foto di Maria Pia Ercolini
Il Comune di Agliana si trova all’estremità orientale della provincia di Pistoia, nella direzione Prato- Firenze, e sorge in un’area completamente pianeggiante, delimitata da tre corsi d’acqua e attraversata dal torrente Brana. Attualmente ha poco più di 17.000 abitanti, molti dei quali impiegati nelle attività principali: l’industria tessile e il vivaismo. Qui ha sede anche uno dei più famosi cioccolatieri italiani che esporta i suoi prodotti di eccellenza in tutto il mondo.
L’origine dell’abitato è antica, addirittura risale al I -II sec. a. C. quando sorse la via Cassia; durante l’età medievale fu Comune rustico e poi podestarile; a questo periodo risalgono le quattro antiche chiese, assai rimaneggiate nel corso del tempo. In epoca moderna è divenuto Comune autonomo nel 1913, prima in provincia di Firenze, poi sotto Pistoia.
FOTO 1. MAPPA
La popolazione, di forte tradizione antifascista, contribuì con coraggio e grande tributo di sangue alla guerra partigiana, grazie anche alla posizione strategica del territorio, nei pressi della Linea Gotica; la cittadina fu liberata dalla formazione “Agliana” il 4 settembre ’44. Il ricordo di questi eventi è assai presente con un monumento e una serie di intitolazioni a martiri del fascismo e della Resistenza, nazionali e locali, come i fratelli Cervi, Amendola, Buozzi, d’Acquisto, Eugenio Curiel, Magnino Magni. Il grande parco centrale – sorto in una ex-cava – è dedicato a Sandro Pertini.
FOTO 2. GIOVANNELLA
Nell’odonomastica si segnalano 106 strade intitolate a uomini, 13 a donne (una delle quali alla non identificata Giovannella), ma quello che colpisce sono alcune scelte non comuni e per nulla banali. A fianco di dediche tradizionali, come quelle a Grazia Deledda (ricordata ovunque in Italia perché, alla morte, nel ’36, il Fascismo ne fece una gloria nazionale), a Elsa Morante e a Santa Teresa d’Avila, troviamo nomi di donne di spettacolo di fama internazionale come Anna Magnani e Maria Callas.
FOTO 3. ELSA MORANTE (Roma 18.8.1912- 25.11.1985)
Scrittrice, saggista, traduttrice, poeta, appassionata di cinema , iniziò giovanissima a scrivere fiabe e storie per bambini e a pubblicare su riviste. Fu amica e collaboratrice dei maggiori intellettuali dell’epoca e moglie di Alberto Moravia; la sua fama è legata a una serie di fortunati romanzi: Menzogna e sortilegio( ’48), L’isola di Arturo(’57- premio Strega), La Storia (che volle pubblicato direttamente in edizione economica, al prezzo di duemila lire, nel ’74) , Aracoeli (’82).
FOTO 4. SANTA TERESA D’AVILA
(Avila- Spagna 28.3.1515- Alba de Tormes 15.10.1582)
Dopo un lungo e travagliato percorso, arrivò alla “conversione “ a quasi quarant’anni; fondò l’ordine dei Carmelitani scalzi (monache e frati) che fu uno dei pilastri della Controriforma. Scrisse testi che illustrano la sua dottrina, in particolare Il castello interiore. Santa nel 1622, nel 1970 fu nominata da papa Paolo VI “dottore della Chiesa” , insieme a Santa Caterina da Siena.
FOTO 5. MARIA CALLAS
(New York 2.12.1923- Parigi 16.9.1977)
Anna Maria Cecilia Sophia Kalogeropoulou è stata la soprano che ha fatto riscoprire il belcanto (Bellini- Donizetti) e per le sue uniche doti vocali ha contribuito a far riemergere opere dimenticate (Anna Bolena, La Vestale, Macbeth) o sottovalutate ( La Gioconda, Medea). È stata definita “soprano drammatico d’agilità” per la forza e per l’estensione della sua voce, straordinariamente espressiva, che ha dato una svolta alle interpretazioni teatrali: pensiamo alla sua “Traviata”(regia di Visconti) e alla sua “Norma”. Importante anche il contributo cinematografico con il ruolo di protagonista in “Medea” di Pasolini (’66).
D’altra parte, fra gli uomini, incontriamo Caruso e Toscanini, cantanti come Giorgio Gaber e Fabrizio de Andrè, il ciclista Fausto Coppi, a cui è eretto un monumento.
