Calendaria 2024 - Nina Simone

Nina Simone
Simona Guerrini




Giulia Tassi

 

Eunice Kathleen Waymon nasceva a Tyron, nella Carolina del Nord; correva l'anno 1933 e il clima di segregazione razziale pesava fortemente in quegli anni, nel sud degli Stati Uniti, ed era tale che Eunice dovette adeguarsi ai dettami imposti alla sua etnia. Sesta di otto figli, iniziò a suonare il pianoforte all'età di tre anni, mostrando quindi sin da piccolissima propensione allo studio della musica; a sei anni ebbe ufficialmente inizio la sua formazione classica. Eunice crebbe in una famiglia decisamente religiosa, la madre era un membro molto attivo della chiesa e della comunità locale; la giovanissima pianista aveva iniziato a esibirsi al pianoforte e all'organo in chiesa – dove cantava e suonava assieme alle sorelle – e venne infatti notata da un'insegnante di pianoforte che la prese sotto la sua ala, Mrs. Mazzanovich, che verrà poi definita dalla cantante come la sua “madre bianca”. Con il contributo economico della sua comunità, che istituì una fondazione destinata a giovani talenti che non potevano permettersi gli studi superiori e che volle quindi sostenerne le doti, la ragazza intraprese gli studi alla Juilliard di New York; tuttavia, nonostante la dedizione e la ferrea disciplina con cui Eunice affrontò in quegli anni lo studio del pianoforte e in generale nonostante la sua formazione da musicista classica, nel 1950 vide respinta la sua successiva domanda per una borsa di studio in musica al Curtis Institute di Philadelphia; la motivazione era chiaramente legata alla sua etnia. Seguendo, quindi, l'esempio di Billie Holiday, la ragazza si trasferì ad Atlantic City, dove trovò lavoro come pianista in un locale notturno, il Midtown Bar and Grill, dove prese il nome d'arte di Nina Simone: il primo era il nome con cui la chiamava il fidanzato dell'epoca mentre Simone era un riferimento a Simone Signoret, famosa attrice francese.

Inizialmente Nina era solita eseguire brani tratti dal repertorio pianistico classico e dalla tradizione gospel; tuttavia, pena il licenziamento, le fu richiesto dal proprietario del locale di esibirsi anche come cantante: fu questo l'inizio della Nina Simone che passerà alla storia della musica come una delle cantanti più influenti di tutti i tempi e che nel 2000 vincerà un Grammy alla carriera.

Nina Simone nel 1968

Nina Simone si avvicinerà al repertorio Blues e Jazz solamente tre anni dopo le esibizioni nel locale di Atlantic City. Arriviamo al brano I loves you, Porgy, primo vero successo della cantante; lavorando al Midtown Bar conobbe Jerry Fields, il suo primo agente; si trasferì quindi a New York, dove di giorno lavorava come cameriera e la sera incideva febbrilmente nuovi brani: è infatti del 1959 il primo album, Little blue girl, stesso anno in cui venne a mancare Billie Holiday: i cultori del genere trovarono in Nina un degno astro nascente. Non solo estremamente dotata a livello musicale ma anche spiccatamente carismatica, il suo modo di gestire il palco e di intrattenere il rapporto col pubblico durante i live era sorprendente e non poté passare inosservato: così grande era la sua influenza sul pubblico che le venne attribuito il nome di High Priestess of Soul ovvero la grande sacerdotessa dell'anima. Qualche anno più tardi – era il 1960 – conobbe quello che divenne poi suo manager e futuro marito, Andrew Strout, dalla cantante definito come il “miglior manager del mondo”. Il 1960 fu l'anno di debutto del singolo che la portò al successo: Ain't Got No, I Got Life, che si classificò al secondo posto nel Regno Unito; in seguito, nel corso degli anni Sessanta iniziò a incidere per l'etichetta discografica Phillips, con la quale pubblicò brani che divennero poi dei veri e propri inni contro il razzismo come Old Jim Crow e Mississppi Goddam. Il rapporto tra i due si fece negli anni piuttosto turbolento e instabile, ma il matrimonio avvenne nel 1961 e nove mesi più tardi nacque la figlia Lisa; proprio a causa della gestione degli aspetti della maternità e di quelli lavorativi nacquero ulteriori attriti tra i due: Nina era felice di fare la madre ma il marito-manager la spronava a essere sempre più produttiva e a incidere maggiormente.

