TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: | 471 |
INTITOLATE A UOMINI: | 161 |
INTITOLATE A DONNE: | 17 |
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLARE A DONNE | |
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): |
7 S. Maria delle Selve (località) |
Sante, beate, martiri: | 5 Santa Barbara (via) Santa Chiara (via) Santa Margherita (piola e via) Sant'Eufemia (via) |
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: | -- |
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: | -- |
Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): | 2 Costanzina Meletti (via) Laura Battiferri (via) |
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): | -- |
Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): | -- |
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): | -- |
Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): |
3 |
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: | -- |
Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: | -- |
Atlete e sportive: | -- |
Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): | -- |
Fonte: dati gentilmente forniti dal Comune (2012 e aggiornamento 2019)
Censimento a cura di: Barbara Belotti. Aggiornamento a cura di Barbara Belotti (2019)
Le strade femminili di Urbino
Ad Urbino dodici strade sono dedicate a sante e alla Madonna.
Di ambito locale sono le altre intitolazioni, alcune riferibili a tempi più recenti, alcune al periodo d’oro di Urbino, quello rinascimentale. Al Novecento guardano le intitolazioni a Costanzina Meletti, insegnante urbinate dal 1894 al 1933, e a Zena Mancini vittima nel 1971 di un attentato neofascista.
Laura Battiferri, celebrata con la targa di una via, fu una letterata di Urbino del XVI secolo. Sposò in seconde nozze Bartolomeo Ammannati, famoso scultore ed architetto fiorentino; nella villa a Maiano, di proprietà del marito, creò un circolo intellettuale frequentato da illustri personaggi quali Bernardo Tasso, Benvenuto Cellini, Annibal Caro, Agnolo Bronzino che la ritrasse in un dipinto della metà del secolo, ora conservato a Palazzo Vecchio. L’immagine la coglie di profilo, una posa austera accentuata dall’abito accollato e dall’acconciatura che le copre la testa, con un libro aperto in primo piano ad indicare la sua formazione colta e raffinata. Pubblicò nel 1560 la raccolta poetica Il primo libro delle opere toscane, dedicato a Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I de’Medici; seguirono i Sette Salmi penitenziali (del 1564) dedicati a Vittoria Farnese, moglie di Guidobaldo II Della Rovere duca di Urbino. Sono conosciute inoltre alcune lettere (Lettere a Benedetto Varchi), scritte tra il 1556 e il 1563, nelle quali le osservazioni letterarie si uniscono a informazioni di carattere più intimo e privato. La produzione artistica valse a Laura Battiferri la nomina all’Accademia degli Assorditi di Urbino e a quella degli Intronati di Siena; per la qualità dei versi venne definita honor d’Urbino.
Anche le due figure storiche femminili rimandano al periodo rinascimentale della città. Battista Sforza divenne nel 1460 la moglie di Federico di Montefeltro, signore di Urbino, e con lui condivise il clima splendido e raffinato della corte. Fu protettrice di artisti e di intellettuali, guidò la Signoria durante le lunghe assenze del marito impegnato in campagne militari. Il suo volto è reso immortale dal celebre doppio ritratto di Battista e di Federico realizzato da Piero della Francesca e conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze; un altro suo ritratto, una scultura in marmo bianco opera di Francesco Laurana, la ritrae in modo elegante e rarefatto, quasi pura forma geometrica; l’opera probabilmente venne eseguita dopo la morte della donna, avvenuta nel 1472, e fu tratta dalla maschera funebre.
L’altra signora di Urbino ricordata nell’odonomastica cittadina è Elisabetta Gonzaga, figlia di Federico I Gonzaga e di Margherita di Baviera. Sposò nel 1488 Guidobaldo da Montefeltro duca di Urbino.
L'Orto Botanico di Urbino è stato intitolato a Pierina Scaramella (1906-1992) docente di Botanica farmaceutica alla Facoltà di Farmacia dell'Università di Urbino.