June Carter
Valeria Pilone
Marika Banci
Di recente, ho avuto occasione di guardare una miniserie che mi è piaciuta moltissimo, Daisy Jones & The Six. Si tratta della storia di una rock band degli anni Settanta, dall’ascesa sulla scena musicale di Los Angeles fino alla fama e alla caduta, avvenuta con la loro separazione proprio al culmine del successo. Ma è anche la storia di un amore che porta al tormento e poi alla liberazione. Nello scorrere gli episodi che vedono protagonisti Daisy Jones, Billy Dunne e Camila Alvarez, non ho potuto fare a meno di andare con la mente a un collegamento (anche se solo in parte) alla storia reale di June Carter e Johnny Cash. June nasce a Maces Springs, in Virginia, nel 1923 e sin da subito manifesta le sue doti artistiche di cantante e musicista. Nel 1943 forma un gruppo con la madre Maybelle Carter e le sorelle Helen e Anita, chiamato Mother Maybelle & the Carter Sisters. June ha doti canore e recitative, soprattutto una spiccata verve comica, per cui riescono a dare vita al famoso Grand Ole Opry, programma radiofonico settimanale di musica country e concerti, trasmesso dal vivo sulla radio Wsm di Nashville ogni venerdì e sabato sera, attraverso il quale conosce molti artisti noti, tra cui Elvis Presley.
Ma il programma è il galeotto dell’incontro che le cambierà per sempre la vita. A Nashville passa per caso, per una gita scolastica, un ragazzo, che sente cantare June e ne rimane rapito. È Johnny Cash, che si ripresenterà qualche anno dopo al Grand Ole Opry per cominciare un sodalizio artistico con June senza precedenti, partendo dal brano Ring of fire. Questo pezzo ha una storia particolare: June lo scrive insieme al marito, il cantautore Merle Kilgore, e lo fa interpretare a sua sorella, Anita Carter. Johnny lo ascolta e ne realizza un arrangiamento diverso e particolare come la tematica del brano, ovvero un uomo sposato che canta una canzone scritta per lui da una donna anch’essa sposata ma ormai innamorata del cantante. È il preludio in musica della loro passione, che all’inizio è contenuta. Tra i due ci sono un’alchimia e sinergia pazzesche, non solo artistiche. Johnny, però, è un uomo molto complicato: oltre a essere sposato – come June, appunto – è da tempo in preda ad alcol e stupefacenti, in una discesa sempre più repentina agli inferi, come molte rockstar di quell’epoca (nella miniserie Daisy Jones & The Six, è Daisy la geniale e tormentata artista rock, che rischia – come Cash – di dissolversi per sempre). June è attratta, ma allo stesso tempo respinge l’idea di stare con lui, perché ha paura, teme che questa storia possa distruggerla e perché le sue forti convinzioni religiose le impediscono di lasciarsi andare liberamente a una storia adultera. Ma Johnny non molla, non intende perdere June e le chiede di sposarla per ben trenta volte, dopo aver rischiato di morire per una overdose ed essersi impegnato a ripulirsi. L’attrazione e la chimica tra i due è fortissima e la loro relazione era già cominciata da tempo. June non può più opporsi, in fondo non lo vuole, e così acconsente al matrimonio. Si sposano nel 1968 e da allora resteranno insieme fino alla fine, quando nel maggio del 2003 June muore in seguito alle complicazioni di un intervento al cuore e Johnny la raggiunge nel settembre dello stesso anno.
