Imogen Holst
Emilia Guarneri
Giulia Capponi
Imogen Clare Holst è stata una compositrice, arrangiatrice, direttrice di coro, insegnante e scrittrice britannica. Nasce a Londra nel 1907 da Isobel Harrison, soprano, e Gustav Theodore Holst, compositore e direttore d’orchestra. Cresce, quindi, in un ambiente nel quale la componente musicale e artistica era molto forte: la famiglia del padre, infatti, vantava musicisti e musiciste da diverse generazioni e la madre incontrerà Holst proprio nelle aule del Royal College of Music, a Londra. Studia alla St Paul’s Girls’ School, dove insegnava anche il padre: è immersa nella musica dal primo giorno di vita e questa resterà la sua fedele compagna fino alla fine. Nei primi anni di formazione, studia pianoforte con Eleanor Shuttleworth, violino con André Mangeot e teoria musicale con Jane Joseph. Sarà quest’ultima a incoraggiarla e spronarla a lavorare alle prime composizioni; così nel 1920 dirige la sua Dance of the Nymphs and Shepherds. Oltre ad aver composto la parte musicale, Holst aveva anche ideato una coreografia: la danza è, infatti e fin da subito, un’altra enorme passione della giovane donna, che aveva pure tentato l’ammissione alla Ginner-Mawer School of Dance and Drama qualche tempo prima. All’età di diciannove anni si iscrive al Royal College of Music di Londra, dove riceve diversi riconoscimenti per le sue composizioni. Qui scopre il proprio talento per la direzione d’orchestra, ruolo che solitamente erano gli uomini a ricoprire.
Negli anni successivi crea diverse composizioni per musica da camera e lascia la casa dei genitori per un duplice motivo: muoversi attraverso Belgio, Italia e Germania, ma anche trovare la propria indipendenza. Tra il settembre 1930 e il maggio 1931 Imogen Holst investe il suo tempo compiendo diversi viaggi in Europa, alcuni dei quali incentrati sulla musica o sulla ricerca di luoghi significativi e legati a personalità di grande rilievo, delle quali lei stessa si sente in qualche maniera erede. È il caso, ad esempio, di Mozart a Salisburgo e Vienna, di Bach a Berlino. Terminato il percorso di studi, si ritrova a dover affrontare alcuni problemi di salute che la costringono a rinunciare a diverse attività che aveva intrapreso, tra le quali la danza e il pianoforte. Decide perciò di diventare un’insegnante e di collaborare, nel frattempo, come organizzatrice con l’English Folk Dance and Song Society, un ente di promozione della musica folk inglese nato nel 1932. Sono anni complicati dal punto di vista economico e personale: Gustav Holst si ammala e muore nel 1934; gli verrà dedicato un concerto diretto dalla figlia nell’anno successivo. Nonostante le difficoltà che si ritrova ad affrontare, le produzioni della musicista inglese iniziano ad attrarre l’attenzione della critica e del pubblico in generale: questo le permette di concentrarsi sulla stesura della biografia del padre, che verrà pubblicata nel 1938 e ben accolta dalla critica. Durante la Seconda guerra mondiale lavora per il Council for the Encouragement of Music and the Arts, con l’obiettivo di promuovere ed esaltare la musica, l’arte e più in generale la cultura britannica. Allo stesso tempo compie atti di solidarietà lavorando per il Bloomsbury House Refugee Committee, che si occupa di aiutare rifugiati e rifugiate musiciste. Nel 1940, invece, si reca nelle aree rurali del Regno Unito per incoraggiare la popolazione a svolgere attività musicali; tre anni dopo progetta un corso per giovani donne, in modo da farle unire in orchestre e partecipare a eventi musicali. Nasce così a Dartington un’orchestra amatoriale, frutto degli insegnamenti basati sulla pratica e l’allenamento continui; durante gli anni trascorsi in questo Paese, prendono vita diverse composizioni.
