Francesca Caccini La Cecchina
Milena Gammaitoni




Giulia Canetto

 

Francesca Caccini nasce nella corte Medicea e compone una delle prime forme di Dramma in Musica: la futura opera lirica. Primogenita in una famiglia di musicisti, in particolare il padre, Giulio Caccini, famoso musico della Camerata dei Bardi. Francesca fu allieva prediletta dal padre, il quale la istruì anche nella composizione, nella quale rivelò fin da giovanissima una particolare attitudine. Giulio Caccini faceva parte della famosa Camerata dei Bardi, un cenacolo di umanisti (letterati e musici) che alla fine del XVI secolo si formò intorno al conte Giovanni Bardi, con il comune desiderio di un rinnovamento della musica dallo stile polifonico a quello monodico, con l’obiettivo purista di ristabilire il connubio greco tra parola e suono. La giovane Francesca Caccini oltre a distinguersi come cantante, tanto che all’età di 25 anni formò nel Palazzo Pitti un complesso vocale femminile, di cui era la direttrice, venne istruita dal padre alle lettere; scrisse poesie in latino e nella lingua volgare, apprese le lingue straniere, in particolare cantava in francese e spagnolo. Aprì una scuola di canto, e dal 1619 già si parla delle sue discepole.

Suonava il liuto, il chitarrineto e il clavicembalo e all’età di diciotto anni iniziò a comporre. Nel 1607 entra ufficialmente al servizio della corte e divenne la musicista più pagata: passò dai 10 ai 20 scudi mensili. La Cecchina, come poi fu solito chiamarla e ricordarla, viene definita come donna di grande cultura, sensibile, di un carattere forte, esuberante, insolito forse tipico di un’altrettanto insolita genialità. Il soprannome “Cecchina” fu tanto usuale da essere tradotto in latino nell'iscrizione didascalica Cechine Pulchritudinis Immortalitati, posta su un medaglione marmoreo con il suo ritratto (presso il palazzo Rospigliosi a Pistoia). Nel medaglione si vedono i tratti di una bella donna, con un profilo greco, dallo sguardo pensoso e forme opulente. Iniziò a musicare le poesie di Michelangelo Buonarroti il Giovane, pronipote del Grande Michelangelo, il quale poeta di corte, ricevette spesso dai Medici l’incarico di scrivere libretti per musica con Francesca Caccini. Scrisse madrigali, ballate, variazioni, musica per voce, e un melodramma. Fu attivissima collaboratrice negli spettacoli di corte, come esecutrice di musica sacra e profana. La sua produzione comprende un ricco repertorio di pezzi per voce sola e basso continuo, che cercano di approfondire la sperimentazione delle possibilità della voce umana attraverso una ricca linea melodica.

Il suo Primo libro delle musiche a una e due voci pubblicato nel 1618 – che riunisce 36 musiche composte in diverse date a partire dalle sue prime composizioni: sonetti, arie, sacre e profane, madrigali, canzonette – si può considerare un documento pedagogico di quello che, nell’ambiente mediceo, una donna dotata di un grande genio musicale poté concepire e insegnare alle sue allieve. In linea con una politica di sfarzosa ostentazione e promozione culturale della corte medicea, Francesca musicò libretti d’opera e feste teatrali. Nel repertorio teatrale possiamo annoverare Il ballo delle zigane, un balletto rappresentato a palazzo Pitti nel carnevale del 1615, del quale Francesca curò anche l’allestimento, e il melodramma La liberazione di Ruggiero dall’isola di Alcina, ispirato alle vicende dell’omonimo personaggio dell’Ariosto.

