Terzo concorso nazionale “Vie di parità”: la memoria delle Giuste
Grande partecipazione, entusiasmo, emozione anche quest’anno alla premiazione della terza edizione del Concorso “Sulle vie della parità”, di Toponomastica femminile e FNISM, patrocinato dal Senato della Repubblica.
Martedì 26 aprile 2016 sono confluiti nell’Aula magna della Facoltà di Lettere dell’Università di Roma 3, cinquecento studenti che hanno partecipato coinvolgendo amministrazioni, biblioteche, associazioni, enti pubblici. Tanti e bellissimi i progetti presentati e premiati, che hanno portato alla luce, in paesi e città, il ricordo di donne che hanno ben operato senza giusto riconoscimento: ora saranno tutti pubblicati sul sito www.toponomasticafemminile.it nella sezione concorsi e didattica. Un grazie di cuore è andato a Maria Pia Ercolini, presidente dell’Associazione Toponomastica femminile e a Livia Capasso, organizzatrice del concorso.
Oltre alla premiazione, la giornata è stata caratterizzata dalla presentazione di due proposte innovative di attività a cui le scuole sono state invitate ad aderire: Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola e Il Viale delle Giuste.
Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola, è un progetto che ha una culla siciliana ed uno sviluppo già internazionale: ispirato al Giardino dei Giusti tra le Nazioni creato a Gerusalemme nel 1960, il progetto dà centralità al valore formativo e simbolico degli alberi come portatori di memoria, piantati dalle ragazze e dai ragazzi dentro le scuole, in ogni scuola: alberi da coltivare e curare come il ricordo delle Giuste e dei Giusti a cui sono intitolati.
Duplice l’obiettivo: dare evidenza al contributo delle donne – spesso dimenticato, occultato, reso invisibile – per un mondo di Pace, equità e giustizia, ma anche promuovere l’idea della condivisione, femminile e maschile, delle battaglie contro ogni forma di violenza e discriminazione.
Così, da Catania, cuore dell’iniziativa, a Caltanissetta a Siracusa a Francavilla, Graniti, Moio Alcantara, Malvagna, da Mazzarino a Licata a Vittoria a Partinico, a Noto, da Lampedusa fino a Parigi, sono nati giardini in 21 scuole, in memoria di Donne e Uomini che hanno combattuto per il diritto alla parità, rischiato la vita per salvare centinaia di bambini dall’ olocausto, salvato le biblioteche dalla distruzione, sfidato la mafia e gli integralismi, la furia criminale nazista e fascista, fatto dono delle loro risorse in aiuto all’umanità più povera e svantaggiata.
Duplice l’obiettivo: dare evidenza al contributo delle donne – spesso dimenticato, occultato, reso invisibile – per un mondo di Pace, equità e giustizia, ma anche promuovere l’idea della condivisione, femminile e maschile, delle battaglie contro ogni forma di violenza e discriminazione. Così, da Catania, cuore dell’iniziativa, a Caltanissetta a Siracusa a Francavilla, Graniti, Moio Alcantara, Malvagna, da Mazzarino a Licata a Vittoria a Partinico, a Noto, da Lampedusa fino a Parigi, sono nati giardini in 21 scuole, in memoria di Donne e Uomini che hanno combattuto per il diritto alla parità, rischiato la vita per salvare centinaia di bambini dall’ olocausto, salvato le biblioteche dalla distruzione, sfidato la mafia e gli integralismi, la furia criminale nazista e fascista, fatto dono delle loro risorse in aiuto all’umanità più povera e svantaggiata.
Sono state ricordate le maestre e politiche Maria Antonietta Marino, Anna Grasso e Letizia Colajanni, la matematica Pia Nalli, la testimone di giustizia Rita Atria, la partigiana Graziella Giuffrida, le benefattrici Irena Sendler, Jeanne Daman, Anna Cantalupo, Lucia e Carmelina Caudo, le combattenti contro la mafia Felicia Impastato, Anna Puglisi, Elena Fava, Saveria Antiochia, le salvatrici di libri e biblioteche Andreana Sardo, donna Giovanna d’Austria, Anna Maria Ciccone, l’ambientalista Berta Caceres, la dissidente Aung San Suu Kyi.
