Carolina Beatriz Ângelo
Gemma Mastrocicco



Giulia Tassi

 

Molto si conosce dei movimenti femministi anglosassoni e dell’importanza che hanno avuto per la lotta a favore dei diritti delle donne, ma poco invece di altri Paesi dove il fenomeno non è stato meno attivo. Tra questi vi è il Portogallo, dove spicca ancora oggi il nome di Carolina Beatriz Ângelo, a cui addirittura sono state dedicate in parte le celebrazioni dell’anniversario della Repubblica portoghese, nata con la pacifica "rivoluzione dei garofani" del 1974.

Nacque a Guarda, São Vicente, il 16 aprile 1878, dove visse l’infanzia in un ambiente familiare liberale: suo padre e suo nonno materno sostennero il Partito progressista e furono legati all’attività giornalistica, ciò le permise di entrare al Liceu da Guarda nel 1891, dove terminò gli studi primari e secondari. Si trasferì poi a Lisbona per studiare medicina, specializzandosi in ginecologia presso la facoltà medico-chirurgica, iniziando la sua carriera professionale nel 1902: è stata la prima donna portoghese ad operare nell’Hospital de São José. Il 3 dicembre 1902, all’età di 24 anni, sposò suo cugino Januário Gonçalves Barreto Duarte, nella chiesa parrocchiale di Santa Justa e Santa Rufina, a Lisbona. Dal matrimonio nacque una sola figlia: Maria Emília. La brillante posizione lavorativa di Ângelo si concilia con una intensa partecipazione politica e sociale: è stata infatti una delle principali attiviste del suo tempo nel difendere i diritti delle donne e nel combattere per cause come l’emancipazione e il suffragio femminile. Il suo attivismo iniziò nel 1906 nel Comitato portoghese dell'associazione francese La Paix et le Désarmement par les Femmes che mirava a risolvere i conflitti attraverso la pacificazione, il disarmo e il dialogo. Nel 1907 entrò nel Gruppo portoghese di studi femministi fondato da Ana de Castro Osório, sua cara amica e nota femminista repubblicana, e nello stesso anno si unì alla Massoneria, una mossa comune all'inizio del XX secolo per le donne ben istruite che desideravano avere un ruolo attivo nella società, poiché l'organizzazione era aperta a loro e ne sosteneva le idee. Aveva lo status di "venerabile" presso la Loggia dell'Umanità, riservata alle sole donne.

Nel 1909 fece parte del gruppo che fondò la Lega delle donne repubblicane portoghesi (Lrmp) allo scopo di difendere e propugnare gli ideali repubblicani, il suffragio femminile, il diritto al divorzio, l'educazione di bambini e bambine, nonché la parità di diritti e doveri per uomini e donne. Nel 1910 rimase precocemente vedova perché il marito morì di tubercolosi. Nel 1911 fondò, insieme ad Ana de Castro Osório, l'Associazione portoghese di propaganda femminista allo scopo di promuovere il suffragio femminile. In questo ambito fu pianificata la creazione di una scuola infermieristica, ulteriore indice del suo coinvolgimento nell'emancipazione delle donne attraverso l'istruzione e l'attività lavorativa. Beatriz ngelo è stata la prima donna a votare in Portogallo. In un momento in cui il diritto di voto era concesso ai cittadini portoghesi di età superiore ai 21 anni, che sapessero leggere e scrivere e capifamiglia, approfittò dell'ambiguità della legge per utilizzare il suo diritto al voto: per il fatto di lavorare, di essere vedova e di avere una figlia, doveva essere considerata una “capofamiglia”anche lei; scrisse quindi alla commissione elettorale chiedendo che il suo nome fosse aggiunto al registro elettorale, richiesta che però venne respinta. Fece allora appello in tribunale. Nel 1911 un giudice, il padre dell'amica Ana de Castro Osório, si pronunciò a suo favore: «Escludere le donne... solo perché sono donne... è semplicemente assurdo e ingiusto e in opposizione alle idee stesse di democrazia e giustizia proclamate dal Partito Repubblicano». Aggiunse poi che la legge non distingueva tra uomini e donne e quindi nemmeno lui poteva. Ordinò che fosse aggiunta immediatamente nelle liste elettorali e ciò le permise di votare il 28 maggio 1911 per eleggere i deputati dell’Assemblea costituente. Questo suo atto fu ampiamente reso noto in Portogallo e apprezzato in diversi Paesi del mondo dalle associazioni femministe, ma causò anche una reazione tale da portare all’aggiunta di una nota specifica alla legge: solamente i “capifamiglia maschi” potevano esercitare il loro diritto di voto. Le donne portoghesi avrebbero dovuto aspettare fino al 1931 per ottenere questo diritto e ancora con restrizioni: solo coloro che avevano un'istruzione secondaria o superiore potevano votare, mentre per gli uomini era sufficiente saper leggere e scrivere.