La carriera di June è stata folgorante: un talento naturale per la musica, ma anche per la scrittura, per il cinema e la televisione (si ricorderà il suo personaggio di Sister Ruth nella serie televisiva La signora del West). Alla storia d’amore con Johnny Cash è dedicato il biopic del 2005 Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, prodotto dal figlio John Carter Cash ed interpretato da Reese Witherspoon, che vinse l’Oscar come migliore attrice protagonista, e da uno straordinario Joaquin Phoenix (Golden Globe come miglior attore in un film commedia o musicale), oltre a decine di altri premi di cui questo film ha fatto incetta. Nonostante la solida relazione e l’amore che legava i due artisti, June ha dovuto farsi carico più volte delle fragilità dell’uomo che amava. I demoni della sua mente, dovuti anche a una vita segnata dal dolore (un suo fratello era rimasto ucciso in un incidente sul lavoro e il rapporto con il padre era sempre stato conflittuale), erano ritornati a completare l’opera di distruzione del corpo e dell’anima di Johnny. June gli resta accanto, senza rinunciare alla sua carriera, con un’incrollabile fiducia nella possibilità che il suo uomo possa sempre farcela e tornare a rialzarsi dalle ceneri, come un’araba fenice. Vincerà l’ultimo premio nel 1999, il Grammy per l’album Press on. Le canzoni sia da solista che quelle cantate con il marito, sono pregne della loro passione per la musica e per l’amore che li lega:
«You’ve got a way to keep me on your side,/You give me cause for love that I can’t hide./For you I know I’d even try to turn the tide,/Because you’re mine, I walk the line» (Tu hai un modo di tenermi vicino a te,/mi dai un motivo per amare che io non posso celare./Per te io so che proverei persino a superare la corrente./Perché tu sei mia, io rigo dritto).
La storia di questa artista della musica country meriterebbe di essere raccontata anche senza Johnny. È, infatti, singolare che, cercando notizie in rete, le foto e i siti riportino il nome di June sempre e solo abbinato alla storia d’amore e di musica che l’ha unita a Cash. Eppure, lei aveva iniziato ben prima la sua carriera, andando in tournée finanche con Presley. Ci ha pensato certamente il figlio John Carter Cash, che ha prodotto l’album Anchored in Love: A Tribute to June Carter Cash, pubblicato nel 2007 con vari artisti e artiste di musica country, tra cui Sheryl Crow, Willie Nelson, Loretta Lynn, Rosanne Cash, Emmylou Harris e Kris Kristofferson, che eseguono le più belle canzoni di June.
Lo stesso John ammirava in June la tenacia e ne avvertiva la superiorità e l’equilibrio, come testimoniano le sue stesse parole dedicate alla compagna in un celeberrimo biglietto di auguri, in occasione del di lei sessantacinquesimo compleanno:
«Buon compleanno principessa, ormai siamo vecchi e ci siamo abituati l’uno all’altra. La pensiamo nello stesso modo. Leggiamo la mente dell’altro. Sappiamo quello che l’altro vuole anche senza dirlo. A volte ci irritiamo anche un po’. Forse a volte ci diamo anche per scontati. Ma ogni tanto, come oggi, medito su questo e mi rendo conto di quanto sono fortunato a condividere la vita con la più grande donna che abbia mai incontrato. Continui ad affascinarmi e a ispirarmi. La tua influenza mi rende migliore. Sei l’oggetto del mio desiderio, la prima ragione della mia esistenza. Ti amo tantissimo. Buon compleanno principessa».
Di lei ci resta il ricordo di una donna tenace, appassionata, una virtuosa della musica country, libera di divorziare e risposarsi per tre volte, fino a legarsi all’uomo che – nonostante le sue irreparabili debolezze – non riesce a non amare per sempre, in un cerchio di fuoco divorante:
«The taste of love is sweet/When hearts like ours meet/I fell for you like a child/Oh, but the fire went wild/I fell into a burning ring of fire» (Il sapore dell’amore è dolce/quando cuori come i nostri si incontrano/mi sono innamorato di te come un bimbo/oh, ma poi il fuoco è diventato incontrollato/sono caduto dentro un ardente cerchio di fuoco).
