L’esperienza del gruppo Toponomastica femminile ci costringerà a rivedere il nostro concetto di “valanga rosa”, non c’è dubbio. Come chiamereste voi, altrimenti, duemila donne armate di piante topografiche che analizzano gli stradari italiani per evidenziare la presenza di intitolazioni femminili? Occhi che perlustrano i nomi delle vie, dita veloci sulla tastiera del pc a comporre i nomi e cognomi utili per la ricerca, mentre il telefono squilla e le mette in contatto tra loro. E quelle che fino a ieri erano perfette sconosciute sono diventate, d’un tratto, compagne di studio e attivismo.
La storia
La prima è stata Maria Pia Ercolini, esperta di didattica di genere e docente di geografia turistica dell’Istituto Giulio Verne. Nelle sue ricerche sui percorsi femminili a Roma ha iniziato a censire le “strade delle donne” e ha notato la grande differenza tra queste e quelle intitolate agli uomini: solo il 3 per cento di vie, piazze, giardini della capitale, infatti, ricorda una donna.
Già nel 2000 M. Camilla Briganti aveva fornito alcuni dati interessanti a riguardo nell'introduzione al volume Le donne di Roma. Le strade della capitale dedicate alle donne:
Su 14.270 strade, 336 sono dedicate alle donne. In alcuni quartieri della città si trovano concentrazioni di vie e piazze intitolate a donne accomunate da analoghi destini, interessi, attività. Gianicolense è il quartiere delle benefattrici, che affiancano sindacaliste e giuriste; Parioli ricorda alcune risorgimentali, mentre le donne della Resistenza popolano le strade di Boccea, alle porte di Roma; Montesacro segnala artiste di musica e teatro. Cantanti liriche a Primavalle, pittrici e miniaturiste a Tor Sapienza e Tor Bellamonaca; educatrici a Rebibbia, assistenti ai carcerati a Ponte Mammolo.
Si tratta di una differenza sostanziale che non riguarda, però, solo Roma ma tutte le città italiane. Così, alla fine dello scorso gennaio, la Ercolini ha lanciato su Facebook una vera e propria campagna di ricerca in crowdsourcing, chiedendo a donne e uomini di ogni regione di analizzare le strade dei comuni di appartenenza col fine di comporre la grande mappa delle strade delle donne in Italia. E di “fare pressioni su ogni singolo territorio” – come dichiara il nuovo sito internet dedicato alla Toponomastica femminile (http://www.toponomasticafemminile.it/) – affinché strade, piazze, giardini e luoghi urbani in senso lato, siano dedicati alle donne per compensare l'evidente sessismo che caratterizza l'attuale odonomastica (branca della toponomastica)”.
Gli obiettivi
L’adesione al progetto è stata immediata e di grande portata: la mattina del 1° Aprile il contatore delle partecipazioni sul gruppo Facebook dedicato (https://www.facebook.com/groups/292710960778847/) ha raggiunto quota 2482, mentre i documenti di raccolta dei dati provenienti dalle regioni italiane sono oltre 40. Un passaparola impressionante che ha reso la ricerca oggetto di interesse per la stampa italiana ma anche straniera, in un'incessante successione di servizi che ha coinvolto, tra gli altri, perfino Times, BBC e Al Jazeera (http://storify.com/astridrome/toponomastica-femminile [2]). Le attività di Toponomastica femminile non si fermano, però, alla sola ricerca speculativa e riguarderanno in futuro la proposta di coinvolgere le insegnanti in percorsi di genere e territorio, con uscite didattiche nei quartieri per conoscere i personaggi incisi sulle targhe e stimolare le osservazioni delle classi e la presa di coscienza dell’invisibilità femminile. Nei prossimi mesi giungeranno anche i risultati concreti dell’iniziativa 3donne3strade, diretta conseguenza delle indagini toponomastiche: le donne impegnate nel progetto hanno, infatti, di pari passo con lo studio, inviato capillarmente ai singoli Comuni italiani richieste ufficiali di impegno a promuovere nuove intitolazioni a figure femminili. Anche in questo caso si è potuto assistere ad una pioggia di risposte positive (con alcuni rifiuti più o meno cortesi, ugualmente archiviati con precisione e pubblicati nel gruppo Facebook) e centinaia di istituzioni in Italia si sono impegnate a dedicare ciascuna tre strade a tre donne secondo un preciso schema: una figura di rilevanza locale, una di rilievo nazionale e una straniera, per unire le tre anime del Paese.
Toponomastica femminile a Roma e Nuovo Paese Sera
Da domenica prossima Nuovo Paese Sera accompagnerà il progetto Toponomastica femminile fino al Convegno Nazionale, che si terrà nella capitale il 6 e 7 ottobre prossimi: ospiteremo, infatti, i contributi delle ricercatrici in uno spazio dedicato che costituirà un archivio della memoria. Sarà un viaggio a piedi tra i quartieri di Roma, alla scoperta delle “strade delle donne” e delle storie celate dietro le targhe in pietra su cui posiamo gli occhi ogni giorno, quasi senza accorgercene. Domenica 8 aprile inizieremo con la scoperta delle figure femminili del XVII Municipio e continueremo il 15 aprile, sempre entro i confini del quartiere Prati, raccontando le esistenze delle tre donne per le quali il gruppo di lavoro ha proposto una nuova intitolazione. E così si andrà avanti ogni settimana, con storie ed immagini di figure già celebrate dalla toponomastica comunale alternate al racconto delle “strade che vorremmo”, per ricordare donne che hanno fatto grande il nostro paese.
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di Astrid D'Eredità