Le lotte e gli scontri per l'affermazione dei diritti civili dei neri si fecero particolarmente accesi in quegli anni; la cantante divenne un'attivista, la causa fu un'inesauribile fonte per la sua attività espressiva musicale; dare voce a chi non ne aveva o non ne aveva abbastanza. La sua musica era uno specchio dei conflitti che dilaniavano gli Stati Uniti in quegli anni: lei stessa ne diede la definizione di Black Classical Music, a indicare il “melting pot” di generi e influenze culturali, sociali, politiche che andavano a prendere corpo nei suoi brani: un mix di musica classica, gospel, Blues e Jazz, ma anche di folk e ballate: ricordiamo la celebre Strange Fruit interpretata memorabilmente da Billie Holiday, da lei ripresa. Questa ballad ha il merito di aver riportato all'attenzione generale gli orrori perpetrati dalla comunità bianca ai danni della popolazione nera americana. Restando in tema di diritti civili, una canzone femminista ed emblematica è Four Women, in cui l'autrice esplora tramite il racconto dei sentimenti di quattro donne la condizione delle nere in America, che per sopravvivere devono adeguarsi come schiave, o della loro bellezza o della loro situazione sociale. La contestazione divenne per Nina Simone la ragione della sua arte e della sua vita. Sviluppò un connubio con Martin Luther King, condividendo il pensiero di figure come Malcolm X, James Baldwin, Lorraine Hansberry, arrivando così a una visione politica sempre più radicale che contribuì ad acuire i problemi col marito, che come manager aveva una visione eccessivamente commerciale secondo la cantante. Altro brano degno di nota e poco diffuso in quel periodo a causa del titolo è Mississippi Goddam.

Nina Simone nel 1965

Nel 1968, quando Martin Luther King venne assassinato, Nina Simone decise di divorziare e di trasferirsi alle Barbados, poi in Liberia, in Africa. Gli album e i brani della cantante vennero raramente fatti conoscere in questo momento negli Usa, da lei ribattezzati “United Snakes of America”; ad esempio, l'album Baltimore che uscì nel 1978. Abbandonò gli Stati Uniti accusando l'Fbi e la Cia di essere colpevoli delle discriminazioni in atto e di non agire contro il razzismo. La situazione psicologica ed economica della cantante iniziò a crollare velocemente; l'attività concertistica e di scrittura cessò. Nina Simone continuerà a spostarsi in quegli anni, trasferendosi poi in Egitto, in Turchia, in Olanda, in Svizzera e infine in Francia, ad Aix-en Provence e a Parigi; a causa di esigenze economiche riprese a esibirsi, dopo che per un periodo si erano perse le sue tracce: ecco infatti che nel 1976 comparve al Festival Jazz di Montreaux in Svizzera; in quest'occasione il pubblico la accolse con entusiasmo e calore ma divenne chiaro al contempo che qualcosa era cambiato. Le venne diagnosticata una forma di bipolarismo, tenuta a bada da alcuni farmaci. Del 1978 è l'album Baltimore che segna un ritorno della cantante all'attività discografica; nel 1980 la casa di moda Chanel usò il brano My Baby Just Cares for Me in uno spot pubblicitario, contribuendo in questo modo alla riscoperta della musica di Nina Simone, che divenne quindi un'icona del Jazz; il brano entrò nelle classifiche inglesi senza che all'interprete venisse riconosciuto alcun diritto.

Nel 1985, dopo una serie di ristampe e di articoli relativi ai suoi album, Simone si ripresentò con un nuovo Lp, Nina's back, seguito da Live & Kickin'. Morì a Carry-Le-Rouet nel 2003 a seguito di un peggioramento di salute dovuto al cancro al seno, all'età di settant'anni. Le ceneri vennero sparse in diverse parti dell'Africa, come gesto di ricongiungimento con la terra degli avi, secondo la sua volontà.

