TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: | 4874 |
INTITOLATE A UOMINI: | 2288 |
INTITOLATE A DONNE: | 256 |
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLATE A DONNE | |
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): |
25 Madonna della Lettera (cortile) |
Sante, beate, martiri: | 33 Maria Carmelina Leone (piazzale) |
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: |
5 Madre Candida (via) |
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: |
3 Lucrezia Brunaccini (piazzetta) |
Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): |
31 Angelina Lanza (piazzetta) |
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): |
7 Margherita Hack (largo) |
Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): |
14 Amelia Pinto (via) |
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): |
15 Gae Aulenti (largo) |
Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): |
34 Regina Bianca (cortile e via) |
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: | 1 Mammana (via) |
Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: | 72 Afrodite (via) |
Atlete e sportive: | 1 Rosina Ferrario (via) |
Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): | 15 di Lucia (cortile) |
Censimento a cura di: Claudia Fucarino. Aggiornamento a cura di Ester Rizzo e Barbara Belotti (2019)
Fonte dell'aggiornamento: elenchi forniti dall'Ufficio Toponomastica del Comune di Palermo.
Il Comune di Palermo ha intitolato alla pittrice O'Tama Kiyohara il giardinetto di via Praga. La pittrice giapponese (Tokyo, 1862-1939) è vissuta a Palermo a partire dal 1882; nel 1889 si convertì alla religione cattolica e sposò Vincenzo Ragusa, prendendo il nome di Eleonora Ragusa. Dopo le nozze firmò le sue opere O'Tama Eleonora Ragusa.
Aree verdi intitolate anche a Rosa Balistreri e a Pina Maisano Grassi
Alcune figure ricordate nell'odonomastica della città di Palermo:
Maria Accascina, nasce a Napoli il 28 agosto 1898 da una famiglia originaria di Mezzojuso, in provincia di Palermo. Nel 1922 consegue la laurea in Lettere a Palermo e ottiene subito l'incarico di insegnare storia dell'arte nel liceo Umberto I. Nel 1928 è destinata al Museo nazionale di Palermo per ordinarne la sezione medievale e moderna. Ha svolto studi che ordina in scritti d’arte pubblicati per lo più nel Bollettino d'Arte del Ministero della Pubblica Istruzione.
Anna Maria Fundarò è docente di disegno industriale alla facoltà di architettura di Palermo dal 1988 al 2000, quando scompare prematuramente. Viene ricordata per gli studi sull’architetto Damiani Almeyda, zio del compagno Mario Damiani, che alla morte di Anna Maria sistema tutti i suoi studi.
Alba Gulì ha insegnato arte dei giardini e assetto del paesaggio. Grazie alle sue riflessioni e ricerche approda ad una metodologia rigorosa basata sullo studio del territorio attraverso l'identificazione degli elementi che interessano il paesaggio e l'ambiente, lo spazio libero e costruito. La docente si occupò anche di salvaguardare e la valorizzare le preesistenze archeologiche, per la tutela della natura, per il recupero delle qualità paesistiche delle città e delle periferie.
Jole Bovio è stata archeologa presso la scuola Archeologica di Atene. Si trasferì negli anni venti in Sicilia diventando Sovrintendente archeologica per la Sicilia occidentale, pubblicando diversi scritti. Durante la seconda guerra mondiale trasferisce i reperti del Museo Archeologico Salinas nel convento di S. Martino delle Scale, per preservarli dalle distruzioni. Al termine del conflitto si occupò della ricostruzione del museo. Ebbe anche la cattedra di preistoria presso la facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Palermo e si occupò del restauro del tempio di Segesta.
Pia Nalli studia a Palermo con il maestro Giuseppe Bagnera, con il quale si laurea nel 1910. Nel 1911 pubblica sui Rendiconti del circolo matematico di Palermo, una serie di scritti scientifici con studi di geometria algebrica. Le sue ricerche successive si orientano invece all'analisi della teoria dell'integrale, che si riallaccia ai lavori di Henri Lebesque, Charles de la Valle Poussin, etc...
Luciana Natoli fu docente di storia dell'urbanistica presso la facoltà di Architettura di Palermo, dove elabora piani di risanamento delle città di Milazzo, Taormina e Santo Stefano di Camastra, dei centri storici di Menfi, di Castelvetrano e delle zone del Belice colpite dal terremoto del 1968.
Santa Miloro Astorina fu moglie del patriota Pasquale Miloro. Si distinse perché, durante la rivoluzione del 1848, in strada si mise a distribuire coccarde agli insorti, agitando la bandiera tricolore per coinvolgere la popolazione.
