TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: |
1295 |
INTITOLATE A UOMINI: |
536
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INTITOLATE A DONNE: |
26
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CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLARE A DONNE |
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): |
9 dell'Annunziata (via) Santa Maria dell’Arzilla (via) Santa Maria delle Fabrecce (via) Madonna degli Angeli (strada) Madonna dei Mazza (via) Madonna del Monte (strada) Madonna di Loreto (largo e via) della Madonna (strada)
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Sante, beate, martiri: |
6
Michelina Metelli (via) Santa Colomba (via) Santa lucia (strada) Santa Marina (strada) Sant’Anna (strada) Santa Veneranda (località)
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Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: |
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Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: |
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Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): |
1 Virginia Guazzugli (via) |
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): |
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Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): |
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Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): |
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Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): |
8
Cristina Belgioioso (via) Cleopatra (via) Eleonor Pimentel Defonseca (via) Vittoria Farnese (via) Giuditta Levato (via) Sara Levi Nathan (via) Maria Margotti (via) Luisa Sanfelice (via)
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Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: |
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Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: |
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Atlete e sportive: |
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Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): |
2 della Ginevra (via) Mammolabella (via)
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Fonte: Agenzia del Territorio (2010) Censimento a cura di: Barbara Belotti e Roberta Pinelli
CRISTINA BELGIOIOSO (1808-1871)
Nata Cristina Trivulzio, discendente di una nobile famiglia milanese, andò sposa giovanissima a Emilio Belgioioso, da cui si separò ben presto, pur conservandone il cognome. Dopo la separazione dal marito, si avvicinò ai patrioti che preparavano il Risorgimento italiano. Fu amica di Thiers, La Fayette, Chateaubriand, Mazzini, ma anche di Listz, Bellini, Heine, De Musset, Balzac, che frequentavano il suo salotto parigino.Rientrata in Italia, si diede alle opere di carità, fondando asili e scuole per i poveri. Tornata a Parigi, con un’intensa attività giornalistica sostenne i moti risorgimentali, anche impegnando il suo enorme patrimonio personale. Partecipò alle Cinque giornate di Milano e fu presente a Roma al tempo della Repubblica Romana. Dopo un periodo di esilio in Turchia, tornò in Italia alla vigilia dell’Unità, ritirandosi poi a vita privata, dopo aver visto realizzato il suo sogno dell’unificazione del paese sotto i Savoia.
ELEONORA DE FONSECA PIMENTEL (1752-1799)
Patriota e politica italiana. Donna colta, di origine portoghese, fu curatrice della biblioteca di Maria Carolina d’Austria, regina di Napoli. Quando però si avvicinò ai patrioti che avrebbero dato vita alla Repubblica Napoletana, nel 1799, la regina la fece arrestare per giacobinismo. Liberata, si dedicò a sostenere la neonata Repubblica Napoletana, soprattutto come direttore della pubblicazione ufficiale del governo repubblicano. Caduta la Repubblica, fu arrestata e inizialmente condannata all’esilio perpetuo da Napoli; subito dopo però, probabilmente per intervento della regina Maria Carolina, fu condannata a morte e impiccata insieme ad altri patrioti.
VITTORIA FARNESE (1519-1602)
Discendente di due delle famiglie romane più potenti, i Farnese e gli Orsini, era nipote di Papa Paolo III. Andata sposa nel 1548 a Guidobaldo II della Rovere, ricevette in dono dal marito la rocca di Gradara, che governò fino al 1574. Morì a Pesaro, dove ancor oggi, nella chiesa di S.Ubaldo, riposano le sue spoglie.
VIRGINIA GUAZZUGLI
Poche le notizie sul suo conto. Ha scritto un testo Lezioni di pedagogia e didattica per le allieve-maestre del grado inferiore, pubblicato ad Urbino nel 1875.
GIUDITTA LEVATO (1915-1946)
Contadina, fu la prima vittima della lotta al latifondo in Calabria.I latifondisti tentarono in tutti i modi di impedire l’applicazione della Legge Gullo del 1944, che prevedeva l’assegnazione di parti dei latifondi ai contadini riuniti in cooperative che li lavoravano. Diversi furono gli scontri violenti tra i contadini (legittimi assegnatari delle terre) ed i latifondisti, che consideravano i primi degli usurpatori.Durante uno scontro fra i contadini che difendevano i terreni loro assegnati e un agrario, un colpo di fucile colpì a morte Giuditta Levato, allora 31enne ed incinta del terzo figlio.Nel 2004 l’Assemblea regionale della Calabria le ha dedicato la sala conferenze della Regione.
