Maria Teresa Talani
Valeria Pilone
Carola Pignati
Maria Teresa Talani è stata una rinomata incisora di pietre dure, attiva nell’ultimo decennio del XVIII e nel primo quarto del XIX secolo, in particolare a Napoli, Roma, Milano, a servizio dei Borboni, dei Bonaparte e della loro corte, e di altri prestigiosi committenti. Non abbiamo molte notizie biografiche precise su di lei. Da uno studio contenuto nella rivista open access LANX della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi di Milano (https://riviste.unimi.it/index.php/lanx/index, G. Tassinari, Teresa Talani, incisore di gemme in epoca napoleonica, “LANX” 18 (2014), pp. 48‐128), deduciamo che Teresa Talani, detta “La Talani”, nacque a Bergamo probabilmente nel 1765, fu forse figlia del tedesco Giovanni Moro Tedesco (Moor), anch’egli incisore di gemme, che si era poi stabilito a Venezia. Nel 1797 sposò un mercante d’arte legato alla corte partenopea, Vincenzo Talani, stabilendosi con lui a Napoli; infatti, in più fonti viene indicata come «moglie di un mercante d’arte». È molto interessante il dato che la vede citata dallo scrittore e diplomatico tedesco Johann Isaak von Gerning nella letteratura di viaggio nelle pagine dedicate alla città di Napoli, in cui compare, per l’appunto, come Teresa Talani, moglie di un commerciante di incisioni. Il marito ha un negozio di stampe e antichità vicino al Palazzo Reale, nei pressi della Real Fabbrica di Porcellane.
![]() |
Biglietto da visita, Maria Teresa Talani |
Talani dice di sé: «Nata Cisalpina, io mi reputo troppo fortunata se i miei talenti non saranno affatto inutili per i miei Concittadini». È consapevole, dunque, della sua professionalità e potenzialità. Come leggiamo nello studio di Gabriella Tassinari, «la Talani ripete che, in seguito ai ben noti terribili rivolgimenti politici, aveva dovuto abbandonare, con gravi perdite, Napoli e Roma, ed era ritornata nella sua patria, fiduciosa nell’attenzione e assistenza del governo della Cisalpina. E la Talani, che risiede a Milano, sottolinea il suo essere cisalpina, una concittadina e un’artista volta all’utile e allo splendore della sua patria». I «terribili rivolgimenti politici» sono un riferimento al colpo di stato del 1799 compiuto da Napoleone, che costringe la donna a lasciare il Mezzogiorno e a trasferirsi a Milano («mio malgrado ho dovuto abbandonare, diversi titoli che mi saranno cari finché vivo, quelli cioè di Moglie, di Madre, e di Artista. Ma la Rivoluzione che tutto ha distrutto, ha fugato ancora da quelle infelici contrade le Scienze, e le Arti che da questa nascente Republica, come da una tenera Madre, sono state in gran parte accolte nel suo seno»), preoccupata per il sostentamento economico della sua famiglia, come ha modo di evidenziare in più missive: «Ma io ho una famiglia che richiama tutte le mie più tenere cure. Le proprie mie disgrazie l’hanno resa infelice abbastanza; non oso lusingarmi che voi C.R. che le vostre provide disposizioni ci assicureranno un avvenire meno infelice, e che ad esempio di tanti altri Artisti Cisalpini vi compiacerete accordare una mediocre esistenza» (citazioni da alcuni documenti databili 1800-1801).
