Delle sole 59 strade cagliaritane intitolate a donne, 5 sono dedicate ad artiste che hanno fatto della musica la propria ragione di vita: Carmen Melis, Maria Luisa de Carolis, Maria Carta, Maria Callas e Mia Martini.
Via Carmen Melis, situata nel nord del capoluogo sardo, è una stradina nelle cui vicinanze si trova anche via di Santa Cecilia, protettrice dei musicisti e quindi anche delle donne oggetto di questo articolo.
Ma chi era Carmen Melis?
Nata a Cagliari il 16 agosto del 1885, si trasferì con la famiglia a Milano dove cominciò a studiare canto lirico. Appena ventenne esordì nell’Opera Iris di Pietro Mascagni al Teatro Coccia di Novara, dove interpretò anche la Tosca pucciniana.
Già notata dal pubblico e dalla critica, divenne diva di successo nel 1906 grazie al ruolo di protagonista nel Thaïs di Massenet al teatro Costanzi di Roma. Da allora in poi la sua carriera fu inarrestabile anche all'estero: fu scritturata da Oscar Hammerstein, poi dalla Boston Opera Company, debuttò a Londra nel 1913 al fianco di Enrico Caruso, e si esibì anche in Spagna e a Buenos Aires. I personaggi da lei interpretati, numerosi ma anche stilisticamente diversi, evidenziano una duttilità fuori dal comune. La Melis, che si spense all'età di 82 anni, fu anche apprezzata come cantante-attrice e, dal 1951 al 1955, come docente al conservatorio di Milano. La sua splendida voce è sopravvissuta grazie ad alcune preziose incisioni su disco a 78 giri.
Compare nella toponomastica cagliaritana anche Maria Luisa De Carolis. Maria Luisa, nata a Roma nel 1912, iniziò gli studi musicali al conservatorio di Santa Cecilia, dove prese lezioni di pianoforte e si perfezionò sotto la guida di Alfredo Casella. Si dedicò anche allo studio della composizione divenendo, in seguito, la prima donna europea direttrice d’orchestra. Trasferitasi a Sassari, fondò nel 1942 la Società dei Concerti. La De Carolis ebbe un ruolo decisivo nell'organizzazione della vita musicale sassarese. Culmine della sua frenetica attività fu la costituzione il 15 gennaio del 1950 dell'Ente Concerti, che assorbì le due organizzazioni più importanti dell’epoca, la già citata Società dei Concerti e la Filarmonica Sassarese fondata nel 1948. Maria Luisa curò la direzione artistica dell’Ente per ben dieci anni. La fusione delle due più prestigiose associazioni musicali dell’epoca fu anche finalizzata ad ottenere le sovvenzioni statali e, a partire dal 1952, l'Ente Concerti fu in grado di organizzare la Stagione Lirica utilizzando le somme stanziate dalla Direzione Generale dello Spettacolo. La De Carolis si spense nel 1967 durante lo svolgimento di una delle Stagioni liriche da lei organizzata.
Una via a a Cagliari è dedicata a Maria Carta. Nata a Siligo in provincia di Sassari il 24 giugno 1934 da una famiglia contadina. La diffusione del patrimonio musicale regionale sardo deve moltissimo a questa donna affascinante ed elegante. In 25 anni di carriera la Carta rivisitò in chiave personale il repertorio della musica tradizionale sarda con qualche incursione nella tradizione musicale religiosa del canto gregoriano. La vena artistica di Maria ebbe modo di esprimersi anche in ambito cinematografico e letterario: fu chiamata infatti a recitare da registi del calibro di Francis Ford Coppola e Franco Zeffirelli, e il suo contributo letterario, la raccolta poetica Canto Rituale del 1975, le diede modo di esprimere quella tragicità che sottende a tutta la sua produzione artistica. Fra le altre attività svolte dalla musicista ci sono anche quelle di consigliere comunale di Roma, dal 1976 al 1981, e quella di docente universitaria presso l'Università di Bologna. Minata da un tumore, morì prematuramente a Roma a soli sessant'anni. Giuseppe Dessì disse di lei «Dopo aver conosciuto Maria Carta, ancora una volta affermo che i soli grandi uomini della Sardegna sono state donne».