Questa grande figura di suffragista, medica, ginecologa, fervente repubblicana morì giovanissima a Lisbona di sincope cardiovascolare: era il 3 ottobre 1911 e aveva solo 33 anni. Dicono i rapporti sanitari che si sentì male durante il percorso in tram, mentre tornava alla sua residenza in Rua António Pedro, nella parrocchia di São Jorge de Arroios, dopo essere stata presente a un incontro politico con altre attiviste dell'Associazione di propaganda femminista. Fu sepolta in una tomba privata nel Cemiteiro dos Prazeres. Pur non avendo assistito all'attuazione del suffragio universale nel suo Paese, per aver sfidato le norme conservatrici della società portoghese e compiuto l’impresa di diventare la prima donna a votare in Portogallo, Carolina Beatriz Ângelo è una delle suffragette più amate e riconosciute del XX secolo, ancora oggi onorata dai movimenti femministi sia portoghesi che internazionali. Molte vie la ricordano, a Almada, Barreiro, Guarda, Moita, Oeiras, Odivelas, Sesimbra, Setúbal, Sintra, Tavira. Con l'atto firmato il 20 aprile 1988, le è stata intitolata anche una strada del quartiere di Caselas, 77 anni dopo la sua morte, su richiesta del Consiglio parrocchiale di São Francisco Xavier. Il suo nome è stato attribuito ad un ospedale a Loures e nel 2019 una mostra è stata organizzata dall'Università di Porto per celebrarla, insieme all'altra medica ginecologa Adelaide Cabete e alla prima laureata in quella sede, Leopoldina Ferreira Paulo. Il 5 ottobre 2009 i Servizi postali del Portogallo (Ctt) hanno emesso una serie di francobolli destinati a rendere omaggio a un gruppo di «donne le cui azioni e testimonianze le hanno trasformate in figure indelebilmente associate alla storia della Repubblica». Tale collezione, giustamente intitolata Donne della Repubblica, evoca una bella serie di attiviste per i diritti femminili, e in essa si trova fra le altre Carolina Beatriz Ângelo, insieme a Maria Veleda, Ana de Castro Osório, Carolina Michaëlis de Vasconcelos, Angelina Vidal, Adelaide Cabete, Virgínia Quaresma ed Emília de Sousa Costa, altrettante figure esemplari. Ben quattro spettacoli teatrali la hanno vista protagonista fra 2012 e 2020, persino Google le ha dedicato un doodle il 28 maggio 2021. La sua fama sembra essere davvero destinata a durare nel tempo perché Carolina Beatriz Ângelo rimanga un modello per le nuove generazioni.

 

Traduzione francese
Guenoah Mroue

On connaît beaucoup de choses sur les mouvements féministes anglo-saxons et l’importance qu’ils ont eu pour la lutte en faveur des droits des femmes, mais peu de choses par rapport à d’autres pays où le phénomène n’a pas été moins actif. Parmi ceux-ci se trouve le Portugal, où se détache encore aujourd’hui le nom de Carolina Beatriz ngelo, à laquelle ont même été consacrées en partie les célébrations de l’anniversaire de la République portugaise, née avec la pacifique "révolution des œillets" de 1974.

