Anna Anni
Laura Candiani

Giulia Capponi

 

Anna Anni nasce a Marradi, un borgo sul versante tosco-romagnolo dell'Appennino, in provincia di Firenze, il 21 novembre 1926; «fui adottata da due persone che ho amato molto, ho trascorso un'infanzia bellissima in campagna, in un borghetto medievale dove il tempo pareva essersi fermato», raccontava. Presto si trasferisce nel capoluogo, in Oltrarno, dove frequenta l'Istituto d'Arte sognando di fare la pittrice e comincia dipingendo giocattoli, foulard, ceramiche. Inizia il rapporto con il teatro come attrezzista, poi diviene acquarellista, disegnatrice e quindi costumista. L'esordio avviene per una regia prestigiosa, quella di Orson Welles, che nel 1953 le fece realizzare gli abiti per La locandiera di Goldoni e Il Volpone di Ben Jonson a Chicago. Il regista, che l'aveva contattata grazie alla mediazione dell'architetto Aristo Ciruzzi, aveva per lei grande ammirazione e la voleva accanto a sé in America, ma Anna non partì: «Mi prese il panico, che ci andavo a fare, non conoscevo nemmeno la lingua...». Nel 1954, per il Teatro alla Scala di Milano, disegnò l'attrezzeria per la messa in scena di Cenerentola. Proseguì collaborando con Mario Missiroli e l'Accademia d'Arte Drammatica di Roma per cui disegnò i costumi di scena di Turcaret, una commedia del francese Lesage. In varie occasioni lavorò a fianco di Paolo Poli per le rappresentazioni di Adamov, La nemica di Dario Niccodemi e Mistica di Ida Omboni.

A partire dal 196o, fino al 2006, ebbe una fruttuosa collaborazione con il regista Franco Zeffirelli, con cui si conoscevano fino dalla giovinezza frequentando il medesimo ambiente artistico; per lui disegnò gli abiti sia per spettacoli teatrali che per opere liriche memorabili, in Italia e all'estero, e pure per film. Divertente l'episodio relativo al loro primo incontro di tipo professionale. Anna si presentò infatti a casa sua, a Roma, di domenica mattina alle 8 in punto. Aprì la porta con vivo stupore l'attore fiorentino Alfredo Bianchini che l'apostrofò: «Nini, o che si viene nelle case a quest'ora?». Comunque si mantenne tutta la vita una bella, affettuosa amicizia. Citiamo innanzitutto i costumi della Lupa di Verga con una strepitosa Anna Magnani di cui Anna Anni serbava un ricordo vivissimo; era solita affermare di non aver mai più visto una recitazione tanto emozionante. Fu poi la volta dei ricchi abiti in prezioso broccato per Maria Stuarda di Schiller con la coppia di primedonne Valentina Cortese e Rossella Falk al Teatro della Pergola di Firenze; e Zeffirelli raccontava di essersi commosso nel vedere gli schizzi preparatori, tanto erano aderenti alla situazione storica. Riguardo alle opere liriche si segnalano Alcina di Händel alla Fenice di Venezia, nel 1960, che fu il suo esordio di costumista in questo campo e il debutto in Italia della celebrata cantante Joan Sutherland, e poi Turandot e Don Carlo alla Scala di Milano (anche film per la televisione, 1992), Don Giovanni e una grandiosa edizione di Carmen al Metropolitan di New York per cui realizzò 480 costumi, Aida a Tokyo e all'Arena di Verona, dove ci fu un nuovo allestimento di Carmen.

La collaborazione si estese anche al documentario Per Firenze (1966) e ad alcuni film: Pagliacci (1982), Cavalleria rusticana (1982), i cui abiti ― presi fedelmente dalla tradizione siciliana e ricamati a mano ― fecero epoca, Otello per il quale fu candidata agli Oscar e ai David di Donatello nel 1987. Nel 2000 per il film Un tè con Mussolini, ancora di Zeffirelli, fu candidata dalla British Academy of Film and Television Arts e vinse il Nastro d'argento. A fianco di Zeffirelli fu con i costumi dell'Aida "in miniatura" (ripresa quasi venti anni dopo per la riapertura del teatrino restaurato di Busseto, senza che la messa in scena risultasse invecchiata) e l'ultima volta in ambito cinematografico con Callas forever, interpretato da Fanny Ardant, del 2002. Ma per l'opera lirica furono ancora insieme con Don Giovanni nel 2006 all'Opera di Roma, per cui Anna superò sé stessa e fece rimanere a bocca aperta il pubblico grazie ad abiti sfarzosi che riproducevano una visione alla Goya del mondo settecentesco.