Nina Simone durante un concerto a Morlaix, Francia, nel maggio 1982

Nina Simone ha fatto della causa dei diritti civili del popolo nero e delle donne la ragione della sua arte e della sua vita; la musica che ha scritto era nutrita dal desiderio di raccontare e contrastare le ingiustizie che in quegli anni si perpetravano negli Stati Uniti. Proprio grazie a figure profondamente radicate nella cultura Blues, come Billie Holiday e Bessie Smith, Nina Simone poté raccogliere l'eredità di un'esperienza di vita trasmessa anche grazie alla materia musicale. La cantante incise lungo la sua carriera oltre trenta album, ricevendo importanti riconoscimenti dentro e fuori dagli Stati Uniti.«All I want is equality, For my sister, my brother, my people, and me».


Traduzione francese

Guenoah Mroue

Eunice Kathleen Waymon est née à Tyron, en Caroline du Nord; l’année 1933 et le climat de ségrégation raciale pesait lourdement dans ces années-là, dans le sud des États-Unis, et était telle qu’Eunice qui a dû s’adapter aux exigences imposées à son ethnie. Sixième de huit enfants, elle commence à jouer du piano à l’âge de trois ans, montrant ainsi une propension très faible à étudier la musique; à six ans, elle commence officiellement sa formation classique. Eunice a grandi dans une famille religieuse, sa mère était un membre très actif de l’église et de la communauté locale; la très jeune pianiste avait commencé à jouer au piano et à l’orgue à l’église - où elle chantait et jouait avec ses sœurs - et elle fut remarquée par un professeur de piano qui la prit sous son aile, Mrs. Mazzanovich, qui sera plus tard définie par la chanteuse comme sa "mère blanche". Avec la contribution financière de sa communauté, qui créa une fondation destinée aux jeunes talents qui ne pouvaient se permettre d’études supérieures et qui voulut donc soutenir ses talents, elle entreprit ses études à Juilliard de New York; cependant, malgré le dévouement et la discipline sans faille avec lesquels Eunice a affronté l’étude du piano au cours de ces années et en général malgré sa formation de musicien classique, en 1950, sa candidature pour une bourse de musique au Curtis Institute de Philadelphie a été rejetée ; la motivation était clairement liée à son origine ethnique. Suivant l’exemple de Billie Holiday, la jeune fille déménagea à Atlantic City, où elle trouva un emploi de pianiste dans une boîte de nuit, le Midtown Bar and Grill, où elle prit le nom artistique de Nina Simone : Le premier était le nom du petit ami de l’époque, tandis que Simone était une référence à Simone Signoret, célèbre actrice française.

Initialement, Nina avait l’habitude de jouer des morceaux du répertoire de piano classique et de la tradition gospel; cependant, sous peine de licenciement, le propriétaire du restaurant lui a demandé de se produire également en tant que chanteuse : Ce fut le début de Nina Simone qui entrera dans l’histoire de la musique comme l’une des chanteuses les plus influentes de tous les temps et qui gagnera un Grammy à la carrière en 2000.

