Questa primavera 2020, che ha visto l’annullamento o la sospensione di una miriade di eventi, iniziative, attività, spettacoli… (oltre che scuole e attività lavorative) ha immancabilmente colpito anche l’invio dei lavori scolastici del VII Concorso “Sulle vie della parità” e la bella cerimonia di premiazione a Roma, avvenuta ogni anno, nei mesi di aprile o maggio, dall’indizione del concorso a partire dall’a.s. 13/14, con la prima premiazione il 26 maggio 2014, presso l’Università Roma 3. In realtà la straordinaria resilienza delle scuole, soprattutto delle/dei docenti, capaci di mantenere vivo il rapporto con le/gli studenti e dare un grande senso e valore a ciò che rischiava di perdersi completamente, nello shock e nello sconforto generale, ha permesso la conclusione di tanti lavori iniziati in presenza e terminati, con più fatica ma alla fine anche con più soddisfazione, con la modalità della didattica a distanza.
L’associazione Toponomastica femminile, organizzatrice del concorso, ne è stata veramente stupefatta e felice, verificando ancora una volta, soprattutto per l’alto livello dei lavori e delle attività documentate nelle relazioni docenti, come non si riconosca in modo adeguato il grande apporto che la scuola generosamente dona alla società intera, che troppo spesso è appunto un “dono”, per lo scarso riconoscimento alla professionalità docente sia dal punto di vista economico che della gratificazione sociale: sarà perché ormai il mondo della scuola di base è costituito da una forza lavoro in maggioranza femminile? Il sospetto persiste, perché quando c’è da accusare la scuola di mancanze o debolezze, si denuncia subito la sua femminilizzazione; quando c’è da lodarla, si scivola via e ci si dimentica! Quest’anno hanno partecipato alle 4 sezioni del bando del concorso (che si possono leggere qui: https://www.toponomasticafemminile.com/sito/images/eventi/20192020concorso/Bando-2019-2020.08.pdf) complessivamente 2014 studenti, accompagnati/e da 124 docenti, provenienti da 137 classi (sono più numerose le classi perché spesso un/una docente propone il concorso a più classi) di 46 scuole d’Italia, dall’infanzia alle superiori. Molti i lavori premiati, con bellissimi titoli che danno solo un’idea della fantasmagoria delle tipologie di attività realizzate nelle classi: dalle ricerche storiche agli spettacoli teatrali; dai racconti creativi alle riflessioni contro le discriminazioni e la violenza sulle donne; dalle rappresentazioni grafiche alle mostre fotografiche: spesso con l’obiettivo finale di promuovere intitolazioni a figure femminili che ben hanno operato in società ma sono state dimenticate e ora vogliono essere fatte uscire dall’ombra. Eccone solo alcuni tra i molti: Parliamo di donne… parliamo di vita; C’era una volta… un’ostetrica, Wanda Scialé; S’arruga de is tessingiànasa, Via delle tessitrici; Una grande storia in un piccolo paese; La camminatrice del Sannio; In direzione ostinata e contraria; Racconti di donna. Un ponte di parole; Per le vie della città. Donne che hanno detto NO!; DonnA mare.
Per i lavori del Concorso realizzati nella regione Marche, l’Osservatorio di genere, in collaborazione con l’assessorato alle Pari Opportunità della Regione, ha organizzato una premiazione online venerdì 8 maggio, presentando i lavori con dei video riassuntivi delle esperienze e chiamando a presentare le loro attività alunne/i e docenti (https://www.youtube.com/watch?v=-WByHt2xN2Q). È stato in questo caso valorizzato l’impegno concreto a far entrare il concorso nel pieno della programmazione didattica; la collegialità del lavoro; lo scambio inter e intragenerazionale; la valorizzazione delle differenze; l’inclusività come principio guida della scuola e della comunità. A livello nazionale, il direttivo dell’associazione Toponomastica femminile ha inviato a ogni scuola e alle docenti una lettera che informa della costituzione della giuria e delle valutazioni, anticipando i diplomi di merito che saranno consegnati all’inizio del nuovo anno scolastico, e omaggiando le scuole con l’ebook Le madri fondatrici dell’Europa di Maria Pia Di Nonno, scaricabile, con password data alle docenti, dal sito toponomastica femminile.com. (Qui una interessante recensione del libro: https://vitaminevaganti.com/2020/05/30/madri-deuropa/) . Hanno fatto parte della Giuria del VII Concorso nazionale “Sulle vie della parità” 2019/20: Gabriella Anselmi, Presidente Nazionale FILDIS (Federazione Italiana Laureate e Diplomate Istituti Superiori), Roma; Maria Rosa Del Buono, Psicologa e formatrice, Milano; Loretta Junck, Componente del “Comitato dei lettori” del Premio letterario Italo Calvino, ex docente di lettere, Torino; Paola Malacarne, Psicologa clinica e di comunità, ex insegnante di scuola dell’infanzia, Firenze. Le valutazioni, ricche di riferimenti precisi alle diverse opere arrivate, hanno messo in evidenza “le grandi capacità, l’operatività, l’intelligenza, la scelta di obiettivi chiari e precisi da perseguire e raggiungere, che il personale docente e non solo, della Scuola Italiana sa far emergere a tutto campo. Un esempio del grande, inestimabile patrimonio culturale, professionale, didattico-applicativo, ma anche affettivo e di fiducia fra discenti e docenti, del quale dobbiamo andare sempre e ovunque orgogliose e orgogliosi.” Con la mente e il cuore ancora ferme al ricordo delle belle e ricche di significato premiazioni in presenza a Roma, in cui confluivano anche le classi già premiate in sede regionale, l’auspicio è che presto si possa tornare a vedersi di persona, raccogliendo i frutti dei sacrifici a cui il periodo di pandemia ci ha costrette, ma anche consapevoli che occorre fare i conti con comportamenti irrispettosi nei confronti dell’ambiente, naturale e umano, e che chi è trattato male, prima o poi si ribella e pretende attenzione e cura. Arrivederci al prossimo Concorso “Sulle vie della parità” 2020/2021, con tante idee ed esperienze in più, e tanta speranza in un mondo con più solidarietà e meno violenza.