Un momento fondamentale per la carriera della musicista è sicuramente l’incontro con Benjamin Britten, avvenuto proprio a Dartington. Si tratta di un celebre compositore, direttore e pianista dal ruolo centrale nella musica inglese del ventesimo secolo; tra le sue opere maggiormente conosciute si ricordano quelle composte per i quartetti da camera o per le orchestre: prima tra tutte Peter Grimes. Inoltre, la sua figura è particolarmente nota per l’immersione nei fatti del suo tempo e la frequentazione degli esponenti del mondo intellettuale e artistico, oltre che musicale. Imogen Holst individua in Britten una sorta di erede musicale del padre e diviene presto sua assistente. Si trasferisce così ad Aldeburgh, dove partecipa alla realizzazione dell’annuale festival del paese, del quale diventa direttrice artistica nel 1956. Durante il periodo accanto al grande musicista, tiene un diario nel quale racconta la precarietà economica che questo lavoro le provoca. Nonostante ciò, continua con dedizione assoluta l’impegno per il festival annuale, al quale affianca nuovamente quello della produzione musicale: sono gli anni delle cantate per voci femminili e delle suite. Successivamente, nel 1964, rinuncia alla posizione di assistente per concentrarsi sulle composizioni e sulla ricostruzione della storia della figura paterna, così da poter poi scrivere diversi libri in merito. Nel 1952 aveva fondato un coro che si esibirà in diversi luoghi della nazione, e che conserverà un posto fisso all’interno del festival di Aldeburgh, di cui abbandona il ruolo di direttrice nel 1967. Alla morte di Britten, avvenuta diversi anni dopo, la musicista lascia la conduzione del festival, pur restandone però Direttrice artistica emerita.
In occasione del centenario della nascita del padre, si impegna nelle pubblicazioni sulla sua vita e nell’istituzione di un museo a lui dedicato e situato a Cheltenham. L’attività di scrittura non riguarda, tuttavia, soltanto la biografia di Gustav Holst: scrive anche di musica più in generale, toccando temi quali la direzione dei cori. Da questo momento in poi, Imogen Holst si trova ad affrontare gravi problemi di salute, problemi che la condurranno alla morte ad Aldeburgh nel 1984. Nonostante non abbia ricevuto molti riconoscimenti in vita, l’opera di Imogen Holst è molto interessante anche dal punto di vista delle contaminazioni di cui si è nutrita e dell’apporto originale che ha donato alla musica inglese del suo tempo. Si riconosce nella sua produzione l’estro di un’artista poliedrica, affezionata a tutte le arti e profondamente curiosa, oltre che consapevole delle proprie radici e della propria formazione. La storia di questa donna appare oggi bisognosa di essere suonata, cantata, ascoltata, scritta e letta perché per anni è stata taciuta. Il suo nome risuona spesso ed esclusivamente quando si parla di Gustav Holst e Benjamin Britten. Ma prima di essere una figlia e un’assistente, Imogen Holst è stata, per tutta la vita, una donna libera e una musicista dallo straordinario valore, nonché fonte di ispirazione per le musiciste che l’hanno succeduta. È indispensabile ricordare anche il suo impegno sociale, che ha portato avanti usando come strumento proprio la musica, che diviene un ponte in grado di unire persone e realtà altrimenti isolate.
Christopher Grogan, Imogen Holst: a life in music, Boydell Press, 2007
https://brittenpearsarts.org/imogen-holst-in-her-own-orbit
https://www.fabermusic.com/we-represent/imogen-holst
Traduzione francese
Ibtisam Zaazoua
Imogen Clare Holst a été une compositrice, arrangeuse, directrice de choir, enseignante et écrivaine britannique. Elle est née à Londres en 1907 d’ Isobel Harrison, soprano, et Gustav Theodore Holst, compositeur et directeur d’orchestre. Elle grandit, donc, dans un environnement où la composante musicale et artistique était très forte: la famille de son père, en effet, comptait des musiciens et musiciennes depuis plusieurs générations et sa mère rencontrera Holst justement dans les salles du Royal College of Music, à Londres. Elle a étudié à la St.Paul’s Girls’ School, où enseignait également son père: elle est immergée dans la musique dès son premier jour de vie et celle-ci restera sa fidèle compagne jusqu’à la fin. Dans les premières années de formation, elle étudie le piano avec Eleanor Shuttleworth, le violon avec André Mangeot et la théorie musicale avec Jane Joseph. Cette dernière la encouragera et la poussera à travailler sur ses premières compositions: ainsi en 1920 elle dirige sa Dance of the Nymphs and Shepherds. En plus d’avoir composé la partie musicale, Holst avait aussi concu une chorégraphie: la danse est, en faite jusqu’au premier moment, une autre grande passion de la jeune femme, qui avait aussi tenté d’etre admise à la Ginner-Mawer School of Dance and Drama quelque temps avant. À l'âge de dix-neuf ans, elle s’inscrit au Royal College of Music de Londres, où elle reçoit plusieurs distinctions pour ses compositions. Là, elle découvre son talent pour la direction d’orchestre, un rôle qui souvent était réservé aux hommes.