Nel cinema vanno citate altre collaborazioni, cominciando con una versione del balletto Giselle (regia di Herbert Ross, 1987, con Mikhail Barishnikov) e varie produzioni per la televisione, sempre relative a opere liriche: Turandot, Don Giovanni, Carmen (in due diverse edizioni, 1997 e 2003), l'episodio Turandot di Puccini, dal vivo, di una serie curata dal Teatro Metropolitan nel 2009. Per la Rai ideò i costumi di Grand Hotel Folies, uno show del 1978 con la poliedrica attrice Milena Vukotic, affiancata da Paolo Poli e Glauco Mauri, e la regia di Massimo Scaglione, e di due divertenti commedie dedicate alla maschera fiorentina di Stenterello, interpretato da Alfredo Bianchini: Stenterello re in sogno e Stenterello a Tunisi con la regia di Mario Ferrero, nel 1975. Nel teatro lirico lavorò con tanti altri registi di chiara fama fra i quali Luciano Alberti in Parisina d'Este di Donizetti all'Accademia Musicale Chigiana di Siena, Dafne e L'elisir d'amore al Maggio Musicale Fiorentino, Raymond Rouleau in Luisa Miller nella stessa sede, Sandro Sequi in Ifigenia in Aulide e I puritani al Teatro Comunale di Bologna, Orfeo di Monteverdi a Lisbona, La figlia del reggimento al Covent Garden londinese, Mauro Bolognini in Tosca di Puccini al Teatro dell'Opera di Roma, Il pirata di Bellini e Mosè in Egitto di Rossini al Comunale di Firenze.

Una parte della sua carriera fu dedicata al balletto, per cui disegnò in più occasioni sia le scene che i costumi; collaborò fra gli altri con Sylvano Bussotti per Le Bal Mirò, l'uccello luce, in scena a Firenze. Alcuni spettacoli di grande prestigio furono interpretati dalla insuperabile Carla Fracci e ideati dal marito, il regista Beppe Menegatti, come Il fiore di pietra, Il bacio della fata, La Péri presso il Teatro Comunale di Bologna, i celeberrimi Giselle e Coppélia a Bergamo, Hommages Romantiques al Maggio Musicale Fiorentino, La scuola di ballo al Teatro Olimpico di Vicenza, la versione danzata tratta dalla Locandiera di Goldoni, dal titolo Mirandolina, e Il principe delle Pagode alla Fenice di Venezia, infine Senso, rivisitazione del film di Visconti, al Teatro Massimo di Palermo. Per il famoso ballerino russo Rudolf Nureyev creò i costumi per Don Chisciotte e Le Silfidi che andarono in scena ad Anversa. Parallelamente a questa impegnativa attività, non va dimenticato che Anni fu sempre una appassionata insegnante di disegno all'Istituto professionale Cellini - Tornabuoni di Firenze; raccontava: «la notte andavo a Roma sul set, il giorno dopo ero al mio posto d'insegnante», fiera di aver comunicato alle allieve e agli allievi i segreti del mestiere.

 

Anna Anni nel 2007 ricevette il premio di eccellenza dell'Accademia Italiana, mentre l'anno precedente ebbe il raro onore di venire omaggiata per i 50 anni di carriera e di vedere molti suoi costumi esposti a Palazzo Pitti nella mostra Dal segno alla scena, curata dagli esperti d'arte Antonio Paolucci e Carlo Sisi; fu l'occasione unica di ammirare gli abiti da vicino e di poterne osservare la qualità della realizzazione, insieme ai disegni e ai bozzetti preparatori, poi acquisiti dal Gabinetto degli Uffizi. Anni era celebre proprio per la cura dei dettagli e la precisione filologica, ma anche perché, grazie a delle fotografie che si faceva inviare, modellava come ogni brava sarta gli abiti su attori, attrici, o cantanti, cogliendo così la personalità dell'interprete, il suo volto, il suo corpo da inserire efficacemente nella messa in scena, in piena sintonia con le scelte registiche. Era nota pure per il suo carattere schivo; al momento della scomparsa, avvenuta a Firenze il 1° gennaio 2011, Zeffirelli ebbe a dire in un'intervista: «Piccolina, timidissima e però dal carattere di ferro. [...]Stava troppo in retrovia. [...]Sempre a dire che c'era qualcuno meglio di lei. La mia Annina era un talento raro, tutto le sembrava difficilissimo da realizzare, invece lei era la miglior disegnatrice che io abbia mai visto. Ora mi sento più solo e ho paura». Il grande regista non dovette rimanere solo troppo a lungo; si spense infatti a Roma il 15 giugno 2019.


