Florence Smith Price
Carlotta Desario
Elisabetta Sichel
Florence Beatrice Price: sono certa che questo nome non sia familiare a molte e molti, nonostante porti con sé una grande rivoluzione. Stiamo parlando della prima compositrice nera a essere riconosciuta come tale e ad avere una propria sinfonia suonata da una delle principali orchestre statunitensi, la Chicago Symphony Orchestra, nel giugno del 1933.
Florence Beatrice Smith Price nasce il 9 aprile 1887 a Little Rock, in Arkansas. Sua madre, Florence Gulliver, è un’insegnante di musica e musicista di grande talento. Suo padre è uno dei pochi dentisti neri del Paese, in più scrive e dipinge per diletto. È necessario mettere subito in chiaro che le opportunità educative per la popolazione afroamericana nel dopoguerra civile sono assai limitate. Tuttavia, la famiglia Smith ha accesso ai mezzi finanziari necessari per fornire un'istruzione privata di cui Florence ha bisogno per sviluppare al meglio il talento musicale. Cresce in una casa molto elegante: pavimenti in moquette, tre camere da letto con mobili pregiati, una sala per il cucito, una biblioteca con libri e riviste di medicina che la bambina ama leggere. Le biblioteche pubbliche non erano infatti accessibili alle persone di colore. Florence dà inizio allo studio del pianoforte con la madre. Arricchisce poi la sua formazione presso l’Allison Presbyterian Church di Little Rock, dove ascolta regolarmente le opere sacre di Bach, Mendelssohn e Williams. Continua i suoi studi con Charlotte Andrews Stephens, musicista formatasi al Conservatorio di Oberlin. A quattordici anni si diploma alla Capital Hight School come valedictorian, la studente che tiene il discorso di commiato. Viene subito ammessa al New England Conservatory of Music di Boston, uno dei pochi conservatori dell’epoca che accettava persone afroamericane. Lì inizia lo studio dell’organo, della composizione e del contrappunto con maestri riconosciuti.
La madre è solita presentare la figlia come proveniente dalla città messicana di Pueblo, sfruttando l’ambiguità del colore della pelle per evitare che Florence rimanga segnata da un’identità purtroppo molto stigmatizzata. Inoltre, la sua carnagione più chiara è data della discendenza mista: “francese, indiana e spagnola” da parte di madre e “nera, indiana e inglese” da parte di padre. Price però non dimentica mai i propri caratteri ereditari: esplora presto il folk nero e la storia di antenate e antenati. Si laurea nel 1906 con il massimo dei voti e ottiene una doppia specializzazione in pedagogia pianistica e come concertista d’organo. Florence appartiene all’ideologia del “Talented Tenth”, portandosi avanti come una leader del pensiero di DuBois. Seguendo il principio del fondatore, infatti, la pianista sacrifica gli interessi personali e dirige tutti gli sforzi ai fini di un riscatto personale e sociale della popolazione afroamericana. L’istruzione è il principio centrale, il pilastro della comunità. Il privilegio di appartenere a una famiglia benestante unito a una notevole ambiguità razziale le ha sicuramente consentito un maggiore potenziale di azione rispetto alle persone più povere incastrate nella sottomissione post-schiavitù. Price sceglie comunque di abbracciare tutti gli aspetti dell’eredità nera. Come compositrice, coltiva un’estetica attorno alla sua convinzione che
«una musica nazionale molto bella e molto americana può venire dall’unione di tante razze proprio come è fatta la nazione stessa».
