Toponomastica femminile per le strade di Lisbona (parte III)

LISBONA_BELEM

Dalla Rivoluzione dei Garofani alla fine del secolo

Con la Rivoluzione chiamata dei Garofani, il 25 aprile 1974, il Portogallo finalmente si liberò da una lunghissima dittatura. La Costituzione riconobbe uguali diritti alle donne, a cui finalmente venne riconosciuto diritto al voto. Le donne cominciano anche a partecipare alla vita pubblica e politica organizzando manifestazioni per richiedere il loro completo riconoscimento all’interno della società.

In questo periodo il Comune di Lisbona attribuì 17 toponimi femminili a otto scrittriciuna medica, due museologhe, quattro attrici, una storica, e al mestiere tutto femminile delle lavandaie. Nell’assegnazione di nomi a strade e altri luoghi, il Municipio preferì ricordare soprattutto le donne che all’inizio del XX secolo si erano distinte nelle lotte per la conquista di uguaglianza di diritti. Alla toponomastica di un’intera e nuova urbanizzazione, Quinta dos Condes, nella circoscrizione di Carnide, per la prima volta vennero dati solo nomi femminili.

Lisbona.1.maria-veleda-rua.Debora RicciMaria Veleda, pseudonimo di Maria Carolina Frederico Crispim (1871–1955) è stata una famosa scrittrice, giornalista e militante nei movimenti femministi e repubblicani. Nel 1907 divenne la presidente del Gruppo Portoghese di Studi Femministi e aderì alla Massoneria con il simbolico nome Angustia. Nel 1908 fondò la Lega Repubblicana delle Donne Portoghesi e ne diventò presidente nel 1911. Tra le sue opere ricordiamo le conferenze, riunite nel volume A Conquista, l’opuscolo Emancipação Feminina (1906) e le memorie, pubblicate nel 1950 nel giornale República. La Rua Maria Vileda si trova vicino alla Rua Ana de Castro Osório, fondatrice del Gruppo Portoghese di Studi Femministi, alla Rua Adelaide Cabete, medica fondatrice del Consiglio Nazionale delle Donne Portoghesi e alla strada dedicata alla scrittrice Guiomar Torresão, fondatrice dell’Almanaque das Senhoras, donne che si sono distinte nella lotta femminista in epoca repubblicana e oggi riunite nello stesso quartiere.

Un ricordo a parte merita Maria Isabel Aboim Inglês (1902-1963), chiamata l’Indomabile, alla quale venne dedicata una piazzetta nella stessa urbanizzazione. Donna di grande cultura, si laureò in Scienze storico-filosofiche presso la Facoltà di Lettere di Lisbona dopo essersi sposata ed aver avuto cinque figli. Quando il marito morì, accettò finalmente l’invito come assistente e docente universitaria. Le limitazioni imposte alla sua docenza da parte del regime le fecero prendere la decisione di allontanarsi completamente dall’ambiente universitario. Fu la prima donna a far parte del MUD – Movimento de Unidade Democrática – fino a quando lo stato salazarista rese illegale il movimento e mise in prigione tutti i membri. Più volte arrestata a causa delle sue note idee antifasciste, le fu impedito di uscire dal Paese per poter insegnare in strutture universitarie straniere e le fu proibito qualsiasi tipo di contatto con scuole e università portoghesi. Per sopravvivere Isabel Aboim Inglês fece la vori di sartoria, traduzioni, ripetizioni e tutto quello che riuscì a trovare per tirare avanti. Alla sua morte la PIDE (Polizia Internazionale e di Difesa di Stato) ordinò di non informare il figlio, che si trovava in quel momento in carcere.
Non venne reso omaggio solo a militanti femministe. Nella toponomastica di questo periodo, infatti, troviamo anche strade dedicate a scrittrici, professoresse universitarie, musiciste e attrici.
Lisbona.2.rua-maria-lalande-placa.Debora-Ricci.jpgTra queste ultime ricordiamo Maria Adelaide Lalande(1913 –1968) che divennne una famosa attrice di teatro dopo aver concluso il Conservatorio in Teatro e Danza. Si distinse per la sua lunga carriera e partecipò anche a cinque film portoghesi.
Dopo il 25 aprile entrarono a far parte della Commissione Municipale della toponomastica di Lisbona due donne, Maria da Conceição Machado e Leonor Beleza.

