TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: |
444 |
INTITOLATE A UOMINI: |
169 |
INTITOLATE A DONNE: |
14 |
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLATE A DONNE |
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): |
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Sante, beate, martiri: |
11 Beata Colomba Sant'Agnese Sant'Anna Santa Barbara Santa Caterina Santa Cecilia Santa Chiara Santa Francesca Saverio Cabrini Santa Lucia Santa Lucia Nuova Santa Scolastica |
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: |
1 Suor Clara Miglioli |
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: |
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Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): |
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Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): |
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Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): |
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Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): |
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Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): |
1 Elettra Pollastrini |
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: |
1
Maria Fiore
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Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: |
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Atlete e sportive: |
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Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): |
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Da una segnalazione di Patrizia Di Nino apprendiamo di una strada intitolata a Maria Fiore, ostetrica condotta nella frazione di Poggio Fidoni
Toponomastica femminile a Rieti
di Noemi Mattana
Nella città di Rieti, su 443 vie ca., solamente 13 sono dedicate a donne e più precisamente a sante, precisamente quasi il 3% del totale; le vie titolate ad uomini sono 169 ca. Poco più del 38%.
La città è suddivisa in tre circoscrizioni. La prima si estende dal centro storico, Borgo, Campomoro, Fiume dè Nobili, fino a Casette, San Benedetto, Sant'Elia, San Giovanni Reatino, Maglianello, Poggio Fidoni. Il territorio è delimitato dalle vecchie mura e dai confini ad est con il comune di Cittaducale, a sud con il comune di Belmonte in Sabina, ad ovest con i Comuni di Contigliano e Greccio.
La II va da Maraini, Regina Pacis, Madonna del Cuore, Micioccoli; fino alla piana reatina; zona adiacente cimitero comunale, Moggio, Chiesa Nuova e Quattro Strade. Il territorio è delimitato dalla piana reatina tra argine destro del fiume fino a Ponte Terria e confini con i Comuni di Cantalice, Poggio Bustone e Rivodutri; da Viale L. Canali e Viale T. Morroni (fino a Largo Bersaglieri) a Quattro Strade, comprendendo i quartieri Regina Pacis, Micioccoli, Madonna del Cuore e A.M. Ricci.
La III ed ultima circoscrizione va da Villa Reatina, Piazza Tevere, Campoloniano, fino a Vazia, Lisciano, Monte Terminillo e Castelfranco. Il territorio è delimitato da Via Salaria (caseggiati esterni) sino a Ponte Cavallotti; Via Togliatti; argine destro del Fiume Velino e Via Salaria per L'Aquila fino al confine del comune di Cittaducale; Monte Terminillo, Vazia, Lisciano e Castefranco. In questa zona non ci sono vie dedicate a figure femminili.
Le vie dedicate alle sante si trovano quasi tutte all’interno del centro storico e quindi, nella I circoscrizione:
• Piazza Beata Colomba (1467-1501). Il suo nome era Angiolella Guadagnoli, nata a Rieti nel 1467 e divenuta beata con il nome di Colomba per il fatto che, durante il suo battesimo una colomba si avvicinò al fonte battesimale, segno di predilezione divina. Fin da bambina pregava molto ed era solita infliggersi severe penitenze. Si ribellò ai suoi genitori che già all’età di 12 anni l’avevano promessa in sposa. Divenne terziaria domenicana all’età di 19 anni. Andò via da Rieti e fermatasi a Perugia fondò il monastero delle Colombelle, dove si rifugiavano tutte le ragazze che abbandonavano le loro famiglie. Fu beatificata da Papa Urbano VIII nel 1627.
• Via Sant’Agnese (290/293-305). Secondo la tradizione era una nobildonna latina che subì il martirio durante la persecuzione diocleziana alla sola età di 12 anni. Sulla sua vita non si hanno certezze, alcuni sostengono che il figlio del Prefetto si fosse invaghito di lei, ma il suo rifiuto dovuto al voto di castità la fece condannare alla clausura fra le vestali per rendere culto alla dea protettrice di Roma. Ma si rifiutò e fu condannata, quindi, al postribolo, dove nessuno la toccò tranne un uomo accecato da un angelo bianco a cui Agnese rese la vista. Fu così che,accusata di magia fu condannata al rogo, ma le fiamme si divisero sotto di lei ed i capelli le crebbero talmente tanto da coprire le sue nudità. A quel punto fu trafitta con una spada alla gola ed il suo corpo fu seppellito nella catacombe che portano il suo stesso nome. E’ la protettrice delle vergini, delle fidanzate e dei giardinieri.