Traduzione francese
Rachele Stanchina
J’ai récemment eu l’occasion de regarder une série que j’ai beaucoup aimée, Daisy Jones &The six. Il s’agit de l’histoire d’un groupe de rock des années soixante-dix, de leurs premiers pas sur la scène musicale de Los Angeles jusqu’à leur célébrité mondiale et leur chute après leur séparation survenue au sommet de leur succès. Mais c’est aussi l’histoire d’un amour qui mène à la souffrance puis à la libération. En suivant les épisodes, dont les protagonistes sont Daisy Jones, Billy Dunne et Camila Alvarez, je n’ai pu m’empêcher de penser à la véritable histoire de June Carter et Johnny Cash. June naît à Maces Springs dans l’état de Virginie en 1923. Ses qualités artistiques de chanteuse et musicienne sont tout de suite remarquées. En 1943, elle fonde un groupe, le Mother Maybelle & the Carter Sisters, avec sa mère Maybelle Carter et ses sœurs Helen et Anita. June est douée non seulement comme chanteuse mais aussi comme comédienne grâce à une verve comique spontanée, ce que lui permet de créer le célèbre Grand Ole Opry, une émission de radio hebdomadaire de musique country et concerts, diffusée tous les vendredis et les samedis soirs en direct sur la radio Wsm de Nashville. Cette émission lui permet de connaître beaucoup d’artistes célèbres parmi lesquels Elvis Presley, et elle sera pour June le lieu de la rencontre qui changera à jamais sa vie.
Un jour, un jeune homme nommé Johnny Cash passe par hasard à Nashville en voyage scolaire: il entend June chanter et sa voix le ravit. Peu d’années après, Johnny participera au Grand Ole Opry pour donner naissance avec Ring of fire à une collaboration artistique avec June sans précédent. L’ histoire de cette chanson est particulière. En effet, June la compose avec son mari, le chanteur-compositeur Merle Kilgore et la fait interpréter par sa sœur Anita Carter. Johnny l’entend et en réalise un arrangement différent. Le sujet aussi est original car il s’agit de l’histoire d’un homme marié qui chante une chanson écrite pour lui par une femme, mariée elle aussi, mais désormais amoureuse du chanteur. C’est le prélude en musique de leur passion qui au début demeure cachée. Entre les deux artistes, il y a une alchimie et une synergie très forte et pas seulement artistique. Cependant, Johnny est un homme complexe: il est non seulement marié, comme June, mais depuis quelques temps il est sous l’emprise de l’alcool et de drogues, ce qui le conduit rapidement aux enfers comme beaucoup d’autres artistes de l’époque. Or, dans la mini série Daisy Jones & The Six, c’est Daisy, géniale artiste rock tourmentée, qui risque de se perdre à jamais. June est attirée par Johnny mais, en même temps, elle rejette l’idée de se lier à lui car elle a peur et craint que cette liaison ne puisse la détruire. De plus, ses fortes convictions religieuses l’empêchent de se laisser emporter dans une relation extraconjugale. Mais Johnny ne se rend pas, il ne veut pas la perdre. Il la demande en mariage au moins trente fois après avoir risqué de mourir d’une overdose et avoir promis d’abandonner les drogues. L’attraction et l’alchimie entre les deux est si forte et leur liaison ayant démarrée depuis quelques temps, finit par convaincre June d’accepter ce mariage, n’ayant plus la volonté de s’y opposer. Les noces sont célébrées en 1968 et les deux époux resteront liés jusqu’à leurs derniers jours. June meurt en 2003 suite à des complications dues à une intervention au cœur et Johnny la suivra au mois de septembre de la même année.