SARA LEVI NATHAN (Pesaro 1819-Roma 1882)
Sara Nathan (detta Sarina) è soprattutto ricordata per il suo impegno politico e per le sue iniziative sociali. Fu infatti una fervente patriota, tanto da aiutare Mazzini durante il suo esilio a Londra intorno al 1840 e a Lugano dal 1865. Anche i suoi figli seguirono la causa mazziniana, tanto da essere arrestati, come nel caso di Giuseppe. Del resto Mazzini morì a Pisa nel 1872, proprio a casa della figlia di Sara, Giannetta.Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1859, Sarina decise di trasferirsi con la sua famiglia a Pisa e più tardi a Milano, svolgendo un importante ruolo politico per il Partito d’Azione fondato da Mazzini. Per questo, Sarina cominciò ad essere sorvegliata, finché la sua casa venne perquisita. Accusata di cospirazione, riuscì a fuggire prima di essere arrestata e riparò a Lugano. Nella sua villa di Lugano visse Mazzini fino al 1871, quando ritornò in Italia sotto lo pseudonimo di mister Browne. Dopo la l’unificazione italiana, Sarina tornò a vivere a Roma, dove già alcuni dei suoi figli si erano stabiliti. Qui dette origine a numerose iniziative educative, filantropiche e sociali. Fondò tra l’altro nel quartiere di Trastevere una scuola intitolata a Mazzini, dove le ragazze potevano studiare e apprendere i principi morali della sua opera sui Doveri dell’uomo. Sarina aprì inoltre una casa per prostitute, l’Unione benefica, con l’intento di prevenire la prostituzione, offrendo a ragazze indigenti o in difficoltà alloggio, mezzi e possibilità di lavoro.Uno dei 12 figli di Sara, Ernesto Nathan, diventerà nel 1907 Sindaco di Roma.
MARIA MARGOTTI (1915-1949)
Figlia di una famiglia bracciantile poverissima (il padre era morto nella Grande Guerra), a sette anni dovette lasciare la scuola per andare a lavorare nei campi.Nel 1935 sposò un bracciante ed ebbe due figlie. Mentre Maria continuava a lavorare nei campi, il marito trovò lavoro in una fornace, ma si ammalò di pleurite e dopo pochi anni morì. Rimasta sola con le figlie, Maria chiese di essere assunta nella fornace al posto del marito.Partecipò alle lotte sindacali per le sette ore di lavoro, il miglioramento del vitto, il rispetto della legge di collocamento, l'assistenza in caso di malattia. La lotta raggiunse il culmine con lo sciopero bracciantile del 1949.Il 17 maggio 1949, a Molinella, durante uno sciopero generale nazionale, la Polizia sparò contro i manifestanti, uccidendo Maria Margotti e ferendo altre 30 persone.Il comune di Ravenna, nel 1982, le ha dedicato la strada che collega Molinella ad Argenta.
Beata MICHELINA METELLI (Pesaro 1300-Pesaro 1356)
A dodici anni sposò uno dei Malatesta, signori di Pesaro. Nel 1320 rimase vedova e poco dopo perse l'unico figlio. Aiutata dalla beata Soriana superò la dolorosa prova e si fece terziaria francescana. Donò ai poveri tutte le sue ricchezze e si impegnò in una vita di austera penitenza e preghiera. Col Beato Cecco fondò la confraternita della SS. Annunziata per servire i poveri, assistere gli infermi e seppellire i morti. In età matura andò pellegrina in Terrasanta per visitare i luoghi della passione di Gesù.Morì il 19 giugno 1356.Proclamata Beata da Papa Clemente XII nel 1737, è' venerata come compatrona di Pesaro. Il suo corpo è custodito nel santuario di S. Maria delle Grazie di Pesaro.
LUISA SANFELICE (1764-1800)
Nobildonna napoletana, fu coinvolta forse inconsapevolmente nelle congiure con cui i Borbone tentarono di rovesciare la Repubblica Napoletana del 1799. Elogiata pubblicamente da Eleonora Fonseca Pimentel sul giornale ufficiale della Repubblica per aver fatto fallire la congiura borbonica, al ritorno dei Borboni fu accusata di aver collaborato coi repubblicani e condannata a morte. Per qualche tempo riuscì a far rinviare l’esecuzione della sentenza, dichiarandosi incinta. Fu giustiziata nel settembre 1800 a Napoli.
VIA DELLA GINEVRA
Il nome della strada potrebbe derivare o da una Ginevra appartenente alla famiglia Malatesta che abitava il palazzo sovrastante la volta presente nella strada o, più probabilmente, da una bella donna di facili costumi abitante nei pressi. Secondo lo storico pesarese Nando Cecini la strada avrebbe questo nome in onore della seconda moglie di Gianciotto Malatesta, Ginevra Zambrasi, sposata un anno dopo l’uccisione di Francesca da Rimini. Secondo la leggenda, infatti, in questa via sorgeva la casa di Gianciotto.
VIA MAMMOLABELLA
Il nome deriva da "Mammola" che in dialetto veneziano sugnificava donna dai facili costumi; studiosi di storia locale ritengono che il nome volesse sottineare la bellezza dell'aspetto fisico.