Nina Simone en 1968

Nina Simone n’abordera le répertoire Blues et Jazz que trois ans après les représentations dans le club d’Atlantic City. Nous arrivons à la chanson I loves you, Porgy, premier vrai succès de la chanteuse; travaillant au Midtown Bar, elle fit la connaissance de Jerry Fields, son premier agent; puis elle s’installa à New York, où elle travaillait de jour comme serveuse et le soir elle y chantait fébrilement de nouveaux morceaux : En effet, en 1959, le premier album, Little blue girl, la même année que la mort de Billie Holiday : les amateurs du genre ont trouvé en Nina une étoile naissante digne de ce nom. Non seulement extrêmement douée au niveau musical mais aussi très charismatique, sa façon de gérer la scène et d’entretenir la relation avec le public pendant les concerts était surprenante et ne put passer inaperçue : si grande était son influence sur le public qu’on lui attribua le nom de High Priestess of Soul ou la grande prêtresse de l’âme. Quelques années plus tard - c’était en 1960 - elle a connu celui qui est devenu son manager et futur mari, Andrew Strout, par la chanteuse définie comme le "meilleur manager du monde". 1960 est la première année du succès du single : Ain’t Got No, I Got Life, qui se classe deuxième au Royaume-Uni, puis commence à enregistrer pour le label Phillips dans les années 1960, avec laquelle elle a publié des chansons qui sont devenues de véritables hymnes contre le racisme comme Old Jim Crow et Mississppi Goddam. La relation entre les deux a été plutôt turbulente et instable au cours des années, mais le mariage a eu lieu en 1961 et neuf mois plus tard, la fille Lisa est née; à cause de la gestion des aspects de la maternité et du travail, d’autres frictions sont nées entre les deux : Nina était heureuse d’être mère, mais le mari-manager l’encourageait à être de plus en plus productive et à jouer davantage.

Tant de luttes pour l’affirmation des droits civils des Noirs se firent particulièrement vives pendant ces années ; la chanteuse devint une activiste, la cause fut une source inépuisable pour son activité expressive musicale ; donner une voix à ceux qui n’en avaient pas ou n’en avaient pas assez. Sa musique était un miroir des conflits qui déchiraient les États-Unis dans ces années-là : elle en donna elle-même la définition de Black Classical Music, pour désigner le "melting pot" de genres et d’influences culturelles, sociales, politiques qui allaient prendre corps dans ses chansons : Un mélange de musique classique, gospel, Blues et Jazz, mais aussi de folk et de ballades : rappelons la célèbre Strange Fruit interprétée de façon mémorable par Billie Holiday, qu’elle a reprise. Cette ballade a le mérite d’avoir porté à l’attention générale les horreurs perpétrées par la communauté blanche au détriment de la population noire américaine. En ce qui concerne les droits civiques, une chanson féministe emblématique est Four Women, dans laquelle l’auteur explore à travers le récit des sentiments de quatre femmes la condition des noires en Amérique, qui doivent s’adapter comme esclaves pour survivre, ou de leur beauté ou de leur situation sociale. La contestation devint pour Nina Simone la raison de son art et de sa vie. Elle a développé une alliance avec Martin Luther King, partageant la pensée de personnalités telles que Malcolm X, James Baldwin, Lorraine Hansberry, arrivant ainsi à une vision politique de plus en plus radicale qui a contribué à aggraver les problèmes avec son mari, qui, en tant que manager, avait une vision trop commerciale selon la chanteuse. Mississippi Goddam est un autre morceau remarquable et peu répandu à cette époque en raison de son titre.

Nina Simone en 1965

En 1968, quand Martin Luther King a été assassiné, Nina Simone a décidé de divorcer et de déménager à la Barbade, puis au Libéria, en Afrique. Les albums et les chansons de la chanteuse ont rarement été présentés aux États-Unis, qu’elle a rebaptisés "United Snakes of America"; par exemple, l’album Baltimore qui est sorti en 1978. Elle a quitté les États-Unis en accusant le FBI et la CIA d’être coupables de discrimination et de ne pas agir contre le racisme. La situation psychologique et économique de la chanteuse a commencé à s’effondrer rapidement; l’activité de concert et d’écriture a cessé. Nina Simone continuera à se déplacer pendant ces années, s’installant ensuite en Égypte, en Turquie, en Hollande, en Suisse et enfin en France, à Aix-en-Provence et à Paris; en raison de besoins économiques, elle recommence à se produire, après avoir perdu pendant un certain temps sa trace : En 1976, elle est apparue au Festival de Jazz de Montreaux en Suisse; à cette occasion, le public l’a accueillie avec enthousiasme et chaleur mais il est devenu clair en même temps que quelque chose avait changé. On lui a diagnostiqué une forme de bipolarité contrôlée par certains médicaments. En 1980, la maison de mode Chanel utilise la chanson My Baby Just Cares for Me dans une publicité, contribuant ainsi à la redécouverte de la musique de Nina Simone, elle devint alors une icône du Jazz ; le morceau entra dans les charts anglais sans que l’interprète ne soit reconnu aucun droit.

