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Sophie Taeuber - Arp
(Davos, Svizzera, 1889 - Zurigo, 1943)
Le sono state intitolate strade a Zurigo, Strasburgo e Berlino
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Alexandrine Tinne
Una piazza è a lei intitolata a Leida, in Olanda , ed un edificio la ricorda ad Amsterdam.
Un piccolo “indicatore” sul Nilo, tra gli altri esploratori, porta il suo nome ed una targa la ricorda a Tangeri, in Marocco.
Alexandrine Petronella Francina Tinne è stata la prima donna europea, nel 1869, ad organizzare una spedizione e ad esplorare il deserto del Sahara.
Figlia di Filippo Frederik Tinne, mercante e ricco imprenditore olandese, e della baronessa Henriette van Capellen, entrambi colti e di spirito avventuroso, non fu allevata ascoltando favole per bambini ma resoconti di viaggi.
Quando suo padre morì, ella diventò una delle ereditiere più ricche degli interi Paesi Bassi.
Fu fidanzata ma decise di vivere la sua vita viaggiando, voleva a tutti i costi diventare esploratrice, non era fatta per il matrimonio.
In molti viaggi fu accompagnata dalla madre e dalla zia: donne molto intraprendenti che però trovarono entrambe la morte in una spedizione.
Alexandrine visitò l’Egitto, l’Algeria, il Congo, la Tunisia, il Sudan… esplorando con coraggio territori inospitali e cercando di scoprire le sorgenti del Nilo.
In Europa i giornali la definirono una "giovane e bella cavallerizza temeraria, che padroneggiava molte lingue tra cui l'arabo". Questa notorietà le fu utile, quando, stabilendosi nel Maghreb, iniziò a denunciare le condizioni disumane in cui versavano gli schiavi ed ottenne di edificare un "ritrovo" per schiavi liberati, proprio vicino alla sua abitazione.
Viene anche descritta da Mario Tobino nel suo "Il deserto della Libia".
Fu assassinata durante un viaggio nel deserto libico: raccontarono che morì dissanguata e il suo corpo non fu mai ritrovato. Né si ebbe certezza del motivo del suo omicidio, anche se in tanti dissero che si trattò di un tentativo di rapina degenerato.
Durante le sue spedizioni fu anche una ricercatrice, infatti scoprì varie piante introducendo ventiquattro nuove specie di cui diciannove della famiglia della menta.
Purtroppo la sua collezione di reperti etnografici, che era conservata a Liverpool, fu distrutta dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, così come una Chiesa costruita per ricordarla a L’Aia, sua città natia.
Fu una donna temeraria e coraggiosa che sfidò la mentalità vittoriana del tempo che assegnava alle donne solo il ruolo di angeli del focolare.
Fonti
Rita Ferrauto, In viaggio da sole, Ed. Sperling & Kupfer 2008
http://it.wikipedia.org/wiki/Alexandrine_Tinnè
http://www.treccani.it/enciclopedia/alexandrine-tinne/
http://www.arablit.it/rivista_arablit/numero1_2011/10_Diana.pdf
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