![]() |
Teresa Talani. Documento. Milano, Archivio di Stato
|
Dallo studio di Tassinari, apprendiamo anche che Talani avrebbe voluto istituire una scuola pubblica per l’arte dell’incisione, richiesta che non viene accolta e sulla quale lei ritorna in vari documenti, in cui ribadisce di avere desiderio di dare gloria alla patria con l’insegnamento della nobile arte dell’incisione, ma non può farlo senza adeguato sostegno economico. Si deduce come la donna e artista versi in una condizione economica sfavorevole, ma il governo non vuole concederle un lavoro fisso come maestra di incisione. Eppure la richiesta di gemme, cammei e pietre era in espansione in quel periodo. Ci si chiede: come mai? Forse perché donna? È, infatti, certamente notevole che Talani si fosse affermata in una forma artistica che non annoverava molte donne. Il sussidio le viene comunque accordato, come leggiamo in un documento del 1801:
«Il Ministro dell’Interno Alla Cittadina Maria Teresa Talani Intagliatrice di Camei: Il saggio che avete dato de’ vostri lavori d’incisione in Cameo e le deplorabili vostre circostanze hanno invitate sopra di voi le favorevoli considerazioni del Comitato di Governo. Per darvi però occasione di segnalarvi ognor più nella vostr’arte, e di meritare un sussidio alla vostra situazione, ha decretato che siate incaricata di fare un cameo di gran forma, e a foggia di Medaglione un Ritratto istoriato del Primo Console Bonaparte, e che a tal’effetto consultiate il rinomato Pittore Appiani, che sarà pure eccitato a combinare con voi le idee più convenienti ad ben eseguire questo concetto. Frattanto vi ha il Governo assegnata la somma di Lire Mille, e Cinquecento correnti, che vi verranno corrisposte in due rate. Prendete adunque da queste disposizioni nuovo argomento, e coraggio per distinguervi nell’onorevole vostra professione, e per illustrare maggiormente, in Francia, col vostro nome la fama del nome Cisalpino negli studi d’un’Arte, che da moderni trascurata, fu in tanto pregio tenuta e tanto coltivata dagli antichi».
Dalle parole poc’anzi riportate, si deduce che il governo della Cisalpina le commissiona un’opera, riconoscendo in Talani un’artista di pregio, e la invita a prendere coraggio per intraprendere questo nuovo lavoro, ma non ci sono margini per un impiego costante nel tempo.
![]() |
![]() |
Teresa Talani. Busto virile di profilo, con barba e capelli ricci. Cammeo in agata. Collezione Brozzoni. Brescia, Civici Musei d'Arte e Storia. | Teresa Talani. Busto di Baccante con lunghi capelli. Cammeo. Ubicazione ignota. Calco nella raccolta Cades. Milano, Gabinetto Numismatico e Medagliere. |
Nella sua produzione artistica, Talani si è distinta per alcuni ritratti di prestigiosi personaggi contemporanei. Tra le sue opere più famose, si ricorda certamente l’intaglio con il ritratto di Lady Emma Hamilton come Baccante, montato in un anello d’oro e conservato al National Maritime Museum a Greenwich, omaggio a una donna chiacchieratissima e affascinante, amante del celebre ammiraglio britannico Horatio Nelson. L’intaglio gli apparteneva (gli era stato dato da Sir Hamilton, marito di Emma), e se ne servì come sigillo per alcune sue lettere. Rilevante è anche il cammeo con il ritratto dell’imperatrice Giuseppina Beauharnais, conservato a Baltimora presso The Walters Art Museum. Incastonato in una cornice d’oro profilata di smalto blu, montato a pendente come gioiello, questo cammeo era stato acquistato da William T. Walters nel 1892 e in origine apparteneva a Elizabeth-Frances Dillon, detta Fanny, nipote dell’imperatrice Giuseppina e moglie di Henry-Gratien Bertrand, che era stato generale e consigliere di Napoleone: dunque, un’opera importante posseduta da personaggi di rilievo della corte napoleonica. Merita un’ultima attenzione il cammeo in sardonice che raffigura Leda nuda che abbraccia e bacia il cigno posto tra le sue gambe. Tale soggetto erotico risulta essere molto comune nel repertorio degli incisori dell’epoca, come dimostra il fatto che il celebre incisore Giovanni Pichler lo ha replicato più volte, diventando modello da imitare, come nel caso appunto del lavoro di Talani.
![]() |
![]() |
![]() |
Teresa Talani. Ritratto di profilo di Lady Emma Hamilton come baccante | Teresa Talani. Ritratto di profilo dell’imperatrice Giuseppina Beauharnais con lunghi capelli raccolti |
Teresa Talani, Leda e il cigno
|
È notevole quanto Maria Teresa Talani sia riuscita a fare: ricavarsi uno spazio all’interno dell’arte dell’incisione cercando di conciliare quei tre ruoli che lei stessa mette in evidenza in una sua lettera, ovvero moglie, madre e artista, firmandosi La Cittadina M.a Teresa Talani Nativa di Bergamo Incisora di Camei.