Traduzione francese

Paola Di Lauro

Anna Anni, costumière et scénographe de renommée internationale par Laura Candiani Anna Anni est née à Marradi, un village situé sur le versant toscan-romagnol des Apennins, dans la province de Florence, le 21 novembre 1926 ; « J'ai été adoptée par deux personnes que j'aimais beaucoup, j'ai passé une enfance merveilleuse à la campagne, dans un petit village médiéval où le temps semblait s'être arrêté », racontait-elle. Elle déménage rapidement dans la capitale, dans le quartier d'Oltrarno, où elle fréquente l'Institut d'art en rêvant de devenir peintre et commence à peindre des jouets, des foulards, des céramiques. Elle débute dans le théâtre en tant qu'accessoiriste, puis devient aquarelliste, dessinatrice et enfin costumière. Elle fait ses débuts pour une mise en scène prestigieuse, celle d'Orson Welles, qui lui fait réaliser en 1953 les costumes pour La locandiera de Goldoni et Il Volpone de Ben Jonson à Chicago. Le metteur en scène, qui l'avait contactée grâce à l'architecte Aristo Ciruzzi, avait une grande admiration pour elle et voulait l'avoir à ses côtés en Amérique, mais Anna ne partit pas : « J'ai paniqué, je ne savais pas ce que j'allais faire là-bas, je ne connaissais même pas la langue... ». En 1954, pour le Teatro alla Scala de Milan, elle dessine les décors pour la mise en scène de Cenerentola. Elle continua à collaborer avec Mario Missiroli et l'Accademia d'Arte Drammatica de Rome, pour laquelle elle dessina les costumes de scène de Turcaret, une comédie du Français Lesage. À plusieurs reprises, elle travailla aux côtés de Paolo Poli pour les représentations d'Adamov, La nemica de Dario Niccodemi et Mistica d'Ida Omboni.

À partir de 1960 et jusqu'en 2006, elle a collaboré fructueusement avec le réalisateur Franco Zeffirelli, qu'elle connaissait depuis sa jeunesse car ils fréquentaient les mêmes cercles artistiques. Elle a dessiné pour lui les costumes de spectacles théâtraux et d'opéras mémorables, en Italie et à l'étranger, ainsi que pour des films. L'anecdote relative à leur première rencontre professionnelle est amusante. Anna se présenta en effet chez lui, à Rome, un dimanche matin à 8 heures pile. L'acteur florentin Alfredo Bianchini ouvrit la porte avec un vif étonnement et s'exclama : « Nini, on ne vient pas chez les gens à cette heure-ci ! ». Quoi qu'il en soit, ils entretinrent toute leur vie une belle et affectueuse amitié. Citons tout d'abord les costumes de La Lupa de Verga avec une Anna Magnani époustouflante, dont Anna Anni gardait un souvenir très vif ; elle avait l'habitude de dire qu'elle n'avait jamais vu une interprétation aussi émouvante. Ce fut ensuite au tour des riches costumes en brocart précieux pour Marie Stuart de Schiller, avec le duo de prima donna Valentina Cortese et Rossella Falk au Teatro della Pergola de Florence ; Zeffirelli racontait avoir été ému en voyant les croquis préparatoires, tant ils étaient fidèles à la situation historique. En ce qui concerne les opéras, on peut citer Alcina de Händel à la Fenice de Venise, en 1960, qui marqua ses débuts en tant que costumier dans ce domaine et les débuts en Italie de la célèbre chanteuse Joan Sutherland, puis Turandot et Don Carlo à la Scala de Milan (également film pour la télévision, 1992), Don Giovanni et une grandiose édition de Carmen au Metropolitan de New York pour laquelle il a réalisé 480 costumes, Aida à Tokyo et à l'Arena de Vérone, où il y eut une nouvelle mise en scène de Carmen.