En 1985, après une série de rééditions et d’articles relatifs à ses albums, Simone revient avec un nouveau Lp, Nina, suivi de Live & Kickin'. Elle est décédé à Carry-Le-Rouet en 2003 à la suite d’une détérioration de sa santé due au cancer du sein à l’âge de 70 ans. Les cendres furent dispersées dans différentes parties de l’Afrique, comme geste de réunion avec la terre des ancêtres, selon sa volonté.

Nina Simone lors d'un concert à Morlaix, France, en mai 1982

Nina Simone a fait de la cause des droits civils du peuple noir et des femmes la raison de son art et de sa vie; la musique qu’elle a écrite était nourrie par le désir de raconter et de contrer les injustices qui se perpétraient aux États-Unis au cours de ces années. C’est grâce à des figures profondément enracinées dans la culture Blues, comme Billie Holiday et Bessie Smith, que Nina Simone a pu recueillir l’héritage d’une expérience de vie transmise aussi grâce à la matière musicale. La chanteuse a enregistré plus de trente albums tout au long de sa carrière, recevant d’importantes distinctions aux États-Unis et ailleurs. «All I want is equality, For my sister, my brother, my people, and me».


Traduzione inglese

Syd Stapleton

Eunice Kathleen Waymon was born in Tyron, North Carolina in 1933, and had to adapt to the dictates imposed on her ethnicity. The practice of racial segregation was strongly in force in those years in the southern United States. The sixth of eight children, she began playing the piano at the age of three, showing a propensity for studying music from a very early age. Her classical training officially began when she was six years old. Eunice grew up in a decidedly religious family, her mother being a very active member of the local church and religious community. The very young pianist had begun performing by playing the piano and organ in church - where she played and sang along with her sisters. She was noticed by a piano teacher who took her under her wing, Mrs. Mazzanovich, who would later be referred to by the singer as her "white mother." With the financial support of her community, which had set up a foundation intended for young talents who could not afford higher studies and wanted to support her talent, the girl embarked on her studies at Juilliard in New York. However, despite the dedication and iron discipline with which Eunice approached her piano studies in those years, and in general despite her training as a classical musician, in 1950 she saw her subsequent application for a scholarship in music at the Curtis Institute in Philadelphia rejected for reasons related to her ethnicity. Following Billie Holiday's example, she moved to Atlantic City, where she found work as a pianist in a nightclub, the Midtown Bar and Grill, where she took the stage name of Nina Simone. “Nina” was the name she was called by her boyfriend of the time, while “Simone” was a reference to Simone Signoret, a famous French actress and writer.

Initially Nina performed pieces from the classical piano repertoire and the gospel tradition. However, threatened with dismissal, she was required by the owner of the venue to start performing as a singer as well. This was the beginning of the Nina Simone who would go down in music history as one of the most influential singers of all time, and who would win a Grammy for lifetime achievement in 2000.

Nina Simone in 1968

Nina Simone approached the Blues and Jazz repertoire only after three years of work in the Atlantic City venue. This produced the song I Loves You, Porgy, the singer's first real success. Working at the Midtown Bar she met Jerry Fields, her first agent. She then moved to New York, where she worked as a waitress during the day and feverishly recorded new songs in the evenings. Her first album, Little Blue Girl, dates from 1959, the same year in which Billie Holiday died, and devotees of the genre found in Nina a worthy rising star. Extremely gifted musically but also distinctly charismatic, her way of handling the stage and engaging with the audience during live performances was astonishing and could not go unnoticed. So great was her influence on audiences that she was given the name The High Priestess of Soul. In 1960 she met the man who later became her manager, and husband, Andrew Strout, described by the singer as the "best manager in the world." 1960 was also the debut year of the hit single Ain't Got No / I Got Life, which became the #2 song in the U.K. Later in the 1960s, she began recording for the Phillips record label, through which she released songs that later became anthems against racism such as Old Jim Crow and Mississippi Goddam. The relationship between Simone and Strout became rather turbulent and unstable over the years, but the marriage took place in 1961 and nine months later their daughter Lisa was born. It was because of conflict between motherhood and work that the first frictions arose between the two. Nina was happy in the role of a mother but her husband-manager wanted her to be more and more productive in her musical career.

