TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: |
528 |
INTITOLATE A UOMINI: |
339 |
INTITOLATE A DONNE: |
13 |
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLATE A DONNE |
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): |
3 Carmine (piazza) Carmine vecchio (via) Madonna della Spiga (via) |
Sante, beate, martiri: |
3 Maddalena (vicolo) Santa Caterina (piazza) Santa Lucia (via) |
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: |
1 De Troia Genoveffa (via) |
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: |
2 De Peppo Serena (viale) Giuseppina Spagnoletti Zeuli (via) |
Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): |
1 Grazia Deledda (via) |
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): |
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Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): |
1 Anna Magnani (via) |
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): |
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Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...) |
1 Mazzaccara Maddalena Candida (via) |
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: |
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Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: |
1 Minerva (via) |
Atlete e sportive: |
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Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): |
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Fonte: dati gentilmente forniti dal Comune di Lucera.
I risultati della ricerca su Lucera portano ad una percentuale di strade femminili pari al 2,4% del totale, un risultato piuttosto deludente soprattutto se confrontato con le strade intitolate a nomi maschili, con le quali sono in un rapporto del 3,8%.
De Peppo Serena : nel 1900 il Convento dei cappuccini, che era abbandonato ,grazie alla nobildonna Maria de Peppo Serena, venne trasformato in Ricovero San Giuseppe con lo scopo di dare dimora ai tanti mendicanti della zona ed eliminare il fenomeno dell'accattonaggio;
De Troia Genoveffa (1887-1949);
Deledda Grazia (1871-1936): scrittrice e traduttrice, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1926;
Magnani Anna (1908-1973): una delle più grandi attrici del cinema italiano, vincitrice del premio Oscar nel 1956.
Mazzaccara Maddalena Candida (1757-1803) : La duchessa Maddalena Mazzaccara vide la luce nel palazzo avito a San Domenico, in Napoli, nel 1757, terzogenita di Pietro , duca di Ripacandida e di Castel Garagnone e della contessa Anna Marchant d'Ansebourg dei duchi della Rouvendière. Nel 1782 andò sposa a don Vincenzo Candida, patrizio lucerino. Il matrimonio fu celebrato a Napoli, nella parrocchia di Santa Maria Ogni Bene (libro XIII dei matrimoni).Rappresentò lo sposo don Gennaro Sanges con procura del 4 maggio 1782 per notar Giuseppe De Palma di Lucera. Ebbe in dote 8000 ducati.
Donna di grande cultura e di idee liberali,fu ottima sposa e madre. Riuniva nel suo salotto quei pochi lucerini che, come lei, speravano nella libertà opponendosi alla tirannia borbonica.
Durante le tristi vicende del '99 "fu prescelta dal popolo tutto a tutelare i destini della Città minacciata gravemente da un corpo d'armata francese".
Morì nel 1803 a Napoli, dove si era recata per ragioni di salute.
A Lucera, a ricordo di Maddalena Candida Mazzaccara, vi è una via del centro storico a lei intitolata, il rudere del palazzo che fu la sua abitazione in, via S. Francesco, e una lapide, posta a sinistra della monumentale "Porta Troia", che recita così:
" DA QUESTE ANTICHE MURA NEL MARZO DEL FATIDICO 1799 MADDALENA CANDIDA MAZZACCARA BELLA, AUDACE, GUERRIERA NEL NOME DELLA AUGUSTA PATRONA MOSSE A PIEGAR LA FURENTE IRA DELLE TRUPPE FRANCESI AL SACCO E FUOCO DI LUCERA LANCIATE VENDICI DI SANFEDISTICO DELITTO VINSE E LA PATRIA DI ADOZIONE FU SALVA. MCMXLVIII ".
Censimento a cura di Marina Convertino