La collaboration s'étendit également au documentaire Per Firenze (1966) et à plusieurs films : Pagliacci (1982), Cavalleria rusticana (1982), dont les costumes ― fidèles à la tradition sicilienne et brodés à la main ― firent date, Otello, pour lequel elle fut nominée aux Oscars et aux David di Donatello en 1987. En 2000, pour le film Un thé avec Mussolini, toujours de Zeffirelli, elle a été nominée par la British Academy of Film and Television Arts et a remporté le Nastro d'argento. Aux côtés de Zeffirelli, elle a travaillé sur les costumes de l'Aida « en miniature » (reprise près de vingt ans plus tard pour la réouverture du petit théâtre restauré de Busseto, sans que la mise en scène ne paraisse vieillie) et, pour la dernière fois dans le domaine cinématographique, sur Callas forever, interprété par Fanny Ardant, en 2002. Mais pour l'opéra, ils ont encore collaboré avec Don Giovanni en 2006 à l'Opéra de Rome, où Anna s'est surpassée et a laissé le public bouche bée grâce à des costumes somptueux qui reproduisaient une vision à la Goya du monde du XVIIIe siècle.

Au cinéma, d'autres collaborations méritent d'être mentionnées, à commencer par une version du ballet Giselle (réalisée par Herbert Ross, 1987, avec Mikhail Barishnikov) et diverses productions pour la télévision, toujours liées à l'opéra : Turandot, Don Giovanni, Carmen (en deux éditions différentes, 1997 et 2003), l'épisode Turandot de Puccini, en direct, d'une série organisée par le Metropolitan Theatre en 2009. Pour la Rai, il a conçu les costumes de Grand Hotel Folies, un spectacle de 1978 avec la polyvalente actrice Milena Vukotic, accompagnée de Paolo Poli et Glauco Mauri, et mis en scène par Massimo Scaglione, ainsi que deux comédies divertissantes consacrées au masque florentin de Stenterello, interprété par Alfredo Bianchini : Stenterello re in sogno et Stenterello a Tunisi, mises en scène par Mario Ferrero, en 1975. Au théâtre lyrique, il a travaillé avec de nombreux autres metteurs en scène de renom, dont Luciano Alberti dans Parisina d'Este de Donizetti à l'Accademia Musicale Chigiana de Sienne, Dafne et L'elisir d'amore au Maggio Musicale Fiorentino, Raymond Rouleau dans Luisa Miller au même endroit, Sandro Sequi dans Ifigenia in Aulide et I puritani au Teatro Comunale de Bologne, Orfeo de Monteverdi à Lisbonne, La figlia del reggimento au Covent Garden de Londres, Mauro Bolognini dans Tosca de Puccini au Teatro dell'Opera de Rome, Il pirata de Bellini et Mosè in Egitto de Rossini au Comunale de Florence.

Une partie de sa carrière a été consacrée au ballet, pour lequel il a dessiné à plusieurs reprises les décors et les costumes ; il a notamment collaboré avec Sylvano Bussotti pour Le Bal Mirò, l'uccello luce, mis en scène à Florence. Certaines pièces prestigieuses ont été interprétées par l'incomparable Carla Fracci et conçues par son mari, le metteur en scène Beppe Menegatti, comme Il fiore di pietra, Il bacio della fata, La Péri au Teatro Comunale de Bologne, les célèbres Giselle et Coppélia à Bergame, Hommages Romantiques au Maggio Musicale Fiorentino, La scuola di ballo au Teatro Olimpico de Vicence, la version dansée tirée de La Locandiera de Goldoni, intitulée Mirandolina, et Il principe delle Pagode à la Fenice de Venise, enfin Senso, revisitation du film de Visconti, au Teatro Massimo de Palerme. Pour le célèbre danseur russe Rudolf Nureyev, elle a créé les costumes de Don Chisciotte et Le Silfidi qui ont été mis en scène à Anversa. Parallèlement à cette activité exigeante, il ne faut pas oublier qu'Anni a toujours été une professeure de dessin passionnée à l'Institut professionnel Cellini - Tornabuoni de Florence ; elle racontait : « La nuit, j'allais à Rome sur le plateau, le lendemain, j'étais à mon poste d'enseignante », fière d'avoir transmis à ses élèves les secrets du métier.

