Natalie Zahle
Anne-Marie Østergaard. Traduzione italiana di Chiara Ryan



Daniela Godel

 

Nata nel 1827, cresciuta nella casa parrocchiale di Hvedstrup, vicino a Roskilde, venne fortemente influenzata da entrambi i genitori. La madre, che aveva perso la mobilità, riusciva a governare la casa in modo dignitoso, intelligente e bonario, seppur ancorata alla sua sedia. Il padre, invece, era un uomo dinamico che riusciva a trovare il tempo per interessarsi a questioni al di fuori della sua vocazione sacerdotale, come la scienza e la poesia. E fu grazie a lui che la figlia imparò a scrivere e a leggere, trascrivendo poesie e sermoni del padre, che ne caratterizzarono per il resto della vita lo stile letterario. La ragazza, invidiosa del fratello maggiore perché maschio, era appassionata di libri che avevano come protagonisti eroi ed eroine, come ad esempio The Last Mohican, uno dei suoi preferiti. Natalie cambiò tre volte casa durante la sua infanzia: la prima volta fu nel 1837, quando entrambi i genitori persero la vita ad un mese di distanza l'uno dall’altro; si spostò dai nonni Böttger a Copenaghen, per traferirsi successivamente a casa del professore e zoologo D.F. Eschricht e di sua moglie Mariane. Fu proprio a Copenaghen che iniziò la sua prima vera formazione scolastica, presso la Scuola delle Figlie del 1795. Inizialmente dovette mantenersi da sola come insegnante privata, ma nei sei anni successivi lavorò per varie famiglie come governante riuscendo, al contempo, a continuare la sua istruzione e sperimentando l'insegnamento.

Il periodo turbolento della fine degli anni Quaranta del XIX secolo fu cruciale per la mentalità patriottica e liberal-nazionalista di Natalie, una persona laboriosa e ambiziosa, che aveva il sogno di creare migliori opportunità educative per le ragazze danesi. Infatti, non esisteva ancora un'istruzione per le donne, se non un esame da direttrice di dipartimento, che fornisse loro la possibilità di accedere alla gestione di una scuola privata. Natalie credeva fermamente che le donne fossero risorse utili alla comunità e che quindi sarebbero dovute andare a scuola, sia se fossero diventate casalinghe sia se avessero proseguito una carriera lavorativa. All'epoca però era diffusa l'opinione opposta, ovvero che le donne fossero custodi della vita domestica e per questo dovevano essere educate all’interno della casa. Nel 1849 Natalie tornò a Copenaghen, dove trovò il fondamento delle sue idee all’ Annestine Beyers e Emil Bojsen Higher Education Institution for Women, una scuola femminile progressista alla quale si iscrisse. In questo istituto, per esempio, si insegnavano “nuove” materie, come il danese e la storia, e la pedagogia veniva influenzata dalle idee dell'educatore tedesco F. Fröbel. Nel 1851 la giovane superò l'esame da direttrice di dipartimento, affittò un appartamento di cinque stanze, situato all'incrocio tra Holmensgade e Hummergade, e aprì un corso privato di formazione per insegnanti, ma l’anno successivo dovette chiudere i battenti per via della mancanza di studenti. Fu in quell’anno che Natalie, pronta anche ad abbandonare il suo Paese per viaggiare all’estero, ottenne un’offerta di lavoro. Le venne proposto il ruolo di direttrice della scuola primaria Ms. Foersoms School, grazie alla raccomandazione di Balthasar Münter, un rettore che sedeva nel consiglio scolastico di Copenaghen, il quale lesse la tesi di laurea della donna, che trattava del piano per la realizzazione di una scuola femminile. Questo suo progetto creò una nuova giuntura tra l’educazione e l’educazione femminile. Nel 1852, la scuola Zahle, che aprì a Kronprinsensgade, contava 25 alunne/i, poco dopo se ne unirono altri 25 della Dannekvindeskolen di Susette e Carl Mariboe; nel decennio successivo erano presenti ben 200 studenti. Nel 1856 la scuola, in continua espansione, si trasferì a Gammel Strand.

Durante questi anni, Zahle realizzò una pianificazione sistematica dell'insegnamento, programmando corsi di un solo anno, e lavorò per la formazione di un ambiente specifico, con l’intento di rendere l’idea della scuola simile all’idea di “casa”. Ma non furono solo le sue idee a portarle il successo, bensì fu fondamentale il suo leggendario talento organizzativo, assieme al fiuto nello scegliere le/i docenti giusti, giovani e dotati. Infatti, molti dei suoi primi insegnanti divennero personaggi di spicco, come ad esempio Henrik Rung e Emil Hartmann, che crearono l’inno tradizionale dell’istituto, tuttora in uso. Zahle sapeva come attingere alle conoscenze professionali dei/delle docenti sia istruiti che non. Assieme agli insegnanti del campo pedagogico J.H. Pestalozzi, considerava la madre come figura educatrice centrale, inserendola nel contesto del motto «la scuola come casa», e creò un equilibrio senza precedenti tra “la parola viva” e l'apprendimento disciplinato. La forza di Zahle risedeva nelle sue azioni, basando la propria filosofia educativa più su esperimenti pratici che su fondamenti teorici. Vista da una prospettiva di classe, diresse l'educazione verso l'alto, in direzione della nobiltà, in via d’estinzione, e verso il basso, in direzione della crescente classe operaia. Invece, vista da una prospettiva di genere, ampliò la sua visione delle studenti femmine. Quest’ultime dovevano essere educate in alcune delle virtù tradizionalmente ritenute maschili, come lo sforzo, l'intraprendenza, la forza di volontà e la creatività, senza però perdere un senso estetico “femminile”. Visto da una prospettiva educativa, l'apprendimento delle nozioni doveva andare di pari passo con l'educazione del carattere personale. La formazione del sapere e l'accumulo di conoscenze non erano infatti ritenuti sufficienti.

