Sapri celebra patrioti, poeti, santi e navigatori. E le donne?

SAPRI.Via MONTESSORI300

 

Alla punta estrema della Campania, in una tranquilla e piacevole insenatura naturale sorge la bella cittadina di Sapri, punto nevralgico del golfo di Policastro, dalle origini antichissime.

Percorrendo le strette e perpendicoli stradine che portano al mare si incontrano innanzitutto i nomi dei protagonisti della storia risorgimentale ed in particolare della infelice impresa guidata da Carlo Pisacane il 28 giugno 1857 grazie alla quale la cittadina è citata in tutti i libri di storia, La spedizione di Sapri. Accanto a loro altri personaggi storici di epoche remote e più recenti, papi, benefattori, poeti, santi e navigatori. Tutti uomini ovviamente, ben 107 su un totale di 163 strade. Un’altra porzione della toponomastica è poi dedicata alla flora ed un’altra ha una denominazione generica. Solo 8 le strade al femminile con un indice di femminilizzazione pari al 6,96%. Le 8 “fortunate” sono 3 sante, Anna, Domenica e Rita; tre figure leggendarie e mitologiche, la profetessa Cassandra, la dea Diana e le ammalianti Sirene; un personaggio storico, la Regina Elena e la pedagogista Maria Montessori. All’esiguità dei toponimi femminili c’è da aggiungere anche il loro essere stati associati in maggioranza a strade secondarie. In via delle Sirene e in via Diana manca ogni tipo di targa, mentre via Sant’Anna, via Santa Domenica e via Santa Rita sorgono in una area lontana dal centro e in gran parte proprietà privata. Maggiore risalto hanno invece Cassandra, alla quale è dedicata la strada che da piazza Plebiscito porta a Piazza Marconi; SAPRI.Via MONTESSORI520alla Regina Elena di Savoia è intitolata una piazzetta a ridosso del bel lungomare, mentre a Montessori una ripida stradina, traversa della ben più ampia via Kennedy.

Una protagonista femminile di Sapri è poi l’immaginaria spigolatrice, raccoglitrice di spighe, ai cui occhi semplici, sognanti ed impotenti Mercantini affidò il racconto della spedizione nella nota poesia, La spigolatrice di Sapri, considerata uno degli esempi migliori della poesia patriottica risorgimentale. A lei la cittadina, immaginando le sue fattezze di giovane popolana, ha fatto erigere una statua in bronzo che, distesa sullo scoglio dello scialandro, contempla da lontano la bellissima baia.

Alcune settimane fa la Giunta comunale, nella consapevolezza che la storia toponomastica è da ritenersi un bene appartenente all’intera comunità cittadina e che pertanto va opportunamente tutelato, ha emanato una delibera al fine di istituire un’apposita “Consulta toponomastica di Sapri”, un organo consultivo composto anche da esperti di storia, di toponomastica e di tradizioni e cultura locali, al quale affidare il compito di garantire la salvaguardia dei toponimi tradizionali e di suggerire nuove intitolazioni che debbano rispettare l’identità culturale, ambientale e civile della città, tenendo conto dell’esigenza di ricordare in modo significativo personaggi o avvenimenti anche legati fisicamente ad edifici o luoghi particolari della città. Una particolare sensibilità ha, infine, espresso il sindaco per le tante vittime di femminicidi.

Sulla scia delle tante intitolazioni di storia risorgimentale nuovi toponimi potrebbero essere dedicati, ad esempio, a Rosalie Montmasson, che con coraggio e passione salì a bordo del piroscafo “Piemonte” unendosi, unica donna, ai garibaldini e ad Antonietta de Pace, patriota, animatrice, prima nel Salento e poi a Napoli, di comitati e circoli politici femminili che facevano da ponte con i patrioti esiliati e incarcerati. Antonietta al momento dell’arrivo di Garibaldi in Campania lo accolse a Salerno dove aveva organizzato un gruppo di sostenitori armati e lo accompagnò nel suo ingresso trionfale nel capoluogo partenopeo il 7 settembre 1860. Raggiunto definitivamente il sogno unitario dopo la breccia di Porta Pia, Antonietta poté dedicarsi alla sua altra grande passione, l’istruzione femminile, divenendo dirigente dell’ispettorato scolastico, del resto Sapri rappresenta anche un punto di riferimento nel campo dell’istruzione, per i tanti istituti superiori che richiamano studenti e studentesse dei centri vicini.