Maria Grzegorzewska
Chiara Baldini



Daniela Godel

 

Maria Grzegorzewska (18 aprile 1888 - 7 maggio 1967) è stata un'educatrice polacca, che ha scelto, in totale controtendenza con i modelli pedagogici del suo tempo, di concentrare il suo lavoro sulle necessità formative dei bambini e delle bambine con disabilità. La più giovane di sei fratelli, crebbe in una famiglia molto sensibile ai diritti degli ultimi e ai bisogni della comunità e di questa istruzione ad impronta fortemente umanitaria portò con successo l’eredità per tutta la vita. Diplomatasi in Lituania come insegnante privata, nel 1913 approdò alla Facoltà di Pedagogia Internazionale di Bruxelles e iniziò a studiare con Joteyko. Seguendo corsi di pedagogia, psicologia e sociologia, incontrò eminenti studiosi e scienziati, come Édouard Claparède, Émile Jaques-Dalcroze e Ovide Decroly, che influenzarono decisamente il suo pensiero. A ciò si aggiunse un’esperienza, insieme traumatica ed illuminante, che ne condizionò le scelte professionali: mentre lavorava alla sua tesi, Maria prese parte ad una gita all'ospedale Bicêtre. Si trattava di una struttura psichiatrica che ospitava persone con gravi disabilità intellettive. Ciò che vide ebbe un profondo effetto su di lei, tanto da convincerla che il lavoro della sua vita avrebbe dovuto essere quello di fornire pari opportunità di accesso all’ istruzione alle persone fragili. Conseguito il dottorato alla Sorbona di Parigi, nel 1918 tornò in Polonia con una sola idea in testa: creare programmi adatti all’istruzione e ai bisogni formativi dei bambini e delle bambine con disabilità. A quel tempo, le uniche strutture di istruzione speciale nel Paese erano costituite da uffici per non vedenti a Bydgoszcz e Lviv, un ufficio per sordi a Varsavia e scuole supplementari con servizi di supporto (oggi diremmo di sostegno) a Varsavia e Lodz. Nel 1919, quindi, Maria iniziò a lavorare per il Ministero degli affari religiosi e della pubblica istruzione, istituendo strutture per la cura dei bambini e delle bambine disabili, scuole per l'istruzione speciale e programmi di formazione per insegnanti. Sebbene all'epoca in Polonia esistessero sparute strutture rivolte a non udenti, a ciechi/e e alle persone con lievi disabilità intellettive, non c’era un sistema nazionale che si occupasse dell'istruzione di coloro che convivevano con disabilità fisiche o mentali. Grzegorzewska mirava a diffondere ed implementare i metodi educativi speciali da lei teorizzati, ad introdurre la formazione obbligatoria per gli/le insegnanti e dei progetti di ricerca in corso d’opera, per valutare il sistema nel tempo. Il suo metodo educativo prevedeva un approccio olistico, che includeva la cura, l’abbattimento delle barriere che ostacolavano il funzionamento quotidiano degli alunni e delle alunne fragili e programmi per l'educazione delle persone disabili, che non dimenticassero gli aspetti di integrazione sociale e di sviluppo socio-professionale.