Traduzione spagnola
Maria Carreras i Goicoechea
Maria Teresa Talani fue una famosa grabadora de piedras duras, activa en el ultimo decenio del siglo XVIII y en el primer cuarto del siglo XIX, en particular en Nápoles, Roma, Milán, al servicio de los Borbones, de Bonaparte y su corte, y de otros importantes comitentes. No tenemos muchas informaciones biográficas sobre ella. En un estudio publicado enla revista open acces «Lanx» de la Escuela de especialización en arqueologia de la Universidad de Milán (https//riviste.unimi.it/index/.php./lanx/index.G.tassinari, Teresa Talani, incisore di gemmein epoca napoleonica,lanx18 (2014), pp. 48-128), deducimos que Teresa Talani, conocida como “La Talani”, nació en Bergamo probablemente en 1765, fue quizás hija del alemán Giovanni Moro Tedesco (the Moor), también él incisor de piedras preciosas, que se había trasladado a Venecia. En 1797 se casó con un marchante de arte vinculado con la corte partenopea, Vincenzo Talani, estableciéndose con él en Nápoles: en efecto, en varias fuentes aparece indicada como la «mujer de un marchante de arte». Es muy interesante que la cite el escritor y diplomático alemán Joaahn Isaak Von Gerning, en la literatura de viaje, en las páginas dedicadas a la ciudad de Nápoles, donde aparece como Teresa Talani, mujer de un comerciante de grabados. Su marido tiene una tienda de antigüedades y grabados cerca del Palacio Real, en los alrededores de la Fábrica Real de Porcelanas.
![]() |
Talani dice de sí misma: «Nacida Cisalpina, me reputo afortunada si mis talentos no serán inútiles para mis conciudadanos». Es consciente, sin duda, de su profesionalidad y potencial. Como podemos leer en el estudio de Gabriella Tassinari «la Talani repite que, a causa de las revueltas políticas, había tenido que abandonar, con graves pérdidas, Nápoles y Roma, que había vuelto a su patria, confiando en la atención y la asistencia del gobierno Cisalpino. Ella, que vive en Milán subraya su ser cisalpina, una ciudadana y artista votada al esplendor de su patria.» Las «terribles revueltas política»s son una referencia al golpe de estado de Napoleón en 1799, que la obliga a dejar el sur e irse a Milán («A pesar mío he tenido que abandonar varios títulos, que siempre serán entrañables para mí, es decir el de Esposa, Madre y Artista. Pero la revolución que todo lo destruyó auyentó de aquellas tierras infelices las Ciencias y las Artes, que fueron acogidas por esta República naciente, como por una madre en su seno»), preocupada por la situación económica de su familia, como subrayó en varias cartas: «Pero yo tengo una familia que necesita de todos mis cuidados. Mis desgracias ya la han hecho muy infeliz; no me atrevo a creer que Sus disposiciones nos asegurarán un futuro menos infeliz, y que para ejemplo de muchos otros artistas cisalpinos, Se complacerá en concederme una existencia mediocre.» (son extractos de algunos documentos de 1800-1801).
![]() |
Con el estudio de Tassinari también aprendemos que Talani hubiera querido instituir una escuela pública para el arte del grabado, instancia que no resultó acogida y de la que habla en varios documentos, donde reitera su deseo de glorificar a su patria con la enseñanza del noble arte del grabado, pero no puede hacerlo sin una adecuada ayuda económica. Se deduce como esta artista se encuentra en una condición económica poco favorable, sin embargo el gobierno no quiere concederle un trabajo fijo como maestra de grabado, si bien la demanda de gemas, camafeos y piedras se hallaba en una fase de expansión en aquel periodo. Nos preguntamos ¿por qué?, ¿quizás porque era mujer? En efecto es notable que Talani se afirmara en una forma artística que no enumeraba a muchas mujeres. De todos modos, le concedieron el subsidio, como podemos leer en un documento de 1801:
«El Ministro del Interior a la Ciudadana Maria Teresa Talani Talladora de Camafeos: la muestra que habéis dado de vuestros grabados de camafeos y las deplorables circustancias en que versáis han atraído las condiciones favorables del Comité de Gobierno. Para daros ocasión de sobresalir aún más en vuestra arte, y merecer un subsidio para vuestra situación, ha decretado que se os encargue un camafeo muy grande, y en forma de Medallón un retrato historiado del Primer Cónsul Bonaparte, y que para ello consultéis al famoso Pintor Appiani, que combinará con sus ideas más convenientes con las Vuestras para realizar adecuadamente este concepto. Mientras tanto, el Gobierno os ha asignado la cantidad de mil quinientas liras, que se os entregarán en dos plazos. Tomad de estas disposiciones nuevo argumento y coraje para distinguiros en vuestra profesión, y para ilustrar aún más en Francia, con vuestro nombre, la fama del nombre Cisalpino en los estudios de un arte descuidado por los modernos, que fue prestigioso y muy cultivado por los antiguos».
