Governò l’isola per 28 giorni “come il ciclo della luna, pianeta femminile per eccellenza”

Donna Eleonora Di Mora
 

Fu la prima e unica donna Viceré di Spagna in Sicilia nel 1677. Incerta è la sua data di nascita che viene collocata intorno all’anno 1642.

Non si trova traccia di lei nelle “Cronologie dei Viceré di Spagna”, dove c’è un vuoto di 28 giorni, ma nel “Dizionario delle figure delle istituzioni e dei costumi della Sicilia storica” e nel terzo volume della “Storia cronologica dei Viceré” troviamo il suo nome ed i suoi provvedimenti.

Fu destituita dopo solo 28 giorni in quanto non poteva assumere l’autorità di Legato Papale (titolo indivisibile da quello di Viceré), a causa del suo sesso femminile.

Per disposizione testamentaria succedette, nella carica, al marito Angel de Guzmàn, marchese di Castel Rodrigo, diventando così Viceré di Sicilia. Come si racconta, tutti pensavano che Eleonora, essendo donna, avesse un carattere debole e quindi facilmente manovrabile dai potenti di turno che aspiravano ad arricchirsi a spese del popolo. Ma così non fu.

Eleonora fu una donna dalle doti politiche e umanitarie estremamente eccellenti.“Fece cose più e meglio degli altri Viceré”, pur avendo contro funzionari e cortigiani corrotti. Una femminista ante litteram: ripristinò il “Conservatorio per le Vergini pericolanti”, che era stato prima chiuso per mancanza di fondi. Le Vergini pericolanti erano ragazze, appartenenti ai ceti più poveri, che erano rimaste orfane e, quindi, correvano più delle altre il pericolo di cadere nel baratro della prostituzione. Per evitare ciò veniva loro dato un sussidio di sostentamento tramite questo Conservatorio.

Successivamente Eleonora ricostituì il Conservatorio delle Ripentite con l’intento di salvaguardare le ex-prostitute che venivano così aiutate a cambiare vita ed istituì una Dote Regia per le ragazze povere che desideravano sposarsi. A lei si devono, inoltre, la riduzione delle tasse per chi aveva una famiglia numerosa, la legge per abbassare il prezzo del pane, la creazione del Magistrato del Commercio che riuniva le 72 maestranze palermitane. Praticamente in un tempo brevissimo questa donna Viceré apportò migliorie notevoli a beneficio della popolazione.

Lasciata Palermo, si risposò nel 1679 e da questo secondo matrimonio nacque un figlio che, però, morì prematuramente. Di conseguenza, Donna Eleonora non lasciò alcun erede. Morì a Madrid il primo gennaio 1707.

Lo scrittore Andrea Camilleri ha scritto un romanzo, “La rivoluzione della luna”, unendo la storia documentata all’invenzione narrativa, su questa donna Viceré che governò l’isola per 28 giorni “come il ciclo della luna, pianeta femminile per eccellenza”.