Narrare le donne in un’ottica di parità è stato il leitmotiv del convegno “Donne in piazza” organizzato dall’associazione Toponomastica femminile nella Libera Università di Alcatraz, a Gubbio (Pg), dal 18 al 20 Settembre.
Finalità sempre raggiunta attraverso le diverse attività del gruppo su territorio nazionale e internazionale. E che, l’iniziativa, svoltasi attorno a quattro tavoli: Didattica e toponomastica, Lavoro femminile: memoria e futuro, Toponomastica femminile in Italia e all’estero, La Dea madre: un fil rouge dal matriarcato al post-femminismo, è servita a rafforzare.
“La necessità di colmare le lacune della storia ufficiale in merito all’assenza delle donne, se è sicuramente codivisa perché chiara nelle sue finalità non è però sempre raggiungibile nella pratica della scrittura – ha spiegato la presidente Maria Pia Ercolini – esiste una difficoltà oggettiva nel reperire informazioni sull’agire femminile perché queste conoscenze sono nascoste tra le righe di un racconto maschile che tende, in modo più o meno evidente, secondo le epoche, a dare poco spazio alle donne. Le tracce della presenza femminile si trovano più facilmente nella trasmissione orale del sapere che in quella scritta. Le donne narrano oralmente delle donne. La seconda difficoltà – ha aggiunto – consiste nel trovare il linguaggio. Perché, se il racconto è stato e spesso continua a essere maschile, anche il linguaggio usato è maschile, come il punto di vista”.
Al primo posto la ricerca e l’azione didattica per ricostruire la memoria femminile, raccontare quello che le donne hanno saputo creare, cambiare la realtà in cui viviamo, per indicare una “strada maestra” alle nuove generazioni, i sentieri delle donne.
Da qui, le mostra fotografica itinerante Donne e lavoro e la collana delle Guide di Toponomastica femminile, percorsi turistici che evidenziano le tracce della presenza delle donne nella storia del territorio preso di volta in volta in considerazione.
Terni – Biblioteca comunale
Il concorso, “Sulle vie della parità” rivolto alle scuole, indetto con la Fnism e giunto alla terza edizione, poggia sul carattere trasversale della toponomastica, capace di offrire numerose opportunità pluridisciplinari.
I percorsi di genere, nei giorni del convegno, hanno davvero seguito delle piste che, attraverso un racconto a più voci, hanno condotto i partecipanti dal Museo-Ateliere Giuditta Brozzetti allo Studio Moretti Caselli, dal museo archeologico del polo culturale Caos (Centro Arti Opificio Siri) alla Biblioteca comunale di Terni e infine alla Casa delle Donne, che ha contribuito con “La fortuna di avervi incontrate”, ritratti di donne dipinti da Francesca Ascione.