Queste possono essere considerate le strategie di Zahle, che risuonavano all'interno della sua visione sulla questione della liberazione delle donne, rifiutandosi di scegliere tra le correnti classiche di emancipazione, strategia della peculiarità o dell'uguaglianza. L'ambiguità e le contraddizioni divennero il suo marchio distintivo, sia nella pratica scolastica che nei suoi pochi scritti teorici, come ad esempio Om Kvindens Uddannelse her i Landet, 1-2, 1882-83. Era una donna pragmatica, che assieme alle sue scuole voleva creare un contesto di maggior libertà di scelta. Fu proprio da tali scuole che nacquero le prime femministe del Paese, assieme a molteplici pioniere danesi, inserite in contesti politici, di educazione e d’affari. La relazione di Zahle con i movimenti femminili venne considerata esitante, dal momento che lei non prese nessuna vera iniziativa di politica femminile, non volendo assumere una posizione pubblica su questioni controverse. Eppure, il suo lavoro fu uno dei più importanti prerequisiti per la liberazione delle donne nel XIX secolo. Lei stessa era un membro abituale del Kvindelig Læseforening e del Dansk Kvindesamfund. Per quanto fosse motivata, non agiva in un “vacuum” sociale, ma agiva in linea con il bisogno di istruire le donne. Lo Stato danese prese, per la prima volta, iniziative educative per le ragazze sopra i 14 anni solo dopo il 1900, facendo sì che Zahle combattesse per le sue iniziative scolastiche per lunghissimo tempo in acque torbide.

Le innovazioni da lei portate avanti erano molteplici e si riunivano tutte sotto il nome N. Zahle's School, che era l’espressione della prima scuola unitaria realizzata nel Paese. Lì le/gli studenti potevano iniziare con la scuola primaria, per poi fare un anno sabbatico, dopodiché, i promossi, potevano scegliere tra studiare tramite la scuola o un insegnante privato, o svolgere l'esame preparatorio ordinario, in alternativa potevano seguire le lezioni di proseguimento gratuite. Durante l'ultima metà del XIX secolo, la scuola di Zahle si sviluppò in un impero educativo, che dal 1877 fu collocato a Nørre Vold. Qui, fu essa stessa la costruttrice del complesso di edifici scolastici, che al momento era considerato all'avanguardia per le esigenze contemporanee di interior design, estetica e architettura monumentale. Nel 1885, la scuola divenne un’istituzione autosufficiente in grado di resistere nel tempo, anche dopo la scomparsa della sua ideatrice, avvenuta nel 1913.

Politicamente, Zahle era liberal-nazionalista, patriottica e monarchica. Era una donna profondamente religiosa, di fede luterana, legata all’insegnamento di Grundtvig. Fedele ai suoi valori per tutta la vita, poteva apparire come conservatrice, soprattutto dopo l'irruzione del radicalismo culturale, del socialismo e del femminismo nell'ultimo quarto del secolo. Ma anche in questi periodi prevalevano la sua inclusività umana e il suo pragmatismo pedagogico, i quali però non deviavano mai dai suoi atteggiamenti culturali, religiosi e politici, e si riversavano all’interno dell'insegnamento delle sue scuole. Zahle è stata una figura complessa, con una personalità carismatica, assai amata ma allo stesso tempo rispettata e temuta. Esigeva molto da sé stessa e dall’ambiente circostante, che a sua volta l’accoglieva con sicurezza e, a volte, con audace cordialità. Una donna ambiziosa, determinata e disciplinata al di fuori della norma, ma anche irrequieta, impulsiva e capricciosa. Questa sua complessità e profondità ha dato vita alla creazione di miti sulla sua persona, prima e dopo la sua morte. Nel 1891 ricevette la Medaglia d'oro al merito per le sue attività in campo educativo.

 

Traduzione francese
Piera Negri

Née en 1827, élevée dans la maison paroissiale de Hvedstrup, près de Roskilde, elle a été fortement influencée par ses deux parents. La mère, qui avait perdu sa mobilité, a pu gérer la maison de manière digne et intelligente, bien qu'ancrée à sa chaise. Le père, au contraire, était un homme dynamique qui réussissait à trouver le temps de s'intéresser à des sujets au-delà de sa vocation sacerdotale, comme la science et la poésie. Et c'est grâce à lui que sa fille a appris à écrire et à lire, transcrivant les poèmes et les sermons de son père, qui ont caractérisé son style littéraire pour le reste de sa vie. La jeune fille, jalouse du frère aîné parce qu'il était de sexe masculin, était passionnée par les livres dont les protagonistes étaient des héros et des héroïnes, comme The Last Mohican, l'un de ses préférés. Natalie a déménagé trois fois au cours de son enfance : la première fois en 1837, lorsque les deux parents ont perdu la vie à moins d'un mois d'intervalle ; a déménagé chez ses grands-parents Böttger à Copenhague, pour déménager plus tard dans la maison du professeur et zoologiste D.F. Eschricht et sa femme Mariane. C'est à Copenhague qu'elle a commencé sa première véritable formation scolaire, à l'École des Filles en 1795. Au début, elle devait subvenir à ses propres besoins en tant que professeur privée, mais dans les six années suivantes, elle a travaillé pour diverses familles en tant que femme de ménage tout en réussissant, en même tenps, à continuer son éducation et son expérience de l'enseignement.