Viaggiò in tournée, accompagnata spesso dal marito, per le corti italiane ed europee, rappresentando a Varsavia, in onore del principe ereditario polacco Ladislao Sigismondo, la sua prima opera composta nella forma del melodramma: La liberazione di Ruggiero dall’isola di Alcina – opera ispirata ai canti VI, VII,VIII dell’Orlando Furioso di Ariosto, che inizia con una sinfonia a quattro parti di andamento dapprima solenne e poi più spigliato – che porterà la dedica al futuro re. La messa in scena fiorentina del 1625 in occasione della visita del futuro re di Polonia Vladislao IV colpì tanto favorevolmente l’ospite che in seguito egli volle riproporre lo spettacolo dinanzi alla sua corte con una compagnia di artisti italiani. È la prima opera italiana a essere rappresentata all’estero e che rappresenta l’origine del melodramma. Francesca Caccini compose quest’opera in seguito alla morte del padre, utilizzando, contro le convinzioni paterne, la tecnica del contrappunto – l’arte di combinare più melodie contemporaneamente, nata nel Medioevo con la pratica polifonica, dalla sovrapposizione nota contro nota (punctum contra punctum) di una seconda linea melodica, detta discanto, al canto dato, detto tenor: Giulio Caccini non aveva appoggiato in alcun modo lo sviluppo del contrappunto considerando la monodia una forma pura, sul modello della musica greca, e dunque superiore a ogni altra tecnica compositiva. Francesca Caccini, invece, costruì una partitura estremamente varia, alternando parti corali con duetti, terzetti, recitativi. La Liberazione, infatti, è un mondo tutto al femminile, dominato da due potenti maghe: la severa Melissa – restauratrice dell’ordine morale – e l’appassionata Alcina, che difende un affascinante e irreale mondo armonioso. Alcina si traveste da Altante per strappare Ruggero dagli incanti di Melissa trasformata in una bellissima regina.

Eppure, nonostante la fama e il successo, già nel 1700 la Cecchina cade nell’oblio e viene talvolta ricordata solo come cantante. Lodata da Monteverdi, che riconosce in lei una maestra, ammirata da celebri letterati e poeti come Pietro della Valle, Ottavio Rinuccini, Gabriello Chiabrera. A Francesca Caccini, è stato dedicato un cratere sul pianeta Venere, ma le sue composizioni cadono vittime del pregiudizio che ne ha impedito la conoscenza e che a tutt’oggi ostacola la curiosità di eseguire e diffondere le sue opere.

Opere di Francesca Caccini

Il primo libro delle musiche a una e due voci (1618)
La liberazione di Ruggiero dall'isola d'Alcina, (1625)
"Dove io credea" in Constantini Ghirlandetta amorosa (1621)
"Ch'io sia fidele" in Robletti Le risonanti sfere (1629)
Per Rinuccini La mascherata delle ninfe di Senna (1611)
Per Buonarroti La Tancia (1611),
Il passatempo (1614)
La fiera (1619)
Per Ferdinando Saracinelli Il ballo delle Zingane (1615)
Per Jacopo Cicognini Il martiro di S Agata (1622)

Discografia

Nella Anfuso – Francesca Caccini, CD+Libro Stilnovo 8816 – Florilegio. Musiche, Libro I, Firenze 1618
IL CANTO DELLE DAME. Concerto da Chiesa & da Camera, STROZZI Barbara, CACCINI Francesca, ASSANDRA Caterina, LEONARDA Isabella
Maria Cristina Kiehr, Concerto Soave, Jean-Marc Aymes, direzione Francesca Caccini: O Viva Rosa by Shannon Mercer, Luc Beausejour, Sylvain Bergeron, Amanda Keesmaat and Francesca Caccini (2010)
La Musica: 16th & 17th Century Music and a 20th Century Surprise by Carol Plantamura, Jurgen Huebscher, Francesca Caccini, Sigismondo d'India and Alessandro Piccinini (2005)
Beniamino Gigli, Vol. 2 by Francesca Caccini, Francesco Cilea, Gaetano Donizetti, Christoph Willibald Gluck and Charles Gounod (1992)
Women's Voices: Five Centuries of Song by Neva Pilgrim, Edward Smith, Steven Heyman, Duchess of Saxe-Weimar Anna Amalie and Caterina Assandra (1997)


Traduzione francese

Guenoah Mroue

Francesca Caccini est née à la cour des Médicis et compose une des premières formes de Drame en musique : l’oeuvre lyrique à venir. Aînée d’une famille de musiciens, son père en particulier, Giulio Caccini, célèbre musicien de la Camerata dei Bardi. Francesca a été l’élève préférée de son père, qui l’instruisit également dans la composition, dans laquelle elle révéla dès son plus jeune âge une attitude particulière. Giulio Caccini faisait partie de la célèbre Camerata dei Bardi, un cénacle d’humanistes (lettrés et musiciens) qui, à la fin du XVIe siècle, s’est formé autour du comte Giovanni Bardi, avec le désir commun d’un renouveau de la musique du style polyphonique au style monodique, avec l’objectif puriste de rétablir la combinaison grecque de la parole et du son. La jeune Francesca Caccini en plus de se distinguer en tant que chanteuse, à l’âge de 25 ans elle forma au Palazzo Pitti un ensemble vocal féminin, dont elle était la directrice, elle fut instruite par son père aux lettres; elle écrivit des poèmes en latin et dans la langue vulgaire, elle a appris les langues étrangères, notamment le français et l’espagnol. Elle ouvre une école de chant, et à partir de 1619, on parle déjà de ses disciples.