Come Maria Montessori, anche Maria Grzegorzewska si avvicinò all’istruzione dei bambini e delle bambine cronicamente malati/e, disabili o socialmente disadattati/e da una posizione scientifica e interdisciplinare, piuttosto che dalla mera analisi dei difetti percepiti. Nel 1924 fondò la rivista Special School, che diresse per tutta la vita, per stimolare il lavoro scientifico e per sviluppare metodi educativi innovativi. Nel 1930 fondò e diresse l'Istituto statale per insegnanti, nel quale si prodigava per migliorare le abilità delle/dei docenti attraverso una ulteriore formazione sulle tecniche proprie dell’insegnamento speciale. Partecipò a molte conferenze internazionali, tra cui il IV Congresso della International New Education League tenutosi nel 1927 a Locarno, in Svizzera; il II Congresso degli insegnanti delle scuole speciali ospitato nel 1934; e il I Congresso nazionale dei bambini del 1938. Durante la Seconda guerra mondiale, Maria si oppose con ogni mezzo all’ideologia nazista, prestando servizio come infermiera, entrando nel movimento di resistenza polacco, aderendo al Consiglio di aiuto agli Ebrei Żegota. Quando la Polonia fu liberata nel 1945, Grzegorzewska riattivò l'Istituto di educazione speciale, da lei stessa fondato nel 1922, e nei successivi cinque anni introdusse nei programmi di studio corsi universitari ed extramurali. Nel 1947 pubblicò il primo volume della sua magnum opus Letters to a Young Teacher, in cui espone i suoi pensieri sul rapporto docenti- studenti e sull'impatto che chi educa ha sullo sviluppo delle allieve e degli allievi. Nel libro sottolinea che le lezioni dovrebbero essere basate su un'attività flessibile, in grado di soddisfare le capacità degli/lle studenti e stimolarne l’apprendimento e sostiene l'importanza di pause adeguate per prevenire l'eccessiva stimolazione. Creando un sistema di classificazione dettagliato, nei suoi scritti Maria sostiene che lo spettro delle disabilità sia estremamente ampio e che, proprio per questo, richieda agli/lle insegnanti di personalizzare la formazione per soddisfare le esigenze di singole/i studenti. Nel 1950, durante l'attuazione della dottrina stalinista in Polonia, anche nelle scuole speciali venne introdotto l’obbligo di seguire un curriculum statale, fortemente politicizzato e uguale per tutti/e. Maria lottò contro il programma statale, volendo proteggere l'istruzione personalizzata per alunne/i con disabilità. I suoi sforzi ebbero la meglio solo dopo il disgelo, nel 1956, quando i suoi programmi poterono tornare ad essere applicati. Tra il 1957 e il 1960, Maria Grzegorzewska fu docente ordinaria presso l'Università di Varsavia. Morì per un attacco di cuore il 7 maggio 1967 nella sua casa vicino a Varsavia. Fu sepolta nel cimitero Powązki sul Viale dei Benemeriti.

È ricordata come la fondatrice del sistema di educazione speciale in Polonia. Il suo approccio, fondato sull'educazione differenziata e personalizzata, per fornire ai bambini e alle bambine disabili una formazione efficace per un concreto inserimento nella società, ha segnato un cambiamento nell'evoluzione del pensiero educativo, che è passato dal concepirsi come strumento per il trattamento della disabilità al pensarsi come riconoscimento dei bisogni della persona. Ad oggi, in Polonia, a Maria Grzegorzewska sono stati dedicati due monumenti e le sono stati intitolati alcuni Istituti di istruzione.

 