La période mouvementée de la fin des années 1840 était cruciale pour la mentalité patriotique et libérale-nationaliste de Natalie, une personne travailleuse et ambitieuse qui rêvait de créer de meilleures opportunités éducatives pour les filles danoises. En effet, il n'y avait toujours pas d'éducation pour les femmes, autre qu'un examen de chef de département, qui leur permettrait d'accéder à la gestion d'une école privée. Natalie croyait fermement que les femmes étaient des ressources utiles pour la communauté et qu'elles devaient donc aller à l'école, soit qu'elles deviennent femmes au foyer ou poursuivent une carrière de travail. À l'époque, cependant, l'opinion contraire était répandue, à savoir que les femmes étaient les gardiennes de la vie domestique et devaient donc être éduquées à l'intérieur de la maison. En 1849, Natalie est retournée à Copenhague, où elle a trouvé le fondement de ses idées à l'Annestine Beyers et Emil Bojsen Higher Education Institution for Women, une école progressiste à laquelle elle s'est inscrite. Dans cet institut, on enseignait par exemple des matières « nouvelles » comme le danois et l'histoire, et la pédagogie était influencée par les idées de l'éducateur allemand F. Fröbel. En 1851, la jeune femme réussit son examen de chef de département, loue un appartement de cinq pièces, situé à l'intersection de Holmensgade et Hummergade, et ouvre un cours privé de formation d'institutrice, mais l'année suivante elle doit fermer l’école pour manque d'élèves. C'est cette année-là que Natalie, également prête à quitter son pays pour partir à l'étranger, reçoit une offre d'emploi. Elle s'est vu proposer le rôle de directrice de l'école primaire Mme Foersoms School, grâce à la recommandation de Balthasar Münter, un recteur du conseil scolaire de Copenhague, qui a lu sa thèse de fin d'études, qui traitait du plan de réalisation d'une école. Son projet a créé un nouveau lien entre l'éducation et l'éducation des femmes. En 1852, l'école Zahle, ouverte à Kronprinsensgade, comptait 25 élèves, peu de temps après, 25 autres la Dannekvindeskolen de Susette et Carl Mariboe se sont ajoutés ; dans la décennie suivante, il y avait jusqu'à 200 étudiants. En 1856, l'école en constante expansion déménage à Gammel Strand.

Au cours de ces années, Zahle a effectué une planification systématique de l'enseignement, en prévoyant des cours d'un an seulement, et a travaillé pour la formation d'un environnement spécifique, dans le but de rendre l'idée de l'école similaire à l'idée de " domicile". Mais ce ne sont pas seulement ses idées qui ont fait son succès, mais son talent d'organisation légendaire était fondamental, ainsi que son nez pour choisir les bons enseignants, jeunes et doués. En effet, plusieurs de ses premiers professeurs sont devenus des personnalités éminentes, comme Henrik Rung et Emil Hartmann, qui ont créé l'hymne traditionnel de l'institut, qui est toujours utilisé aujourd'hui. Zahle savait comment puiser dans les connaissances professionnelles des enseignants instruits et non instruits. En collaboration avec les enseignants du domaine pédagogique J.H. Pestalozzi, elle considérait la mère comme une figure éducatrice centrale, la situant dans le contexte de la devise « l'école comme maison », et créa un équilibre sans précédents entre « la parole vivante » et un apprentissage discipliné. La force de Zahle était dans ses actions, fondant sa philosophie de l'éducation plutôt sur des expériences pratiques que sur des fondements théoriques. Dans une perspective de classe, elle dirigea l'éducation vers le haut, en direction de la noblesse, en voie de disparition, et vers le bas, en direction de la classe ouvrière grandissante. Au lieu de cela, du point de vue de genre, elle a élargi sa vision des étudiantes. Ces dernières devaient être éduquées à certaines des vertus traditionnellement considérées comme masculines, telles que l'effort, son caractère entreprenant, la volonté et la créativité, sans pour autant perdre un sens esthétique « féminin ». Dans une perspective pédagogique, l'apprentissage des notions devait aller de pair avec l'éducation du caractère personnel. La formation du savoir et l'accumulation du savoir n'étaient en effet pas considérées comme suffisantes.

On peut les considérer comme les stratégies de Zahle, qui résonnaient dans sa vision de la question de la libération des femmes, refusant de choisir entre les courants classiques de l'émancipation, la stratégie de la particularité ou de l'égalité. L'ambiguïté et les contradictions sont devenues son signe distinctif, à la fois dans la pratique scolastique et dans ses quelques écrits théoriques, tels que Om Kvindens Uddannelse her i Landet, 1-2, 1882-83. C'était une femme pragmatique qui, avec ses écoles, voulait créer un contexte de plus grande liberté de choix. C'est de ces écoles que sont nées les premières féministes du pays, ainsi que de nombreuses pionnières danoises, insérées dans des contextes politiques, éducatifs et d’affaires. La relation de Zahle avec les mouvements de femmes a été considérée comme hésitante, car elle n'a pris aucune véritable initiative politique en faveur des femmes, peu disposée à prendre position publiquement sur des questions controversées. Pourtant, son travail était l'une des conditions préalables les plus importantes pour la libération des femmes au 19ème siècle. Elle-même était membre régulière du Kvindelig Læseforening et du Dansk Kvindesamfund. Aussi motivée soit-elle, elle n'a pas agi dans un vide social, mais en fonction du besoin d'éducation des femmes. L'État danois n’a pris pour la première fois des initiatives éducatives pour les filles, de plus de 14 ans, qu'après 1900, ce qui a amené Zahle à se battre pour ses initiatives scolaires pendant très longtemps dans des eaux troubles.

