Qualche buona notizia nel campo della toponomastica femminile ogni tanto siamo in grado di darla, anche a Torino che come sappiamo non è stata finora troppo attenta alla memoria delle donne.

Anzi le notizie positive sono due, e si aggiungono a quella del mese scorso, quando abbiamo annunciato la delibera per intitolare un giardino nella periferia Sud della città a Felicita Ferrero.
La prima è sorprendente, ma ci fa veramente piacere, ed è che finalmente nel giardino di via Verolengo è comparsa la targa in ricordo delle Operaie della Fabbrica Superga, una di quelle che avevamo chiamato “intitolazioni fantasma”. Meglio tardi che mai…

Poi, dal momento che abbiamo iniziato a parlare di giardini dedicati a figure femminili, vediamo quali altre targhe compaiono nelle aree verdi di Torino.
Nella decima circoscrizione, poco distante da quello che diventerà (speriamo!) il giardino Felicita Ferrero, c’è quello intitolato a Camilla Ravera, prima donna a essere stata nominata senatrice a vita.
Di famiglia borghese, nata ad Acqui Terme nel 1889, insegnante elementare a Torino, Camilla Ravera si iscrisse al Partito Socialista nel 1918. Entrata nella redazione del giornale L’Ordine Nuovo di Gramsci, nel 1921 fu cofondatrice del Partito Comunista d’Italia, occupandosi poi dell’organizzazione delle donne.

Tornata a Torino alla fine della guerra, fu riammessa nel suo partito e fu eletta prima nel Consiglio comunale di Torino e poi alla Camera, per le prime due legislature, dal 1948 al 1958. Nel 1982 il Presidente della Repubblica Pertini la riportò sulla ribalta politica (da tempo si era ritirata a vita privata) nominandola senatrice a vita. Morì quasi centenaria, nel 1988.
Dirigente dell’UDI, impegnata soprattutto nelle battaglie in favore delle donne e per la pace, ci ha lasciato molte pubblicazioni, preziose testimonianze del suo tempo. Le sono state dedicate strade a Roma, dove è morta, e in Toscana.
L’intitolazione torinese, richiesta dalla consigliera Monica Cerutti(contestualmente a quella mai comparsa di Emilia Mariani) e deliberata pochi anni fa, ricorda giustamente una donna di grande rilievo, piemontese di nascita, che ha operato a lungo nella nostra città.