Elle jouait du luth, de la guitare et du clavecin, et à l’âge de dix-huit ans, elle a commencé à composer. En 1607, elle entre officiellement au service de la cour et devient la musicienne la mieux payée : elle passe de 10 à 20 écus par mois. La Tchéquie, comme on l’appelait alors et la rappelle, est définie comme une femme de grande culture, sensible, d’un caractère fort, exubérant, insolite peut-être typique d’un génie tout aussi insolite. Le surnom "Cecchina" était tellement habituel qu’il a été traduit en latin dans l’inscription Cechine Pulchritudinis Immortalitati, placée sur un médaillon en marbre avec son portrait (au palais Rospigliosi à Pistoia). Dans le médaillon on voit les traits d’une belle femme, avec un profil grec, au regard pensif et aux formes opulentes. Elle commence à mettre en musique les poèmes de Michel-Ange Buonarroti le Jeune, l’arrière-petit-fils du Grand Michel-Ange, poète de la cour qui reçoit souvent des Médicis la charge d’écrire des livrets pour musique avec Francesca Caccini. Elle a écrit des madrigaux, des ballades, des variations, de la musique pour la voix, et un mélodrame. Elle fut une collaboratrice active dans les spectacles de la cour, comme interprète de musique sacrée et profane. Sa production comprend un riche répertoire de pièces pour voix seule et basse continue, qui cherchent à approfondir l’expérimentation des possibilités de la voix humaine à travers une riche ligne mélodique.

Son Premier livre des musiques à une et deux voix publié en 1618 - qui réunit 36 musiques composées en différentes dates à partir de ses premières compositions : sonnets, arias, sacrés et profanes, madrigaux, chansons - on peut considérer un document pédagogique de ce qui, dans le milieu médicéen, une femme dotée d’un grand génie musical put concevoir et enseigner à ses élèves. Conformément à une politique d’ostentation fastueuse et de promotion culturelle de la cour des Médicis, Francesca composa des livrets d’opéra et des fêtes théâtrales. Dans le répertoire théâtral nous pouvons citer Il ballo delle zigane, un ballet représenté au palais Pitti dans le carnaval de 1615, dont Francesca a également pris soin de l’installation, et le mélodrame La libération de Ruggiero de l’île d’Alcina, inspiré par les événements du personnage de l’Ariosto.

Elle voyage en tournée, souvent accompagnée de son mari, pour les cours italiennes et européennes, représentant à Varsovie, en l’honneur du prince héritier polonais Ladislao Sigismondo, son premier opéra composé sous la forme du mélodrame : La libération de Ruggiero de l’île d’Alcina - oeuvre inspirée des chants VI, VII,VIII d’Orlando Furioso d’Ariosto, qui commence par une symphonie en quatre parties, d’abord solennelle puis plus subtile - qui portera la dédicace au futur roi. La mise en scène florentine de 1625 à l’occasion de la visite du futur roi de Pologne Vladislao IV impressionne tant favorablement l’hôte que plus tard elle voulut reproposer le spectacle devant sa cour avec une compagnie d’artistes italiens. C’est le premier opéra italien à être représenté à l’étranger et qui représente l’origine du mélodrame. Francesca Caccini a composé cette œuvre après la mort de son père, en utilisant, contre les convictions paternelles, la technique du contrepoint - l’art de combiner plusieurs mélodies à la fois, née au Moyen ge avec la pratique polyphonique, de la superposition connue contre note (punctum contra punctum) d’une seconde ligne mélodique, dite discanto, au chant donné, dit tenor : Giulio Caccini n’avait nullement appuyé le développement du contrepoint en considérant la monodie comme une forme pure, sur le modèle de la musique grecque, et donc plus que toute autre technique de composition. Francesca Caccini, en revanche, a construit une partition extrêmement variée, alternant des parties chorales avec des duos, des triplés, des récitatifs. La Libération, en effet, est un monde entièrement féminin, dominé par deux puissantes sorcières : la sévère Melissa - restauratrice de l’ordre moral - et la passionnée Alcina, qui défend un monde fascinant et irréel harmonieux. Alcina se déguise en Altante pour arracher Ruggero aux charmes de Melissa transformée en une belle reine.