Les innovations qu'elle réalise sont nombreuses et toutes regroupées sous le nom d'Ecole N. Zahle, qui est l'expression de la première école unitaire réalisée dans le pays. Là, les élèves pouvaient commencer par l'école primaire, puis prendre une année sabbatique, après quoi, les promus pouvaient choisir entre étudier par l'école ou un professeur privé, ou bien passer l'examen préparatoire ordinaire, ou ils pouvaient suivre les cours de continuation gratuitement. Au cours de la seconde moitié du XIXe siècle, l'école de Zahle s'est développée en un empire éducatif qui, à partir de 1877, était situé à Nørre Vold. Ici, elle a été elle-même le constructeur du complexe de bâtiments scolaires, qui à l'époque était considéré comme à l'avant-garde des besoins contemporains en matière de interior design, d'esthétique et d'architecture monumentale. En 1885, l'école devient une institution autonome capable de perdurer dans le temps, même après la mort de sa créatrice en 1913.

Politiquement, Zahle était libéral-nationaliste, patriote et monarchiste. C'était une femme profondément religieuse, de foi luthérienne, liée à l'enseignement de Grundtvig. Fidèle à ses valeurs tout au long de sa vie, elle a pu apparaître comme conservatrice, surtout après l'éruption du radicalisme culturel, du socialisme et du féminisme dans le dernier quart du siècle. Mais même dans ces périodes, son ouverture humaine et son pragmatisme pédagogique ont prévalu, qui n'ont cependant jamais dévié de ses attitudes culturelles, religieuses et politiques, et se sont répandus dans l'enseignement de ses écoles. Zahle était une figure complexe, avec une personnalité charismatique, très aimée mais en même temps respectée et redoutée. Elle exigeait beaucoup d'elle-même et du milieu qui l'entourait, qui à son tour l'accueillait avec confiance et, parfois, avec une cordialité audacieuse. Une femme ambitieuse, déterminée et disciplinée hors norme, mais aussi agitée, impulsive et capricieuse. Cette complexité et sa profondeur ont donné lieu à la création de mythes sur sa personne, avant et après sa mort. En 1891, elle a reçu la médaille d'or du mérite pour ses activités éducatives.

 

Traduzione inglese
Anne-Marie Østergaard

NZ grew up in Hvedstrup vicarage near Roskilde and was strongly influenced by both parents. The mother had lost her mobility, but led the home dignifiedly, intelligently, and mildly from her chair. The father was a dynamic man who took the time to take an interest in something other than his priestly vocation, namely science and poetry. NZ envied her one-and-a-half-year older brother that he was a boy. In her favourite books, villains, heroes or heroines were protagonists, as for example in J.F. Coopers The Last Mohican. She herself learned reading and writing by writing her father's poems and sermons. His style characterized her for the rest of her life. The parents died only a month apart in 1837, and NZ's second home remained with the grandparents Böttger in Copenhagen. Her third childhood home was with professor, zoologist D.F. Eschricht and his wife Mariane. In Copenhagen started her first actual schooling in the Daughter School of 1795. After confirmation, she had to support herself as a private tutor. For the next six years, she worked for various families while energetically reading, educating herself, and experimenting with teaching.

The turbulent years of the late 1840s were crucial to NZ's patriotic and national liberal mindset. She was hardworking and ambitious and dreamed of creating better educational opportunities for girls. There were yet no qualifying educations for women, apart from a department manager exam, which could provide access to run a private school in Copenhagen. NZ believed women were useful community resources and therefore should go to school, whether they became housewives or got a profession. At the time, the opposite view was widespread, namely that women were the gardeners of domestic life and should be brought up within the home. NZ was supported in her view when she returned to Copenhagen in 1849. and entered the Annestine Beyers and Emil Bojsen Higher Education Institution for Women, which was a progressive women's school. Here, for example, the “new” subjects Danish and history were taught, and the pedagogy was influenced by the ideas of the German educator F. Fröbel. In 1851, the NZ passed the department manager test, rented a five-room apartment on the corner of Holmensgade and Hummergade and opened a private teacher training course with a pension. A year later, she had to close it due to lack of students and was on the verge of traveling abroad when she was offered to take over the primary school Ms. Foersoms School. She was recommended by Provost Balthasar Münter, who sat on Copenhagen's school board and had read her Plan for a Girl's School, which she had written for her final exam. This plan struck new bridge between the two main conceptions of women's education mentioned. NZ struck, and in 1852 N. Zahle's School started in Kronprinsensgade with 25 pupils. Soon after, another 25 students from Susette and Carl Mariboe's Dannekvindeskolen joined. Ten years later, the school had 200 students. The ever-expanding school moved in 1856 to Gammel Strand.