Née à Guarda, São Vicente, le 16 avril 1878, où elle a vécu son enfance dans un milieu familial libéral : son père et son grand-père maternel ont soutenu le Parti progressiste et ont été liés à l’activité journalistique, ce qui lui a permis d’entrer au Liceu da Guarda en 1891, où elle a terminé ses études primaires et secondaires. Elle déménage ensuite à Lisbonne pour étudier la médecine, en se spécialisant en gynécologie à la faculté médico-chirurgicale, et en commençant sa carrière professionnelle en 1902 : elle est la première femme portugaise à opérer à l’hôpital de São José. Le 3 décembre 1902, à l’âge de 24 ans, elle épouse son cousin Januário Gonçalves Barreto Duarte, dans l’église paroissiale de Santa Justa et Santa Rufina, à Lisbonne. De ce mariage naît une seule fille : Maria Emília. La brillante position de travail d’ Ângelo se concilie avec une intense participation politique et sociale: elle a en effet été l’une des principales activistes de son temps pour défendre les droits des femmes et lutter pour des causes telles que l’émancipation et le suffrage féminin. Son activisme commence en 1906 au Comité portugais de l’association française La Paix et le Désarmement par les Femmes qui vise à résoudre les conflits par la pacification, le désarmement et le dialogue. En 1907, elle rejoint le Groupe portugais d’études féministes fondé par Ana de Castro Osório, sa chère amie et célèbre féministe républicaine, et la même année, elle rejoint la franc-maçonnerie, une démarche commune au début du XXe siècle pour les femmes bien éduquées qui souhaitaient avoir un rôle actif dans la société, car l’organisation leur était ouverte et en soutenait les idées. Elle avait le statut de "vénérable" à la Loge de l’Humanité, réservée aux femmes. En 1909, elle fait partie du groupe qui fonde la Ligue des femmes républicaines portugaises (LRMP) afin de défendre et de plaider en faveur des idéaux républicains, du suffrage féminin, du droit au divorce, de l’éducation des enfants, ainsi que l’égalité des droits et des devoirs des hommes et des femmes.

En 1910, elle est veuve prématurément parce que son mari est mort de la tuberculose. En 1911, elle fonde, avec Ana de Castro Osório, l’Association portugaise de propagande féministe dans le but de promouvoir le suffrage féminin. Dans ce cadre, il a été prévu de créer une école de soins infirmiers, signe supplémentaire de son implication dans l’émancipation des femmes à travers l’éducation et l’activité professionnelle. Beatriz Ângelo a été la première femme à voter au Portugal. À une époque où le droit de vote était accordé aux citoyens portugais de plus de 21 ans, qui savaient lire et écrire et chefs de famille, elle profita de l’ambiguïté de la loi pour utiliser son droit de vote : pour le fait de travailler, d’être veuve et d’avoir une fille, elle devait être considérée comme une "chef de famille"; elle écrivit donc à la commission électorale demandant que son nom soit ajouté au registre électoral, demande qui cependant fut rejetée. Elle fit alors appel au tribunal. En 1911, un juge, le père de son amie Ana de Castro Osório, se prononce en sa faveur : « Exclure les femmes... simplement parce qu’elles sont des femmes... est tout simplement absurde et injuste et en opposition aux idées mêmes de démocratie et de justice proclamées par le Parti républicain ». Il a ajouté que la loi ne faisait pas la différence entre les hommes et les femmes et qu’il ne pouvait donc pas le faire non plus. Il ordonna qu’elle soit immédiatement ajoutée sur les listes électorales, ce qui lui permit de voter le 28 mai 1911 pour élire les députés de l’Assemblée constituante. Son acte fut largement rendu connu au Portugal et apprécié dans différents pays du monde par les associations féministes, mais provoqua aussi une réaction telle qu’il conduisit à l’ajout d’une note spécifique à la loi : seulement les "chefs de famille masculins" pouvaient exercer leur droit de vote. Les femmes portugaises auraient dû attendre jusqu’en 1931 pour obtenir ce droit et encore avec des restrictions : seules celles qui avaient suivi un enseignement secondaire ou supérieur pouvaient voter, alors que pour les hommes, il suffisait de savoir lire et écrire.