 

En 2007, Anna Anni a reçu le prix d'excellence de l'Académie italienne, tandis que l'année précédente, elle a eu l'honneur rare d'être honorée pour ses 50 ans de carrière et de voir nombre de ses costumes exposés au Palazzo Pitti dans le cadre de l'exposition Dal segno alla scena (Du signe à la scène), organisée par les experts en art Antonio Paolucci et Carlo Sisi. Ce fut une occasion unique d'admirer les vêtements de près et d'observer la qualité de leur fabrication, ainsi que les dessins et les croquis préparatoires, qui ont ensuite été acquis par le Cabinet des Offices. Anni était célèbre pour son souci du détail et sa précision philologique, mais aussi parce que, grâce aux photographies qu'on lui envoyait, elle modelait, comme toute bonne couturière, les vêtements sur les acteurs, les actrices ou les chanteurs, saisissant ainsi la personnalité de l'interprète, son visage, son corps, afin de les intégrer efficacement dans la mise en scène, en parfaite harmonie avec les choix du metteur en scène. Elle était également connue pour son caractère réservé ; lors de son décès, survenu à Florence le 1er janvier 2011, Zeffirelli déclara dans une interview : « Petite, très timide, mais dotée d'un caractère bien trempé. [...] Elle restait trop en retrait. [...] Elle disait toujours qu'il y avait quelqu'un de meilleur qu'elle. Ma petite Annina était un talent rare, tout lui semblait très difficile à réaliser, alors qu'elle était la meilleure dessinatrice que j'aie jamais vue. Maintenant, je me sens plus seul et j'ai peur ». Le grand réalisateur n'est pas resté seul trop longtemps ; il s'est éteint à Rome le 15 juin 2019.


Traduzione spagnola

Alexandra Paternó

Anna Anni nació en Marradi, un pueblo en los Apeninos entre Toscana y Romaña, en la provincia de Florencia, el 21 de noviembre 1926; «fui adoptada por dos personas a las que quise mucho, pasé una infancia maravillosa en el campo, en un pueblecito medieval donde el tiempo parecía haberse detenido», contaba ella. Pronto, se mudó a la capital, en Oltrarno, donde asistía al Instituto de Arte, soñando con ser pintora, y empezó pintando juguetes, pañuelos y cerámicas. Comenzó su relación con el teatro como utilera, luego se convirtió en acuarelista, dibujante y finalmente diseñadora de vestuario. Su debut se produjo bajo la prestigiosa dirección de Orson Welles, quien en 1953 le encargó el vestuario para La Locandiera de Goldoni y Il Volpone o el zorro (Il Volpone) de Ben Jonson en Chicago. El director, que se había puesto en contacto con ella gracias a la mediación del arquitecto Aristo Cirruzzi, sentía una gran admiración por ella y quería tenerla a su lado en los Estados Unidos, pero Anna no se marchó: «Me entró el pánico, ¿qué iba a hacer allí, si ni siquiera sabía el idioma…?». En 1954 diseñó la utilería para la puesta en escena de Cenicienta (Cenerentola) en el Teatro alla Scala de Milán. Siguió colaborando con Mario Missiroli y la Academia de Arte Dramático de Roma, para la que diseñó el vestuario de Tucaret, una comedia del autor francés Lesage. En varias ocasiones trabajó junto a Paolo Poli en las representaciones de Adamov, La enemiga de Dario Niccodemi y Mística de Ida Omboni.

Desde 1960 hasta 2006, mantuvo una fructífera colaboración con el director de cine Franco Zeffirelli, a quien conocía desde su juventud, ya que ambos frecuentaban los mismos círculos artísticos; para él diseñó el vestuario tanto para obras de teatro como para óperas memorables, en Italia y en el extranjero, y también para películas. Es divertida la anécdota relacionada con su primer encuentro profesional. De hecho, Anna se presentó a su casa, en Roma, un domingo por la mañana a las 8 en punto. El actor florentino Alfredo Bianchini abrió la puerta con gran sorpresa y le dijo: «Nini, ¿Qué haces en las casas de las personas a estas horas?». Por cierto, mantuvieron una afectuosa amistad durante toda su vida. Cabe mencionar en primer lugar el vestuario de La Lupa de Verga, de la que Anna guardaba un recuerdo muy vívido; solía afirmar que nunca había vuelto a ver una interpretación tan emocionante. Luego llegó el turno de los ricos trajes de brocado para María Estuardo de Schiller, con la pareja de primedonne Valentina Cortese y Rossella Falk, en el Teatro della Pergola de Florencia; y Zeffirelli contaba que se había emocionado al ver los bocetos preparatorios, por lo fieles que eran a la ambientación histórica. En cuanto a las óperas, caben destacar Alcina de Händel, en la Fenice de Venecia en 1960, que representó su debut como diseñadora de vestuario en este campo y el debut en Italia de la célebre cantante Joan Sutherland; luego Turandot y Don Carlos en La Scala de Milán (también película para televisión, 1992); Don Juan y una grandiosa edición de Carmen en el Teatro Metropolitan de Nueva York, para la que realizó 480 trajes; Aida en Tokio y en la Arena de Verona, donde se estrenó una nueva versión de Carmen.