During these years, NZ carried out a systematic planning of the teaching, established as something new one-year classes and consolidated the idea of ​​the school as a home. Her success was not only due to her ideas. Her organizational talent was legendary, and she had a nose for finding young, gifted teachers. Many of her early teachers later became big names, e.g., the musical personalities Henrik Rung and Emil Hartmann, who founded the school's still famous singing tradition. NZ knew how to draw on the professional knowledge of the educated teachers for the benefit of the school and for the young, uneducated teachers who were not actually educated themselves. Conversely, she and the teachers in the pedagogical field J.H. Pestalozzi's thoughts on the mother as the central educator under the motto “school as a home”, and she created an unprecedented balance between “the living word” and the disciplined learning. NZ’s strength was action rather than theoretical talent. Based on practical experiments, she created her educational philosophy. Seen from a class perspective, she demarcated upbringing upwards towards the vanishing nobility and downwards towards the growing working class. Seen from a gender perspective, she broadened her view of the female students. They were to be brought up in some of the traditionally masculine virtues such as striving, enterprise, willpower, and creativity without, however, losing a “female” aesthetic sense. Seen in an educational perspective, learning knowledge should go hand in hand with a personal character upbringing. Knowledge formation and knowledge accumulation were not enough.

This can be called NZ’s dual strategies, and they resonated in her view of the issue of women’s liberation. She refused to choose between the classic emancipation currents, the peculiarity or equality strategy. Ambiguity and contradiction became her hallmark, both in her school practice and in her few, theoretical writings, e.g. Om Kvindens Uddannelse her i Landet, 1-2, 1882-83. She consciously, not between, but on, two chairs, was a pragmatist and wanted with her schools to create a background for the freedom to choose. From her schools sprang both the country's first feminists and many of the Danish pioneer women in politics, business, and education. NZ’s relationship with the organized women’s movements was tentative, and she took no real women’s policy initiatives as she did not want to take a public stand on controversial issues. Yet her work was one of the most important prerequisites for the liberation of women in the 19th century. She herself was a regular member of Kvindelig Læseforening and Dansk Kvindesamfund. No matter how driven she was, she did not act in a social vacuum, but in line with women's need for education. The Danish state first took educational initiatives for girls over the age of 14 after 1900. NZ therefore fished in troubled waters with its ever-new school initiatives.

These innovations were many, and NZ gathered them all under the name N. Zahle's School, which in its construction was an expression of the country's first realized unitary school. The students could start in primary school, then take a year of rest, after which the confirmed students could choose between studying for a student, school or private teacher or ordinary preparatory exam. Or they could take the free continuation classes. During the last half of the 19th century, N. Zahle's School developed into an educational empire, which from 1877 was housed in Nørre Vold. Here, NZ itself had been the builder of the complex of schoolhouses, which was at the forefront of contemporary requirements for interior design, aesthetics, and monumental school architecture when it was built. In 1885, she made N. Zahle's School a self-sustaining institution that could extend beyond her own lifetime.

Politically, NZ was national liberal, patriotic, and royalist. She was strongly religious in the Old Lutheran but Grundtvigian sense. She maintained her views throughout her life and therefore seemed to appear strongly conservative after the breakthrough of cultural radicalism, socialism, and feminism in the last quarter of the century. But here, too, her human inclusiveness and pedagogical pragmatism prevailed, never deviating from the fact that the cultural, religious, and political attitudes to which she did not confess herself should also have a place in the teaching of her schools. NZ was a complex figure, a charismatic personality who was both loved, respected and feared. She made very great demands on herself and her surroundings, which she in turn embraced with security and at times bold cheerfulness. She was ambitious, strong-willed, and disciplined beyond the usual, but also restless, impulsive and temperamental. This complexity created many myths about her person both before and after her death. In 1891 she received the Medal of Merit in gold.

 

Traduzione spagnola
Flavia Palumbo

Nacida en 1827, Natalie Zahle se crio en la casa parroquial de Hvedstrup, cerca de Roskilde, y fue muy influenciada por sus padres. La madre, que había perdido la movilidad, lograba dirigir la casa de manera digna, inteligente y bondadosa, aunque dependía de su silla. Su padre, en cambio, era un hombre dinámico que conseguía encontrar el tiempo para dedicarse a aficiones fuera de su vocación sacerdotal, como la ciencia y la poesía. Gracias a él, la hija aprendió a leer y a escribir, transcribiendo las poesías y los sermones de su padre, que influenciaron para siempre su estilo literario. La chica, envidiosa de su hermano mayor por ser varón, era una apasionada lectora de libros cuyos protagonistas eran héroes y heroínas, como por ejemplo The Last Mohican, uno de sus favoritos. Natalie vivió en tres casas distintas a lo largo de su infancia pues cuando sus padres fallecieron con un mes de diferencia el uno del otro, en 1837, se fue a vivir a Copenhague con sus abuelos Böttger, para luego instalarse en casa del profesor y zoólogo D.F. Eschricht y su mujer Mariane. Precisamente en Copenhague empezó su verdadera educación, en la Escuela de las Hijas del 1795. Al principio tuvo que mantenerse sola ejerciendo dando clases particulares, pero, en los seis años siguientes, trabajó como gobernanta para varias familias logrando, mientras tanto, seguir con sus estudios y experimentando la enseñanza.