Dans les années suivantes elle crée plusieurs compositions de musique de chambre et quitte la maison de ses parents pour deux raisons: voyager à travers la Belgique, l’Italie et l'Allemagne, mais aussi trouver son indépendance. Entre septembre 1930 et mai 1931, Imogen Holst investit son temps en faisant plusieurs voyages en Europe, dont certains centrés sur la musique ou la recherche de lieux significatifs liés à des personnalités de grande importance, dont elle se sent en quelque sorte héritière. C’est le cas, par exemple, de Mozart à Salzbourg et Vienne, de Bach à Berlin. Terminé son cours d' études, elle doit faire face à certains problèmes de santé qui l'obligent à renoncer à plusieurs activités qu’elle avait entreprises, dont la danse et le piano. Elle décide donc de devenir enseignante et de collaborer, entre-temps, comme organisatrice avec l’English Folk Dance and Song Society, une organisation de promotion de la musique folk anglaise fondée en 1932. Ce sont des années compliquées du point de vue économique et personnel: Gustav Holst tombe malade et meurt en 1934; sa fille lui dédiera un concert direct par elle-même l’année suivante. Malgré les difficultés auxquelles elle doit faire face, les productions de la musicienne anglaise commencent à attirer l’attention de la critique et du public en général: cela lui permet de se concentrer sur la rédaction de la biographie de son père, qui sera publiée en 1938 et bien accueillie par la critique. Pendant la Seconde Guerre mondiale, elle travaille pour le Council for the Encouragement of Music and the Arts, avec pour objectif de promouvoir et valoriser la musique, l’art et plus en général la culture britannique. En même temps, elle fait des actes de solidarité en travaillant pour le Bloomsbury House Refugee Committee qui s’occupe d’aider les musiciens et musiciennes réfugiés. En 1940, elle se rend dans les zones rurales du Royaume-Uni pour encourager la population à pratiquer des activités musicales; trois ans plus tard, elle conçoit un cours pour jeunes femmes, afin de les réunir en orchestres et de les faire participer à des événements musicaux. Ainsi il est né à Dartington un orchestre amateur, fruit des enseignements basés sur la pratique et l'entraînement constants; pendant les années passées dans ce pays, plusieurs compositions voient le jour.
Un moment fondamental dans la carrière de la musicienne est sûrement la rencontre avec Benjamin Britten, survenue justement à Dartington. Il s’agit d’un célèbre compositeur, directeur d’orchestre et pianiste du rôle central dans la musique anglaise du vingtième siècle; parmi ses œuvres les plus connues figurent celles composées pour les quatuors de chambre ou pour les orchestres: la plus célèbre étant Peter Grimes. De plus, sa figure est particulièrement connue pour son immersion dans les faits de son temps et sa fréquentation des éminents représentants du monde intellectuel et artistique, ainsi que musical. Imogen Holst voit en Britten une sorte d'héritier musical de son père et elle devient bientôt son assistante. Elle déménage alors à Aldeburgh, où elle participe à la réalisation annuelle du festival du village, dont elle devient directrice artistique en 1956. Pendant la période aux côtés du grand musicien, elle tient un journal dans lequel elle raconte la précarité économique que ce travail lui cause. Malgré cela, elle poursuit avec une dévotion absolue son engagement pour le festival annuel, auquel elle ajoute à nouveau celui de la production musicale: ce sont les années des cantates pour voix féminines et des suites. Par la suite, en 1964, elle renonce à la position d’assistante pour se concentrer sur les compositions et la reconstruction de l’histoire de la figure paternelle, afin de pouvoir écrire plusieurs livres à ce sujet. En 1952 elle fonde un chœur qui se produira en différents lieux de la nation, et qui conservera une place fixe au sein du festival d'Aldeburgh, dont elle abandonne le rôle de directrice en 1967. À la mort de Britten, survenue plusieurs années après, la musicienne quitte la direction du festival, tout en restant Directrice artistique émérite.