Nel 1906 torna in Arkansas e lì inizia la sua carriera di docente presso la Cotton Plant-Arkadelphia Academy a Cotton Plant e presso lo Shorter College di North Little Rock. Insegna per breve tempo, prima di trasferirsi ad Atlanta, in Georgia, dove diviene capo dipartimento di musica alla Clark Atlanta University. È la prima donna ad assumere un ruolo così importante. A causa della segregazione, questa istituzione si rivolge a una fascia demografica principalmente nera ma Price si costruisce comunque un solido profilo come educatrice. Nel 1912 sposa l’avvocato Thomas J. Price, da cui prende il cognome, e torna nuovamente a Little Rock abbandonando l’insegnamento. Qui ha due figlie, Florence Luise e Edith, ma non riesce a trovare lavoro a causa del razzismo ancora presente in città. L’intensificarsi delle tensioni razziali, che possiamo vedere, ad esempio, con il linciaggio di un uomo nero nel 1927, costringe la famiglia a trasferirsi a Chicago, in quella grande migrazione di molti e molte per sfuggire alle leggi di Jim Crow che colpiscono il Sud. Le difficoltà finanziarie unite ai comportamenti violenti del marito portano Florence a divorziare, così si trova a crescere da sola le due figlie. Il divorzio avviene nel gennaio del 1931 e il 14 febbraio dello stesso anno la donna sposa Pusey Dell Arnett, un agente assicurativo ed ex giocatore di baseball vedovo. Probabilmente si separano qualche anno dopo, senza mai divorziare. Per ricavare da vivere Price compone canzoni per spot radiofonici utilizzando lo pseudonimo di Vee Jay, scrive libri per pianisti principianti e lavora come organista alle proiezioni di film muti.
Nel frattempo, vive con la sua amica Margaret Bonds, anche lei pianista e compositrice nera. Questa amicizia collega ben presto Price con lo scrittore Langston Hugues e la contralto Marian Anderson, figure importanti nel mondo dell’arte che la aiuteranno nel successo come compositrice. Nel 1932 Price e Bonds candidano le proprie composizioni per gli Wanamaker Foundation Awards. Price vince il primo premio con la sua Sinfonia in mi minore, e arriva terza con la Sonata per pianoforte, vincendo 500 dollari. Insieme a Bonds e Nora Holt prende parte attiva al Chicago Black Renaissance, un movimento artistico nelle zone meridionali nere della città. Studia orchestrazione e armonia con grandi maestre e maestri, diplomandosi nel 1934 e incontrando spesso persone di notevole spessore artistico nel campo della musica. Grazie a quella vittoria la Chicago Symphony Orchestra esegue la Sinfonia n.1 il 15 giugno 1933: è la prima composizione di una donna afroamericana suonata da una grande orchestra.
«Prima c’è stato un senso di stupore quando la Chicago Symphony Orchestra, composta da maestri musicisti di razza bianca, e diretta dal Dr. Frederick Stock, direttore d’orchestra di fama internazionale, ha oscillato nelle belle e armoniose note di una composizione di una donna di colore»
scrive Robert. S. Abbot sul Chicago Defender.
«E quando, terminata l’esecuzione, il grande auditorium, gremito di amanti della musica di tutte le età, risuonò di applausi sia per la compositrice che per l’esecuzione orchestrale, sembrò che la serata non potesse riservare emozioni maggiori»
Tra i lavori più celebri di Price ricordiamo: Three Little Ne*ro Dances, Songs to a Dark Virgin e My Soul’s Been Anchored in the Lord. Non le manca mai il successo, ma lotta continuamente per portare avanti la sua musica. È possibile osservare la grande dedizione per il proprio lavoro in una lettera del 5 luglio 1943 a Serge Koussevitzky, direttore musicale della Boston Symphony Orchestra, al quale chiede di prendere in considerazione la sua produzione:
«Mio caro dottor Koussevitzky, per cominciare ho due handicap: quelli del sesso e della razza. Io sono una donna, e ho del sangue di nero nelle vene. Sapendo il peggio, allora, saresti abbastanza bravo da tenere a freno l’eventuale inclinazione a considerare la composizione di una donna lunga in termini di emotività ma povera di virilità e contenuto di pensiero …. Quanto all’handicap di razza, posso sollevarla dicendo che non mi aspetto né chiedo alcuna concessione sulla valutazione. Vorrei essere giudicata solo per merito. […] Esaminerai uno dei miei spartiti?»