El período turbulento de finales de los años 40 del siglo XIX fue crucial para la mentalidad patriótica y liberal-nacionalista de Natalie, una persona trabajadora y ambiciosa, que tenía el sueño de crear mejores oportunidades educativas para las chicas danesas. Efectivamente, no existía aún un ningún tipo de instrucción para las mujeres, salvo un examen de directora de departamento, que les diera la posibilidad de acceder a la gestión de una escuela privada. Natalie creía firmemente que las mujeres eran un recurso imprescindible para la comunidad y pensaba que tenían que ir a la escuela, tanto si se iban a convertir en amas de casa como si iban a continuar con sus carreras. Sin embargo, en aquella época se solía pensar lo contrario, es decir que las mujeres eran responsables de la vida doméstica y que tenían que recibir su educación en casa. En 1849 Natalie volvió a Copenhague, donde encontró la base de sus ideas en Annestine Beyers y Emil Bojsen Higher Education Institution for Women, una escuela femenina progresista en la que se matriculó. En este instituto, por ejemplo, se enseñaban “nuevas” asignaturas, como el danés y la historia, y la pedagogía estaba influenciada por las ideas del educador alemán F. Fröbel. En 1851 la joven aprobó el examen de directora de departamento, alquiló un piso de cinco habitaciones, situado entre Holmensgade y Hummergade, y abrió un curso privado de formación para docentes, que al año siguiente tuvo que cerrar por la falta de estudiantes. Fue entonces cuando Natalie, a punto de abandonar su país para viajar al extranjero, obtuvo una oferta de trabajo. Le propusieron el cargo de directora de la escuela primaria Ms. Foersoms School, gracias a la recomendación de Balthasar Münter, rector que formaba parte del consejo escolar de Copenhague, quien leyó su Tesis donde ella proponía un proyecto para la creación de una escuela femenina. Su proyecto creó una nueva conecxión entre la educación y la educación femenina. En 1852, la escuela Zahle, que se abrió en Kronprinsensgade, contaba con 25 alumnas/os, y poco después se unieron otros/as 25 de la Dannekvindeskolen de Susette y Carl Mariboe; en la década siguiente contaban ya con 200 estudiantes. En 1856 la escuela, en continua expansión, se trasladó a Gammel Strand.

Durante esos años, Zahle realizó una planificación sistemática de la enseñanza, programando cursos de un solo año de duración, y trabajó para la formación de un ambiente específico, con el objetivo de acercar la idea de escuela a la idea de “casa”. Sin embargo, no fueron sus ideas la única fuente de su éxito, pues fundamental su legendario talento organizativo, junto con el instinto para la elección de los/las profesores/as adecuados/as, jóvenes y preparados/as. De hecho, buena parte de su profesorado se convirtió en personajes destacados, como por ejemplo Henrik Rung y Emil Hartmann, que crearon el himno tradicional del instituto, usado hasta hoy en día. Zahle sabía cómo aprovechar los conocimientos profesionales del personal tanto si tenía instrucción como si no la tenía. Junto con los demás profesores del campo pedagógico J.H. Pestalozzi, consideraba a la madre como la educadora central, poniéndola en el contexto del lema “la escuela como casa”, y creó un equilibrio sin antecedentes entre “la palabra viva” y el aprendizaje disciplinado. La fuerza de Zahle yacía en sus acciones, basando su filosofía educativa más en los experimentos prácticos que en fundamentos teóricos. Desde una perspectiva de clases sociales, dirigió la educación hacia arriba, hacia la nobleza, en peligro de extinción, y hacia abajo, hacia la creciente clase obrera. En cambio, desde una perspectiva de género, amplió su visión de las estudiantes. Estas últimas tenían que recibir una educación en algunas de las virtudes tradicionalmente consideradas masculinas, como el esfuerzo, la inventiva, la fuerza de voluntad y la creatividad, pero sin perder un sentido estético femenino. Desde una perspectiva educativa, el aprendizaje de las nociones tenía que ir de la mano con la educación del carácter personal. En efecto, la formación y la acumulación de conocimientos no se consideraban suficientes.

Estas pueden considerarse como las estrategias de Zahle, que se reconocían dentro de su visión sobre el tema de la liberación de las mujeres, rechazando elegir entre las corrientes de emancipación clásicas, la estrategia de la peculiaridad vs. la de la igualdad. La ambigüedad y las contradicciones se convirtieron en su marca distintiva, tanto en su práctica escolar como en sus pocos escritos teóricos, como por ejemplo Om Kvindens Uddannelse her i Landet, 1-2, 1882-83. Era una mujer pragmática, que junto con sus escuelas quería crear un contexto de mayor libertad de elección. Justamente de estas escuelas nacieron las primera feministas del país, junto con múltiples pioneras danesas, introducidas en contextos políticos, de educación y de negocios. La relación de Zahle con los movimientos femeninos fue considerada vacilante ya que nunca tomó ninguna verdadera iniciativa de política femenina, pues no quiso asumir ninguna posición pública en cuanto a cuestiones controvertidas. Sin embargo, su trabajo fue uno de los requisitos fundamentales para la liberación de las mujeres en el siglo XIX. Ella misma era miembra habitual del Kvindelig Læseforening y del Dansk Kvindesamfund. Por muy motivada que estuviera, no actuaba en un “vacuum” social, sino en línea con la necesidad de educar a las mujeres. El Estado danés tomó iniciativas educativas para las chicas mayores de 14 años por primera vez solamente después del 1900, causando que Zahle tuviera que luchar por sus iniciativas escolares durante mucho tiempo en aguas turbias.