![]() |
![]() |
De este texto se deduce que el gobierno de la Cisalpina le comisionó una obra, reconociendo en Talani una artista de valor, y que la invitaba a tomar coraje para empezar este nuevo trabajo, pero no hace referencia a ningún trabajo costante en el tiempo.
En su producción artistica Talani destacó por algunos retratos de personajes contemporaneos famosos. Entre las obras más conocidas, se encuentra sin duda la talla con el retrato de Lady Emma Hamilton como Bacante, montada en un anillo de oro conservado en el National Maritime Museum de Greenwich, homenaje a una mujer muy discutida y fascinante, amante del famoso almirante inglés Horatio Nelson. La talla (entregada por sir Halmiton, esposo de Emma) le pertenecía y la había usado como sello en algunas de sus cartas. También es relevante el retrato de la emperadora Josefina Beauharnais, conservado en Baltimore en el The Walters Art Museum. Engarzado en un marco de oro ribeteado de esmalte azul, montado en un colgante como joya, este camafeo fue adquirido por William T. Walters en 1892 y perteneció en su origne a Elizabeth Frances Dillon, conocida como Fanny, nieta de la emperatriz Josefina y esposa de Henry-Gratien Bertrand, que había sido general y consejero de Napoleón: así pues, una obra importante poseída por personajes relevantes de la corte napoleónica. También merece nuestra atención el camafeo en sardónice que representa a Leda desnuda que abraza y besa el cisne que tiene entre sus piernas. Este tema erótico es común en el repertorio de los grabadores de aquella época, como demuestra que el grabador Giovanni Pilcher lo replicara mas de una vez, llegando a ser un modelo a imitar, como en el caso de la obra de Talani.
![]() |
![]() |
![]() |
Es muy importante lo que Maria Teresa Talani logró: un espacio en el arte del grabado intentando coinciliar los tres papeles que ella misma pone en evidencia en una de sus cartas, es decir, el de esposa, madre y artista, que se firmaba «La Cittadina M.a Teresa Talani, Nativa di Bergamo incisora di camei».
Traduzione inglese
Syd Stapleton
Maria Teresa Talani was a renowned gemstone engraver, active in the last decade of the 18th and the first quarter of the 19th century, particularly in Naples, Rome, and Milan, serving the Bourbons, the Bonapartes and their court, and other prestigious patrons. We do not have much precise biographical information about her. From a study contained in the open access journal LANX of the School of Specialization in Archaeological Heritage of the University of Milan (https://riviste.unimi.it/index.php/lanx/index, G. Tassinari, Teresa Talani, incisore di gemme in epoca napoleonica, "LANX" 18 (2014), pp. 48-128), we deduce that Teresa Talani, known as "La Talani," was born in Bergamo probably in 1765, was perhaps the daughter of the German Giovanni Moor, also a gem engraver, who had later settled in Venice. In 1797 she married an art dealer connected with the Neapolitan court, Vincenzo Talani, settling with him in Naples. In several sources she is referred to as "the wife of an art dealer." Of great interest is the fact that she is mentioned by the German writer and diplomat Johann Isaak von Gerning in his travel literature in the pages devoted to the city of Naples, in which she appears, as Teresa Talani, wife of an engraving merchant. Her husband had a print and antique store near the Royal Palace, near the Royal Porcelain Factory.