La colaboración se extendió también al documental Per Firenze (1966) y a unas películas: Pagliacci (1982), Cavalleria Rusticana (1982) cuyos trajes –fieles a la tradición siciliana y bordados a mano– marcaron una época y Otelo, por la que fue nominada a los premios Oscar y David de Donatello en 1987. En 2000, por la película Té con Mussolini, también de Zeffirelli, fue nominada por la British Academy of Film and Television Arts y ganó el Nastro d’argento. Junto a Zeffirelli, trabajó en el vestuario de Aida “en miniatura” (reestrenada casi veinte años después para la reapertura del teatro restaurado de Busseto, sin que la puesta en escena resultara anticuada) y, por última vez en el ámbito cinematográfico, en Callas Forever, interpretada por Fanny Ardant en 2002. Pero en el ámbito de la ópera volvieron a trabajar juntos en Don Juan en 2006 en la Opera de Roma, donde Anna se superó a sí misma y dejó boquiabierto al público gracias a los lujosos trajes que reproducían una visión goyesca del mundo del siglo XVIII.

En el cine hay que mencionar otras colaboraciones, empezando por una versión del balé Giselle (dirigida por Herbert Ross. En 1987, con Mikhail Barishnikov) y otras producciones para televisión, también relacionadas con la ópera: Turandot, Don Juan, Carmen (en dos ediciones diferentes de 1997 y de 2003), el episodio Turandot de Puccini, en directo, dentro de una serie producida por el Teatro Metropolitan en 2009. Para la Rai ideó el vestuario de Grand Hotel Folies, un espectáculo de 1987 con la polifacética actriz Milena Vukotic, acompañada por Paolo Poli y Glauco Mauri, y dirigido por Massimo Scaglione, y de dos divertidas comedias dedicadas al personaje florentino de Stenterello, interpretado por Alfredo Bianchini: Stenterello re in sogno y Stenterello a Tunisi, dirigidas por Mario Ferrero en 1975. En el teatro lírico trabajó con muchos otros directores de renombre, entre ellos Luciano Alberti en Parisina (Parisina d’Este de Donizetti) en la Accademia Musicale Chigiana de Siena, Dafne y El elixir de amor en el Maggio Musicale Fiorentino, Raymond Rouleau en Luisa Miller en el mismo lugar, Sandro Sequi en Ifigenia in Aulide y Los puritanos de Escocia (I puritani) en el Teatro Comunale de Bolonia, Orfeo de Monteverdi en Lisboa, La hija del regimiento en el Covent Garden de Londres, Mauro Bolognini en Tosca de Puccini en el Teatro dell’Opera de Roma, El pirata de Bellini y Moisés en Egipto de Rossini en el Teatro Comunale de Florencia.

Parte de su carrera fue dedicada al balé, para el que diseñó en muchas ocasiones tanto la escenografía come el vestuario; entre otros, colaboró con Sylvano Bussotti en Le Bal Miró, l’uccello luce, representado en Florencia. Algunos espectáculos de gran prestigio fueron interpretados por la insuperable Carla Fracci y concebidos por su marido, el director Beppe Menegatti, como por ejemplo La flor de piedra, El beso del hada, La Péri en el Teatro Comunale de Bolonia, las famosísimas Giselles y Coppélia en Bérgamo, Hommages Romantiques en el Maggio Musicale Fiorentino, La scuola di ballo en el Teatro Olimpico de Vicenza, la versión bailada basada en la Locandiera de Goldoni, titulada Mirandolina, y El príncipe de las Pagodas en la Fenice de Venecia, y finalmente Senso, una revisión de la película de Visconti, en el Teatro Massimo de Palermo. Para el famoso bailarín ruso Rudolf Nureyev creó el vestuario de Don Quijote y Las sílfides, que se representaron en Amberes. Paralelamente a esta intensa actividad, no hay que olvidar que Anni siempre fue una apasionada profesora de dibujo en el Instituto Profesional Cellini-Tornabuoni de Florencia; ella contaba: «por la noche iba a Roma al plató, al día siguiente estaba en mi puesto de profesora», orgullosa de haber transmitido a sus alumnas y alumnos los secretos del oficio.