The struggles and clashes for the affirmation of black civil rights became particularly heated in those years. The singer became an activist, and the cause was an inexhaustible source of her musical expressive activity - giving voice to those who had nothing, or not enough. Her music became a mirror of the conflicts that were tearing the United States apart in those years. She gave it the title of Black Classical Music, indicating the "melting pot" of the cultural, social, and political influences that went into her songs - a mix of classical, gospel, Blues and Jazz, but also folk and ballads. We can recall the famous song Strange Fruit memorably interpreted by Billie Holiday, later revived by Nina Simone. This ballad was focused on bringing to general attention the horrors perpetrated on black Americans by whites. Staying on the subject of civil rights, a song that is also feminist and emblematic is Four Women, in which the songwriter explores the condition of black women in America through the story of the feelings of four women, who in order to survive must adapt as slaves, either to their beauty or to their social situation. For Nina Simone protest became the reason for her art and her life. She developed a union with Martin Luther King, sharing the thinking of figures such as Malcom X, James Baldwin, and Lorraine Hansberry (author of A Raisin in the Sun), thus arriving at an increasingly radical political vision that contributed to exacerbating problems with her husband, who as a manager had an excessively commercial and mainstream vision according to the singer. An especially noteworthy song that was not widespread at the time because of its title is Mississippi Goddam.

Nina Simone in 1965

In 1968, the year that Martin Luther King was assassinated, Nina Simone decided to divorce her husband and move to Barbados, then to Liberia, Africa. During this period the singer's albums and songs were rarely released in the U.S., which she dubbed the "United Snakes of America". As an example, the album Baltimore, which was released in 1978. She left the U.S. accusing the FBI and CIA of being guilty of ongoing discrimination and failing to act against racism. The singer's psychological and economic situation began to collapse quickly - both concert and writing activity ceased. Nina Simone continued to move around during those years, later moving to Egypt, Turkey, Holland, Switzerland, and finally to France, to Aix-en Provence and Paris. Due to economic needs, she resumed performing, after a period of absence. She appeared in 1976 at the Montreaux Jazz Festival in Switzerland. On that occasion the audience greeted her with enthusiasm and warmth, but it became clear at the same time that something had changed. She was diagnosed with a form of bipolarism, which was kept at bay by some medication. The 1978 album Baltimore marked a return of the singer to recording activity. In 1980 the fashion house Chanel used the song My Baby Just Cares for Me in a commercial, which then became a jazz icon, thus contributing to the rediscovery of Nina Simone's music. The song entered the British charts, but without Simone being given any rights to the income it produced.

In 1985, after a series of reissues and articles related to her albums, Simone resurfaced with a new LP, Nina's Back, followed by Live & Kickin'. She died at the age of 70, in Carry-Le-Rouet, France in 2003, after suffering deteriorating health due to breast cancer. Her ashes were scattered in different parts of Africa as a gesture of reunion with the land of her ancestors, according to Simone's wishes.

Nina Simone during a concert in Morlaix, France, in May 1982

Nina Simone made the cause of black and women's civil rights the reason for her art and her life. The music she wrote was nourished by a desire to report, and counter, the injustices that were being perpetrated in the United States in those years. It was thanks to figures deeply rooted in Blues culture, such as Billie Holiday and Bessie Smith, that Nina Simone was able to reap a legacy of a life experience that was also transmitted through music. The singer recorded more than thirty albums throughout her career, receiving major recognition inside and outside the United States. "All I want is equality, For my sister, my brother, my people, and me." (From Mississippi Goddam)


