Elisabetta (Elsa) Conci

Elisabetta Conci

Trento, 23/03/1895 - 01/11/1965

Mandati:

Assemblea Costituente
Camera I, II, III e IV Legislatura

Progetti di legge presentati:
Prima firmataria:
Divenuti legge:
Interventi:
Incarichi parlamentari:

80
2
24
70
1

25/06/1946 - 31/01/1948
Membro Assemblea Costituente
Gruppo democratico-cristiano 15/07/1946 - 31/01/1948
08/05/1948 - 24/06/1953


11/06/1948 - 24/06/1953
29/01/1950 - 24/06/1953
10/07/1951 - 24/06/ 1953
I Legislatura della Repubblica italiana (Camera)
Gruppo democratico-cristiano:
Vicesegretario 01/06/48 - 30/01/52; Segretario 30/01/52 - 24/06/53
Membro I Commissione (Affari interni)
Membro IV Commissione (Finanze e tesoro)
Membro III Commissione (Giustizia)
25/06/1953 - 11/06/1958

22/07/1953 - 11/06/1958
22/07/1953 - 12/02/1954
07/05/1954 - 11/06/1958

15/03/1957 - 11/06/1958


II Legislatura della Repubblica italiana (Camera)
Gruppo democratico-cristiano 21/07/1953 - 11/06/1958
Membro I Commissione (affari interni)
Membro XI Commissione (Lavoro e previdenza sociale)
Membro Rappresentanza della Camera all’assemblea consultiva del consiglio d’Europa
Membro Commissione speciale per l’esame delle proposte di legge costituzionali Aldisio e Li Causi nn. 2046 e 2810 concernenti l’alta corte per la regione siciliana e la corte costituzionale
12/06/1958 - 15/05/1963

12/06/1958 - 15/05/1963

19/11/1959 - 15/05/1963

III Legislatura della Repubblica italiana (Camera)
Gruppo democratico-cristiano: Segretario 18/06/1958 - 15/05/1963
Membro II Commissione affari della Presidenza del Consiglio - Affari interni e di culto-enti pubblici
Segretario e Membro Commissione speciale per l’esame del disegno e delle proposte di legge concernenti provvedimenti per la città di Napoli
16/05/1963 - 04/06/1968

01/07/1963 - 20/01/1965

19/05/1964 - 01/11/1965

30/10/1964 - 01/11/1965
IV Legislatura della Repubblica italiana (Camera)
Gruppo democratico-cristiano: Segretario 01/07/1963 - 01/11/1965
Membro II Commissione affari della Presidenza del Consiglio - Affari interni e di culto-enti pubblici
Membro Commissione speciale per l’esame del disegno di legge n. 1450 “Bilancio dello Stato per il periodo 1 luglio - 31 dicembre 1964”
Membro Commissione speciale per l’esame del disegno di legge n. 1686 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 1965”

Elisabetta, detta Elsa, Conci nasce a Trento il 23 marzo 1895, primogenita di cinque sorelle, figlia di Maria Sandri e dell’avvocato Enrico Conci, futuro deputato alla Dieta di Innsbruck e al Parlamento di Vienna.
L’educazione fortemente religiosa ricevuta dalla famiglia ne segna fortemente la vita. Studentessa esemplare, terminato il liceo raggiunge la sua famiglia confinata a Linz e per questa ragione viene accusata di irredentismo, ma il processo penale a cui dovrebbe sottoporsi si arresta grazie ad una amnistia che segue la morte dell’imperatore Francesco Giuseppe.
Nel 1915 si iscrive alla facoltà di filosofia all’Università di Vienna, dove studia per tre anni. Finita la guerra, si trasferisce alla facoltà di Lettere dell’Università di Roma, dove si laurea nel 1920, con una tesi che adattata sará poi pubblicata su una rivista specializzata.