 

En 2007 Anna Anni recibió el premio a la excelencia italiana de la Academia Italiana, mientras que el año anterior tuvo el raro honor de ser homenajeada por sus 50 años de carrera y de ver muchos de sus trajes expuestos en el Palazzo Pitti en la exposición Dal disegno alla scena (Del dibujo al escenario), comisariada por los expertos en arte Antonio Paolucci y Carlo Sisi. Fue una ocasión única para admirar los trajes desde cerca y observar la calidad de su confección, junto con los dibujos y bocetos preparatorios, que posteriormente fueron adquiridos por el Gabinetto degli Uffizi . Anni era famosa precisamente por su atención al detalle y su atención filológica, pero también porque, gracias a las fotografías que le enviaban, modelaba, como toda buena modista, los trajes sobre actores, actrices o cantantes, captando así la personalidad del intérprete, su rostro, su cuerpo, para insertarlo eficazmente en la puesta en escena, en plena sintonía con las decisiones del director. También era conocida por su carácter reservado; cuando falleció en Florencia el 1 de enero de 2017, Zeffirelli dijo en una entrevista: «Pequeña, muy tímida, pero con un carácter de hierro. […] Se mantenía demasiado en segundo plano. […] Siempre decía que había alguien mejor que ella. Mi Annina era un talento excepcional, todo le parecía difícil de realizar, pero era la mejor dibujante que haya visto.» El gran director no tuvo que permanecer solo demasiado tiempo; falleció en Roma el 15 de junio de 2019.


Traduzione inglese

Syd Stapleton

Anna Anni was born in Marradi, a village on the Tuscan-Romagna side of the Apennines, in the province of Florence, on Nov. 21, 1926. "I was adopted by two people I loved very much, I spent a beautiful childhood in the countryside, in a medieval hamlet where time seemed to stand still," she recounted. Soon she moved to the capital, in Oltrarno, where she attended the Art Institute dreaming of being a painter, and began by painting toys, scarves, ceramics. She began her relationship with the theater as a prop maker, then became a watercolorist, designer and then costume designer. Her debut came with a prestigious director, Orson Welles, who in 1953 had her make the costumes for Goldoni's La locandiera (Mistress of the Inn) and Ben Jonson's Volpone in Chicago. The director, who had contacted her through the mediation of the architect Aristo Ciruzzi, had great admiration for her and wanted her by his side in America, but Anna would not go. "I panicked,” she said, “what was I going there for, I didn't even know the language...." In 1954, for the Teatro alla Scala in Milan, she designed the props for the staging of Cinderella. She continued by collaborating with Mario Missiroli and the Accademia d'Arte Drammatica in Rome, for which she designed the costumes for Turcaret, a play by the French playwright Lesage. On several occasions she worked alongside Paolo Poli on performances of Adamov, Dario Niccodemi's La nemica and Ida Omboni's Mistica.

Beginning in 1960, until 2006, she had a fruitful collaboration with director Franco Zeffirelli. They had known each other since their youth by frequenting the same artistic milieu. For him she designed the clothes for both theatrical performances and memorable operas, in Italy and abroad, as well as for films. An episode concerning their first meeting of a professional kind is amusing. Anna showed up at his home in Rome on a Sunday morning at 8:00 am. She opened the door in lively astonishment to the Florentine actor Alfredo Bianchini, who exclaimed, "Nini, do you come to houses at this hour?" However, a beautiful, affectionate friendship was maintained all their lives. Let us mention first of all the costumes of Verga's Lupa with a stunning Anna Magnani of whom Anna Anni kept a very vivid memory. She used to say that she had never seen such exciting acting. Then it was the turn of the rich gowns in precious brocade for Schiller's Maria Stuarda with the pair of prima donnas Valentina Cortese and Rossella Falk at the Teatro della Pergola in Florence. Zeffirelli used to tell of being moved to tears when he saw the preparatory sketches, that so closely conformed to the historical situation. With regard to operas, mention should be made of Händel's Alcina at the Fenice in Venice, in 1960, which was her debut as costume designer in this field and the Italian debut of the celebrated singer Joan Sutherland, and then Turandot and Don Carlo at La Scala in Milan (also a television film, 1992), Don Giovanni and a grandiose edition of Carmen at the Metropolitan Opera in New York for which she made 480 costumes, Aida in Tokyo, and at the Arena in Verona, where there was a new staging of Carmen.