Traduzione francese
Valentina Simi

Maria Grzegorzewska était une éducatrice polonaise qui a choisi, en totale contre tendance avec les modèles pédagogiques de son époque, de centrer son travail sur les besoins éducatifs des enfants handicapés. Cadette d'une fratrie de six, elle a grandi dans une famille très sensible aux droits des plus petits et aux besoins de la communauté et elle a porté avec succès l'héritage de cette éducation hautement humanitaire tout au long de sa vie. Diplômée en Lituanie comme enseignante privée, elle arrive en 1913 à la Faculté de pédagogie internationale de Bruxelles et commence à étudier avec Joteyko. Après des cours de pédagogie, de psychologie et de sociologie, elle rencontre d'éminents érudits et scientifiques, tels qu’Édouard Claparède, Émile Jaques-Dalcroze et Ovide Decroly, qui influencent de manière décisive sa pensée. À cela s'ajoute une expérience à la fois traumatisante et éclairante qui conditionne ses choix professionnels : pendant sa thèse, Maria participe à un voyage à l'hôpital Bicêtre. Il s'agissait d'un établissement psychiatrique qui accueillait des personnes ayant une déficience intellectuelle sévère. Ce qu'elle a vu l'a profondément marquée, à tel point qu'elle s’est convaincue que le travail de sa vie aurait dû être de fournir un accès égal à l'éducation aux personnes vulnérables. Diplômé de la Sorbonne à Paris, elle rentre en Pologne en 1918 avec une seule idée en tête : créer des programmes adaptés aux besoins d'éducation et de formation des garçons et des filles handicapés. À cette époque, les seuls établissements d'enseignement spécialisé du pays étaient constitués de bureaux pour les aveugles à Bydgoszcz et Lviv, d'un bureau pour les sourds à Varsovie et d'écoles complémentaires avec des services de support (nous dirions aujourd'hui soutien) à Varsovie et à Lodz. En 1919, Maria a donc commencé à travailler pour le Ministère des Affaires religieuses et de l'éducation publique, créant des installations pour les soins aux garçons et aux filles handicapés, des écoles d'éducation spéciale et des programmes de formation pour les enseignants. Bien qu'à l'époque, en Pologne, il y avait peu d'établissements destinés aux sourds, aux aveugles et aux personnes ayant une déficience intellectuelle légère, il n'y avait pas de système national qui s'occupait de l'éducation des personnes vivant avec un handicap physique ou mental. Grzegorzewska visait à diffuser et à mettre en œuvre les méthodes éducatives spéciales qu'elle avait théorisées, à introduire une formation obligatoire pour les enseignants et ainsi que des projets de recherche visant à évaluer le système dans le temps. Sa méthode pédagogique comprenait une approche holistique, qui impliquait des soins, la suppression des barrières qui entravaient la vie quotidienne des élèves fragiles et des programmes pour l'éducation des personnes handicapées, sans oublier les aspects d'intégration sociale et de développement socioprofessionnel.

Comme Maria Montessori, Maria Grzegorzewska a également abordé l'éducation des garçons et des filles malades chroniques, handicapés ou socialement inadaptés, à partir d'une position scientifique et interdisciplinaire, plutôt qu'à partir de la simple analyse des défauts perçus. En 1924, elle a fondé la revue Special School, qu'elle dirigera toute sa vie, pour stimuler le travail scientifique et développer des méthodes pédagogiques innovantes. En 1930, elle a fondé et dirigé l'institut d'État pour les enseignants, dans lequel elle fait de son mieux pour améliorer les compétences des enseignant.e.s grâce à une formation continue sur les techniques de l'enseignement spécial. Elle a participé à de nombreuses conférences internationales, dont le IV Congrès de la Ligue internationale de l'éducation nouvelle qui s'est tenu en 1927 à Locarno, en Suisse ; le II Congrès des enseignants des écoles spéciales organisé en 1934 ; et le I Congrès national des enfants de 1938. Pendant la Seconde Guerre mondiale, Maria s'est opposée à l'idéologie nazie par tous les moyens: servant d'infirmière, rejoignant le mouvement de résistance polonais, rejoignant le Conseil d'aide aux juifs Zegota. Lorsque la Pologne a été libérée en 1945, Grzegorzewska a réactivé l'Institut d'éducation spéciale, qu'elle avait fondé en 1922, et a introduit dans le programme d’études des cinq années suivantes des cours universitaires et extra-muros. En 1947, elle a publié le premier volume de son magnum opus Lettres à un jeune professeur, dans lequel elle expose ses réflexions sur la relation enseignant-élève et l'impact que les éducateurs ont sur le développement des élèves. Dans le livre, elle souligne que les cours doivent être basés sur une activité flexible, capable de satisfaire les capacités des élèves et de stimuler leur apprentissage et soutient l'importance de pauses adéquates pour éviter une stimulation excessive. En créant un système de classification détaillé, Maria soutient dans ses écrits que le spectre des handicaps est extrêmement large et que, pour cette raison même, elle demande aux enseignant.e.s d'adapter la formation aux besoins de chaque élève. En 1950, lors de la mise en place de la doctrine stalinienne en Pologne, l'obligation de suivre un cursus d'État, fortement politisé et égal pour tous, est également introduite dans les écoles spécialisées. Maria s'est battue contre le programme de l'État, voulant protéger l'éducation personnalisée des élèves handicapé.e.s. Ses efforts n'ont eu raison qu'après le dégel, en 1956, lorsque ses programmes ont pu être à nouveau appliqués. Entre 1957 et 1960, Maria Grzegorzewska a été professeure titulaire à l'Université de Varsovie. Elle est morte d'une crise cardiaque le 7 mai 1967 à son domicile près de Varsovie. Elle a été enterrée au cimetière Powązki sur le boulevard des Méritoires.