Cette grande figure de suffragiste, médecin, gynécologue, fervent républicain mourut très jeune à Lisbonne de syncope cardiovasculaire: c’était le 3 octobre 1911 et elle n’avait que 33 ans. Les rapports médicaux disent qu’elle se sentait mal pendant le trajet en tram, alors qu’elle retournait à sa résidence dans la Rua António Pedro, dans la paroisse de São Jorge de Arroios, après avoir été présente à une rencontre politique avec d’autres activistes de l’Association de propagande féministe. Elle fut enterrée dans une tombe privée dans le Cemiteiro dos Prazeres. Même si elle n’avait pas assisté à la mise en place du suffrage universel dans son pays, pour avoir défié les normes conservatrices de la société portugaise et accompli l’exploit de devenir la première femme à voter au Portugal, Carolina Beatriz Ângelo est l’une des suffragettes les plus aimées et reconnues du XXe siècle, toujours honorée par les mouvements féministes portugais et internationaux. De nombreuses rues la rappellent, à Almada, Barreiro, Guarda, Moita, Oeiras, Odivelas, Sesimbra, Setúbal, Sintra, Tavira. Avec l’acte signé le 20 avril 1988, une rue du quartier de Caselas, 77 ans après sa mort, lui a également été dédiée à la demande du Conseil paroissial de São Francisco Xavier. Son nom a été attribué à un hôpital à Loures et en 2019, une exposition a été organisée par l’Université de Porto pour la célébrer, avec le médecin gynécologue Adelaide Cabete et la première diplômée de cette université, Leopoldina Ferreira Paulo. Le 5 octobre 2009, les services postaux du Portugal (CTT) ont émis une série de timbres destinés à rendre hommage à un groupe de «femmes dont les actions et les témoignages les ont transformées en figures indélébiles associées à l’histoire de la République». Cette collection, à juste titre intitulée Femmes de la République, évoque une belle série de militantes pour les droits féminins, et on y trouve entre autres Carolina Beatriz Ângelo, avec Maria Veleda, Ana de Castro Osório, Carolina Michaëlis de Vasconcelos, Angelina Vidal, Adelaide Cabete, Virgínia Quaresma et Emília de Sousa Costa, et tant d’autre personnalités exemplaires. Elle a été représente durant quatre représentations théâtrales entre 2012 et 2020, même Google lui a dédié un doodle le 28 mai 2021. Sa renommée semble vraiment destinée à durer dans le temps parce que Carolina Beatriz Ângelo reste un modèle pour les nouvelles générations.

 

Traduzione inglese
Syd Stapleton

Much is known about Anglo-Saxon feminist movements and the importance they have had in the fight for women's rights, but little is known about other countries where the phenomenon has been no less active. Among these is Portugal, where the name of Carolina Beatriz Ângelo still stands out today, to whom were even dedicated, in part, the celebrations of the anniversary of the Portuguese Republic, born from the peaceful "Carnation Revolution" of 1974.