Felice Orsini fu la moglie del viceré Marcantonio Colonna. Il marito le dedicò porta Felice probabilmente per farsi perdonare dalle ripetute scappatelle con Eufrosina Siragusa, Valdaura baronessa del Miserendino. Malignamente il popolo ha sempre creduto che la Porta, composta da due piloni, non possedesse il consueto arco trionfale centrale, per permettere a Donna Felice di passarvi attraverso.
Anna Nicolosi Grasso, antifascista e comunista, fu una donna esemplare per l’impegno civile, politico, culturale che apportò al Paese evidenziando la condizione delle donne del suo ceto che subivano ripetute discriminazioni e violenze supplementari. Si mostrò donna di grande sensibilità e acutezza d’indagine
Rosa Balistreri iniziò la sua carriera di cantante nel 1966 con lo spettacolo “Ci ragiono e canto” di Dario Fo. Il suo repertorio prevede canti appresi durante l'infanzia e canti popolari siciliani da un forte tono drammatico. Da questo episodio cominciarono le sue partecipazioni a seminari sulla musica popolare e i concerti in diversi teatri italiani.
Amelia Pinto fu soprano lirico drammatico dalla voce calda e robusta. Iniziò i suoi studi con il maestro Francesco Arcieri e poi all’Accademia di santa Cecilia a Roma sotto la guida del soprano Zaira Cortino Falchi. Debuttò a Brescia nel 1899 nella Gioconda.
Ester Mazzoleni nacque a Sebenico, in Croazia, da due italiani benestanti. Dopo gli studi con il soprano Amelia Pinto, esordì a Roma nel 1905 con il “Trovatore”. Due anni dopo alla Scala di Milano con la "Medea" di Luigi Cherubini e nel 1913 con l’ "Aida" in occasione dell'apertura dell'Arena di Verona. Sposò un siciliano e si trasferì a Palermo. In seguito al matrimonio, annunciò il proprio ritiro dalle scene nel 1926.
Maria Giacchino Cusenza inizia i suoi studi con Paolo Dotto e Alice Ziffer al Conservatorio di Palermo Baragli. A 17 anni consegue il diploma in pianoforte; nel 1936 ottiene il diploma di composizione con Mario Pilati. Dal 1926 al 1970 insegna al Conservatorio di Palermo e prosegue la sua carriera concertistica in varie città italiane.
Marinella Bragaglia fu un’attrice catanese. Iniziò la sua carriera da bambina; entrò a far parte della compagnia di Nino Martoglio dove recitò con il personaggio di Nica nella Cavalleria Rusticana di Verga e in Malia di Capuana. Morì tragicamente, assieme alla figlia Vittorina, durante l'affondamento di un piroscafo diretto a Tunisi, silurato in un’operazione navale durante la I Guerra Mondiale.
Rosina Anselmi inizia a recitare da bambina con il padre Alessandro, attore dialettale. Entra nelle Compagnie di Nino Martoglio e Mimì Aguglia, in giro per le tournée americane. Nel 1910 torna in Sicilia e diventa la prima attrice nella Compagnia di Angelo Musco. Attrice anche di cinema, appare anche in trasmissioni televisive. Si sposa con l'attore Lindoro Colombo. Muore a Catania nel 1965.
Lia Pasqualino Noto è nata il 22 Agosto 1909 a Palermo ed è morta ad 88 anni. Ha studiato pittura con Onofrio Tomaselli. Si sposa con il chirurgo Guglielmo Pasqualino. Dal 1937 al 1940 ha diretto la Galleria Mediterranea di arte contemporanea presso palazzo De Seta: è stata lei ad acquistare per la Galleria d’arte moderna di Palermo quadri di Sironi, Casorati, Pirandello, Carrà, Guttuso. Anni dopo abbraccia la ricerca verso forme astratte prendendo parte attiva nel "Gruppo dei Quattro" artisti palermitani con Renato Guttuso, Giovanni Barbera e Nino Franchina
Maria Grazia Di Giorgio si forma all'Accademia di Belle Arti di Palermo. I suoi esordi, nel 1934, la vedono partecipare alla Quinta Mostra del Sindacato Regionale; in seguito ha esposto anche in altre città italiane come Milano e Roma. Nel dopoguerra approda anche a Parigi con i suoi dipinti a olio che rappresentano nature morte floreali, paesaggi e ritratti.
Pina Calì è una pittrice palermitana della prima metà del XX secolo, moglie dello scultore Silvestre Cuffaro. E’ stata una pittrice sincera e spontanea, capace di raccontare nei quadri le sue radici. Il mare e la campagna sono rappresentati con una naturalezza e una vigoria cromatica che ricordano l’arte orientale.