Pourtant, en dépit de sa renommée et de son succès, la Tchéquie tombe dans l’oubli dès 1700 et n’est parfois rappelée qu’en tant que chanteuse. Louée par Monteverdi, qui reconnaît en elle une maîtresse, admirée par de célèbres lettrés et poètes comme Pietro della Valle, Ottavio Rinuccini, Gabriello Chiabrera. A Francesca Caccini, un cratère a été dédié sur la planète Vénus, mais ses compositions sont victimes du préjugé qui en a empêché la connaissance et qui entrave encore aujourd’hui la curiosité d’exécuter et de diffuser ses œuvres.

Opere di Francesca Caccini

Il primo libro delle musiche a una e due voci (1618)
La liberazione di Ruggiero dall'isola d'Alcina, (1625)
"Dove io credea" in Constantini Ghirlandetta amorosa (1621)
"Ch'io sia fidele" in Robletti Le risonanti sfere (1629)
Per Rinuccini La mascherata delle ninfe di Senna (1611)
Per Buonarroti La Tancia (1611),
Il passatempo (1614)
La fiera (1619)
Per Ferdinando Saracinelli Il ballo delle Zingane (1615)
Per Jacopo Cicognini Il martiro di S Agata (1622)

Discografia

Nella Anfuso – Francesca Caccini, CD+Libro Stilnovo 8816 – Florilegio. Musiche, Libro I, Firenze 1618
IL CANTO DELLE DAME. Concerto da Chiesa & da Camera, STROZZI Barbara, CACCINI Francesca, ASSANDRA Caterina, LEONARDA Isabella
Maria Cristina Kiehr, Concerto Soave, Jean-Marc Aymes, direzione Francesca Caccini: O Viva Rosa by Shannon Mercer, Luc Beausejour, Sylvain Bergeron, Amanda Keesmaat and Francesca Caccini (2010)
La Musica: 16th & 17th Century Music and a 20th Century Surprise by Carol Plantamura, Jurgen Huebscher, Francesca Caccini, Sigismondo d'India and Alessandro Piccinini (2005)
Beniamino Gigli, Vol. 2 by Francesca Caccini, Francesco Cilea, Gaetano Donizetti, Christoph Willibald Gluck and Charles Gounod (1992)
Women's Voices: Five Centuries of Song by Neva Pilgrim, Edward Smith, Steven Heyman, Duchess of Saxe-Weimar Anna Amalie and Caterina Assandra (1997)


Traduzione inglese

Syd Stapleton

 Francesca Caccini was born in the Medici court and composed one of the earliest forms of music for the stage - the future opera. Firstborn in a family of musicians, in particular her father, Giulio Caccini, who was a famous musician in the Camerata dei Bardi. Francesca was a favorite pupil of her father, who also instructed her in composition, for which she revealed a particular aptitude from a very early age. Giulio Caccini was part of the famous Camerata dei Bardi, a coterie of humanists (men of letters and musicians) who formed around Count Giovanni Bardi at the end of the 16th century, with a common desire for a renewal of music from the polyphonic to the monodic style, with the purist goal of re-establishing the Greek union between word and sound. In addition to distinguishing herself as a singer, so much so that at the age of 25 she formed a female vocal ensemble in the Pitti Palace, of which she was the director, the young Francesca Caccini was instructed by her father in letters. She wrote poems in Latin and in the vernacular, learned foreign languages, in particular sang in French and Spanish. She opened a singing school, and by 1619 there was already talk of her disciples.