The collaboration also extended to the documentary Per Firenze (1966) and to a number of films: Pagliacci (1982), Cavalleria rusticana (1982), whose gowns-taken faithfully from Sicilian tradition and embroidered by hand, Otello for which she was nominated for an Oscar and a David di Donatello award in 1987. In 2000 for the film Un tè con Mussolini, again by Zeffirelli, she was nominated by the British Academy of Film and Television Arts and won the Silver Ribbon. Alongside Zeffirelli she did the costumes for Aida "in miniature" (revived almost twenty years later for the reopening of the restored little theater in Busseto) and last on film with 2002's Callas Forever, starring Fanny Ardant. For opera, they were together again with Don Giovanni in 2006 at the Rome Opera House, for which Anna outdid herself and made the audience gasp in amazement thanks to opulent gowns that reproduced a Goya-like vision of the 18th-century world.

In film, other collaborations should be mentioned, beginning with a version of the ballet Giselle (directed by Herbert Ross, 1987, starring Mikhail Barishnikov) and various productions for television, again relating to operas: Turandot, Don Giovanni, Carmen (in two different editions, 1997 and 2003), the live-action episode of Puccini's Turandot from a series curated by the Metropolitan Theater in 2009. For RAI she designed the costumes for Grand Hotel Folies, a 1978 show starring the multifaceted actress Milena Vukotic, flanked by Paolo Poli and Glauco Mauri, and directed by Massimo Scaglione, and for two amusing comedies dedicated to the Florentine mask of Stenterello, played by Alfredo Bianchini: Stenterello re in sogno and Stenterello a Tunisi directed by Mario Ferrero, in 1975. In opera she worked with many other renowned directors including Luciano Alberti in Donizetti's Parisina d'Este at the Accademia Musicale Chigiana in Siena, Dafne and L'elisir d'amore at the Maggio Musicale Fiorentino, Raymond Rouleau in Luisa Miller at the same venue, Sandro Sequi in Iphigenia in Aulide and I puritani at the Teatro Comunale di Bologna, Monteverdi's Orfeo in Lisbon, La figlia del reggimento at London's Covent Garden, Mauro Bolognini in Puccini's Tosca at the Teatro dell'Opera di Roma, Bellini's Il pirata and Rossini's Mosè in Egitto at the Comunale di Firenze.

Part of her career was devoted to ballet, for which she designed both sets and costumes on several occasions. She collaborated with, among others, Sylvano Bussotti for Le Bal Mirò, l’uccello luce, staged in Florence. A number of highly prestigious shows were interpreted by the unsurpassed Carla Fracci and conceived by her husband, director Beppe Menegatti, such as Il fiore di pietra, Il bacio della fata, La Péri at the Teatro Comunale in Bologna, the very famous Giselle and Coppélia in Bergamo, Hommages Romantiques at the Maggio Musicale Fiorentino, La scuola di ballo at the Teatro Olimpico in Vicenza, the danced version taken from Goldoni's Locandiera, entitled Mirandolina, and Il principe delle Pagode at the Fenice in Venice, and finally Senso, a revival of Visconti's film, at the Teatro Massimo in Palermo. For the famous Russian dancer Rudolf Nureyev she created costumes for Don Quixote and Les Sylphides, which were staged in Antwerp. Parallel to this demanding activity, it should not be forgotten that Anni was always a passionate teacher of drawing at the Cellini - Tornabuoni professional institute in Florence. She recounted, "at night I would go to Rome on the set, the next day I was at my teaching post," proud to have communicated the secrets of the craft to her pupils and students.

 

In 2007 Anna Anni received the Italian Academy's Award of Excellence, while the previous year she was honored for her 50-year career and saw many of her costumes on display at Palazzo Pitti in the exhibition Dal segno alla scena, curated by art experts Antonio Paolucci and Carlo Sisi. It was a unique opportunity to admire the costumes up close and to be able to observe their quality, along with the drawings and preparatory sketches, later acquired by the Uffizi Cabinet. Anni was famous precisely for her attention to detail and philological precision, but also because, thanks to photographs she had sent to her, she modeled, like any good seamstress, the clothes on actors, actresses, or singers, thus capturing the personality of the performer, her face, her body to be effectively inserted into the staging, in full harmony with directorial choices. She was also known for her modest character. At the time of her death, which occurred in Florence on January 1, 2011, Zeffirelli had this to say in an interview, "Petite, very shy and yet with an iron character. [...]She was too much in the background. [...]Always saying there was someone better than her. My Annina was a rare talent, everything seemed so difficult for her to accomplish, instead she was the best draftsman I ever saw. Now I feel more lonely and afraid." The great director did not have to be alone for too long - he passed away in Rome on June 15, 2019.