FOTO 6. ROSA LUXEMBURG
(Zamosc- Polonia 5.3.1871- Berlino 15.1.1919)
Politica, filosofa, rivoluzionaria e teorica del marxismo, naturalizzata tedesca, brillava per intelligenza e cultura, per vitalità ed energia; fu fra i fondatori del Partito Socialista Polacco e poi del Partito Comunista Tedesco. Rapita e uccisa durante le rivolte successive alla Prima guerra mondiale, il suo corpo fu recuperato in un canale, ma nel ’35 i resti andarono dispersi. La sua opera più importante si intitola L’accumulazione del capitale (1913); molto interessante anche La rivoluzione russa- Un esame critico, pubblicata postuma.
Se ancora Anna Frank e Rosa Luxemburg si possono inserire in una certa tradizione – almeno in Toscana e nelle regioni un tempo definite “rosse”, in un Comune governato da sempre da giunte di sinistra – appare una scelta originale il ricordo della intellettuale Hannah Arendt.
FOTO 7. HANNAH ARENDT
(Hannover 14.10.1906- New York 4.12.1975)
Filosofa, storica, scrittrice tedesca, naturalizzata statunitense; a causa delle persecuzioni razziali lasciò la Germania per Parigi e poi emigrò negli USA, nel ’40. Scrisse fra l’altro: Le origini del totalitarismo (’51) e Vita Activa (’58) in cui espose la sua teoria politica. Per il “New Yorker” seguì il processo al criminale nazista Eichmann che le ispirò il celebre libro La banalità del male.
Un nome non molto frequente, ma in crescente presenza è quello di Ilaria Alpi, la giovane giornalista che cadde vittima di un agguato a Mogadiscio a causa delle proprie rischiose inchieste. Le scelte tuttavia che colpiscono per la loro originalità e portano a indagare riguardano due donne attive in ambiti ben diversi, pochissimo conosciute ma entrambe eccezionali: si tratta della patriota salvadoregna Marianella Garcia, di formazione cattolica, barbaramente uccisa, come il vescovo Romero di cui era coraggiosa collaboratrice nella lotta contro i soprusi e le violenze.
FOTO 8. MARIANELLA GARCIA VILLAS
(San Salvador 7.8.1947 – Suchitoto – El Salvador 13.3.1983)
Figlia della borghesia, dopo aver studiato in Spagna, si laureò in Filosofia e poi in Scienze politiche; scelse la lotta a fianco del suo popolo sfruttato e collaborò con il vescovo Oscar Romero. Definita efficacemente “avvocata dei poveri, difensore degli oppressi, voce dei perseguitati e degli scomparsi”, armata solo di una macchina fotografica per testimoniare i soprusi degli “squadroni della morte”, torturata e violentata, venne uccisa a soli 36 anni.
L’altra è la papirologa Medea Norsa, un genio nel suo campo: dopo aver sofferto da ebrea per le persecuzioni razziali, subì un vero ostracismo professionale da parte dei colleghi invidiosi, che non accettavano il suo ruolo dirigenziale. Quest’ultima intitolazione è avvenuta nel 2012, nel quinquennio in cui era sindaca Eleanna Ciampolini (2009-2014).
FOTO 9. MEDEA NORSA
(Trieste 26.8.1877- Firenze 28.7.1952)
Maria Vittoria Irma Norsa fu filologa, grecista e papirologa insigne; dopo aver studiato a Vienna e a Firenze, insegnò nei Licei e poi fu libera docente in Papirologia alle Università di Firenze e Pisa. Membro di istituzioni prestigiose, divenne nel ’35 direttrice dell’Istituto Papirologico Italiano, ma le invidie dei colleghi le resero difficile il lavoro, finché fu collocata forzatamente a riposo nel ’49.
Viene infine ricordata – come anche a Pistoia – la gentildonna Selvaggia Vergiolesi, sconosciuta al di fuori di un certo ambito letterario, ispiratrice del poeta stilnovista Cino da Pistoia (anche lui nello stradario aglianese).
FOTO 10. SELVAGGIA VERGIOLESI
Come Dante ebbe la sua Beatrice, così il poeta stilnovista Cino da Pistoia ebbe come ispiratrice Selvaggia, pistoiese, di nobile famiglia ghibellina. Probabilmente fu moglie di un certo Focaccia de’ Cancellieri, ma i dati sono incerti e la figura si perde nella leggenda. Sembra che sia morta nel 1313 nel castello di Sambuca Pistoiese dove si era rifugiata per sfuggire alle violenze dei Guelfi e per salvarsi dal rogo della rocca presso Piteccio in cui viveva.
Per concludere un’altra segnalazione interessante: la biblioteca comunale – che sorge vicino all’Istituto Tecnico dedicato a Aldo Capitini (bella figura di intellettuale antifascista e pacifista)- è stata intitolata ad Angela Marcesini, che negli anni ’90 ne fu direttrice e morì prematuramente.