and Camilla in Zampa (La Sposa di Marmo). She also sang the part of Jemmy in an Italian-language William Tell and Magdalena opposite Theodore Wachtel in a German excerpt from Postillon de Lonjumeaue.

She performed in Boston and Philadelphia between 1872 and 1873, singing with the Maretzek company, and became part of the cities' vibrant artistic community, sharing friendships with Amy Beach, Margaret Ruthven Lang and the poet Henry Wadsworth Longfellow, one of whose poems she would present on the first page of her book on musical pedagogy, The Philosophy of Singing. Leaving the operatic stage, in Boston she performed mostly as soprano soloist at Trinity Church and it was there, on April 24, 1878, that she married a local lawyer, Henry Munroe Rogers. After seven successful years, and following her marriage, Clara Barnett Rogers ended her concert career, without, however, abandoning her studies and interest in music. It was during that period, that she began to devote herself to composition, for which she had shown a great attraction from an early age, and in 1902 she was appointed a professor at the New England Conservatory of Music. She thus engaged in her incredible musical production. Most of her compositions are songs that use selected texts and which she effectively situates within the tradition of German Romanticism, then prevailing. She also composed sonatas for violin and cello and a string quartet. Barnett Rogers also combined musical and theoretical composition and wrote several books on the art of singing, as well as a three-volume autobiography. She died in Boston on March 8, 1931.

Clara Kathleen Barnett Rogers and her guests in her Boston salon

A British-American singer, composer, and pedagogue, Clara was a highly regarded artist of her time and decidedly prolific. She composed nearly 100 songs for voice and wrote six treatises on the pedagogy of singing such as the aforementioned The Philosophy of Singing (1893), and again Dreaming True (1899), My Voice and I (1910), Your Voice and You (1925), and Clearcut Speech in Song (1927). Clara Kathleen Rogers crossed a number of boundaries that the patriarchal culture of her time tried to impose on her. As an opera singer she was not exempt from criticism, as evidenced by a remark by Carlo Rosa who said to her, "If you had only two more notes in your voice you would be one of the great artists of the world," yet this did not prevent her from a successful career in Europe and America, performing some of the best-known and most relevant roles on the world opera scene. And in particular, as a composer, the impossibility for a woman of acces to courses of study, did not interrupt her interest in composition, demonstrated since childhood.

Knowing about her experience helps us, therefore, to consolidate a thought. Just as in the field of literature women were long precluded from signing their works, without preventing them from creating them, so in the field of music it was unthinkable that a woman could compose, generate lyrics and complex scores. Yet, Clara Kathleen Rogers did not limit herself to performing works written by men, devoting herself to the art that fascinated her most and stamping her original signature on the world stage. One could say, metaphorically, that she broke the sound barrier, that taboo, a child of a male-centered system, which considered creative art of the intellect as the exclusive preserve of men, even in the world of music.


Traduzione spagnola

Francesco Rapisarda

En la persona de Clara Rogers coexistieron al menos tres grandes aptitudes diferentes: para la composición, para el canto y para la enseñanza de la música, pero también fue autora de libros de pedagogía musical. Clara Kathleen Barnett nació el 14 de enero de 1844 en Cheltenham, Inglaterra, en la que podríamos considerar una familia de artistas. Su padre, John Barnett, compositor de la célebre obra The Mountain Sylph, es considerado el “padre de la ópera inglesa” y su primo fue el compositor alemán Giacomo Meyerbeer. Ella también muestra un interés precoz por la composición: después de estudiar en casa con sus padres y después de mudarse a Alemania, a los 13 años se convierte en la estudiante más joven jamás admitida en el Conservatorio de Leipzig. Allí conoce a personalidades conocidas del mundo de la música: estudia piano con Moscheles y Plaidy, teoría con Papperitz y Richter, conjuntos con David y Rietz y canto con Goetze, pero no estudia composición, sector que en aquel entonces era inaccesible para las mujeres.