She was born in Guarda, São Vicente, on April 16, 1878, where she lived her childhood in a liberal family environment. Her father and maternal grandfather supported the Progressive Party and were linked to journalistic activity, which allowed her to enter the Liceu da Guarda in 1891, where she finished her primary and secondary studies. She then moved to Lisbon to study medicine, specializing in gynecology at the medical-surgical faculty, starting her professional career in 1902. She was the first Portuguese woman to operate in the Hospital de São José. On 3 December 1902, at the age of 24, she married her cousin Januário Gonçalves Barreto Duarte, in the parish church of Santa Justa and Santa Rufina, in Lisbon. From the marriage only one daughter was born: Maria Emília. Ângelo's brilliant professional history was combined with intense political and social participation. She was one of the main activists of her time in defending women's rights and fighting for causes such as emancipation and women's suffrage. Her activism began in 1906 with the Portuguese committee of the French association La Paix et le Désarmement par les Femmes, which aimed to resolve conflicts through pacification, disarmament and dialogue. In 1907 she joined the Portuguese Group for Feminist Studies founded by Ana de Castro Osório, her close friend and a well-known republican feminist, and in the same year she joined the Freemasonry, a common move in the early 20th century for well-educated women who wished to play an active role in society, as the organization was open to them and supported their ideas. She had "venerable" status at the Lodge of Humanity, which was reserved for women only.

In 1909 she was part of the group that founded the League of Portuguese Republican Women (LRMP) with the aim of defending and advocating republican ideals, women's suffrage, the right to divorce, the education of boys and girls, as well as equal rights and duties for women and men. In 1910 she was widowed early when her husband died of tuberculosis. In 1911 she founded, together with Ana de Castro Osório, the Portuguese Association of Feminist Propaganda in order to promote women's suffrage. The creation of a nursing school was planned in this context, a further indication of her involvement in the emancipation of women through education and professional development. Beatriz Ângelo was the first woman to ever vote in Portugal. At a time, the right to vote was granted to Portuguese citizens over the age of 21, who could read and write and who were heads of a household. She took advantage of the ambiguity of the law to pursue her right to vote. Because she worked, was a widow and had a daughter, she asserted that she should also be considered a "head of a household". She therefore wrote to the electoral commission asking that her name be added to the electoral register, but her request was rejected. She then appealed in court. In 1911, a judge, the father of her friend Ana de Castro Osório, ruled in her favor, saying, "To exclude women...just because they are women.... is simply absurd and unjust and in opposition to the very ideas of democracy and justice proclaimed by the Republican Party." He then added that the law did not distinguish between men and women and therefore neither could he. He ordered that she be added immediately to the electoral roll, which allowed her to vote on May 28, 1911 to elect deputies to the Constituent Assembly. This act of hers was widely publicized in Portugal and appreciated in several countries around the world by feminist associations, but it also caused such a reaction that it led to the addition of a specific note to the law, that only "male heads of households" could exercise their right to vote. Portuguese women would have to wait until 1931 to obtain this right, even then with restrictions - only those with secondary education or higher could vote, while for men it was sufficient to be able to read and write.

This great figure, suffragist, doctor, gynecologist, and fervent Republican, died very young of a heart attack in Lisbon on October 3, 1911. She was only 33 years of age. Health reports say that she fell ill during a streetcar ride, while returning to her residence in Rua António Pedro, in the parish of São Jorge de Arroios, after attending a political meeting with other activists of the Association of Feminist Propaganda. She was buried in a private vault in the Cemiteiro dos Prazeres. Although she didn’t witness the implementation of universal suffrage in her country, for defying the conservative norms of Portuguese society and accomplishing the feat of becoming the first woman to vote in Portugal, Carolina Beatriz Ângelo is one of the most beloved and recognized suffragists of the 20th century, still honored by both Portuguese and international feminist movements. Many streets are named after her, in Almada, Barreiro, Guarda, Moita, Oeiras, Odivelas, Sesimbra, Setúbal, Sintra, Tavira. Through an act signed on April 20, 1988, a street in the Caselas neighborhood was also named after her, 77 years after her death, at the request of the São Francisco Xavier Parish Council. A hospital in Loures was named after her, and in 2019 an exhibition was organized by the University of Porto to honor her, along with another gynecologist doctor Adelaide Cabete, and also the first graduate from that institution, Leopoldina Ferreira Paulo. On October 5, 2009, the Postal Service of Portugal (CTT) issued a set of stamps intended to pay tribute to a group of "women whose actions and testimonies have transformed them into figures indelibly associated with the history of the Republic." That collection, aptly titled Women of the Republic, celebrates a wide array of women's rights activists, including Carolina Beatriz Ângelo, along with Maria Veleda, Ana de Castro Osório, Carolina Michaëlis de Vasconcelos, Angelina Vidal, Adelaide Cabete, Virgínia Quaresma and Emília de Sousa Costa, as well as other exemplary figures. Between 2012 and 2020, as many as four theatrical productions included her as a protagonist, and even Google dedicated a doodle to her on May 28, 2021. Her fame seems to be truly destined to last, because Carolina Beatriz Ângelo will remain as a role model for coming generations.