Livia De Stefani nacque a Palermo nel 1913 da un’antica famiglia di proprietari terrieri e di intellettuali. A diciassette anni sposò lo scultore Renato Signorini trasferendosi a Roma. Nel 1940 scrisse la sua prima raccolta di poesie intitolata "Preludio" e nel 1953 pubblicò il suo primo romanzo, "La vigna di uve nere", un noir siciliano ispirato alla misteriosa morte di una diciasettenne di Mazara del Vallo.
Nina Siciliana è una poetessa della fine del XIII secolo, di cui non si conosce né il nome, né il cognome, né la data di nascita. Fece invaghire il poeta toscano Dante da Maiano che le dedicò un sonetto. Viene considerata la prima donna italiana a poetare in lingua volgare.
Anna Li Guastelli era figlia di Giovan Battista Li Guastelli, senatore di Palermo nel 1763. Fu Carmelitana scalza nel monastero dell'Assunta, in via Maqueda, ma fece parte dell'Accademia degli Ereini con il soprannome di Lesbia Ippocrenea.
Angelina Lanza, figlia dell’architetto Damiani Almeyda, fu una donna ecclettica nel campo della musica, della pittura, ma soprattutto della letteratura. Legge e studia D' Annunzio, Carducci, Pascoli. Nel 1902 pubblica Le rime dell’innocenza e nel 1912, La fonte di Mnemosine.
Anna Fortino fu poetessa, musicista, pittrice e modellatrice in cera. Nacque a Palermo nel 1673 e morì nel 1749. Fu celebre soprattutto per le sue sculture in cera colorata, rappresentanti Madonne e figure di bambini, conservate all’interno di musei, chiese e collezioni private. Ha collaborato con diverse testate tra cui il “Corriere del Mattino” e “Capitan Fracassa".
Cristina Campo, in arte Vittoria Guerrini, nata a Bologna nel 1923 e morta a Roma nel 1977, è conosciuta come una delle poetesse più profonde del Novecento, interprete di una profonda spiritualità. Per la sua natura solitaria, dovuta anche alle sue precarie e difficili condizioni di salute, si mostrò sempre indifferente alle dinamiche del mercato letterario, fedele al suo stile caratterizzato da una spiccata tensione emotiva.
Lydia Tornatore è stata una docente universitaria
Maria Messina nacque ad Alimena, in provincia di Palermo. Cresciuta a Messina, trascorse un'infanzia isolata, spesso spostandosi per via dei continui spostamenti di lavoro del padre. Dopo una fitta corrispondenza con Giovanni Verga pubblicò una serie di racconti. La vicinanza al poeta le permise di pubblicare una sua novella sull'importante rivista letteraria, "La Nuova Antologia”. La novella La Mèrica, uscita su "Donna", vinse il premio Medaglia d'oro.
Marta Bonanno visse alla fine del XVI secolo. Fu poetessa e si sposò con il Giureconsulto Orazio Balliano.
Giuseppina Turrisi Colonna era figlia del barone Mauro Turrisi e di Rosalia Colonna. Trascorse quasi tutta la vita a Palermo, dedicandosi allo studio delle lingue antiche e della storia sotto la guida di Giuseppe Borghi e di Michele Amari, storico dei Vespri Siciliani.Nei suoi scritti ha abbandonato progressivamente i temi filosofici e religiosi per dedicarsi a quelli civili e patriottici, inneggiando all’unità d’Italia e incitando le donne ad una attiva partecipazione politica.
La palermitana Concettina Ramondetta-Fileti scrisse i versi «Ha bionda la chioma, purpurea la vesta, / brandisce la spada, l’Italia si desta», musicato dal maestro Pietro Platania. Partecipò non soltanto con la poesia, ma anche concretamente arrivando a scavare i fossati a Sant’ Erasmo per ostacolare il rientro delle truppe borboniche.
Adelaide Baviera Albanese, studiosa e scrittrice palermitana degli anni Settanta, è autrice dell’Araldica impostura dell’abate Giuseppe Vella, storia che l’autrice ha reperito da documenti d’archivio.
Genoveffa Bisso, assieme a Isabella Bellini, già nel 1735 scrive in difesa delle donne, contro le maldicenze espresse dal poeta Luigi Sarmento che aveva intitolato un suo poema “ Lu vivu mortu”, riferito a coloro che stando appresso alle donne morivano per metà.
Rosina Ferrario fu la prima aviatrice nell’aeronautica italiana e l'ottava pilota nel mondo. Si ritirò dalle manifestazione dopo il matrimonio con il professore Crugnola.