On se souvient d'elle comme de la fondatrice du système d'éducation spéciale en Pologne. Son approche, basée sur une éducation différenciée et personnalisée, visant à offrir aux enfants handicapé.e.s une formation efficace pour une insertion concrète dans la société, a marqué un changement dans l'évolution de la pensée éducative, qui est passée d'être conçue comme un outil de traitement du handicap à se concevoir comme une reconnaissance des besoins de la personne. À ce jour, en Pologne, deux monuments ont été dédiés à Maria Grzegorzewska et certains instituts d'enseignement portent son nom.

Traduzione inglese
Syd Stapleton

Maria Grzegorzewska (April 18, 1888 - May 7, 1967) was a Polish educator who chose, in total contradiction to the pedagogical models of her time, to focus her work on the educational needs of children with disabilities. The youngest of six siblings, she grew up in a family very sensitive to the rights of the most disadvantaged and the needs of the community, and she successfully carried this highly humanitarian education as a legacy throughout her life. She graduated in Lithuania as a teacher, and in 1913 she joined the Faculty of International Pedagogy in Brussels and began studying with Joteyko. Following courses in pedagogy, psychology and sociology, she met eminent scholars and scientists, such as Édouard Claparède, Émile Jaques-Dalcroze and Ovide Decroly, who decisively influenced her thinking. To this was added an experience, both traumatic and enlightening, which conditioned her professional choices. While she was working on her thesis, Maria took part in a trip to the Bicêtre hospital. It was a psychiatric facility that housed people with severe intellectual disabilities. What she saw there had a profound effect on her, so much so that she became convinced that her life's work should be to provide equal access to education for vulnerable people. She received her doctorate from the Sorbonne in Paris, and in 1918 returned to Poland with only one idea in mind - to create programs suitable for the education and training needs of children with disabilities. At that time, the only special education facilities in the country consisted of offices for the blind in Bydgoszcz and Lviv, an office for the deaf in Warsaw and supplementary schools with support services in Warsaw and Lodz. In 1919, therefore, Maria began working for the Ministry of Religious Affairs and Public Education, establishing facilities for the care of disabled boys and girls, schools for special education and training programs for teachers. Although at the time in Poland there were a few facilities for the deaf, the blind, and people with mild intellectual disabilities, there was no national system that dealt with the education of those living with physical or mental disabilities. Grzegorzewska aimed to disseminate and implement the special educational methods she had formulated, to introduce compulsory training for teachers, and to sustain ongoing research projects to evaluate the system over time. Her educational method envisaged a holistic approach, which included care, the removal of barriers that hindered the daily functioning of fragile pupils, and programs for the education of disabled people, not forgetting the aspects of social integration and socio-professional development.