A Maria Callas (Cecilia Sophia Anna Maria Kalogeropoulos) è stata dedicata una piazza cagliaritana nel quartiere di S.Elia. Nata a New York il 2 dicembre del 1923 da genitori greci, si trasferì con sua madre in Grecia nel 1937, dove intraprese gli studi di canto. Tre anni dopo debuttò al Teatro Lirico Nazionale, e nel 1942 ottenne il primo successo con Tosca al Teatro dell'Opera di Atene. Di lì a poco la giovane decise di ritornare negli Stati Uniti dove, nella stagione 1946/47 al Metropolitan, ricoprì ruoli da protagonista. Il vero successo arrivò però in Italia nel 1949, dove fu salutata come la nuova stella della lirica. Quello stesso anno sposò Giovanni Battista Meneghini, di trent'anni più vecchio di lei. L'apparentemente inarrestabile carriera della Callas ebbe una brusca frenata quando, al debutto a Roma nei panni di Norma il 2 gennaio 1958, la sua voce, probabilmente a causa dell'alcool bevuto per festeggiare il nuovo anno, deluse tutte le aspettative. La rappresentazione, sospesa alla fine del primo atto, fu l'inizio di una serie di fallimenti professionali e personali, fra cui la separazione dal marito nel 1959 e l'infelice relazione con l'armatore greco Aristotele Onassis. Il suo ultimo spettacolo ebbe luogo l'11 Novembre 1974, a Sapporo in Giappone. Maria si spense in solitudine nella sua casa di Parigi il 16 settembre 1977.
Chiude questa breve rassegna Domenica Berté, Mimì per gli amici, e Mia Martini per tutti coloro che hanno amato la sua voce. La via a lei dedicata fu inaugurata il 15 marzo 2004. Nata a Bagnara Calabra il 2 settembre 1947 e appassionata di musica, Mimì si trasferì con la madre a Milano per avere opportunità di carriera. Dopo un inizio non facile, incise il suo primo 45 giri nel 1963, ma solo dopo l'uscita del suo terzo 45 giri, nel 1964, cominciò ad essere apprezzata dal pubblico. Fu quasi assente dal panorama musicale fra il '66 e il '71, ma il 1971 segnò per lei l'anno di svolta: nacque Mia Martini. Il 45 giri che presentò quell'anno ebbe un forte impatto sul pubblico: i temi trattati, decisamente originali per l'epoca, ebbero reazioni contrastanti. La canzone Padre davvero, per esempio, ottenne il primo posto al Festival di Viareggio, ma fu censurata dalla radio. Nonostante ciò, Mia spiccò il volo e lo stesso anno uscì il suo primo album Oltre la collina cui fecero seguito due delle sue canzoni di maggior successo: Piccolo uomo e Minuetto. Nei quattro anni che la legarono alla casa discografica Ricordi ottenne continui successi ed anche importanti riconoscimenti internazionali. Ma Mimì non ebbe una vita felice: oltre ai dolori sedimentati dall'infanzia, dovette combattere contro la diceria che portasse sfortuna, e il clima pesante che le si creò intorno la portò ad allontanarsi spesso dalle scene. Questa grande artista, che ci ha regalato capolavori quali Almeno tu nell’universo del 1989 e Gli uomini non cambiano del 1992, fu stroncata da un arresto cardiaco a soli 48 anni, il 12 maggio del 1995. A lei è intitolata una piccola strada nel quartiere di Barracca Manna accanto a quella dedicata a Maria Carta.
A questi nomi si aggiunge la recente proposta di intitolare il Parco della Musica (finalmente un luogo importante e centrale della città...) al grande soprano cagliaritano Giusy Devinu. Una richiesta di intitolazione questa che è stata sollecitata da numerosi cittadini e ripresa dalla Commissione Pari Opportunità che, aderendo all'iniziativa 8 marzo: 3 donne 3 strade sul riequilibrio di genere nella toponomastica, ha voluto in tal senso impegnare il Consiglio Comunale Cittadino. Ora spetta alla Giunta.