• Largo Santa Barbara (III sec.-306). La sua vita non è ben conosciuta, ma fu resa nota dalla Legenda Aurea ed il suo culto fu molto popolare essendo la protettrice contro i fulmini e le morti improvvise e violente. Nacque nel III sec. d.C. a Izmith, porto della Turchia e poi si trasferì a Scandriglia, in provincia di Rieti. Secondo la leggenda, suo padre Dioscuro la rinchiuse in una torre per proteggerla dai suoi pretendenti e per evitare che frequentasse le terme pubbliche, gliene fece costruire di private con due sole finestre. Lei ordinò di farne costruire una terza per richiamare il concetto di Trinità. Infatti Barbara si era convertita al cristianesimo come aveva fatto la madre, e con lei anche la sua amica Giuliana. Il padre che da pagano aveva capito cosa avesse in mente sua figlia, la denunciò al magistrato romano che la condannò alla decapitazione da parte del padre dopo due giorni di torture. Inizialmente fu flagellata con verghe che si trasformarono in piume, poi venne torturata col fuoco, le furono tagliate le mammelle ed infine il 4 dicembre del 306 fu decapitata, ma subito dopo suo padre morì colpito da un fulmine (punizione divina). Con lei morì anche Giuliana. Si dice che fu uccisa a Scandriglia e poi il suo corpo fu portato a Rieti per evitare le scorrerie saracene.
• Vicolo Santa Cecilia (II sec.-III sec.), una Santa Romana patrona della musica, dei musicisti e dei cantanti. Nacque, secondo la tradizione da una nobile famiglia e si sposò con Valeriano al quale confessò il suo segreto ed anche lui si convertì al Cristianesimo spingendo anche il fratello Tiburzio a fare la stessa cosa. Dato che in quel tempo era proibito seppellire i cadaveri cristiani, Valeriano e Tiburzio si occuparono di raccogliere tutti i cadaveri ritrovati lungo la strada. Per questo furono arrestati e dopo aver convertito l’ufficiale Massimo furono torturati ed uccisi tutti e tre. Subito dopo il giudice Almachio ordinò la sua morte per soffocamento, che non avvenne, in quanto la Santa invece di morire cantava. Allora fu ordinato di ucciderla per decapitazione. Fu Papa Urbano I che le rese la giusta sepoltura nelle Catacombe di S. Callisto insieme alle reliquie dei vescovi. Poi nell’821 le sue reliquie furono fatte trasferire nella Chiesa di S. Cecilia da Papa Pasquale I.
• Vicolo S. Scolastica (480-547), sorella gemella di Benedetto da Norcia. Fondatrice e patrona dell’ordine delle monache benedettine. Di famiglia nobile, studiò a Roma, ma poi come il fratello decise di rinunciare a tutte le ricchezze della famiglia e di dedicarsi alla vita monastica. Quando Benedetto fondò l’Abbazia di Montecassino, lei lo seguì alle pendici e fondò il monastero di Piumarola, dove, seguendo le regole di Benedetto fondò il ramo femminile dell’Ordine Benedettino.
• Via Sant’Anna, considerata dalla tradizione cristiana moglie di Gioacchino e madre di Maria Vergine. Secondo la leggenda il suo matrimonio con Gioacchino, uomo molto ricco e virtuoso, non produsse prole a causa della sterilità dell’uomo. Umiliato per questo si ritirò nel deserto. Durante la loro separazione ad Anna apparve in sogno un angelo che le annunciò l’imminente concepimento di un figlio. Lo stesso angelo apparve a Gioacchino. I due si incontrarono alla porta aurea di Gerusalemme dove dal loro casto bacio nacque Maria Vergine. La Santa è divenuta protettrice delle madri e delle partorienti.
• Via Santa Caterina. Nata Caterina Benincasa (1347-1380), mistica italiana, canonizzata da Pio II nel 1461 e dichiarata dottore della Chiesa da papa Paolo VI, è patrona d’Italia e compatrona d’Europa. Ebbe la sua prima visione all’età di 6 anni ed a 7 fece voto di verginità. Iniziò il suo percorso con digiuni e penitenze. I genitori all’età di 12 anni pensarono di maritarla, ma lei si rifiutò e la costrinsero, quindi, a pesanti lavori domestici. Fu quando il padre la sorprese a pregare con una colomba che le aleggiava sulla testa che decisero di lasciarla libera di seguire la sua vocazione. A 16 anni entrò nel terzo ordine delle domenicane ed al termine del Carnevale del 1367 le apparve Gesù con sua Madre che la sposarono nella fede, donandogli un anello adorno di rubini visibile solo ai suoi occhi.