Nel corso di nove anni (1935-1944), Price scrive sette lettere a Koussewisky ma non ci sono prove che lui abbia mai risposto personalmente. Eppure, in un articolo del York Times del 2014 sul ruolo dell’etnia nella musica da concerto vediamo che «la Boston Symphony deve ancora suonare una nota della sua musica». Alcuni lavori di Price vengono eseguiti dalla Works Progress Administration Symphony Orchestra of Detroit, dalla Chicago Women’s Symphony e dalla Women’s Symphony Orchestra of Chicago. Nel 1940 Florence viene iscritta come compositrice nell’American Society of Composers, Authors and Publishers. Nelle sue produzioni ha riassunto idiomi musicali neri e tradizione classica alla ricerca di una scuola di musica chiaramente americana. Spiritual, ritmi, temi originali africani ed elementi afroamericani si uniscono alla logica della musica tradizionale europea. Nel 1951 riceve una telefonata da sir John Barbirolli, il celebre direttore della Hallé Orchestra di Manchester in Inghilterra, che le commissiona una suite per archi basata su spiritual tradizionali. Price completa il suo lavoro, ma non può assistere all’esecuzione a causa di persistenti problemi di salute. Il suo nome e la sua reputazione raggiungono oramai l’Europa ma lei purtroppo no.
Ancora, nel 1953 dovrebbe ritirare un nuovo premio in Francia, ma anche questa volta è costretta ad annullare. È così che il 3 giugno di quell'anno Florence Price muore al St. Luke’s Hospital di Chicago all’età di 66 anni. La città di Chicago ha onorato la sua memoria nel novembre 1964 con l'intitolazione della Florence B. Price Elementary School nel quartiere North Kenwood. La scuola, chiusa nel 2012, porta ancora il suo nome: Florence B. Price 21st Century Community Academy - Absolute Excellence. Nel 2009 viene trovata una grande collezione di suoi lavori nella casa in cui passava l’estate, oramai abbandonata. La musica di Florence Beatrice Price, nella seconda metà del XX secolo, è stata dimenticata a causa della sua etnia e del suo genere. Solo ora quest’artista di così grande livello sta ricevendo gradualmente il riconoscimento che per troppi anni le è stato precluso. Peccato che non lo scoprirà mai.
Traduzione francese
Ibtisam Zaazoua
Florence Beatrice Price : je suis certaine que ce nom n'est pas familier à beaucoup de personnes, malgré l'énorme révolution qu'il représente. Nous parlons ici de la première compositrice noire reconnue comme telle, et dont une symphonie a été jouée par l'un des principaux orchestres américains, la Chicago Symphony Orchestra, en juin 1933.
Florence Beatrice Smith Price est née le 9 avril 1887 à Little Rock, en Arkansas. Sa mère, Florence Gulliver, est une enseignante de musique et une musicienne talentueuse. Son père est l'un des rares dentistes noirs du pays, et en plus, il écrit et peint pour son plaisir. Il faut tout de suite préciser que les opportunités éducatives pour la population afro-américaine après la guerre civile sont très limitées. Cependant, la famille Smith a les moyens financiers nécessaires pour offrir à Florence une éducation privée afin de développer au mieux son talent musical. Elle grandit dans une maison très élégante : des sols recouverts de moquette, trois chambres avec des meubles de qualité, une salle de couture, une bibliothèque avec des livres et des magazines de médecine qu'elle aime lire. Les bibliothèques publiques n'étant pas accessibles aux personnes de couleur, Florence commence ses études de piano avec sa mère. Elle enrichit ensuite sa formation à l'église presbytérienne Allison de Little Rock, où elle écoute régulièrement les œuvres sacrées de Bach, Mendelssohn et Williams. Elle poursuit ses études avec Charlotte Andrews Stephens, une musicienne formée au Conservatoire d’Oberlin. À quatorze ans, elle obtient son diplôme de la Capital High School en tant que major de promotion, celle qui prononce le discours de fin d'études. Elle est immédiatement admise au New England Conservatory of Music de Boston, l'un des rares conservatoires de l'époque à accepter des personnes afro-américaines. Là, elle commence l'étude de l'orgue, de la composition et du contrepoint avec des professeurs reconnus. Florence commence l'étude du piano avec sa mère. Elle enrichit ensuite sa formation à l'église presbytérienne Allison de Little Rock, où elle écoute régulièrement les œuvres sacrées de Bach, Mendelssohn et Williams. Elle poursuit ses études avec Charlotte Andrews Stephens, une musicienne formée au Conservatoire d'Oberlin. À quatorze ans, elle obtient son diplôme de la Capital High School en tant que valedictorian, c’est-à-dire l’étudiante qui prononce le discours de fin d’études. Elle est immédiatement acceptée au New England Conservatory of Music à Boston, l'un des rares conservatoires de l'époque à accepter des personnes afro-américaines. Là, elle commence l'étude de l'orgue, de la composition et du contrepoint avec des professeurs de renom.
