Su 613 donne titolari di strade romane, sante, madonne, figure storiche, personaggi del mito, scienziate, nobildonne e benefattrici, solo diciannove sono artiste.
Marianna Dionigi è l’unica a trovarsi in area centrale, nel 1° municipio. Pasquarosa Marcelli Bertoletti ed Emma Gaggiotti figurano nel 5°; Antonietta Biscarra, Giovanna Garzoni, Giovanna Marmochini Cortesi, Giuliana Staderini Piccolo nel 6°; Mary Pandolfi De Rinaldis nel 7°; Tina Modotti nell’8°; Amalia Camboni, le sorelle Giussani, Tea Bertasi Bonelli, Lina Buffolente nel 9°; Benedetta Cappa Marinetti, Edita Broglio, Maria Grandinetti, Novella Parigini nell’11°; Artemisia Gentileschi Lomi nel 12°; e infine Maria Felicita Tibaldi nel 13°.
Si tratta di artiste ad ampio raggio che hanno dato prova della loro abilità e del loro valore in tanti campi diversi dell’arte visiva, a riprova che non c’è ambito, settore in cui le donne non possono cimentarsi.
Sono in gran parte pittrici vissute tra 800 e 900, interessate anche alla letteratura e alla musica; molte ritrattiste di personaggi storici, spesso al servizio di corti italiane e di case regnanti europee; miniaturiste e pittrici specializzate in nature morte.
Un ponte cavalcavia a Villa Pamphilj è dedicato ad Artemisia Gentileschi, uno dei simboli della pittura al femminile ma anche della rivalsa del ruolo delle donne nella società, esponente di primo piano del caravaggismo romano.
C’è una ceramista, una scultrice, una fotografa, un’orafa, alcune fumettiste, una futurista, una surrealista, trasgressiva animatrice della Dolce Vita romana. Hanno tutte dovuto lottare contro stereotipi e pregiudizi che vedevano la donna madre e angelo del focolare, a cominciare dal giudizio espresso dal Vasari nel ‘500, che arrivò a dire: “Le donne non si sono vergognate, quasi per toglierci il vanto della superiorità, di mettersi con le tenere e bianchissime mani nelle cose meccaniche, fra la ruvidezza de’ marmi e l’asprezza del ferro”. O quello del maestro Giacomo Grosso che, accorgendosi della presenza di una donna tra i suoi allievi, le si rivolse in questi termini: “Ma cosa fa qui lei, non sa che le donne devono stare a casa a fare la calza? Non voglio donne nel mio corso… Sappia allora che dovrà lavorare il doppio dei suoi colleghi maschi”.
Tina Modotti
(Udine, 1896 – Città del Messico, 1942)
Foto di L. Zennaro
Modella, attrice, fotografa e attivista politica, incentrò le sue opere su contadini, operai, bambine al lavoro nei campi e nelle fattorie. Fu la fotografa ufficiale del movimento muralista messicano.
Tea Bertasi Bonelli
(Milano, 1911 – 1999)
Foto di A. De Carlo
Moglie di Gian Luigi Bonelli, creatore di Tex Willer e Dylan Dog, rilevò e proseguì l’attività del marito, improvvisandosi vignettista ed editrice, negli anni della seconda guerra mondiale.
Sorelle Giussani
Angela (Milano, 1922 – Gavirate, 1987) e
Luciana (Milano, 1928-2001)
Foto di M. Zennaro
Sono le creatrici del famoso fumetto “Diabolik”, geniali, e imprenditrici di sé stesse.
Lina Buffolente
(Vicenza, 1924 – Milano, 2007)
Foto di L. Zennaro
Definita “la Signora del fumetto”, è stata forse la prima disegnatrice di fumetti in Europa. Ha dato vita a tanti personaggi, quali Colorado Kid, Calamity Jane, e a serie quali Lupo, Furio Mascherato, Tom Mix e Tom Bill, Liberty Kid e Fiordistella, Nick Reporter e Capitan Walter.
Marianna Candidi Dionigi
(Roma, 1756 – Civita Lavinia, 1826)
Foto di R. Loia
Pittrice e scrittrice, immortalò le città della Ciociaria, fondate dal re Saturno, in incisioni e scritti raccolti durante i suoi viaggi nel Lazio.
Benedetta Cappa Marinetti
Detta Beny (Roma, 1897 – Venezia, 1977)
Foto di S. Coluzzi
Allieva di Giacomo Balla e moglie di Filippo Tommaso Marinetti, sperimentò diverse forme d’arte, dalla pittura, alla letteratura, alla scenografia, in linea con la poliedricità del Futurismo.
Edita Broglio
Edita Walterovna zur Muehlen (Smiltene, Russia, 1886 – Roma, 1977)
Foto di A. Virgilio
Proveniente da una nobile famiglia baltica, a Roma incontra e sposa Mario Broglio, con cui collaborerà nel gruppo “Valori Plastici”, aderendo in seguito alla corrente del Realismo magico. La sua pittura è ricca di suggestioni internazionali, dalla cultura dell’avanguardia russa, al Blaue Reiter, al primitivismo.
Antonietta Alessio Biscarra
(Milano, 1833 – Torino, 1866)
Foto di M. Pezzini
Miniaturista, specializzata in lavori a smalto, era particolarmente portata per i ritratti, notevoli per la loro rassomiglianza. Dopo un periodo passato a Ginevra, tornò in Italia ed eseguì i ritratti di personaggi contemporanei del Risorgimento come Cavour, Vittorio Emanuele II e Garibaldi.
Giovanna Marmochini Cortesi
(Firenze, 1666 – 1731)
Foto di M. Pezzini
Pittrice barocca, ritrattista ufficiale della corte medicea, si applicò a diverse tecniche pittoriche: miniatura, pittura ad olio, tecnica dei pastelli, smalti.
Pasquarosa Marcelli Bertoletti
(Anticoli Corrado, 1896 – Camaiore 1973)
Foto di B. Belotti
Giovanissima modella del pittore Nino Bertoletti, che diventerà suo marito, fu presente nelle maggiori occasioni espositive del suo tempo. Notevole il suo antiaccademismo e la sua verve coloristica