Traduzione spagnola

Francesco Rapisarda

Eunice Kathleen Waymon nació en Tyron, Carolina del Norte; era el año 1933 y el clima de segregación racial era fuerte en aquellos años en el sur de los Estados Unidos, hasta tal punto que Eunice tuvo que adaptarse a los dictámenes impuestos a su gente. Sexta de ocho hijos, comenzó a tocar el piano a la edad de tres años, demostrando así desde muy pequeña propensión al estudio de la música; a los seis años comenzó oficialmente su formación clásica. Eunice se crió en una familia decididamente religiosa, su madre era un miembro muy activo de la iglesia y de la comunidad local; la joven pianista había comenzado a tocar el piano y el órgano en la iglesia –donde cantaba y tocaba con sus hermanas– y una profesora de piano se dio cuenta de ella y la acogió bajo su ala, la señora Mazzanovich, a quien llamaría su “madre blanca”. Con la aportación económica de su comunidad, que creó una fundación para jóvenes talentos que no podían permitirse la educación superior y que, por lo tanto, quería apoyar a sus talentos, la joven comenzó sus estudios en la Juilliard de Nueva York. Sin embargo, a pesar de la dedicación y la férrea disciplina con que Eunice afrontó el estudio del piano en aquellos años y, en general, a pesar de su formación como música clásica, en 1950 le denegaron la solicitud de una beca de música en el Curtis Institute de Filadelfia: la motivación estaba claramente relacionada con su origen étnico. Siguiendo el ejemplo de Billie Holiday, la chica se mudó a Atlantic City, donde encontró trabajo como pianista en un club nocturno, el Midtown Bar and Grill, donde eligió el nombre artístico de Nina Simone: el primero era el nombre con el que la llamaba su novio de aquella época, mientras que Simone era una referencia a Simone Signoret, la famosa actriz francesa.

Al principio, Nina interpretaba canciones del repertorio de piano clásico y de la tradición góspel; no obstante, so pena el despido, el dueño del local le pidió que actuara también como cantante: este fue el comienzo de Nina Simone, la cual pasaría a la historia de la música como una de las cantantes más influyentes de todos los tiempos y que, en el año 2000, ganaría un Grammy.

Nina Simone en 1968

Nina Simone se acerca al repertorio de Blues y Jazz sólo tres años después de tocar en el club de Atlantic City. Llegamos a la canción I loves you, Porgy, primer auténtico éxito de la cantante; trabajando en el Midtown Bar conoció a Jerry Fields, su primer agente; luego se mudó a Nueva York, donde durante el día trabajaba como camarera y por la noche grababa febrilmente nuevas canciones: de hecho, el primer álbum, Little blue girl, es de 1959, el mismo año en que falleció Billie Holiday: los cultivadores del género encontraron en Nina una digna estrella emergente. No sólo muy dotada a nivel musical, sino también notablemente carismática, su manera de controlar el escenario y de entablar una relación con el público durante las actuaciones en directo era sorprendente y no podía pasar desapercibida: su influencia en el público era tan grande que se le atribuyó el nombre de High Priestess of Soul, es decir la gran sacerdotisa del alma. Unos años más tarde, en 1960, conoció a quien luego se convirtió en su manager y futuro esposo, Andrew Strout, a quien la cantante definió como el “mejor manager del mundo”. 1960 fue el año del estreno del sencillo que la llevó al éxito: Ain't Got No, I Got Life que alcanzó el número 2 en el Reino Unido; a continuación, en los años 60 comenzó a grabar para la discográfica Phillips, con la que publicó canciones que se convirtieron en verdaderos himnos contra el racismo, como Old Jim Crow y Mississippi Goddam. Con el paso del tiempo, la relación entre los dos se hizo bastante turbulenta e inestable, pero en 1961 se casaron y nueve meses después nació su hija Lisa; precisamente debido a la gestión de los aspectos de la maternidad y de los aspectos laborales, nacieron aún más fricciones entre los dos: Nina estaba contenta de ser madre, pero su marido-manager la impulsó a ser cada vez más productiva y a grabar cada vez más.