À l'occasion du centenaire de la naissance de son père, elle s’engage dans des publications sur sa vie et dans l’institution d’un musée à lui dédié et situé à Cheltenham. Son activité d'écriture ne se limite toutefois pas seulement à la biographie de Gustav Holst: elle écrit également sur la musique en général, abordant des thèmes tels que la direction des chœurs. À partir de ce moment, Imogen Holst fait face à de graves problèmes de santé, qui la conduiront à la mort à Aldeburgh en 1984. Bien qu’elle n’ait pas reçu beaucoup de reconnaissances de son vivant, l'œuvre d’ Imogen Holst est très intéressante du point de vue des influences dont elle s’est nourrie et de l’apport original qu’elle a apporté à la musique anglaise de son époque. Sa production révèle l'ingéniosité d’une artiste polyvalente, passionnée par toutes les formes d’art et profondément curieuse, tout en étant consciente de ses racines et de sa formation. L’histoire de cette femme apparait aujourd’hui comme necessitant d’etre jouee, chantée, ecoutée, écrite et lue, car elle est restée silencieuse pendant des années. Son nom est souvent mentionné exclusivement lorsqu'il s’agit de Gustav Holst et de Benjamin Britten. Mais avant d’etre une fille et une assistante, imogen Holst a été, toute sa vie, une femme libre et une musicenne d’une valeur extraordinaire, ainsi qu’une source d’inspiration pour les musiciennes qui l’ont suivie. Il est indispensable de rappeler également son engagement social, qu’elle a poursuivi en utilisant la musique comme outil, un pont capable d’unir des personnes et des réalités autrement isolées.
Christopher Grogan, Imogen Holst: a life in music, Boydell Press, 2007
https://brittenpearsarts.org/imogen-holst-in-her-own-orbit
https://www.fabermusic.com/we-represent/imogen-holst
Traduzione inglese
Syd Stapleton
Imogen Clare Holst was a British composer, arranger, choral conductor, teacher and writer. She was born in London in 1907 to Isobel Harrison, a soprano, and Gustav Theodore Holst, a composer and conductor. She grew up, therefore, in an environment in which the musical and artistic component was very strong. Her father's family boasted male and female musicians for several generations, and her mother met Mr. Holst in the classrooms of the Royal College of Music, London. Imogen studied at St Paul's Girls' School, where her father also taught. She was immersed in music from day one and it would remain her faithful companion until the end. In her early formative years, she studied piano with Eleanor Shuttleworth, violin with André Mangeot, and music theory with Jane Joseph. It was the latter who encouraged and spurred her to work on her first compositions. Thus, in 1920, she directed her Dance of the Nymphs and Shepherds. In addition to composing the musical part, Holst had also devised choreography. Dance was, from early on, another huge passion of the young woman, who had also attempted to gain admission to the Ginner-Mawer School of Dance and Drama some time earlier. At the age of nineteen she enrolled at the Royal College of Music in London, where she received several awards for her compositions. There she discovered her talent for conducting, a role that men usually filled.
In the following years she created several compositions for chamber music and left her parents' home for two reasons - to move through Belgium, Italy and Germany, but also to find her own independence. Between September 1930 and May 1931 Holst invested her time making several trips to Europe, some of which focused on music or on finding the significant places associated with notable personalities, to whom she herself felt she was somehow heir. This is the case, for example, with Mozart in Salzburg and Vienna and Bach in Berlin. When she finished her studies, she was faced with some health problems that forced her to give up several activities she had undertaken, including dance and piano. She therefore decided to become a teacher and to work, in the meantime, as an organizer with the English Folk Dance and Song Society, a body for the promotion of English folk music founded in 1932. These were complicated years financially and personally. Gustav Holst fell ill and died in 1934. A concert directed by his daughter would be dedicated to him in the following year. Despite the difficulties she faced, the English musician's productions begin to attract the attention of critics and the general public. This allowed her to concentrate on writing a biography of her father, which was published in 1938 and well received by critics. During World War II she worked for the Council for the Encouragement of Music and the Arts, with the aim of promoting and exalting music, art and British culture more generally. At the same time she performed acts of solidarity by working for the Bloomsbury House Refugee Committee, which was concerned with helping refugees and refugee women musicians. In 1940, she went to rural areas of the United Kingdom to encourage people to engage in musical activities. Three years later she designed a course for young women to join orchestras and participate in musical events. Thus, an amateur orchestra was born in Darington, the result of teachings based on continuous practice and training, and during her years there, several compositions came to life.