Tra gli uomini onorati da un’intitolazione ci sono il professore antifascista Carmelo Salanitro, il giornalista contro la mafia Pippo Fava, il maestro Vincenzo Bordonaro, lo studioso Giacomo Caputo, il politico Piersanti Mattarella. In questa battaglia di cultura e parità Toponomastica femminile e Fnism non sono state sole: il Comune di Lampedusa e poi quello di Catania hanno patrocinato l’iniziativa, le associazioni Fildis ed Udi hanno collaborato. Il gruppo parigino Osez le Féminisme! ha aderito coinvolgendo la Recyclerie.
Anche Gariwo, la onlus internazionale creatrice della Foresta dei Giusti, ha accolto il progetto nella sua autorevole comunità. Straordinario e appassionato soprattutto il contributo di Legambiente-Catania che, insieme a Mobilità sostenibile, ha portato il progetto nelle grandi piazze cittadine. Sono anche interessanti i risultati complessivi delle intitolazioni, perché disegnano un modello di città ideale che capovolge i canoni della toponomastica tradizionale: non uomini di guerra ma donne e uomini al servizio della pace, non regine ma donne al servizio dell’umanità, non salvatori di stati e nazioni ma salvatrici di biblioteche e di libri, non politici ma politici perbene. Ora il progetto si chiude, ma resta aperto in diverse direzioni: negli anni prossimi accoglierà altri alberi in memoria di altre Giuste e Giusti, raggiungerà altre piazze, svilupperà la sua propensione nazionale ed internazionale, e soprattutto vedrà il lavoro di cura degli alberi piantati, da far crescere e tenere in vita.
Nella stessa direzione, ma con altre strategie, si muove Il Viale delle Giuste, il progetto presentato dalla classe 3 A del Liceo economico-sociale Maffeo Vegio di Lodi, pensato insieme a Jacopo Fo durante l’esperienza di alternanza scuola-lavoro presso la Libera Università di Alcatraz (Gubbio – PG). “Realizziamo il VIALE DELLE GIUSTE: diamo visibilità alle donne di tutto il mondo che nel corso del tempo si sono distinte per la loro lotta contro le discriminazioni e le ingiustizie”: così inizia il video che, con un balletto scatenato, ha illustrato a tutti/e le studenti presenti il bando che invita a ricercare e indicare donne giuste. Attraverso attività di ricerca-azione, si chiede di individuare un numero di 5 donne di ogni tempo meritevoli di essere definite “Giuste”, di cui almeno una locale, una nazionale e una del mondo. Devono essere figure di donne non più viventi e preferibilmente non ancora riconosciute come Giuste in uno dei tanti Giardini dedicati.
Per “Giuste” s’intendono donne laiche che in ogni tempo e in ogni luogo si sono distinte, anche a rischio della propria vita, sia per le loro attività volte alla salvezza di singole persone oggetto di persecuzione e di discriminazione, sia per la loro lotta e denuncia dei soprusi e delle ingiustizie, in difesa di un ideale superiore di dignità e umanità. Il Viale delle Giuste si sostanzierà nella tenuta della Libera Università di Alcatraz in un percorso di circa 3 chilometri, lungo il quale saranno esposte le sculture (inizialmente lignee, poi sostituite da sculture in materiali non deperibili, attuate da artisti di tutto il modo) delle donne meritevoli del titolo di Giuste. Ciascuna classe, o gruppo di lavoro, dovrà sviluppare le motivazioni significative nell’attribuzione del riconoscimento di “Giuste” alle figure segnalate, in un testo di circa 2.000 battute. I 5 testi suddetti potranno essere inviati, entro il 14 ottobre, alla casella di posta dedicata (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), o consegnati direttamente alla Libera Università di Alcatraz in occasione della giornata di apertura del viale, fissata per domenica 16 ottobre. La giuria vaglierà i nomi pervenuti e sceglierà le 40 donne considerate più significative, a cui sarà dato l’appellativo di Giuste.
I risultati del concorso saranno resi noti il 25 novembre 2016, in occasione della Giornata della lotta alla violenza sulle donne. L’8 marzo 2017, ad Alcatraz, in una cerimonia d’inaugurazione del percorso a cui sono invitate rappresentanze delle scuole vincitrici, verranno poste le sculture commemorative lungo il viale. Tutti i lavori pervenuti parteciperanno di diritto al 4° concorso nazionale Sulle vie della parità. Le donne che la classe 3 A ha scelto, e che ha indicato come esempio, sono: Cristina Trivulzio di Belgioioso, patriota risorgimentale; Dina Clavena, partigiana lodigiana; Teresa Sarti, prima presidente di Emergency; Anna Politkovkaja, giornalista impegnata sui diritti umani; Berta Càceres, militante ecologista.