Sa mère a l’habitude de présenter sa fille comme venant de la ville mexicaine de Pueblo, en jouant sur l’ambiguïté de la couleur de peau pour éviter que Florence ne soit marquée par une identité malheureusement très stigmatisée. De plus, son teint plus clair provient de ses origines mixtes : “française, indienne et espagnole” du côté maternel et “noire, indienne et anglaise” du côté paternel. Cependant, Price n'oublie jamais ses origines : elle explore rapidement la musique folk noire ainsi que l’histoire de ses ancêtres. Elle obtient son diplôme en 1906 avec les meilleures notes et une double spécialisation en pédagogie du piano et en tant que concertiste d’orgue. Florence adhère à l’idéologie du “Talented Tenth”, se plaçant comme une leader de la pensée de DuBois. En suivant les principes du fondateur, la pianiste sacrifie ses intérêts personnels et dirige tous ses efforts vers la rédemption personnelle et sociale de la population afro-américaine. L’éducation est le principe central, le pilier de la communauté. Le privilège d’appartenir à une famille aisée, combiné à une ambiguïté raciale notable, lui a certainement permis d'avoir un plus grand potentiel d’action par rapport aux personnes plus pauvres, piégées dans la soumission post-esclavage. Néanmoins, Price choisit d’embrasser tous les aspects de son héritage noir. En tant que compositrice, elle développe une esthétique autour de sa conviction qu:
«une musique nationale très belle et profondément américaine peut naître de la fusion de plusieurs races, tout comme la nation elle-même est constituée».
En 1906, elle retourne en Arkansas et y commence sa carrière d'enseignante à la Cotton Plant-Arkadelphia Academy de Cotton Plant, ainsi qu'au Shorter College de North Little Rock. Elle enseigne pendant une courte période avant de déménager à Atlanta, en Géorgie, où elle devient chef du département de musique à la Clark Atlanta University. Elle est la première femme à occuper un rôle aussi important. En raison de la ségrégation, cette institution s’adresse principalement à une population noire, mais Price parvient tout de même à se forger un solide profil en tant qu'éducatrice. En 1912, elle épouse l'avocat Thomas J. Price, dont elle prend le nom de famille, et retourne à Little Rock, quittant l’enseignement. Là, elle a deux filles, Florence Louise et Edith, mais elle ne parvient pas à trouver un emploi en raison du racisme persistant dans la ville. L’intensification des tensions raciales, illustrée par exemple par le lynchage d'un homme noir en 1927, contraint la famille à déménager à Chicago, dans cette grande migration de nombreuses personnes cherchant à échapper aux lois de Jim Crow qui frappent le Sud. Les difficultés financières, combinées aux comportements violents de son mari, conduisent Florence à divorcer, et elle se retrouve à élever seule ses deux filles. Le divorce a lieu en janvier 1931, et le 14 février de la même année, elle épouse Pusey Dell Arnett, un agent d’assurances et ancien joueur de baseball veuf. Ils se séparent probablement quelques années plus tard, sans jamais divorcer. Pour subvenir à ses besoins, Price compose des chansons pour des publicités radio sous le pseudonyme de Vee Jay, écrit des livres pour pianistes débutants et travaille comme organiste lors de projections de films muets.