A pivotal moment in the musician's career was certainly a meeting with Benjamin Britten, which took place in Darrington. He was a celebrated composer, conductor and pianist with a central role in twentieth-century English music. Among his best-known works are those composed for chamber quartets or orchestras - first among them Peter Grimes. In addition, he was particularly noted for his immersion in the events of his time and his frequentation of intellectual and artistic, as well as musical, figures. Imogen Holst identified Britten as a kind of musical heir to her father and soon became his assistant. She thus moved to Aldeburgh, where she participated in the creation of the town's annual festival, of which she became artistic director in 1956. During the years alongside the great musician, she kept a diary in which she recounted the economic precariousness this job brought her. In spite of this, she continued her commitment to the annual festival with absolute dedication, to which she again joined that of music production. These were the years of cantatas for female voices and suites. Later, in 1964, she gave up the position of assistant to concentrate on compositions and the reconstruction of her father's history, so that she could then write several books on the subject. In 1952 she founded a choir that would perform at various venues across the nation, and retained a permanent place within the Aldeburgh Festival, which she relinquished as director in 1967. After Britten's death several years later, Imogen left the management of the festival, though she remained its Artistic Director Emeritus.
On the centenary of her father's birth, she became involved in publications about his life and the establishment of a museum dedicated to him and located in Cheltenham. However, her writing activity was not only about Gustav Holst's biography. She also wrote about music more generally, touching on topics such as conducting choirs. From that time on, Imogen Holst faced serious health problems, problems that would lead to her death in Aldeburgh in 1984. Although she did not receive much recognition during her lifetime, Imogen Holst's oeuvre is also very interesting from the point of view of the contributions she fed on and the original contribution she made to the English music of her time. One can recognize in her output the flair of a multifaceted artist, fond of all the arts and deeply curious, as well as aware of her own roots and training. This woman's story appears to be in need of being played, sung, heard, written and read today because for years it has been silenced. Her name resonates often and exclusively when Gustav Holst and Benjamin Britten are mentioned. But before being a daughter and an assistant, Imogen Holst was, throughout her life, a free woman and a musician of extraordinary value, as well as an inspiration to the women musicians who succeeded her. It is also essential to remember her social commitment, which she carried out using music as her tool, became a bridge that can unite people and situations otherwise isolated.
Christopher Grogan, Imogen Holst: a life in music, Boydell Press, 2007
https://brittenpearsarts.org/imogen-holst-in-her-own-orbit
https://www.fabermusic.com/we-represent/imogen-holst
Traduzione spagnola
Francesco Rapisarda
Imogen Clare Holst fue compositora, arreglista, directora de coro, profesora y escritora británica. Nació en Londres en 1907 hija de Isobel Harrison, soprano, y Gustav Theodore Holst, compositor y director de orquesta. Se crió, por lo tanto, en un entorno en el que el componente musical y artístico era muy fuerte: la familia de su padre contaba con músicos y músicas desde hacía varias generaciones y su madre había conocido a Holst precisamente en las aulas del Royal College of Music de Londres. Estudia en la St Paul’s Girls’ School, donde también enseña su padre: desde el primer día de su vida está inmersa en la música, la cual seguirá siendo su fiel compañera hasta el final. En sus primeros años de formación estudia piano con Eleanor Shuttleworth, violín con André Mangeot y teoría musical con Jane Joseph. Será esta última quien la anime y la aliente a trabajar en las primeras composiciones; así en 1920 dirige su Dance of the Nymphs and Shepherds. Además de componer la parte musical, Holst también había ideado una coreografía: de hecho, la danza era, desde el principio, otra gran pasión de la joven, que también había intentado ingresar en la Escuela Ginner-Mawer de Danza y Drama algún tiempo antes. A los diecinueve años se inscribe en el Royal College of Music de Londres, donde recibe varios reconocimientos por sus composiciones. Ahí descubre su talento para la dirección de orquesta, papel que normalmente desempeñaban los hombres.