La carrière de June a été foudroyante car elle avait un talent naturel pour la musique ainsi que pour l’écriture, le cinéma et la télé (on se rappellera de son personnage Sister Ruth dans la série télévisée La dame de l’ouest). En 2005, sort sur les écrans le film biographique Walk the line produit par leur fils John Carter Cash et interprété par Reese Witherspoon qui gagne l’Oscar de la meilleure actrice pour le rôle de June et Joaquin Phoenix qui obtient le Golden Globe comme meilleur acteur de film comique ou musical pour son interprétation de Johnny. Le film raconte l’histoire d’amour de June et Johnny et reçoit des dizaines de prix. Malgré la relation solide et l’amour inconditionnel qui liait les deux artistes, June a dû s’occuper à maintes reprises de la fragilité de son époux, obsédé par les démons de l’esprit qui le conduisaient à sa propre destruction. La vie de Johnny avait été marquée par la douleur de perdre l’un de ses frères décédé à la suite d’un accident de travail et les rapports qu’il entretenait avec son père avaient toujours été conflictuels. Mais June croît en lui, à son rétablissement tel le Phénix qui renaît de ses cendres, et reste à ses côtés sans renoncer cependant à sa carrière.Elle obtient son dernier prix en 1999, le Grammy pour l’album Press on. Les chansons qu’elle y interprète comme soliste et celles où elle se produit avec son époux sont empreintes de leur passion pour la musique et de leur amour:
” You’ve got away to keep me on your side,/You give me cause for love that I can’t hide./For you I know I’d even try to turn the tide,/Because you’re mine, I walk the line” (Tu t’ es enfui pour me garder près de toi/tu me donnes raison pour l’amour que je ne peux pas cacher./Pour toi je sais que j’essaierais de lutter contre la marée/Parce que tu m’appartiens, je marche droit”).
L’histoire de cette artiste de la musique country mériterait d’ être racontée sans faire mention de son époux. Il est bizarre que toutes les nouvelles, les photos et les infos que l’on repère sur le net présentent le nom de June toujours lié à l’histoire d’amour et de musique qu’elle a vécu avec Cash. Or, sa carrière avait commencé bien avant sa rencontre avec Johnny, elle était déjà célèbre suite à sa tournée avec Presley. Heureusement leur fils John Carter Cash a reconnu le talent de sa mère en produisant en 2007 l’album Anchored in love: A tribute to June Carter Cash, qui réunit les plus belles chansons de June interprétées par plusieurs artistes de musique country tels que Sheryl Crow, Willie Nelson, Loretta Lynn, Rosanne Cash, Emmylou Harris et Kris Kristofferson.
Son époux John admirait aussi sa ténacité et en reconnaissait la supériorité et l’équilibre, comme témoignent les mots qu’il écrivit à sa compagne sur une carte de voeux lors de son soixante-cinquième anniversaire
“Joyeux anniversaire princesse, nous sommes désormais vieux et nous nous sommes habitués l’un à l’autre. Nous avons les mêmes idées, nous lisons chacun dans les pensées de l’autre. Nous connaissons les désirs de l’autre même sans parler. Quelquefois nous nous énervons, peut être aussi que nous tenons tout pour acquis. Mais parfois, comme aujourd’hui, je réfléchis et je me rends compte de la chance que j’ai de partager ma vie avec la plus grande femme que j’ai jamais rencontrée. Tu me fascines et tu m’inspires depuis toujours, ton influence m’améliore. Tu es l’objet de mon désir, la première raison de mon existence. Je t’aime à la folie. Joyeux anniversaire princesse”.
Il nous reste de June le souvenir d’une femme tenace et passionnée ainsi que celui d’une virtuose de la musique country. Une femme capable de divorcer et de se marier à nouveau trois fois, jusqu’à se lier avec un homme qu’elle aimera pour toujours d’un amour éternel, malgré les faiblesses irréparables qu’il manifeste.
“The taste of love is sweet/When hearts like ours meet/ I fell for you like a child/ Oh, but the fire went wild/ I fell into a burning ring of fire” (La saveur de l’amour est sucrée/lorsque des cœurs comme les nôtres se rencontrent/avec toi je me sens comme une enfant /oh, mais le feu est devenu immense/ je suis tombée dans un cercle de flammes ardentes”.
Traduzione inglese
Syd Stapleton
Recently, I had a chance to watch a miniseries that I really enjoyed, Daisy Jones & The Six. It is the story of a 1970s rock band, from their rise on the Los Angeles music scene to their rise to fame, and then their fall, which came with their split - right at the height of their success. But it is also the story of a love that leads to torment and then liberation. In scrolling through the episodes featuring Daisy Jones, Billy Dunne and Camila Alvarez, I couldn't help but go with my mind to a connection (even if only in part) to the real-life story of June Carter and Johnny Cash. June was born in Maces Springs, Virginia, in 1923. From early on she manifested her artistic gifts as a singer and musician. In 1943 she formed a group with her mother Maybelle Carter and sisters Helen and Anita called Mother Maybelle & the Carter Sisters. June had singing and acting talents, especially a strong comic spirit, so they managed to start the famous Grand Ole Opry, a weekly country music and concert radio program broadcast live on Nashville's WSM radio station every Friday and Saturday night, through which she met many well-known artists, including Elvis Presley.