![]() |
Talani said of herself, "Born a Cisalpine, I consider myself too fortunate if my talents will not be at all useless to my fellow citizens." She is aware, then, of her professionalism and potential. As we read in Gabriella Tassinari's study, "Talani repeats that, as a result of the well-known terrible political upheavals, she had had to leave, with grave losses, Naples and Rome, and had returned to her homeland, confident in the attention and assistance of the Cisalpine government. And Talani, who resided in Milan, emphasized her being a Cisalpine, a fellow citizen and an artist turned to the usefulness and splendor of her homeland." The "terrible political upheavals" are a reference to the 1799 coup d'état carried out by Napoleon, which forced her to leave the Mezzogiorno and move to Milan ("in spite of myself I had to abandon several titles that will be dear to me as long as I live, those namely of Wife, Mother, and Artist. But the Revolution that has destroyed everything, has still fled from those unhappy quarters the Sciences, and the Arts that by this nascent Republic, as by a tender Mother, have been largely welcomed into its bosom"). Concerned about the economic sustenance of her family, as she had occasion to point out in several missives, she wrote, "But I have a family that calls all my tenderest care. My own misfortunes have made them unhappy enough. I dare not flatter myself that your provided dispositions, C.R., will assure us a less unhappy future, and that by the example of so many other Cisalpine Artists you will be pleased to accord a mediocre existence" (quotations from some documents dated 1800-1801).
![]() |
From Tassinari's study, we also learn that Talani would have liked to establish a public school for the art of engraving, a request that was not granted and to which she returns in various documents, in which she reiterates that she has a desire to give glory to her homeland by teaching the noble art of engraving, but cannot do so without adequate financial support. It is inferred how the woman and artist is in an unfavorable economic condition, but the government does not want to grant her a permanent job as a teacher of engraving. Yet the demand for gems, cameos and stones was booming at that time. One wonders, how come? Perhaps because she was a woman? It is, in fact, certainly remarkable that Talani had established herself in an artistic form that did not include many women. The subsidy was granted to her nonetheless, as we read in an 1801 document:
«The Minister of the Interior To the Citizen Maria Teresa Talani Intaggliatrice di Camei: The essay you have given of your work of engraving in Cameo and your deplorable circumstances have invited upon you the favorable considerations of the Committee of Government. In order, however, to give you an opportunity to distinguish yourself more and more in your art, and to merit a subsidy to your situation, it has decreed that you be commissioned to make a cameo of great form, and in the shape of a Medallion an engraved Portrait of the First Consul Bonaparte, and that for this purpose you consult the renowned Painter Appiani, who will also be energized to combine with you the most suitable ideas to execute this concept well. In the meantime the Government has assigned to you the sum of One Thousand Lire, and Five Hundred current, which will be paid to you in two installments. Take therefore from these dispositions new understanding, and courage to distinguish yourselves in your honorable profession, and to illustrate more, in France, with your name the fame of the Cisalpine name in the studies of an Art, which neglected by moderns, was in such value held and so much cultivated by the ancients.».
From the words just quoted, it can be deduced that the Cisalpine government commissioned a work from her, recognizing Talani as a fine artist, and invited her to take courage to undertake this new work, but there was no room for steady employment over time.
![]() |
![]() |
In her artistic production, Talani has distinguished herself for a number of portraits of prestigious contemporary figures. Among her most famous works is certainly the carving with the portrait of Lady Emma Hamilton as Bacchante, mounted in a gold ring and preserved at the National Maritime Museum in Greenwich, a tribute to a much-talked-about and fascinating woman, mistress of the famous British admiral Horatio Nelson. The carving belonged to him (it was given to him by Sir Hamilton, Emma's husband), and he used it as a seal for some of his letters. Also of note is the cameo with a portrait of Empress Josephine Beauharnais, preserved in Baltimore at The Walters Art Museum. Set in a gold frame profiled with blue enamel, mounted as a pendant as a piece of jewelry, this cameo had been acquired by William T. Walters in 1892 and originally belonged to Elizabeth-Frances Dillon, called Fanny, granddaughter of Empress Josephine and wife of Henry-Gratien Bertrand, who had been Napoleon's general and adviser: thus, an important work owned by prominent figures of the Napoleonic court. Deserving final attention is the striking cameo depicting Leda nude embracing and kissing the swan placed between her legs. Such an erotic subject turns out to be very common in the repertoire of engravers of the time, as evidenced by the fact that the famous engraver Giovanni Pichler replicated it several times, becoming a model to be imitated, as in the case of Talani's work.
![]() |
![]() |
![]() |
It is remarkable how much Maria Teresa Talani managed to do - carving out a space for herself within the art of engraving by trying to reconcile those three roles that she herself highlights in one of her letters, namely wife, mother and artist, signing herself as Citizen M. Teresa Talani Native of Bergamo Engraver of Cameos.