Durante gli anni universitari partecipa attivamente alla Federazione universitaria cattolica italiana (FUCI) e piú tardi diventa la presidente della sezione romana di questa associazione.
Nel 1920 interviene al Congresso nazionale di Trento della FUCI, presieduto da Alcide De Gasperi, presentando una relazione su “La moralitá della giovane”, dove esorta alla costituzione di una formazione morale delle studentesse universitarie per contrastare ogni immoralitá nelle Università, considerando le donne particolarmente abili a persuadere i loro compagni di studio, con un modello di comportamento onesto. In questa occasione esalta anche l’operato di diverse sezioni femminili dell’associazione, che hanno contribuito sostanzialmente alla rinascita del Paese nel dopoguerra.

Dal 1923 al 1945 insegna tedesco in due Istituti superiori di Trento. Sin dall’inizio della sua carriera di insegnamento, prende a cuore la vita familiare dei suoi studenti ed organizza un doposcuola privato e gratuito. Contemporaneamente partecipa all’Azione Cattolica, dove organizza gruppi di ragazze che aiutano i piú bisognosi. Sostiene finanziariamente in istituti per l’infanzia due orfani e, tavolta, ospita nella sua casa altri bambini senza genitori.
Nel 1927 le viene offerta una casa più grande per prendersi cura di altri bambini con situazioni familiari ed economiche difficili.

Nel 1933 viene iscritta al Fascio femminile di Trento ma critica aspramente il governo fascista, come rivelano i suoi scritti “Cronache 1938-1940”, in particolare per le leggi razziali e l’entrata in guerra dell’Italia.
Durante la guerra collabora a dare un’assistenza scolastica a numerose persone ed in diversi luoghi.

Conclusasi la guerra entra nel partito della Democrazia Cristiana. Collabora al ripristino dell’ONAIRC, che supporta l’assistenza all’infanzia, e dell’Istituto professionale femminile. Promuove la costituzione a Trento della Scuola Superiore di servizio sociale. Partecipa al primo Comitato provinciale provvisorio della DC trentina e al Congresso provinciale del partito, sottolineando che questa è la prima assemblea politica dove venga ascoltata la voce delle donne, ed esalta il lavoro dalle propagandiste democristiane in tutto il territorio trentino. Inoltre critica l’immoralità che vede diffondersi nel dopoguerra ed invita a vietare i balli pubblici, che considera un oltraggio ai reduci dai campi di concentramento e alle famiglie che sono state pesantemente colpite dalla guerra.
Viene eletta delegata al primo Congresso nazionale del partito e il 2 giugno 1946 diventa Deputata della Costituente.
Sempre fedelissima al partito e profondamente anticomunista, viene nominata membro della “Commissione dei 18” con l’incarico di coordinare gli statuti speciali regionali di autonomia con la Carta Costituzionale e si mostra disponibile alle rivendicazioni di autonomia degli altoatesini di lingua tedesca, tanto che questi la considerano la loro unica intermediatrice alla Costituente. È riconfermata per tre Legislature nella DC della circoscrizione di Trento.
Nel 1948 è vice-segretaria del gruppo DC alla Camera e nel 1952 diventa segretaria del partito.
Per il suo attivismo e per il suo attaccamento al partito viene definita la “pasionaria bianca”. Riceve dal Papa Paolo VI la croce “Pro Pontefice et Ecclesia”.

Convinta sostenitrice dell’ideale europeistico, è membro della delegazione italiana al Parlamento europeo di Strasburgo.
Nel 1955 collabora a fondare l’Unione femminile europea, di cui è presidente dal 1959 al 1963, iniziativa che permette lo scambio di idee e la proposta di azione fra donne di orientamento politico di centro e destra.
Al congresso dell’Unione tenutosi a Roma rifiuta l’incarico di Presidente perché ritiene fondamentale il rispetto del democratico avvicendamento delle cariche.

Nel maggio 1965 si ritira dalla politica a causa di una malattia e si spegne il primo novembre dello stesso anno.

Leyla De Amicis