Pasquarosa Marcelli Bertoletti
Figlia di contadini, Pasquarosa Marcelli nacque nel 1896 ad Anticoli Corrado.
Nel 1912, sulle orme della zia, prima modella e poi sposa dello scultore svizzero Bertoldo Nebel, si trasferì a Roma, dove posò per diversi artisti tra cui Nicola D’Antino, Felice Carena e, soprattutto, Nino Bertoletti con il quale intrecciò una relazione sentimentale e con cui nel 1913 andò a vivere a Villa Strohl-Fern, città-atelier, punto di riferimento di molti artisti.
A partire da quello stesso anno iniziò anche lei a dedicarsi alla pittura esordendo nel 1915 alla III Secessione romana dove espose varie nature morte tra cui Garofani, acquistato dalla regina Margherita e Natura morta con la brocca di ceramica, soggetto ricorrente anche nella sua produzione successiva.
Nello stesso anno sposò Bertoletti da cui avrà due figli, Giorgio e Carlo Francesco.
Nel 1916 partecipò alla IV Secessione romana entrando a pieno titolo nel "Gruppo moderno italiano" che voleva esprimere un'istanza di aggiornamento vicina al fauvismo.
di Alessandra Uguccioni
Rina Monti
Ai più il nome vagamente casalingo di Rina Monti non dirà nulla ma è stata la prima donna a ottenere una cattedra universitaria in Italia, nel 1907. Sono gli anni in cui i gruppi di suffragette scandalizzano la società benpensante con le loro richieste e con manifestazioni pubbliche che sembrano provocazioni.
Ben lontana da questo stile la dottoressa Monti, dopo la laurea a pieni voti in Scienze naturali, partecipa a vari concorsi nazionali vincendo la cattedra di zoologia e anatomia comparata all’Università di Sassari, trasferendosi in seguito a Pavia e poi a Milano.
Le prime brillanti ricerche riguardano il sistema nervoso degli insetti, ma la sua strada è un’altra: il moderno campo dell’idrobiologia. Favorita da una preparazione vasta (le sue competenze vanno dalla mineralogia alla zoologia, dall’anatomia alla chimica) e da una mente aperta verso metodi innovativi, Rina Monti si lancia nell’impresa con tutta la determinazione che ha. Non si tira indietro davanti a escursioni impegnative per raggiungere laghi alpini ad alta quota, utilizza una speciale imbarcazione smontabile per solcarne le acque e, per prelevare i campioni da analizzare in laboratorio, usa uno strumento inventato da lei, il Monti net tube.
Il lavoro, che vive in modo quasi ascetico, e gli spostamenti frequenti non le impediscono una vita privata: si sposa e alleva due figlie, una delle quali seguirà le orme materne.
Muore nel 1937, a 66 anni.
di Loretta Junck
Emma Gaggiotti
Emma Gaggiotti nasce a Roma nel 1825. Donna di spiccato talento, studia come pittrice presso la scuola di Nicola Consorti ad Ancona, dove conosce l’inglese Richards, più tardi suo marito.
Nel 1848 torna a Roma, dove diviene allieva di Tommaso Minardi presso l’Accademia di San Luca.
Si sposta poi a Londra, dove porta con sé i suoi lavori che colpiscono l’attenzione del principe ereditario di Prussia e della regina Vittoria, per i quali realizza autoritratti e dipinti di tema allegorico. In un viaggio a Berlino, per Alexander Von Humbdolt realizza un ritratto premiato con medaglia d’oro dal re prussiano Federico Guglielmo IV, che le commissiona a sua volta un ritratto equestre.
Più tardi si trasferisce a Parigi e lavora per l’imperatore Napoleone III, realizzando il famoso ciclo Four Seasons. Da Parigi torna a lavorare prima a Roma poi a Firenze, per stabilirsi definitivamente nel 1904 a Velletri dove muore nel 1912.
Le sue opere sono esposte nei musei di Genova, Grenoble e Londra, mentre sei dipinti fanno parte della collezione della Regina di Gran Bretagna.
di Noemi Mattana