But the program became the source of an encounter that would change her life forever. A boy happened to pass through Nashville on a school field trip, and when he heard June singing he was captivated. He was Johnny Cash, who would turn up a few years later at the Grand Ole Opry to begin an unprecedented artistic partnership with June, starting with the song Ring of Fire. This piece has a particular history - June wrote it with her husband, the songwriter Merle Kilgore, and had her sister, Anita Carter, perform it. Johnny listened to it and did an arrangement of it that is as different and particular as the theme of the song, which was a married man singing a song written for him by a woman who is also married but now in love with the singer. It was a prelude in music to their passion, which was initially contained. There was a crazy chemistry and synergy between the two, not only artistic. Johnny, however, was a very complicated man. In addition to being married – as was June - he had long been in the throes of alcohol and drugs, in an increasingly abrupt descent into the underworld, like many rock stars of that era (in the miniseries Daisy Jones & The Six, it is Daisy, the brilliant and troubled rock artist, who is in danger - like Cash - of dissolving forever). June was attracted to him, but at the same time she rejected the idea of being with him, because she was afraid - afraid that an affair with him would destroy her, and because her strong religious convictions prevented her from allowing herself to freely indulge in an adulterous affair. But Johnny did not give up - he didn’t intend to lose June, and he asked her, thirty times, to marry him, after having been near death from an overdose and having committed himself to getting clean. The attraction and chemistry between the two was very strong, and their relationship had long since begun. June could no longer object, after all, she didn’t want to end it, and so she agreed to the marriage. They were married in 1968 and from then on remained together until the end, when in May 2003 June died as a result of complications from heart surgery and Johnny joined her in September of the same year.
June's career was dazzling. She was a natural at music, but also for writing and acting for film and television (one will remember her character of Sister Ruth in the television series Dr. Quinn, Medicine Woman). The 2005 biopic When Love Burns the Soul - Walk the Line, was dedicated to her love affair with Johnny Cash. It was produced by her son John Carter Cash and stars Reese Witherspoon, who won an Oscar for Best Actress in a Leading Role, and the extraordinary Joaquin Phoenix (Golden Globe for Best Actor in a Comedy or Musical Film). The film racked up dozens of other awards. Despite the solid relationship and the love that bound the two artists, June had to take on the frailties of the man she loved many times. The demons in his mind, due in part to a life marked by grief (one of his brothers had been killed in an accident at work and his relationship with his father had always been contentious), had returned to complete the work of destroying Johnny's body and soul. June stood by him, without giving up her career, with an unshakable faith in the possibility that her man could always make it and rise again from the ashes, like a phoenix. She would win her last award in 1999, the Grammy for the album Press On. The songs, both solo and those sung with her husband, are steeped in their passion for music and their love for each other:
"You've got a way to keep me on your side,/You give me cause for love that I can't hide. /For you I know I'd even try to turn the tide,/Because you're mine, I walk the line".
The story of this country music artist would deserve to be told even without Johnny. It is, in fact, peculiar that, searching for news on the web, photos and sites bring up June's name always and only coupled with the story of love and music that united her with Cash. Yet, she had begun her career much earlier, even touring with Elvis Presley. It was honored by her son John Carter Cash, who produced the album Anchored in Love: A Tribute to June Carter Cash, released in 2007 with various country music artists and performers, including Sheryl Crow, Willie Nelson, Loretta Lynn, Rosanne Cash, Emmylou Harris, and Kris Kristofferson, performing June's finest songs.