• Via Santa Lucia (283-304), santa romana, morì martire durante la persecuzione di Diocleziano a Siracusa. Nata da una ricca famiglia e promessa in sposa ad un pagano. Durante la malattia della madre decise di fare un pellegrinaggio al sepolcro di S. Agata affinché intercedesse per la guarigione della donna. La Santa le apparve in sogno e le disse che poteva guarire lei stessa la madre e le annunciò il suo patronato di Siracusa. Quando tornò a casa e constatò la guarigione della madre, decise di consacrarsi a Cristo. Vendette tutti i beni di famiglia per distribuirli ai poveri e l’aspirante marito la denunciò come cristiana. L’Arconte Pascasio la minacciò di essere esposta fra le prostitute ma vedendo la sua indifferenza ordinò di abusare di lei con la forza, ma il suo corpo divenne così pesante che decine di uomini non riuscirono a spostarla. Infine, fu decapitata.
• Via Santa Lucia Nuova
• Via Santa Chiara (1193-1253). Nata da una famiglia di alto ceto sociale, decise nel 1211 di fuggire al matrimonio, raggiungendo San Francesco che per evidenziare il suo stato da penitente le tagliò i capelli, le fece indossare una tunica e le trovò rifugio presso la chiesa di San Paolo delle Badesse a Bastia Umbra, per poi trovare ricovero presso la chiesa di Sant'Angelo del Ponzo dove la raggiunse la sorella Agnese. Più tardi si trasferì nella chiesa di San Damiano, dove la raggiunsero la sorella Beatrice e sua madre. Vi trascorse 42 anni, dando vita ad una famiglia di claustrali povere, che pregavano per loro e per gli altri. Vennero chiamata "Damianite", poi "Povere Dame" ed infine Clarisse. Dedicò la sua vita al silenzio, alla preghiera ed alla ricerca continua dell'altissima povertà. Morì a San Damiano nel 1253 e nel 1255 fu proclamata Santa da papa Alessandro IV e nel 1958 santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni da papa Pio XII.
Nella II circoscrizione troviamo, invece, solo
• S. Francesca Saverio Cabrini (1850-1917), religiosa e missionaria italiana, fondatrice della congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù. Proclamata Santa nel 1946 da papa Pio XII. Nel 1874 si fece religiosa e nel 1880 fondò a Cologno la congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e in onore a San Francesco Saverio sacerdote missionario in estremo oriente, aggiunse il cognome Saverio. Nel 1889 andò negli Stati Uniti per prestare soccorso agli immigrati italiani, costruì poi scuole, convitti per studentesse, ospedali a New York e Chicago. A Granada poi aprì un collegio femminile. Con le sue capacità e le sue iniziative valorizzò la religiosità femminile e promosse l’emancipazione della capacità di iniziativa femminile. Fu proclamata Beata nel 1938, Santa nel 1946 e nel 1950 Patrona degli Emigranti.
Vite travagliate, sofferte, ma combattute sempre fino all’ultimo spiro. Donne coraggiose che hanno portato avanti i loro ideali, dimostrando di non aver paura di niente e di nessuno, perché convinte delle loro scelte di vita.
Nella III circoscrizione, zona Campoloniano, invece, troviamo
• Via Suor Clara Miglioli e
• Via Elettra Pollastrini (Rieti, 1916-1990), politica italiana. Nata da una famiglia antifascista nel 1934 dovette espatriare in Francia. Andò nel paese iberico durante la Guerra Civile Spagnola per combattere contro il franchismo a fianco dell Brigate Internazionali. Al suo rientro in Francia fu incarcerata ad Aichach fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1946 tornò in Italia nel Gruppo comunista dell'Assemblea Costituente italiana. Fu poi rieletta Deputata nella I e II Legislatura nel PCI.
Quindi, su 443 Vie, 13 sono titolate a donne, quasi il 3%.
Della città di Rieti ho analizzato anche le scuole ma ne ho trovate solamente 3 dedicate a donne.
Partendo dalla scuola materna, troviamo le MAESTRE PIE VENERINI e l’ISTITUTO SANTA LUCIA.
Le M.P.V. sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio, nato su iniziativa del cardinale Marcantonio Barbarigo, vescovo di Montefiascone, che nel 1692 affidò l’incarico a Rosa Venerini di aprire scuole popolari per ragazze. Queste Maestre Pie si svilupparono come società di vita comune senza voti, fu riconosciuta congregazione religiosa di diritto diocesano nel 1923 e nel 1926 furono approvate le sue nuove costituzioni. Rosa Venerini fu beatificata da papa Pio XII nel 1952 e nel 2006 fu canonizzata in Piazza San Pietro da papa Benedetto XVI.
Non ci sono scuole dedicate a donne né tra le scuole elementari, né tra le scuole secondarie di I grado. Ne troviamo una terza tra le scuole secondarie di II grado, ovvero l’istituto magistrale ELENA PRINCIPESSA DI NAPOLI.