Después de graduarse en 1860 con la nota máxima, Clara continuó sus estudios con Hans von Bülow y comenzó su carrera como cantante. Debutó en Turín en 1863 en el papel de Isabella, en la obra Roberto el Diablo de Meyerbeer, con el nombre artístico de Clara Doria. Posteriormente actuó en Génova, Livorno, Florencia y Nápoles, en Lucia di Lammermoor, en Maria di Rohan, donde canta el papel de la protagonista, en La Sonnambula, La Vestale y Rigoletto. Deja Italia para dirigirse a Londres, donde destaca en los escenarios durante cinco años. Después de consolidar su carrera operística en Europa, se traslada a Estados Unidos, con Carl Rosa y Parepa, propietarios de la Parepa-Rosa Opera Company, quienes, después de asegurar a los Barnett que su hija estaría a salvo con ellos, logran reclutarla para su segunda temporada estadounidense. Debuta, así, el 4 de octubre de 1871 en la New York Academy of Music en The Bohemian Girl (La chica bohemia) y posteriormente canta en los papeles de Donna Elvira en Don Giovanni, de la Condesa en Le nozze di Figaro, de Marcellina en Water Carrier y de Camilla en Zampa o La sposa di marmo. Añade a su repertorio el personaje masculino de Jemmy en una edición de Guillermo Tell en italiano y Madeleine junto a Theodore Wachtel en un extracto en alemán del Postillon de Longjumeau (El postillón de Lonjumeau), obra de Adolphe Adam hoy casi olvidada.

También actúa en Boston y Filadelfia entre 1872 y 1873, cantando con la compañía Maretzek, y forma parte de la vibrante comunidad artística de la ciudad, entablando amistades con Amy Beach, Margaret Ruthven Lang y el poeta Henry Wadsworth Longfellow, cuyo poema aparecerá en la portada de uno de sus libros de pedagogía musical: The Philosophy of Singing. Tras abandonar el escenario de la ópera, en Boston actúa principalmente como soprano solista de la Trinity Church y ahí, el 24 de abril de 1878, se casa con un abogado local, Henry Munroe Rogers. Después de siete años de éxitos, Clara Barnett Rogers terminó su carrera de concertista, pero sin dejar de lado sus estudios y su interés por la música: de hecho en ese período comenzó a dedicarse a la composición, por la que había manifestado gran atracción desde muy joven, y en 1902 fue nombrada “profesora” en el New England Conservatory of Music. Así comienza su increíble producción musical: la mayoría de sus composiciones son canciones que utilizan letras escogidas y que ella sitúa eficazmente dentro de la tradición del Romanticismo alemán, imperante en aquel entonces. También compone una sonata para violín y piano, una sonata para violonchelo y piano, dos cuartetos para arcos y cuatro obras para piano. También combina la composición musical con la teórica y escribe varios libros sobre el arte del canto, además de una autobiografía en tres volúmenes. Muere en Boston el 8 de marzo de 1931.

Clara Kathleen Barnett Rogers y sus invitados en su salón de Boston

Cantante, compositora y pedagoga angloamericana, Clara fue una artista muy apreciada en su época y decididamente prolífica: compuso casi 100 canciones para voz y escribió seis tratados sobre la pedagogía del canto, como The Philosophy of Singing (1893), Dreaming True (1899), My Voice and I (1910), Your Voice and You (1925) y Clearcut Speech in Song (1927). Clara Kathleen Rogers traspasó una serie de límites que la cultura patriarcal de la época había intentado imponerle. Como cantante de ópera, no quedó exenta de críticas, como demuestra la observación de Carlo Rosa, quien le dijo: «Si tuvieras dos notas más en tu voz, serías una de las grandes artistas del mundo», sin embargo, esto no impidió su exitosa carrera entre Europa y Estados Unidos, interpretando algunos de los papeles más conocidos y relevantes de la escena operística mundial. Y, en particular, como compositora, la imposibilidad de acceder a los estudios oficiales como mujer, no interrumpió su interés por la composición, demostrado desde niña.

Conocer su experiencia me ha ayudado a consolidar una reflexión: como en la literatura durante mucho tiempo se ha negado a las mujeres la posibilidad de firmar sus obras, sin por ello impedirles crearlas, así en el campo de la música era impensable que una mujer pudiera componer, generar letras y partituras de notas. No obstante, Clara Kathleen Rogers no se limitó a interpretar con su voz las obras compuestas por hombres: se podría decir, metafóricamente, que rompió el muro del sonido, ese tabú, hijo de un sistema androcéntrico, que ponía el logos, el arte creativo del intelecto, como dominio exclusivo de los hombres, incluso en el mundo de la música, dedicándose al arte que más la fascinaba e imprimiendo en el escenario mundial su firma original.