Johnny Cash himself admired June's tenacity and sensed her superiority and poise, as evidenced by his own words dedicated to his companion in a celebrated birthday card on the occasion of her sixty-fifth birthday:
"Happy birthday princess, we're old now and used to each other. We think the same way. We read each other's minds. We know what the other wants even without saying it. Sometimes we even irritate each other a little. Maybe sometimes we even take each other for granted. But every now and then, like today, I meditate on this and realize how lucky I am to share life with the greatest woman I have ever met. You continue to fascinate and inspire me. Your influence makes me better. You are the object of my desire, the first reason for my existence. I love you so much. Happy birthday princess."
Of her, we are left with the memory of a tenacious, passionate woman, a country music virtuoso, free to divorce and remarry three times, until she bound herself to the man whom - despite his irreparable weaknesses - she cannot help but love forever, in a circle of consuming fire:
«The taste of love is sweet/When hearts like ours meet/I fell for you like a child/Oh, but the fire went wild/I fell into a burning ring of fire»
Traduzione spagnola
Erika Incatasciato
Hace poco tuve la oportunidad de ver una miniserie que me gustó mucho, Daisy Jones & The Six. Es la historia de un grupo rock de los años setenta, desde su ascenso en la escena musical de Los Ángeles hasta su fama y caída, que se produjo con su disolución durante su apogeo. Pero también es la historia de un amor que conduce al tormento y luego a la liberación. Al recorrer los episodios protagonizados por Daisy Jones, Billy Dunne y Camila Álvarez, no pude que pensar en una conexión -aunque sólo fuera en parte- con la historia real de June Carter y Johnny Cash. June nació en Maces Springs (Virginia) en 1923 y enseguida manifestó sus dotes artísticas como cantante y música. En 1943 formó un grupo con su madre Maybelle Carter y sus hermanas Helen y Anita, llamado Mother Maybelle & the Carter Sisters. June tiene dotes para el canto y la interpretación, y sobre todo una gran vis cómica, gracias a la cual dio vida al famoso Grand Ole Opry, un programa de radio semanal de música country y conciertos, emitido en directo por la emisora Wsm de Nashville todos los viernes y sábados por la noche, a través del cual conoce a muchos artistas conocidos, entre ellos a Elvis Presley.
Sin embargo, el programa es la antesala del encuentro que cambiará su vida para siempre. En Nashville, un chico pasa por casualidad durante una excursión escolar, oye cantar a June y queda cautivado por ella. Es Johnny Cash, que se presentará unos años más tarde en el Grand Ole Opry para iniciar una colaboración artística sin precedentes con June, a partir de la canción Ring of Fire. Esta pieza tiene una historia especial: June la escribe junto a su marido, el cantautor Merle Kilgore, y la hace interpretar por su hermana, Anita Carter. Johnny la escucha y hace un arreglo tan diferente y particular como el tema de la canción: un hombre casado que canta una canción escrita para él por una mujer que también está casada pero que ahora está enamorada del cantante. Es el preludio musical de su pasión, al principio contenida. Entre los dos hay una química y una sinergia locas, no sólo artísticas. Johnny, sin embargo, es un hombre muy complicado: además de estar casado - de hecho como June,-, lleva mucho tiempo en las garras del alcohol y las drogas, en un descenso cada vez más abrupto a los infiernos, como muchas estrellas del rock de la época (en la miniserie Daisy Jones & The Six, es Daisy la brillante y atormentada artista rock, que corre el peligro -como Cash- de disolverse para siempre). June se siente atraída, pero al mismo tiempo rechaza la idea de estar con él, porque tiene miedo, teme que esta aventura la destruya y porque sus fuertes convicciones religiosas le impiden permitirse libremente una aventura adúltera. Pero Johnny no se da por vencido, no piensa perder a June y le pide treinta veces que se case con él, después de haber corrido el riesgo de morir de una sobredosis y de haberse comprometido a desintoxicarse. La atracción y la química entre ambos es muy fuerte y su relación ya había comenzado hacía tiempo. June ya no puede oponerse, al fin y al cabo no lo quiere, y por eso acepta el matrimonio. Se casan en 1968 y desde entonces permanecen juntos hasta el final, cuando en mayo de 2003 June fallece tras complicaciones derivadas de una operación de corazón y Johnny se une a ella en septiembre del mismo año.
