Il 28 novembre la “comunità “di Toponomastica Femminile si è ritrovata nell’aula magna dell’Istituto “G.B.Vaccarini” di Catania per la conclusione del concorso regionale “Strade di Parità alla Zisa di Palermo“. Eravamo in tanti: alunni, docenti , presidi di diverse scuole della provincia, donne del mondo della politica e dell’associazionismo, il presidente onorario della fnism. Con un’ospite d’onore: la stilista Marella Ferrera. Ancora una volta le iniziative di Toponomastica femminile ci permettono di incontrarci, riflettere e condividere emozioni e anche percorsi di conoscenza.
Sono un alunno dell’ lIS “G.B.VACCARINI” di Catania e frequento il terzo anno del liceo scientifico. Quando ho saputo di essere fra i vincitori del Concorso ho provato una forte emozione e nello stesso tempo ansia , incredulità perché non pensavo di essere riuscito ad esprimere tutta la riconoscenza che provo per un uomo grande comeDanilo Dolci. L’ho conosciuto attraverso la lettura di alcune delle sue opere e di alcuni suoi articoli. La sua biografia mi ha colpito per la molteplicità delle esperienze dure e delle scelte coraggiose che Danilo Dolci ha fatto. Il mio compito non è stato facile proprio per questo: Danilo Dolci è stato un uomo che ha fatto le battaglie di mille uomini, quindi scrivere una breve biografia e soprattutto motivare la scelta di un personaggio così ricco e poliedrico, non è stato facile. Infine l’ho fatto elaborando pian piano la conoscenza di un uomo che realmente vorrei conoscere. Danilo Dolci è stato innanzitutto un uomo dalla personalità ecclettica: scrittore, lettore vorace, giornalista, uomo dedito all’impegno sociale ed umanitario. Un triestino innamorato della Sicilia povera, quella dei pastori e dei contadini che, senza avere conoscenze letterarie e dotte, riescono a parlare anche di Ariosto e di Dante, a capire tutto del mondo. Nacque a Sesana nel 1924 e morì a Trappeto il 1997 , ha dedicato una vita intera a lottare per i deboli e i bisognosi , per annullare le differenze sociali , per diffondere il bene . Personalità direi francescana che non ha mai smesso di combattere con scioperi , digiuni e proteste, sempre vere e appassionate. Avrebbe potuto condurre una vita agiata e invece non ha mai dubitato del valore di vivere una vita normale in mezzo a chi ne aveva bisogno.Credeva nella non violenza , nella pace, nelle correttezza e non aveva paura di rimanere anche da solo a combattere i suoi ideali. Ecco cosa mi ha colpito di lui : la sua nobile creatività , che lo portava ad immaginare un mondo migliore, la sua integrità morale che lo faceva andare oltre la semplice giustizia. Per lui era importante comunicare per trasmettere, era fondamentale credere per lottare. Ha scritto: “Se l’occhio non si esercita non vede. Se la pelle non tocca non sa, se un uomo non immagina si spegne” . Da queste parole sono nati la mia ammirazione e la mia motivazione. Danilo Dolci mi suggerisce che noi giovani dobbiamo essere capaci di lottare senza sosta, di trovare sempre, ogni giorno, la forza di credere per non spegnerci , per riuscire a crescere e formarci come uomini forti e motivati, senza falsi condizionamenti, rimanendo persone integre nell’anima .
Michelangelo Zanghì, 3° liceo scientifico “G.B.VACCARINI” vincitore del primo premio della sezione "7 uomini per i Cantieri culturali alla Zisa" del Concorso regionale Toponomastica femminile-Fnism-Sicilia.