1607 she officially entered the service of the court and became the highest paid musician - she went from 10 to 20 scudi monthly. La Cecchina, as she was then usually called and remembered, is described as a woman of great culture, sensitive, strong in character, exuberant, unusual perhaps for a woman of that time, but perhaps typical for an equally unusual genius. The nickname "Cecchina" was so well known that it was translated into Latin in the didactic inscription Cechine Pulchritudinis Immortalitati (Immortal Beauty) , placed on a marble medallion with her portrait (at the Rospigliosi palace in Pistoia). The medallion shows the features of a beautiful woman, with a Greek profile, thoughtful gaze, and an opulent form. She began setting to music the poems of Michelangelo Buonarroti the Younger, great-grandson of the Great Michelangelo, who was a court poet and was often commissioned by the Medici to write librettos for music with Francesca Caccini. She wrote madrigals, ballads, variations, music for voice, and a melodrama. She was a very active collaborator in court performances as a performer of sacred and secular music. Her output included a rich repertoire of pieces for solo voice and basso continuo, which seek to deepen experimentation with the possibilities of the human voice through a rich melodic line.

Her Primo libro delle musiche a una e due voci (First Book of Music for One and Two Voices) published in 1618, which brings together 36 pieces of music composed at different dates from her earliest compositions: sonnets, arias, sacred and profane, madrigals, and canzonettas, can be considered a pedagogical demonstration of what, in the Medicean milieu, a woman endowed with great musical genius could conceive of and teach to her pupils. In line with a policy of lavish ostentation and cultural promotion of the Medici court, Francesca set to music opera librettos and theatrical events. In her theatrical repertoire we can include Il ballo delle zigane (The Dance of the Gypsies), a ballet performed at the Pitti Palace during the carnival of 1615, for which Francesca also oversaw the staging, and the melodrama La liberazione di Ruggiero dall'isola di Alcina (The Liberation of Ruggiero from the Island of Alcina), inspired by the events of Ariosto's character of the same name.

She traveled on tour, often accompanied by her husband, to Italian and European courts, performing La liberazione di Ruggiero dall'isola di Alcina in Warsaw, in honor of the Polish Crown Prince Ladislaus Sigismund. It was her first opera composed in the melodrama form - an opera inspired by cantos VI, VII, and VIII of Ariosto's Orlando Furioso, which begins with a four-part symphony of at first solemn and then more lighthearted progression - that included a dedication to the future king. The Florentine staging in 1625, on the occasion of the visit of the future king of Poland, Vladislaus IV, so favorably impressed the honoree that he later wished to have the play performed again before his court with a company of Italian artists. It was the first Italian opera to be performed abroad, and represents the origin of melodrama. Francesca Caccini composed this opera following the death of her father, using, against her father's convictions, the technique of counterpoint - the art of combining several melodies at once, born in the Middle Ages with the practice of polyphony, from the superimposition note against note (punctum contra punctum) of a second melodic line, called discanto, to the given theme, called tenor. Giulio Caccini had not supported the development of counterpoint in any way, considering monody a pure form, on the model of Greek music, and therefore superior to any other compositional technique. Francesca Caccini, on the other hand, constructed an extremely varied score, alternating choral parts with duets, trios, and recitations. Liberation is set in an all-female world, dominated by two powerful sorceresses: the severe Melissa - restorer of the moral order - and the passionate Alcina, who defends a fascinating and etherial harmonious world. Alcina disguises herself as Altante, thus transformed into a beautiful queen, to snatch Roger from the spells of Melissa.

Yet despite her fame and success, as early as the 1700s Cecchina falls into oblivion and is sometimes remembered only as a singer. Praised by Monteverdi, who recognizes in her a teacher, and admired by famous men of letters and poets such as Pietro della Valle, Ottavio Rinuccini, and Gabriello Chiabrera. A crater on the planet Venus was dedicated to Francesca Caccini, but her compositions have fallen victim to the prejudice that prevented her recognition, and that to this day hinder the desire to perform and disseminate her works.

Opere di Francesca Caccini

Il primo libro delle musiche a una e due voci (1618)
La liberazione di Ruggiero dall'isola d'Alcina, (1625)
"Dove io credea" in Constantini Ghirlandetta amorosa (1621)
"Ch'io sia fidele" in Robletti Le risonanti sfere (1629)
Per Rinuccini La mascherata delle ninfe di Senna (1611)
Per Buonarroti La Tancia (1611),
Il passatempo (1614)
La fiera (1619)
Per Ferdinando Saracinelli Il ballo delle Zingane (1615)
Per Jacopo Cicognini Il martiro di S Agata (1622)