Maria Montessori, Maria Grzegorzewska also approached the education of chronically ill, disabled or socially maladjusted boys and girls from a scientific and interdisciplinary point of view, rather than from the mere analysis of perceived defects. In 1924 she founded the magazine Special School, which she directed throughout her life, to stimulate scientific work and to develop innovative educational methods. In 1930 she founded and directed the state institute for teachers, in which she worked hard to improve the skills of teachers through further training in the techniques of special teaching. She participated in many international conferences, including the IV Congress of the International New Education League held in 1927 in Locarno, Switzerland; the Second Congress of Teachers of Special Schools hosted in 1934; and the first National Children's Congress of 1938. During the Second World War, she opposed Nazi ideology by all means, serving as a nurse, joining the Polish resistance movement, and joining the Council for Aid to Jews (“Zegota”). When Poland was liberated in 1945, Grzegorzewska reactivated the Institute of Special Education, which she founded in 1922, and introduced university and extramural courses into the curriculum for the next five years. In 1947 she published the first volume of her magnum opus Letters to a Young Teacher, in which she expounds her thoughts on the teacher-student relationship and the impact educators have on the development of pupils. In the book, she emphasizes that lessons should be based on a flexible activity, able to satisfy the abilities of the students and stimulate their learning, and she speaks to the importance of adequate breaks to prevent excessive stimulation. Creating a detailed classification system, Maria argues in her writings that the spectrum of disabilities is extremely broad and that, for this very reason, she requires teachers to tailor training to meet the needs of individual students. In 1950, during the implementation of the Stalinist doctrine in Poland, the obligation to follow a state curriculum, strongly politicized and equal for everyone, was also introduced in special schools. Maria fought against the state program, wanting to protect personalized education for pupils with disabilities. Her efforts only got results after the thaw in 1956, when her plans could be applied again. Between 1957 and 1960, Maria Grzegorzewska was a full professor at the University of Warsaw. She died of a heart attack on May 7, 1967 in her home near Warsaw. She was buried in the Powązki cemetery on the Boulevard of Meritorious.

She is remembered as the founder of the special education system in Poland. Her approach, based on differentiated and personalized education, was to provide disabled children and girls with effective training for a practical insertion into society. This approach marked a change in the evolution of educational thinking, which has passed from being conceived of as a tool for treatment of disability, to thinking of it as recognition of the person's needs. To date, in Poland, two monuments have been dedicated to Maria Grzegorzewska, and some educational institutions have been named after her.

 

Traduzione spagnola
Giulia Calì

Maria Grzegorzewska (18 de abril de 1888 - 7 de mayo de 1967) fue una educadora polaca que, en contratendencia con los modelos pedagógicos de su tiempo, eligió concentrar su trabajo en las necesidades formativas de los niños y de las niñas con discapacidad. La más joven de seis hermanos, creció en una familia muy sensible a los derechos de los últimos y a las necesidades de la comunidad, y conservó la herencia de esta educación de carácter fuertemente humanitario toda la vida. Graduada en Lituania como profesora particular, en 1913 llegó a la Facultad de Pedagogía Internacional de Bruselas y empezó a estudiar con Joteyko. Asistiendo a los cursos de pedagogía, psicología y sociología, conoció a eminentes estudiosos y científicos, como Édouard Claparède, Émile Jaques-Dalcroze y Ovide Decroly, quienes influenciaron de manera importante su pensamiento. A esto se sumó una experiencia, traumática e iluminadora a la vez, que condicionó sus elecciones profesionales: mientras trabajaba en su tesis, Maria participó en una visita al hospital Bicêtre. Se trataba de una estructura psiquiátrica que hospedaba personas con graves discapacidades intelectivas. Lo que vio tuvo un efecto profundo en ella, tanto como para convencerla de que el trabajo de su vida iba a tener que consistir en ofrecer iguales oportunidades de acceso a la educación a las personas frágiles. Obtenido su doctorado en la Sorbona (París), en 1918 regresó a Polonia con una sola idea en mente: crear programas adecuados para la educación y a las necesidades formativas de los niños y de las niñas con discapacidades. En aquel entonces, las únicas estructuras de educación especial en su país eran unos centros para invidentes en Bydgoszcz y Lviv, un centro para sordos en Varsovia y escuelas especiales con servicios de ayuda (hoy diríamos de apoyo) en Varsovia y Lodz. Entonces, en 1919, Maria empezó a trabajar para el Ministerio de los asuntos religiosos y de la educación pública, instituyendo estructuras para el cuidado de los niños y de las niñas con discapacidades, escuelas para la educación especial y programas de formación para profesorado. Aunque en aquel entonces en Polonia existían exiguas estructuras destinadas a personas sordas, ciegas y a personas con leves discapacidades intelectivas, no existía un sistema nacional que se ocupara de la educación de quienes convivían con discapacidades físicas o mentales. Grzegorzewska aspiraba a difundir e implementar los métodos educativos especiales teorizados por ella misma, a introducir la formación obligatoria para el profesorado, y unos proyectos de investigación sobre la marcha, para evaluar el sistema a largo plazo. Su método educativo preveía un enfoque holístico, que incluía el cuidado, la eliminación de las barreras que obstaculizaban el funcionamiento cotidiano de los alumnos y de las alumnas frágiles y programas para la educación de las personas discapacitadas, que no se olvidaran de los aspectos de integración social y de desarrollo socio profesional.