La carrera de June fue deslumbrante: talento natural para la música, pero también para la escritura, el cine y la televisión (se recordará su personaje de la Hermana Ruth en la serie de televisión La Dama del Oeste). A su historia de amor con Johnny Cash está dedicada la película biográfica de 2005 When Love Burns the Soul - Walk the Line, producida por su hijo John Carter Cash y protagonizada por Reese Witherspoon, ganadora del Oscar a la mejor actriz protagonista, y un extraordinario Joaquin Phoenix (Globo de Oro al mejor actor en una película de comedia o musical), además de otras decenas de premios que esta película ha acumulado. A pesar de la sólida relación y del amor que los unía, June tuvo que enfrentarse varias veces a las debilidades del hombre al que amaba. Los demonios de su mente, debidos también a una vida marcada por el dolor (uno de sus hermanos había muerto en un accidente laboral y la relación con su padre siempre había sido conflictiva), habían regresado para completar el trabajo de destruir el cuerpo y el alma de Johnny. June permanece a su lado, sin renunciar a su carrera, con una fe inquebrantable en la posibilidad de que su hombre siempre pueda salir adelante y resurgir de sus cenizas, como el ave fénix. En 1999 ganó su último premio, el Grammy por el álbum Press on. Las canciones, tanto las que canta en solitario como las que canta con su marido, están llenas de su pasión por la música y del amor que les une:
«You’ve got a way to keep me on your side,/You give me cause for love that I can’t hide./For you I know I’d even try to turn the tide,/Because you’re mine, I walk the line» (Tienes una manera de mantenerme de tu lado,/Me das motivos para el amor que no puedo ocultar./Por ti sé que incluso intentaría cambiar las tornas,/Porque eres mía, camino la línea).
La historia de esta artista de música country merece ser contada incluso sin Johnny. De hecho, es singular que, al buscar noticias en la red, las fotos y los sitios saquen a relucir el nombre de June siempre y sólo en relación con la historia de amor y música que la unió a Cash. Sin embargo, ella había comenzado su carrera mucho antes, incluso haciendo giras con Presley. De ella se ocupó sin duda su hijo John Carter Cash, que produjo el álbum Anchored in Love: A Tribute to June Carter Cash, publicado en 2007 con varios artistas de música country, entre ellos Sheryl Crow, Willie Nelson, Loretta Lynn, Rosanne Cash, Emmylou Harris y Kris Kristofferson, interpretando las canciones más bellas de June.
El propio John admiraba la tenacidad de June y percibía su superioridad y aplomo, como atestiguan sus propias palabras dedicadas a su compañera en una famosísima tarjeta de cumpleaños con motivo de su 65 cumpleaños:
«Feliz cumpleaños princesa, ya somos viejos y estamos acostumbrados el uno al otro. Pensamos igual. Nos leemos la mente. Sabemos lo que el otro quiere incluso sin decirlo. A veces incluso nos irritamos un poco. A veces incluso nos damos por sentados. Pero de vez en cuando, como hoy, medito sobre ello y me doy cuenta de la suerte que tengo de compartir la vida con la mujer más grande que he conocido. Sigues fascinándome e inspirándome. Tu influencia me hace mejor. Eres el objeto de mi deseo, la razón principal de mi existencia. Te quiero muchísimo. Feliz cumpleaños princesa».
De ella nos queda el recuerdo de una mujer tenaz y apasionada, virtuosa de la música country, libre de divorciarse y volverse a casar tres veces, hasta que se unió al hombre al que -a pesar de sus irreparables debilidades- no pudo evitar amar para siempre, en un círculo de fuego consumidor:
«The taste of love is sweet/When hearts like ours meet/I fell for you like a child/Oh, but the fire went wild/I fell into a burning ring of fire» (El sabor del amor es dulce/Cuando corazones como los nuestros se encuentran/Caí por ti como un niño/Oh, pero el fuego se volvió salvaje/Caí en un ardiente anillo de fuego).