Negli anni ’80 vennero attribuiti ben 25 toponimi femminili, soprattutto riferiti a figure pressoché contemporanee, scegliendo donne morte da non più di cinque anni. Furono scrittrici e/o giornaliste (8), figure popolari e delle tradizioni locali (6), due attrici, due cantanti, una medica, Jacinta (una dei tre “pastorelli” di Fatima insieme a Lucia e Francisco), una pittrice, una religiosa, una umanista, due educatrici.
Tra le scrittrici ricordiamo Maria Lamas, alla quale fu dedicata una strada nell’anno stesso della sua morte e Leonor Pimentel, “la portoghese di Napoli”, che fu impiccata in piazza pubblica per aver lottato a favore della causa repubblicana napoletana.
Lisbona.3.rua-maria-lamas-placa.Debora-Ricci.jpgMaria da Conceição Vassalo e Silva da Cunha Lamas (1893– 1983) fu scrittrice, giornalista, fotografa e attivista per i diritti delle donne. Dedicò tutta la vita, oltre che alla scrittura per bambini e al giornalismo, alla militanza femminista e questo le costò per tre volte l’esilio a Parigi. Il regime non permetteva associazioni di donne o donne alla guida di giornali e riviste, come lei era stata e continuò ad essere dopo il 25 aprile. Nel 1954 venne eletta membro del Consiglio Mondiale per la Pace.

Virgínia Sofia da Guerra Quaresma (1882 –1973) fu una delle prime a laurearsi nella Facoltà di Lettere nel 1903 e la prima donna in Portogallo che divenne giornalista di professione. Scrisse in vari giornali importanti come O Século e si distinse per i suoi articoli di politica e sui diritti delle donne arrivando persino a parlare in piazza sulla legge a favore del divorzio. Dal 1912 al 1917 si trasferì a Rio de Janeiro per collaborare con alcuni importanti giornali della città e le venne concessa la cittadinanza onoraria carioca. Nel 1988 il Comune di Lisbona le dedicò una strada.

Nello stesso quartiere, Caselas, troviamo anche una strada attribuita dal Comune sempre nel 1988, alla prima notaia portoghese, Aurora Teixeira de Castro e Gouveia (1891-1931), notaia di grande fama, una delle militanti più attive nella lotta per l’uguaglianza di diritti tra donne e uomini. Prese parte al primo Congresso Femminista sull’Educazione nel 1924, nel quale presentò due comunicazioni, Reivindicações Sociais e Políticas da Mulher Portuguesa na República e Situação da Mulher Casada nas Relações Matrimoniais dos Bens do Casal, molto all’avanguardia e scandalose per l’epoca. Richiedevano infatti il diritto al voto per le donne e giustizia e uguaglianza anche all’interno del matrimonio e nell’amministrazione dei beni della coppia. Lasciò anche diversi testi di giurisprudenza e alcuni di poesia.
Solo tre giorni dopo la sua morte, il Comune di Lisbona decise di dedicare una strada alla famosa attrice Maria Ivone da Silva Nunes (1935 –1987), che cominciò la sua carriera di attrice teatrale nel 1963 e partecipò anche a due film portoghesi e ad alcuni celebri programmi televisivi.
Dal 1990 al 2000, il Comune di Lisbona, ha assegnato 37 toponimi femminili privilegiando fadiste (7), attrici (5), regine e principesse (5) e scrittrici (4).