Como Maria Montessori, Maria Grzegorzewska también se acercó a la educación de los niños y de las niñas crónicamente enfermos/as, discapacitados/as o socialmente inadaptados/as desde una postura científica e interdisciplinar, más allá desde el mero análisis de los defectos percibidos. En 1924 fundó la revista Special School, que dirigió durante toda su vida, para estimular el trabajo científico y desarrollar métodos educativos innovativos. En 1930 fundó y dirigió el Instituto estatal para docentes, en el que se prodigaba para mejorar las habilidades del profesorado a través de una ulterior formación sobre técnicas propias de la enseñanza especial. Participó a muchas conferencias internacionales como el IV Congreso de la International New Education League que tuvo lugar en 1927 en Locarno, Suiza; el II Congreso del porofesorado de las escuelas especiales organizado en 1934. Durante la Segunda Guerra Mundial, Maria se opuso por todos los medios a la ideología nazi, prestando servicio como enfermera, entrando en el movimiento de resistencia polaco y adhiriendo al Consejo de ayuda a los Judíos Żegota. Cuando Polonia fue liberada en 1945, Grzegorzewska reactivó el Instituto de educación especial, fundado por ella misma en 1922, y en los cinco años siguientes introdujo en los programas de estudio cursos universitarios y extramuros. En 1947 publicó el primer volumen de su obra maestra Letters to a Young Teacher, en la que expone sus pensamientos sobre la relación docentes-estudiantes y sobre el impacto de quien educa en el desarrollo del alumnado. En el libro subraya que las clases deberían estar basadas en una actividad flexible, capaz de satisfacer las capacidades de los y las estudiantes y estimular su aprendizaje, y sostiene la importancia de pausas adecuadas para prevenir la excesiva estimulación. Creando un sistema de clasificación detallado, en sus escritos Maria sostiene que el espectro de las discapacidades es extremadamente amplio y que, justo por eso, requiere que el profesorado personalice la formación para satisfacer las exigencias de cada estudiante. En 1950, durante la aplicación de la doctrina estalinista en Polonia, en las escuelas especiales también se introdujo la obligación de seguir un currículo estatal, fuertemente politizado e igual para todos/as. Maria luchó contra el programa estatal, porque quería proteger la educación personalizada para alumnos/as con discapacidades. Sus esfuerzos prevalecieron solo después del deshielo, en 1956, cuando sus programas pudieron volver a ser aplicados. Entre 1957 y 1960, Maria fue catedrática en la Universidad de Varsovia. Murió por un ataque al corazón el 7 de mayo de 1967 en su casa cerca de Varsovia. Fue enterrada en el cementerio Powaski en la Avenida de los Beneméritos.

Se le recuerda como la fundadora del sistema de educación especial en Polonia. Su planteamiento, fundado en la educación diferenciada y personalizada, para proveer a los niños y a las niñas discapacitados/as de una formación eficaz para una introducción concreta en la sociedad, marcó un cambio en la evolución del pensamiento educativo, que pasó de ser concebido como instrumento para el tratamiento de la discapacidad a ser pensado como reconocimiento de las necesidades de la persona. Hoy, en Polonia, se le han dedicado a Maria Grzegorzewska dos monumentos y algunos Institutos de educación llevan su nombre.