 

Traduzione spagnola
Lizet Angulo

Se sabe mucho de los movimientos feministas anglosajones y de la importancia que han tenido para la lucha por los derechos de las mujeres, mientras poco se sabe de otros países donde el fenómeno no ha sido menos activo. Entre ellos se encuentra Portugal, donde aún hoy sobresale el nombre de Carolina Beatriz Ângelo, a quien incluso le han dedicado una parte de las celebraciones del aniversario de la República Portuguesa, nacida con la pacífica "Revolución de los Claveles" de 1974.

Carolina nació en Guarda, São Vicente, el 16 de abril de 1878. Vivió su infancia en un ambiente familiar liberal: su padre y su abuelo materno apoyaron al Partido Progresista y estuvieron vinculados a la actividad periodística, lo que le permitió entrar en el Liceu de Guarda en 1891, donde terminó sus estudios primarios y secundarios. Luego se trasladó a Lisboa para estudiar medicina, especializándose en ginecología en la facultad de medicina y cirugía, iniciando su carrera profesional en 1902: fue la primera mujer portuguesa que operó en el Hospital de São José. El 3 de Diciembre de 1902, a la edad de 24 años, se casó con su primo Januário Gonçalves Barreto Duarte, en la Iglesia Parroquial de Santa Justa y Santa Rufina, en Lisboa. Del matrimonio nació una sola hija: María Emília. El excelente puesto de trabajo de Ângelo se concilia con una intensa participación política y social: en efecto, fue una de las principales activistas de su tiempo en la defensa de los derechos de las mujeres y en la lucha por causas como la emancipación y el sufragio femenino. Su activismo inició en 1906 en el Comité portugués de la asociación francesa La Paix et le Désarmement par les Femmes, que trataba de resolver los conflictos a través de la pacificación, el desarme y el diálogo. En 1907 entró en el Grupo Portugués de Estudios Feministas fundado por Ana de Castro Osório, su querida amiga y conocida feminista republicana, y en el mismo año se unió a la Masonería, un movimiento común a principios del siglo XX para las mujeres cultas que deseaban tener un papel activo en la sociedad, ya que la organización las aceptaba y sostenía sus ideas. Tenía el estatus de "venerable" en la Logia de la Humanidad, reservada solo a mujeres.