Discografia

Nella Anfuso – Francesca Caccini, CD+Libro Stilnovo 8816 – Florilegio. Musiche, Libro I, Firenze 1618
IL CANTO DELLE DAME. Concerto da Chiesa & da Camera, STROZZI Barbara, CACCINI Francesca, ASSANDRA Caterina, LEONARDA Isabella
Maria Cristina Kiehr, Concerto Soave, Jean-Marc Aymes, direzione Francesca Caccini: O Viva Rosa by Shannon Mercer, Luc Beausejour, Sylvain Bergeron, Amanda Keesmaat and Francesca Caccini (2010)
La Musica: 16th & 17th Century Music and a 20th Century Surprise by Carol Plantamura, Jurgen Huebscher, Francesca Caccini, Sigismondo d'India and Alessandro Piccinini (2005)
Beniamino Gigli, Vol. 2 by Francesca Caccini, Francesco Cilea, Gaetano Donizetti, Christoph Willibald Gluck and Charles Gounod (1992)
Women's Voices: Five Centuries of Song by Neva Pilgrim, Edward Smith, Steven Heyman, Duchess of Saxe-Weimar Anna Amalie and Caterina Assandra (1997)


Traduzione spagnola

Erika Incatasciato

Francesca Caccini nació en la corte de los Médici y compuso una de las primeras formas de Drama en Música: la futura ópera lirica. Es primogénita de una familia de músicos, especialmente su padre, Giulio Caccini, famoso compositor de la Camerata Florentina. Francesca fue alumna predilecta de su padre, que también le enseñó composición, en la que, desde muy joven, mostró una especial aptitud. Giulio Caccini formaba parte de la famosa Camerata Florentina –cenáculo de humanistas (músicos y literatos)– que a finales del siglo XVI se formó alrededor del conde Giovanni de’ Bardi, con el deseo común de renovar la música pasando del estilo polifónico al monódico y con el objetivo purista de restablecer la fusión griega entre la palabra y el sonido. La joven Francesca Caccini no solo destacó como cantante (tanto que a los 25 años, en el palacio Pitti, formó un conjunto vocal femenino del que era directora), pues también fue instruida por su padre en las Letras; escribió poemas en latín y en vernáculo, aprendió idiomas extranjeros y cantaba especialmente en francés y en español. Abrió una escuela de canto y desde 1619 ya se hablaba de sus discípulas.

Tocaba el laúd, el guitarrillo y el clavecín, y a los dieciocho años empezó a componer. En 1607 trabajó oficialmente al servicio de la corte y se convirtió en la música más pagada, pasando de 10 a 20 escudos mensuales. Cecchina, como luego solían llamarla y recordarla, fue descrita como una mujer de gran cultura, sensible, de carácter fuerte, enérgico e inusual quizás propio de una genialidad igualmente excepcional. El apodo “Cecchina” fue tan común que se tradujo al latín en la inscripción didáctica Cechine Pulchritudinis Immortalitati, colocada en un medallón de mármol con su retrato (en el palacio Rospigliosi de Pistoia). En este medallón apreciamos los rasgos de una mujer hermosa con perfil griego, de mirada pensativa y formas opulentas. Empezó a componer los poemas de Michelangelo Buonarroti el Joven, bisnieto del gran Michelangelo, quien, como poeta de la corte, a menudo recibía encargos de los Médici para escribir libretos de música junto a Francesca Caccini. Escribió madrigales, baladas, variaciones, música para voz y un melodrama. Fue una colaboradora muy activa en los espectáculos de la corte, como compositora de música sacra y profana. Su producción incluye un rico repertorio de piezas para voz sola y bajo continuo, que intentan profundizar la experimentación de las posibilidades de la voz humana a través de una línea melódica rica.

Su Primo Libro delle musiche a una e due voci publicado en 1618 –en el que reunió 36 composiciones escritas en distintas fechas, a partir de sus primeras composiciones: sonetos, arias, sacras y profanas, madrigales, chanzonetas– se puede considerar un documento pedagógico de lo que, en el ambiente de los Médici, una mujer dotada de gran genio musical podía idear y enseñarles a sus alumnas. En consonancia con una política de ostentación suntuosa y de promoción cultural de la corte de los Médici, Francesca compuso libretos de óperas y fiestas escénicas. El repertorio escénico incluye: Il ballo delle zigane, un ballet representado en palacio Pitti durante el Carnaval de 1615, de cuya puesta en escena también se encargó, y el melodrama La Liberazione di Ruggiero dell’Isola di Alcina, inspirado en las aventuras del personaje homónimo de Ariosto.