Lisbona.4.rua-natalia-correia-placa.Debora RicciAlla scrittrice Natália Correia fu dedicata una strada nello stesso anno della sua morte. Natália de Oliveira Correia (1923 –1993) fu una prolifica scrittrice di romanzi, poesia, opere teatrali, saggi e articoli di opinione. Diresse due case editrici, collaborò con giornali e quotidiani e partecipò anche a diversi programmi televisivi, uno dei quali si occupava di donne famose della storia portoghese. Nel 1970 fu condannata dal regime a tre anni di prigione, con pena sospesa, perché aveva osato pubblicare l’Antologia da Poesia Portuguesa Erótica e Satírica e, nel 1971, fu processata a causa dell’edizione del testo Novas Cartas Portuguesas de Maria Isabel Barreno, Maria Velho da Costa e Maria Teresa Horta, il libro per antonomasia del femminismo portoghese scritto da tre tra le più grandi scrittrici, poetesse e attiviste portoghesi di tutti i tempi. Fece parte del movimento d’opposizione al regime e dopo la rivoluzione entrò in politica e fu eletta deputata per due volte. È celebre ancora oggi un suo dibattito in difesa dell’aborto legale. Nel 1992, insieme a José Saramago, Armindo Magalhães, Manuel da Fonseca e Urbano Tavares Rodrigues, fondò il Frente Nacional para a Defesa da Cultura (FNDC).

Lisbona.5.jardim-amalia-placa.Debora RicciLa più grande fadista di tutti i tempi, Amalia Rodrigues (1920 – 1999), ebbe subito dopo la sua morte un giardino a lei dedicato nel grande Parco Eduardo VII. Amália seppe interpretare il fado come nessun’altra mai. Oltre a cantare divinamente, reinventò la figura della fadista ponendosi davanti al chitarrista e non dietro, come era usuale, e vestendosi con abiti e scialli neri. Fece parte anche del cast di alcuni importanti film e cortometraggi. Tra le sue canzoni conosciute in tutto il mondo, ricordiamo Barco negro, Casa portuguesa, Estranha forma de vida, Povo que lavas no rio. Molti dei suoi fado furono scritti da importanti poeti portoghesi, come Alexandre O’Neill, Ary dos Santos, David Mourão-Ferreira, José Afonso, Manuel Alegre. Anche lei scrisse alcuni testi delle sue canzoni, così come mise in musica alcuni componimenti di trovatori. Amalia è considerata come l’ambasciatrice del Portogallo nel mondo per aver reso celebre la sua nazione esibendosi con il suo fado in tutti i teatri del mondo. Il suo corpo giace nel Panteon Nazionale.

Vorrei concludere questa carrellata con il largo intitolato a Maria Judite de Carvalho, una delle più grandi scrittrici portoghesi del ‘900 e forse la migliore nel descrivere la condizione della donna, la sua solitudine e la repressione della sua epoca. Maria Judite de Carvalho (1921 –1998) fu scritLisbona.6.Maria Judite de Carvalho.DeboraRiccitrice di romanzi, articoli ma soprattutto di racconti. Nonostante la riconosciuta grandezza e originalità di una scrittura secca e senza fronzoli che va dal poetico al comico, dal grottesco al tragico all’ironicamente perverso, è un’autrice ancora poco conosciuta al grande pubblico. Grande descrittrice della disperazione e della solitudine quotidiana nella città, sono soprattutto i suoi personaggi femminili a distaccarsi dal resto per la crudezza e la razionalità con cui vengono descritti. Donne oppresse da un ruolo imposto, donne sole anche se circondate da tanta gente, donne senza speranza di felicità. Oltre ai libri si dedicò con particolare piacere agli articoli di opinione collaborando con diversi quotidiani e anche alla pittura.Tra le sue opere ricordiamo As Palavras Poupadas (1960), Paisagem sem Barcos (1963), Armários Vazios (1966), A Janela Fingida (1975) e l’ultima, Seta Despedida (1995).