Pendant ce temps, elle vit avec son amie Margaret Bonds, elle aussi pianiste et compositrice noire. Cette amitié lie rapidement Price à l'écrivain Langston Hughes et à la contralto Marian Anderson, des figures importantes dans le monde artistique qui l’aideront à réussir en tant que compositrice. En 1932, Price et Bonds soumettent leurs compositions aux Wanamaker Foundation Awards. Price remporte le premier prix avec sa Symphonie en mi mineur et obtient la troisième place avec sa Sonate pour piano, gagnant 500 dollars. Aux côtés de Bonds et de Nora Holt, elle joue un rôle actif dans le Chicago Black Renaissance, un mouvement artistique dans les quartiers noirs du sud de la ville. Elle étudie l’orchestration et l’harmonie avec de grands professeurs, obtient son diplôme en 1934 et rencontre souvent des personnes influentes dans le domaine musical. Grâce à cette victoire, la Chicago Symphony Orchestra interprète la Symphonie n°1 le 15 juin 1933 : c’est la première œuvre d’une femme afro-américaine jouée par un grand orchestre.
«D'abord, il y a eu un sentiment d’étonnement quand la Chicago Symphony Orchestra, composée de musiciens blancs de talent et dirigée par le Dr Frederick Stock, un chef d’orchestre de renommée internationale, a commencé à résonner dans les belles et harmonieuses notes de la composition d’une femme de couleur»
écrit Robert S. Abbott dans le Chicago Defender
«Et lorsque, à la fin de l’exécution, le grand auditorium, rempli d'amateurs de musique de tous âges, éclata en applaudissements, tant pour la compositrice que pour l’orchestre, il sembla que la soirée ne pouvait pas réserver de plus grandes émotions».
Parmi les œuvres les plus célèbres de Price, on trouve Three Little Ne*ro Dances, Songs to a Dark Virgin et My Soul’s Been Anchored in the Lord. Bien qu’elle connaisse le succès, elle lutte constamment pour faire entendre sa musique. On peut observer la grande dévotion pour son travail dans une lettre du 5 juillet 1943 adressée à Serge Koussevitzky, directeur musical du Boston Symphony Orchestra, où elle lui demande de considérer sa production musicale:
«Mon cher Dr Koussevitzky, pour commencer, j’ai deux handicaps: ceux du sexe et de la race. Je suis une femme, et j’ai du sang noir dans les veines. Sachant cela, auriez-vous la bonté de réfréner toute inclination à considérer la composition d’une femme comme étant longue en termes d’émotion mais pauvre en virilité et en contenu de pensée… Quant au handicap racial, je peux le surmonter en disant que je n'attends ni ne demande aucune concession. Je voudrais être jugée uniquement sur mes mérites. […] Accepteriez-vous d’examiner une de mes partitions?»
Au cours de neuf ans (1935-1944), Price écrit sept lettres à Koussevitzky, mais il n’existe aucune preuve qu’il ait jamais répondu personnellement. Pourtant, dans un article du New York Times de 2014 sur le rôle de l’ethnicité dans la musique de concert, on lit que « la Boston Symphony n’a encore jamais joué une note de sa musique ». Certaines œuvres de Price sont interprétées par l'orchestre symphonique de la Works Progress Administration de Détroit, par l'orchestre symphonique féminin de Chicago et par l'orchestre féminin de Chicago. En 1940, Florence est inscrite comme compositrice à la Society of Composers, Authors and Publishers. Dans ses compositions, elle fusionne les idiomes musicaux noirs et la tradition classique dans une recherche d’une école de musique clairement américaine. Spirituals, rythmes, thèmes originaux africains et éléments afro-américains se combinent avec la logique de la musique traditionnelle européenne. En 1951, elle reçoit un appel de Sir John Barbirolli, le célèbre directeur de la Hallé Orchestra de Manchester, en Angleterre, qui lui commande une suite pour cordes basée sur des spirituals traditionnels. Price termine son œuvre, mais ne peut assister à l’exécution en raison de problèmes de santé persistants. Son nom et sa réputation atteignent désormais l'Europe, mais malheureusement pas elle.