Las innovaciones que ella llevó adelante eran múltiples y se reunían todas ellas bajo el nombre de N. Zahle's School, que era la expresión de la primera escuela unitaria creada en el país. Allí las/los estudiantes podían empezar por la escuela primaria, tomarse un año sabático y luego, si habían aprobado, podían elegir entre estudiar a en la escuela o con clases particulares, o presentarse al examen preparatorio ordinario; en alternativa podían asistir a las clases de seguimiento gratuitas. Durante la segunda mitad del siglo XIX, la escuela de Zahle se convirtió en un imperio educativo y en 1877 fue trasladada a Nørre Vold. Ella misma fue constructora del conjunto de edificios escolares, en aquel entonces considerado innovador por sus exigencias contemporáneas de diseño de interiores, estética y arquitectura monumental. En 1885, la escuela se convirtió en una institución autosuficiente capaz de soportar el paso del tiempo, aun después del fallecimiento de su creadora, que tuvo lugar en 1913.

Políticamente, Zahle era liberal-nacionalista, patriótica y monárquica. Era una mujer muy religiosa, de fe luterana, vinculada a la enseñanza de Grundtvig. Fiel a sus valores por toda la vida, podía parecer conservadora, sobre todo después de la irrupción del radicalismo cultural, del socialismo y del feminismo en el último cuarto de siglo. Aun así, prevalecieron su visión humana inclusiva y su pragmatismo pedagógico, que no se desviaban jamás de sus convicciones culturales, religiosas y políticas, y que se revertían en la enseñanza de sus escuelas. Zahle fue una figura compleja, con una personalidad carismática, muy querida pero al mismo tiempo respetada y temida. Exigía mucho de sí misma y del ambiente que la rodeaba, que a su vez la acogía con seguridad y, a veces, con audaz cordialidad. Una mujer ambiciosa, determinada y disciplinada fuera de la norma, pero también inquieta, impulsiva y caprichosa. Su ser compleja y profunda ha impulsado la creación de mitos alrededor de su persona, antes y después de su muerte. En 1891 recibió la Medalla de oro al mérito por sus actividades en el campo de la educación.

 

Traduzione danese
Anne-Marie Østergaard

NZ voksede op i Hvedstrup præstegård ved Roskilde og var stærkt præget af begge forældre. Moderen havde mistet sin førlighed, men ledede værdigt, intelligent og mildt hjemmet fra sin stol. Faderen var en dynamisk mand, der gav sig tid til at interessere sig for andet end sit præstekald, nemlig naturvidenskab og digtning. NZ misundte sin halvandet år ældre broder, at han var dreng. I hendes yndlingsbøger var skurke, helte eller heltinder hovedpersoner, som fx i J.F. Coopers Den sidste Mohikaner. Selv lærte hun sig læsning og skrivning ved at skrive sin faders digte og prædikener af. Hans stil prægede hende resten af livet. Forældrene døde med kun en måneds mellemrum i 1837, og NZ’ andet hjem blev hos bedsteforældrene Böttger i Kbh. Hendes tredje barndomshjem var hos professor, zoolog D.F. Eschricht og hans hustru Mariane. I København startede hendes første egentlige skolegang i Døtreskolen af 1795. Efter konfirmationen måtte hun forsørge sig selv som privatlærerinde. I de næste seks år arbejdede hun hos forskellige familier, mens hun energisk læste, uddannede sig selv og eksperimenterede med undervisningen.

De bevægede år i slutningen af 1840’erne blev afgørende for NZ’ patriotiske og nationalliberale sindelag. Hun var stræbsom og ærekær og drømte om at skabe bedre uddannelsesmuligheder for piger. Der fandtes endnu ingen kompetencegivende uddannelser for kvinder, bortset fra en institutbestyrerprøve, som kunne give adgang til at lede en privatskole i Kbh. NZ havde den opfattelse, at kvinder var nyttige samfundsressourcer og derfor burde gå i skole, hvad enten de blev husmødre eller fik et erhverv. I samtiden var den modsatte opfattelse udbredt, nemlig at kvinder var det huslige livs gartnere og skulle opdrages inden for hjemmet. NZ blev støttet i sin opfattelse, da hun i 1849 vendte tilbage til Kbh. og kom ind på Annestine Beyers og Emil Bojsens Højere Dannelsesanstalt for Damer, som var en progressiv kvindeskole. Her lærte man fx de “nye” fag dansk og historie, og pædagogikken var præget af den tyske pædagog F. Fröbels idéer. I 1851 bestod NZ institutbestyrerprøven, lejede en femværelses lejlighed på hjørnet af Holmensgade og Hummergade og åbnede et privatlærerindekursus med pension. Et år senere måtte hun lukke det på grund af mangel på elever og var på nippet til at rejse udenlands, da hun blev tilbudt at overtage barneskolen Frk. Foersoms Skole. Hun var anbefalet af provst Balthasar Münter, der sad i Kbh.s skoledirektion og havde læst hendes Plan for en Pigeskole, som hun havde skrevet til sin afsluttende prøve. Denne plan slog som noget helt nyt bro mellem de to nævnte hovedopfattelser af kvinders uddannelse. NZ slog til, og i 1852 startede N. Zahles Skole i Kronprinsensgade med 25 elever. Snart efter kom endnu 25 elever fra Susette og Carl Mariboes Dannekvindeskolen til. Ti år senere havde skolen 200 elever. Den stadigt ekspanderende skole flyttede i 1856 til Gammel Strand.