En los años siguientes crea diferentes composiciones para música de cámara y deja la casa de sus padres por dos razones: para moverse por Bélgica, Italia y Alemania, pero también para encontrar su independencia. Entre septiembre de 1930 y mayo de 1931, Imogen Holst invierte su tiempo en varios viajes por Europa, algunos de los cuales se centran en la música o en la búsqueda de lugares significativos que estén relacionados con personalidades de gran importancia, de las que ella misma se siente en cierto modo heredera. Es el caso, por ejemplo, de Mozart en Salzburgo y Viena, de Bach en Berlín. Al terminar sus estudios, se enfrenta a problemas de salud que la obligan a renunciar a diversas actividades, como la danza y el piano. Por lo tanto, decide convertirse en profesora y, mientras tanto, colaborar como organizadora con la English Folk Dance and Song Society, una organización de promoción de la música folclórica inglesa creada en 1932. Son años complicados desde el punto de vista económico y personal: Gustav Holst cae enfermo y muere en 1934; al año siguiente su hija dirigirá un concierto dedicado a él. A pesar de las dificultades a las que se enfrenta, sus producciones comienzan a atraer la atención de la crítica y del público en general, lo que le permite concentrarse en la redacción de la biografía de su padre, que será publicada en 1938 y muy bien acogida por la crítica. Durante la Segunda Guerra Mundial trabajó para el Council for the Encouragement of Music and the Arts, con el objetivo de promover y exaltar la música, el arte y la cultura británica en general. Al mismo tiempo, realiza actos de solidaridad trabajando para el Bloomsbury House Refugee Committee, que se ocupa de ayudar a refugiados y a refugiadas, también a músicas. En 1940, viaja a las zonas rurales del Reino Unido para animar a la población a involucrarse en actividades musicales. Tres años más tarde, diseña un curso para mujeres jóvenes para que se unan a orquestas y participen en eventos musicales. Así nace en Dartington una orquesta amateur, fruto de las enseñanzas basadas en la práctica y el entrenamiento continuo; durante los años transcurridos en esta localidad, diversas composiciones cobran vida.
Sin duda, un momento crucial para la carrera de esta música es el encuentro con Benjamin Britten, que tuvo lugar en Dartington. Se trata de un famoso compositor, director y pianista que desempeñó un papel central en la música inglesa del siglo XX; entre sus obras más conocidas se encuentran las composiciones para cuartetos de cámara o para orquestas, entre todas Peter Grimes. Asimismo, su figura es particularmente conocida por la inmersión en los hechos de su tiempo y la frecuentación de los exponentes del mundo intelectual y artístico, además de musical. Imogen Holst ve en Britten una especie de heredero musical de su padre y pronto se convierte en su asistente. Se muda a Aldeburgo, donde participa en la realización del festival anual local, del que se convierte en directora artística en 1956. Durante el período junto al gran músico, escribe un diario en el que relata la precariedad económica que conlleva este trabajo. A pesar de ello, continúa, con dedicación absoluta, el compromiso con el festival anual, al que se une de nuevo el de la producción musical: son los años de las canciones para voces femeninas y de las suites. Posteriormente, en 1964, renuncia a su puesto de asistente para concentrarse en las composiciones y la reconstrucción de la historia de la figura paterna, con miras a escribir varios libros sobre el tema. En 1952 funda un coro que actuará en diferentes lugares del país y que conservará un puesto fijo dentro del festival de Aldeburgo, cuyo papel de directora abandonó en 1967. A la muerte de Britten, varios años después, la cantante deja la dirección del festival, aunque sigue siendo Directora artística emérita.
Con motivo del centenario del nacimiento de su padre, se dedica a las publicaciones sobre su vida y a la creación de un museo dedicado a él, situado en Cheltenham. Sin embargo, la actividad de escritura no se limita a la biografía de Gustav Holst: también escribe sobre música en general, tocando temas como la dirección de coros. A partir de ese momento, Imogen Holst se enfrenta a graves problemas de salud, problemas que la llevarán a su muerte en Aldeburgo en 1984. A pesar de que no haya recibido muchos reconocimientos en vida, la obra de Imogen Holst es también muy interesante desde el punto de vista de las contaminaciones de las que se alimentó y de la contribución original que aportó a la música inglesa de su época. Se reconoce en su producción el estro de una artista poliédrica, apegada a todas las artes y profundamente curiosa, además de consciente de sus raíces y de su formación. Hoy en día, es necesario tocar, cantar, escuchar, escribir y leer la historia de esta mujer porque durante años ha sido silenciada. Su nombre resuena a menudo y exclusivamente cuando se habla de Gustav Holst y Benjamin Britten. Pero antes de ser hija y asistente, Imogen Holst fue, durante toda su vida, una mujer libre y una música de extraordinario valor, así como fuente de inspiración para las músicas que la sucedieron. Es indispensable recordar también su compromiso social, que llevó adelante utilizando como instrumento precisamente la música, que se convirtió en un puente capaz de unir a personas y realidades de otro modo aisladas.