Encore une fois, en 1953, elle devait recevoir un nouveau prix en France, mais elle est contrainte d’annuler. C’est ainsi que, le 3 juin de cette année-là, Florence Price meurt à l’hôpital St. Luke’s de Chicago à l’âge de 66 ans. La ville de Chicago a honoré sa mémoire en novembre 1964 en donnant son nom à l’école élémentaire Florence B. Price dans le quartier de North Kenwood. Fermée en 2012, l'école porte toujours son nom : Florence B. Price 21st Century Community Academy - Absolute Excellence. En 2009, une grande collection de ses œuvres a été retrouvée dans la maison où elle passait ses étés, désormais abandonnée. La musique de Florence Beatrice Price a été oubliée dans la seconde moitié du XXe siècle en raison de son ethnie et de son sexe. Ce n’est que maintenant que cette artiste d’un si grand talent commence progressivement à recevoir la reconnaissance qui a été refusée pour beaucoup d'années. Aujourd'hui, elle est reconnue comme une pionnière de la musique classique américaine, une femme afro-américaine qui a su surmonter les obstacles liés à son sexe et à sa race pour produire des œuvres d'une grande profondeur artistique.
Traduzione inglese
Syd Stapleton
I am sure that the name Florence Beatrice Price is not familiar to many, despite the fact that she represented a great revolution. We are talking about the first black female composer to be recognized as such and to have her own symphony played by a major U.S. orchestra, the Chicago Symphony Orchestra, in June 1933.
Florence Beatrice Smith Price was born on April 9, 1887, in Little Rock, Arkansas. Her mother, Florence Gulliver, was a gifted music teacher and musician. Her father was one of the few black dentists in the country, plus he wrote and painted for pleasure. It should be made clear at the outset that educational opportunities for the African American population in the post-Civil War era were very limited. However, the Smith family had access to the financial means to provide a private education that allowed Florence to develop her musical talents to the fullest. She grew up in a very elegant home, with carpeted floors, three bedrooms with fine furniture, a sewing room, and a library with medical books and magazines that the child loved to read. Public libraries were not accessible to people of color. Florence began studying piano with her mother. She then enriched her education at Allison Presbyterian Church in Little Rock, where she regularly heard classical works of Bach, Mendelssohn and Williams. She continued her studies with Charlotte Andrews Stephens, a musician trained at the Oberlin Conservatory of Music. At age fourteen she graduated from Capital High School as the valedictorian. She was soon admitted to the New England Conservatory of Music in Boston, one of the few conservatories at the time that accepted African Americans. There she began the study of organ, composition and counterpoint with recognized masters.
Her mother used to represent her daughter as coming from the Mexican town of Pueblo, exploiting the ambiguity of skin color to prevent Florence from being marked by an unfortunately highly stigmatized identity. In addition, her lighter complexion came from mixed ancestry: "French, Indian, and Spanish" on her mother's side and "black, Indian, and English" on her father's side. Price, however, never forgot her own hereditary identity - she explored black folklore and the history of ancestry and ancestors early on. She graduated in 1906 with honors and with a double major in piano pedagogy and as an organ recitalist. Florence belonged to the "Talented Tenth" ideology, carrying herself forward as a DuBois thought leader. Following the founder's principle, in fact, the pianist sacrificed personal interests and directed all her efforts toward the personal and social redemption of the African American population. Education was the central principle, the pillar of community. The privilege of belonging to an affluent family coupled with considerable racial ambiguity surely allowed her greater potential for action than poorer people stuck in post-slavery subjugation. Price nevertheless chose to embrace all aspects of black heritage. As a composer, she cultivated an aesthetic around her belief that
«a very beautiful and very American national music can come from the union of many races just as the nation itself is made».
In 1906 she returned to Arkansas and there began her teaching career at Cotton Plant-Arkadelphia Academy in Cotton Plant and at Shorter College in North Little Rock. She taught there briefly before moving to Atlanta, Georgia, where she became head of the music department at Clark Atlanta University. She was the first woman to assume that important role. Because of segregation, this institution catered to a primarily black demographic, but Price nonetheless built a solid profile as an educator. In 1912 she married lawyer Thomas J. Price, from whom she took her last name, and returned again to Little Rock, abandoning teaching. There she had two daughters, Florence Luise and Edith, but was unable to find work because of the racism still present in the city. Escalating racial tensions, which we can see, for example, with the lynching of a black man in 1927, forced the family to move to Chicago, in that great migration of many to escape the Jim Crow laws affecting the South. Financial difficulties combined with her husband's abusive behavior led Florence to a divorce, so she found herself raising her two daughters alone. The divorce took place in January 1931, and on February 14 of that year she married Pusey Dell Arnett, an insurance agent and former baseball player who was widowed. They probably separated a few years later, never divorcing. To make a living Price composed songs for radio commercials using the pseudonym Vee Jay, wrote books for beginning pianists and worked as an organist at silent film screenings.