I disse år gennemførte NZ en systematisk planlægning af undervisningen, etablerede som noget nyt etårige klasser og konsoliderede tanken om skolen som et hjem. Hendes succes skyldtes ikke kun hendes idéer. Hendes organisatoriske talent var legendarisk, og hun havde næse for at finde unge, begavede lærere og lærerinder. Mange af hendes tidlige lærere blev senere store navne, f.eks. musikpersonlighederne Henrik Rung og Emil Hartmann, der grundlagde skolens stadig berømte sangtradition. NZ forstod at trække på de skolede læreres faglige viden til gode for skolen og for de unge, uskolede lærerinder, der jo ikke selv var egentligt uddannede. Omvendt udviklede hun selv og lærerinderne på det pædagogiske felt J.H. Pestalozzis tanker om moderen som den centrale opdrager under mottoet “skolen som et hjem”, og hun skabte en hidtil uset balance mellem “det levende ord” og den disciplinerede indlæring. NZ’s styrke var handlekraft snarere end teoretisk talent. På baggrund af praktiske eksperimenter skabte hun sin uddannelsesfilosofi. Set i et klasseperspektiv afgrænsede hun opdragelsen opad mod den forsvindende adel og nedad mod den voksende arbejderklasse. Set i et kønsperspektiv udvidede hun synet på de kvindelige elever. De skulle opdrages til nogle af de traditionelt mandlige dyder som stræbsomhed, foretagsomhed, viljestyrke og skaberevne uden dog at miste en “kvindelig” æstetisk sans. Set i et dannelsesperspektiv skulle indlæring af kundskaber gå hånd i hånd med en personlig karakteropdragelse. Kundskabsdannelse og videns-ophobning var ikke nok.

Dette kan kaldes NZ’s dobbeltstrategier, og de gik igen i hendes opfattelse af spørgsmålet om kvindefrigørelse. Hun nægtede at vælge mellem de klassiske emancipationsstrømninger, særarts- eller lighedsstrategien. Tvetydigheden og modsætningsfyldtheden blev hendes adelsmærke, både i hendes skolepraksis og i hendes få, teoretiske skrifter, fx Om Kvindens Uddannelse her i Landet, 1-2, 1882-83. Hun stillede sig bevidst, ikke mellem, men på, to stole, var pragmatiker og ønskede med sine skoler at skabe baggrund for friheden til at vælge. Fra hendes skoler udsprang både landets første feminister og mange af de danske pionerkvinder inden for politik, erhverv og uddannelser. NZ’s forhold til de organiserede kvindebevægelser var afventende, og hun tog ingen egentlige kvindepolitiske initiativer, da hun ikke ønskede at tage offentligt standpunkt i kontroversielle spørgsmål. Alligevel var hendes værk en af de vigtigste forudsætninger for 1800-tallets kvindefrigørelse. Selv var hun menigt medlem af Kvindelig Læseforening og Dansk Kvindesamfund. Hvor dreven hun end var, handlede hun ikke i et socialt tomrum, men i takt med kvinders behov for uddannelse. Den danske stat tog først uddannelsesinitiativer for piger over 14 år efter 1900. NZ fiskede derfor i rørte vande med sine stadigt nye skoleinitiativer.

Disse nyskabelser var mange, og NZ samlede dem alle under navnet N. Zahles Skole, der i sin opbygning var udtryk for landets første realiserede enhedsskole. Eleverne kunne starte i barneskolen, dernæst tage et års hviletid, hvorefter de konfirmerede elever kunne vælge mellem at læse til studenter-, skole- eller privatlærerinde- eller almindelig forberedelseseksamen. Eller de kunne tage de frie fortsættelsesklasser. N. Zahles Skole udviklede sig i løbet af den sidste halvdel af 1800-tallet til et uddannelsesimperium, der fra 1877 fik til huse på Nørre Vold. Her havde NZ selv været bygherre for komplekset af skolehuse, der var på forkant med tidens krav til indretning, æstetik og monumental skolearkitektur, da det blev opført. I 1885 gjorde hun N. Zahles Skole til en selvejende institution, der kunne række ud over hendes egen levetid.

Politisk var NZ nationalliberal, patriotisk og kongetro. Hun var stærkt religiøs i gammelluthersk, men grundtvigiansk præget forstand. Hun fastholdt sine standpunkter livet igennem og syntes derfor at fremtræde stærkt konservativ efter kulturradikalismens, socialismens og feminismens gennembrud i århundredets sidste fjerdedel. Men også her slog hendes menneskelige rummelighed og pædagogiske pragmatisme igennem, idet hun aldrig fraveg, at også de kulturelle, religiøse og politiske holdninger, som hun ikke selv bekendte sig til, skulle have plads i undervisningen på hendes skoler. NZ var en sammensat skikkelse, en karismatisk personlighed, der både var elsket, agtet og frygtet. Hun stillede meget store krav til sig selv og til sine omgivelser, som hun til gengæld omfattede med tryghed og til tider frimodig munterhed. Hun var ærgerrig, viljestærk og disciplineret ud over det sædvanlige, men også rastløs, impulsiv og temperamentsfuld. Denne sammensathed skabte mange myter om hendes person både før og efter hendes død. I 1891 fik hun Fortjenstmedaljen i guld.