Anna Buccheri, nata a Palermo il 22 ottobre 1893 e morta il 22 febbraio 1965, era figlia del professor Rosario Buccheri, chirurgo ortopedico e primario presso l'Ospedale dei bambini, fondatore nel 1910 del sanatorio marino "Solarium". All’età di 24 anni si sposa con l’ortopedico Luigi La Ferla. Rimasta vedova nel 1937 continuò a dirigere e ad amministrare l'Istituto, distinguendosi nella terapia della tubercolosi. Alla sua morte ha lasciato tutto il suo patrimonio ai Fatebenefratelli, dell'Ordine ospedaliero di S. Giovanni di Dio.
Ida Castelluccio era la moglie di Antonino Agostino, agente di polizia alla questura di Palermo. Il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini i due coniugi, sposini e in attesa di un bambino, furono assassinati mentre entravano nella villa di famiglia, da un gruppo di sicari in motocicletta.
Emanuela Loi, entrata in Polizia nel 1988, fu trasferita a Palermo due anni dopo. Agente della scorta del magistrato Paolo Borsellino, morì nell’attentato di Via d’Amelio il 19 luglio 1992, pochi giorni prima del suo matrimonio.
Francesca Serio (1903-1992) è stata un'attivista italiana nota per essersi opposta agli stereotipi di donna del suo tempo, per essere stata la madre del sindacalista socialista Salvatore Carnevale e per aver lottato perchè i responsabili della morte del figlio, vittima della mafia, fossero individuati e condannati
Maria Vallone è stata un'attivista sindacale che lottò per il diritto alla terra e la difesa del lavoro; denunciò la mafia e gli assassini del marito Giuseppe Rumore, protestando pubblicamente contro gli inquirenti accusandoli di non agire con adeguata forza per far luce su quell'omicidio
Madre Candida, Suor Maria Dolores Di Majo, Madre Carmela Prestigiacomo, Suor Vincenza sono tutte religiose di Palermo. Madre Carmela Prestigiacomo fondò la Congregazione delle Suore del Sacro Cuore a piazza Generale Cascino; fondò anche una scuola ed un laboratorio di taglio e cucito per le donne del quartiere.
Maria Carmelina Leone, nata a Palermo l'11 luglio 1923 da modesta famiglia, mostrò subito una certa "predilezione" per la preghiera. Le sono stati attribuiti numerosi miracoli, tanto da essere immediatamente considerata dal popolo una "piccola santa". È stata dichiarata Venerabile da papa Giovanni Paolo II
Le donne Palermitane: Filiciuzza, Fiammetta, Donna Vita, e ancora Lucia, Oliva, Zia Maria, sono nomi di donne che avevano osterie come la stessa Olivuzza, alla quale venne intitolato un corso di Palermo, oggi conosciuto con il nome di Camillo Finocchiaro Aprile. Il termine ”Zia” si affianca solitamente al nome di donne anziane palermitane.
Via Mammana ricorda il lavoro della levatrice.
Via Francesca Paola Pennino ricorda l'ultima discendente di una famiglia che aveva origine nel quartiere Brancaccio. I numerosi figli chiesero d’intitolare la borgata alla madre scomparsa.
LA TOPONOMASTICA MONUMENTALE DI PALERMO
di Claudia Fucarino
LA PASSEGGIATA DELLE CATTIVE
Fu costruita nel 1823 sulla cortina in corrispondenza della Strada Colonna, la passeggiata a mare, l'odierno Foro Italico, per volere di Antonio Lucchesi Palla. Venne battezzata dal popolo “li muri di li cattive” per via del fatto che essendo un posto riservato rispetto alla passeggiata a mare sottostante, era frequentato dalle vedove che si ricreavano, sfuggendo gli sguardi indiscreti. “Li cattive” in dialetto siciliano sono, infatti, le vedove, dal latino captivae, cioè le prigioniere del lutto.
A Palermo si trovavano ben 19 porte, che percorrevano tutto il perimetro delle cinte murarie. Tre sono riferite a figure femminili
(Porta Carolina, Porta Felice, Porta Sant’Agata)
Porta Carolina prende il nome dalla Regina Carolina d’Austria moglie di Ferdinando I di Borbone; Porta Felice si riferisce a Felice Orsini, moglie del viceré Marcantonio Colonna.
Alcuni toponimi si riferiscono a Ville dedicate a donne come: Heloise (ricorda la figlia dell’imprenditore Prospero Favier), Sophia (si riferisce a Eliza Sophia Sanderson Whitaker moglie di Joseph Whitaker) e Concetta Giovanni