En 1909 formó parte del grupo que fundó la Liga de las Mujeres Republicanas Portuguesas (LRMP) con la finalidad de defender y propugnar los ideales republicanos, el sufragio femenino, el derecho al divorcio, la educación de niños y niñas, así como la igualdad de derechos y obligaciones para hombres y mujeres. En 1910 quedó tempranamente viuda porque su esposo murió de tuberculosis. En 1911 fundó, junto con Ana de Castro Osório, la Asociación Portuguesa de Propaganda Feminista con el fin de promover el sufragio femenino. En este contexto, se planificó la creación de una escuela de enfermería, ulterior indicador de su participación en la emancipación de las mujeres a través de la educación y el trabajo. Beatriz Ângelo fue la primera mujer en votar en Portugal. En un momento en que el derecho de voto se concedía a los ciudadanos portugueses mayores de 21 años, que supieran leer y escribir y a los cabezas de familia, aprovechó la ambigüedad de la ley para utilizar su derecho de voto: por el hecho de trabajar, ser viuda y tener una hija, ella también debía ser considerada una "cabeza de familia"; escribió entonces a la comisión electoral pidiendo que su nombre fuera añadido al registro electoral, sin embargo, la petición fue rechazada. Entonces ngelo apeló ante el tribunal. En 1911 un juez, el padre de su amiga Ana de Castro Osório, se pronunció a su favor: «Excluir a las mujeres... solo porque son mujeres... es simplemente absurdo e injusto y en oposición a las ideas mismas de democracia y justicia proclamadas por el Partido Republicano». También agregó que la ley no distinguía hombres y mujeres y que, por lo tanto, él tampoco podía. Ordenó que se añadiera su nombre inmediatamente en las listas electorales, lo que le permitió votar el 28 de Mayo de 1911 para elegir a los diputados de la Asamblea Constituyente. Este acto fue ampliamente conocido en Portugal y apreciado en varios países del mundo por las asociaciones feministas, pero también causó una reacción que llevó a la adición de una nota específica a la ley: solo los "cabezas de familia varones" podían ejercer el derecho de voto. Las mujeres portuguesas tendrían que esperar hasta 1931 para obtener este derecho y aún con restricciones: solo aquellas con educación secundaria o superior podían votar, mientras que para los hombres era suficiente saber leer y escribir.

Esta gran figura, Carolina Beatriz Ângelo, sufragista, médica, ginecóloga y ferviente republicana, murió en Lisboa, el 3 de Octubre de 1911 con solo 33 años de síncope cardiovascular. Los informes médicos dicen que se sintió mal durante el recorrido en tranvía, mientras regresaba a su residencia en la Rua António Pedro, en la parroquia de San Jorge de Arroios, después de haberse presentado en un encuentro político con otras activistas de la Asociación de propaganda feminista. Fue enterrada en una tumba privada en el Cemiteiro dos Prazeres. A pesar no haber asistido a la instauración del sufragio universal en su país, por haber desafiado las normas conservadoras de la sociedad portuguesa y haber logrado convertirse en la primera mujer en votar en Portugal, Carolina Beatriz Ângelo es una de las sufragistas más queridas y reconocidas del siglo XX, aún hoy honrada por los movimientos feministas tanto portugueses como internacionales. Muchas calles la recuerdan, en Almada, Barreiro, Guarda, Moita, Oeiras, Odivelas, Sesimbra, Setúbal, Sintra, Tavira. Con el acta firmada el 20 de abril de 1988, fue también nombrada una calle del barrio de Caselas, 77 años después de su muerte, a petición del Consejo parroquial de San Francisco Xavier. Su nombre también fue atribuido a un hospital en Loures, y en 2019 se organizó una exposición por la Universidad de Oporto para celebrarla, junto con la otra médica ginecóloga Adelaide Cabete y a la primera graduada de esa sede, Leopoldina Ferreira Paulo. El 5 de octubre del 2009, los Servicios Postales de Portugal (CTT) emitieron una serie de sellos destinados a rendir homenaje a un grupo de «mujeres cuyas acciones y testimonios las transformaron en figuras indeleblemente asociadas a la historia de la República». Dicha colección, justamente titulada Mujeres de la República, evoca una hermosa serie de activistas por los derechos de las mujeres, y en ella se encuentra, entre otras, Carolina Beatriz Ângelo, junto con Maria Veleda, Ana de Castro Osório, Carolina Michaëlis de Vasconcelos, Angelina Vidal, Adelaide Cabete, Virgínia Quaresma y Emília de Sousa Costa, entre otras tantas figuras ejemplares. Cuatro espectáculos teatrales la vieron protagonista entre 2012 y 2020, incluso Google le dedicó un doodle el 28 de Mayo de 2021. Su fama parece estar destinada a durar en el tiempo para que Carolina Beatriz ngelo siga siendo un modelo para las nuevas generaciones.