Fue de gira, a menudo acompañada por su marido, por las cortes italianas y europeas, y en Varsovia, en honor al príncipe heredero de Polonia Ladislao Sigismundo, se representó su primera ópera que había compuesto en forma de melodrama: La liberazione di Ruggiero dall’isola di Alcina (La Liberación de Rugiero de la isla de Alcina) –obra basada en los cantos VI, VII y VIII de Orlando Furioso de Ariosto, que empieza con una sinfonía de cuatro partes, inicialmente solemne y luego más animada– con una dedicatoria al futuro rey. La puesta en escena de1625 en Florencia, con motivo de la visita del futuro rey de Polonia Ladislao IV, impresionó tan favorablemente el huésped que, posteriormente, quiso reponer el espectáculo ante su corte con una compañía de artistas italianos. Fue la primera ópera italiana que se representó fuera de Italia, que marcó el origen del melodrama. Francesca Caccini compuso dicha ópera tras la muerte de su padre, usando, contra las creencias paternas, la técnica del contrapunto –el arte de combinar varias melodías simultáneamente que nació en la Edad Media con la práctica polifónica, superponiendo nota contra nota (punctum contra punctum) una segunda línea melódica, llamada discanto, sobre el canto principal, llamado tenor: Giulio Caccini no había respaldado de ninguna manera el desarrollo del contrapunto, ya que consideraba la monodia una forma pura, y seguía el modelo de la música griega, por lo tanto, superior a cualquier otra técnica compositora. Por otro lado, Francesca Caccini compuso una partitura extremadamente variada, alternando partes corales con dúos, tercetos y estilo recitativo. De hecho, la Liberazione es un mundo completamente femenino, dominado por dos poderosas magas: la severa Melissa –restauradora del orden moral– y la apasionada Alcina, que defiende un mundo armonioso, fascinante e irreal. Alcina se disfrazó de Atlante para liberar a Ruggiero de los encantos de Melissa transformada en una hermosa reina.

Sin embargo, a pesar de la fama y el éxito, ya en 1700 Cecchina cae en el olvido y a veces solo es recordada como cantante. Elogiada por Monteverdi, quien reconoció en ella una maestra, fue también admirada por destacados literatos y poetas como Pietro della Valle, Ottavio Rinuccini, Gabriello Chiabrera. A Francesca Caccini ha sido dedicado un cráter del planeta Venus, pero sus composiciones son víctimas del prejuicio que impidió su reconocimiento y que hoy en día obstaculiza el interés para interpretar y difundir sus óperas.

Opere di Francesca Caccini

Il primo libro delle musiche a una e due voci (1618)
La liberazione di Ruggiero dall'isola d'Alcina, (1625)
"Dove io credea" in Constantini Ghirlandetta amorosa (1621)
"Ch'io sia fidele" in Robletti Le risonanti sfere (1629)
Per Rinuccini La mascherata delle ninfe di Senna (1611)
Per Buonarroti La Tancia (1611),
Il passatempo (1614)
La fiera (1619)
Per Ferdinando Saracinelli Il ballo delle Zingane (1615)
Per Jacopo Cicognini Il martiro di S Agata (1622)

Discografia

Nella Anfuso – Francesca Caccini, CD+Libro Stilnovo 8816 – Florilegio. Musiche, Libro I, Firenze 1618
IL CANTO DELLE DAME. Concerto da Chiesa & da Camera, STROZZI Barbara, CACCINI Francesca, ASSANDRA Caterina, LEONARDA Isabella
Maria Cristina Kiehr, Concerto Soave, Jean-Marc Aymes, direzione Francesca Caccini: O Viva Rosa by Shannon Mercer, Luc Beausejour, Sylvain Bergeron, Amanda Keesmaat and Francesca Caccini (2010)
La Musica: 16th & 17th Century Music and a 20th Century Surprise by Carol Plantamura, Jurgen Huebscher, Francesca Caccini, Sigismondo d'India and Alessandro Piccinini (2005)
Beniamino Gigli, Vol. 2 by Francesca Caccini, Francesco Cilea, Gaetano Donizetti, Christoph Willibald Gluck and Charles Gounod (1992)
Women's Voices: Five Centuries of Song by Neva Pilgrim, Edward Smith, Steven Heyman, Duchess of Saxe-Weimar Anna Amalie and Caterina Assandra (1997)