Las luchas y los enfrentamientos por la afirmación de los derechos civiles de los negros se agudizaron especialmente en aquellos años; la cantante se convirtió en una activista, la causa fue una fuente inagotable para su actividad expresiva musical; dar voz a quienes no la tenían o no tenían suficiente. Su música era un espejo de los conflictos que desgarraban a Estados Unidos en aquellos años: ella misma dio la definición de Black Classical Music para indicar el melting pot de géneros e influencias culturales, sociales, políticas que iban tomando cuerpo en sus canciones; una mezcla de música clásica, gógspel, Blues y Jazz, pero también de folk y baladas; recordemos la famosa Strange Fruit interpretada memorablemente por Billie Holiday y retomada por Nina. Esta balada tiene el mérito de llamar la atención sobre los horrores perpetrados por la comunidad blanca contra la población negra de los Estados Unidos. Siguiendo con el tema de los derechos civiles, una canción feminista y emblemática es Four Women, en la que la autora explora, a través de la narración de los sentimientos de cuatro mujeres, la condición de las mujeres negras en Estados Unidos, que deben conformarse con ser esclavas para sobrevivir, o con su belleza o condición social. La protesta se convirtió para Nina Simone en la razón de su arte y de su vida. Desarrolló una unión con Martin Luther King, compartiendo el pensamiento de figuras como Malcolm X, James Baldwin, Lorraine Hansberry, llegando así a una visión política cada vez más radical que contribuyó a empeorar los problemas con su marido, quien como manager tenía una visión excesivamente comercial según la cantante. Otro album sencillo notable y poco difundido en ese período debido al título es Mississippi Goddam.

Nina Simone en 1965

En 1968, cuando Martin Luther King fue asesinado, Nina Simone decidió divorciarse y mudarse a las Barbados, luego a Liberia, en África. Los álbumes y canciones de la cantante raramente se dieron a conocer en los Estados Unidos, a los que rebautizó como United Snakes of America; por ejemplo, el álbum Baltimore de 1978. Abandonó los Estados Unidos acusando al FBI y a la CIA de ser culpables de la discriminación y de no actuar contra el racismo. La situación psicológica y económica de la cantante comenzó a derrumbarse rápidamente; la actividad concertista y de composición cesaron. Nina Simone seguirá viajando a Egipto, Turquía, Holanda, Suiza y Francia (Aix-en-Provence y París). Por razones económicas, Nina Simone volvió a actuar después de haber desaparecido durante un tiempo: en 1976 apareció en el Festival de Jazz de Montreaux (Suiza). En aquella ocasión, el público la recibió con entusiasmo y calidez, pero al mismo tiempo se hizo evidente que algo había cambiado. Se le diagnosticó una forma de trastorno bipolar, mantenido bajo control con medicación. El álbum Baltimore de 1978 marca el regreso de la cantante a la industria discográfica; en 1980 la casa de moda Chanel utilizó la canción My Baby Just Cares for Me en un anuncio publicitario, contribuyendo así al redescubrimiento de la música de Nina Simone, la cual se convirtió de este modo en un icono del jazz.

En 1985, después de una serie de reimpresiones y artículos acerca de sus álbumes, Simone volvió con un nuevo LP, Nina's Back, seguido de Live & Kickin'. Murió en Carry-Le-Rouet en 2003 debido al deterioro de su salud como resultado de un cáncer de mama, a la edad de setenta años. Según su voluntad, las cenizas fueron esparcidas por varias partes de África, como gesto de reunificación con la tierra de los ancestros.

Nina Simone durante un concierto en Morlaix, Francia, en mayo de 1982

Nina Simone hizo de la causa de los derechos civiles de la población negra y de las mujeres la razón de su arte y de su vida; la música que escribió se nutría con el deseo de contar y contrarrestar las injusticias cometidas en Estados Unidos en aquellos años. Gracias a figuras profundamente arraigadas en la cultura del Blues, como Billie Holiday y Bessie Smith, Nina Simone pudo recoger el legado de una experiencia de vida transmitida también a través de la música. La cantante grabó más de 30 álbumes a lo largo de su carrera, recibiendo importantes reconocimientos dentro y fuera de los Estados Unidos. «All I want is equality, For my sister, my brother, my people, and me».