Meanwhile, she lived with her friend Margaret Bonds, also a black pianist and composer. This friendship soon connected Price with writer Langston Hugues and contralto Marian Anderson, important figures in the art world who would help her succeed as a composer. In 1932 Price and Bonds nominated their own compositions for the Wanamaker Foundation Awards. Price won first prize with her Symphony in E Minor, and came third with the Piano Sonata, winning $500. Along with Bonds and Nora Holt she took an active part in the Chicago Black Renaissance, an artistic movement in the southern black areas of the city. She studied orchestration and harmony with great teachers and masters, graduating in 1934 and often meeting people of considerable artistic depth in the field of music. Thanks to that victory, the Chicago Symphony Orchestra performed Symphony No. 1 on June 15, 1933. It was the first composition by an African American woman played by a major orchestra.
«First there was a sense of awe when the Chicago Symphony Orchestra, composed of master musicians of the white race, and conducted by Dr. Frederick Stock, a conductor of international repute, swung into the beautiful and harmonious notes of a composition by a black woman»
writes Robert. S. Abbot in the Chicago Defender.
«And when, the performance over, the great auditorium, packed with music lovers of all ages, resounded with applause for both the composer and the orchestral performance, it seemed that the evening could hold no greater excitement».
Price's most famous works include Three Little Ne*ro Dances, Songs to a Dark Virgin and My Soul's Been Anchored in the Lord. She never lacked success, but continually struggled to pursue her music. It is possible to observe the great dedication to her work in a letter dated July 5, 1943, to Serge Koussevitzky, music director of the Boston Symphony Orchestra, who she asked to consider her works:
«My dear Dr. Koussevitzky, to begin with I have two handicaps: those of sex and race. I am a woman, and I have black blood in my veins. Knowing the worst, then, you would be good enough to rein in any inclination to consider a woman's composition long on emotionality but short on virility and content of thought .... As for the race handicap, I can raise it by saying that I do not expect or ask for any concessions on evaluation. I would like to be judged only on merit. [...] Will you examine one of my scores?».
Over the course of nine years (1935-1944), Price wrote seven letters to Koussewisky, but there is no evidence that he ever responded personally. Yet, in a 2014 York Times article on the role of ethnicity in concert music we see that "the Boston Symphony has yet to play a note of her music." Some of Price's works were performed by the Works Progress Administration Symphony Orchestra of Detroit, the Chicago Women's Symphony, and the Women's Symphony Orchestra of Chicago. In 1940 Florence was enrolled as a composer in the American Society of Composers, Authors and Publishers. In her productions she subsumed black musical idioms and classical tradition in pursuit of a distinctly American school of music. Spirituals, rhythms, original African themes and African American elements were combined with the logic of traditional European music. In 1951 she received a call from Sir John Barbirolli, the celebrated conductor of the Hallé Orchestra in Manchester, England, who commissioned her to write a suite for strings based on traditional spirituals. Price completed her work but was unable to attend the performance because of persistent health problems. Her name and reputation had then reached Europe but she unfortunately could not.
Again, in 1953 she was supposed to pick up another award in France, but this time too she was forced to cancel. So it was that on June 3 of that year Florence Price died at St. Luke's Hospital in Chicago at the age of 66. The city of Chicago honored her memory in November 1964 by naming the Florence B. Price Elementary School in the North Kenwood neighborhood. The school, which closed in 2012, still bears her name: Florence B. Price 21st Century Community Academy - Absolute Excellence. In 2009, a large collection of her work was found in the house where she spent summers, now abandoned. In the second half of the 20th century Florence Beatrice Price's music was largely forgotten, because of her ethnicity and gender. Only now is this artist of such great caliber gradually receiving the recognition that for too many years was denied her. Too bad she will never find out.