Calendaria 2024 - Carmen Bulgarelli Campori

Carmen Bulgarelli Campori
Laura Candiani




Martina Zinni

 

Nata il 3 maggio 1910 a Modena, ultima dei tre figli di Michele e Rosalinda Tusini originari della Bassa Modenese, mostrò precoce predisposizione per il canto e iniziò la formazione come soprano, debuttando nel 1934 con il nome d'arte Carmen Caro. Riscosse subito un bel successo in Lussemburgo, nello Stabat Mater di Rossini, ma poco dopo, in vista della prima di Aida, a Lugano, ebbe seri problemi alle corde vocali, così dovette rinunciare. Ma forse fu una fortuna, perché da quel momento si dedicò con passione alla composizione, alla concertazione e alla direzione d'orchestra, diventando una pioniera in Italia. Nel 1932 era nata la figlia Graziolina che sarà assistente regista e sceneggiatrice, poi affermata pittrice naïf e moglie del grande "mago della luce" Giuseppe Rotunno. Votata all'arte anche lei, dunque. Con la piccola e il marito, il marchese Egidio Campori, esploratore, documentarista e pittore, lasciano Modena, dove il palazzo di famiglia e pregevole galleria d'arte era andato distrutto durante la guerra, e si trasferiscono alle porte di Firenze, a Incisa in Val d'Arno. Dal 1948 al 1950 Carmen frequenta i prestigiosi corsi di perfezionamento dell'Accademia Chigiana di Siena tenuti dal celebre direttore e violinista olandese Paul van Kempen.  

Carmen Bulgarelli Campori mentre dirige un’orchestra di 100 musicisti durante le prove al teatro di Buenos Aires negli anni ’40

Al debutto a Milano con l'Orchestra d'archi di Bologna riceve il plauso di Wally Toscanini; fra il 1951 e il '65 dirige oltre 500 fra concerti e opere liriche soprattutto di Puccini e di Verdi, lavorando più all'estero che in Italia. Fra i cantanti con cui collabora troviamo i grandi del periodo, da Anna Moffo a Mario Del Monaco, che accompagna in una trionfale tournée in Germania, da Luciano Pavarotti a Mirella Freni, che dirige rispettivamente in Rigoletto e Bohème; fra i maggiori concertisti si può citare il violinista Uto Ughi, che nel 1954 era un bambino prodigio. Con Maria Callas l'incontro fortunato avvenne durante un Maggio Musicale Fiorentino. Intanto apprezzate compositrici, come le argentine Ana Serrano Redonnet (191?-93) e Celia Torrá (1884-1962), che furono pure direttrici d'orchestra al Colón di Buenos Aires, affidavano propri lavori alla sua bacchetta o, vincendo la sua modestia e il carattere schivo, la presentavano in modo lusinghiero al pubblico di un concerto, come accadde a Verona con Elisabetta Oddone Sulli Rao (1878-1972), altra bella figura di artista poliedrica.

Carmen Bulgarelli è stata ospite dell'Orchestra di Hilversum, municipalità dei Paesi Bassi, e di numerose Orchestre sinfoniche tedesche: quelle di Hannover, Dortmund, Bamberga, Düsserldorf, Berlino, Monaco, Stoccarda, Amburgo. Ha fatto tournée in Spagna, Svizzera, Lussemburgo, Olanda, Gibilterra, Malta e in Argentina e Uruguay. Nel nostro Paese ha diretto l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna ed è stata la prima donna (e unica, all'epoca) alla guida delle Orchestre sinfoniche della Rai di Milano, Torino, Roma, dal 1993 unificate nella sede torinese. Purtroppo però non esistono dischi che testimonino la sua intensa attività. Nel 1950 ricevette dal Presidente della Repubblica l'ordine al merito e nel 1963 il premio Gazzotti della città di Modena. A proposito della brillante carriera, che la vide di fatto la prima direttrice di successo in Italia, riportiamo un episodio significativo del clima del periodo: il 18 marzo 1954 nella rubrica "La settimana Incom" dell'Istituto Luce (che veniva presentata nelle sale cinematografiche prima della proiezione) un minuto e quindici secondi sono dedicati a lei. Il titolo del servizio è emblematico: Direttrice in gonnella, mentre una musichetta fa da sfondo sonoro. L'inizio è inquietante: «Sa anche fare il bucato!», e sentite il resto. Infatti quel breve filmato in bianco e nero si può trovare oggi su You Tube e, al di là delle battute banali, si scopre invece un grande talento mentre dirige (scusate se è poco) la sinfonia Italiana di Mendelssohn. Un altro filmato che ne mostra il gesto sicuro e la padronanza dell'orchestra la vede sul podio a Berlino, nel 1960, durante le prove con il celeberrimo tenore Del Monaco mentre esegue due romanze: Addio fiorito asil e Ah, la paterna mano.

Carmen Bulgarelli Campori (sul podio) con il tenore Mario Del Monaco durante le prove di “Ah, la paterna mano” e “Addio fiorito asil”, Berlino 1960

Molto importante nel renderle omaggio e ricordarne le doti appare l'intervento di Clemente Terni, intitolato Carmen Bulgarelli Campori, eccezionale concertatrice e direttrice d'orchestra, nel convegno fiorentino del 19 giugno 2003 organizzato dalla Commissione regionale toscana per le Pari opportunità in collaborazione con la Società Italiana di Musicologia. Nell'occasione l'esperto fece ascoltare delle registrazioni inedite degli anni Sessanta della sinfonia del Don Pasquale di Donizetti, della sinfonia dei Vespri Siciliani di Verdi e del preludio di Aida. Mise in luce inoltre la lunga preparazione e il metodo di lavoro seguito dalla musicista attraverso le sue note sulle partiture, depositate in uno specifico fondo presso la Biblioteca comunale di Incisa in Val d'Arno, dove è morta prematuramente il 4 aprile 1965. Una targa, apposta nel 2009 in piazza Capanni, fa riferimento al suo legame con la cittadina, peccato che sia definita "direttore" e che, come spesso avviene, il cognome del marito preceda il suo. Nel 2011 a Modena è stata ricordata, nella saletta del Foro Boario, per la pubblicazione del volume della studiosa e collaboratrice di Vv Lucia Navarrini Carmen Campori. Una donna direttore d'orchestra. L'8 marzo 2019 è stato presentato il Dizionario biografico delle donne modenesi, voluto dalla Provincia e curato da Roberta Pinelli, dopo una ricerca durata cinque anni, e fra i 2355 nomi figura anche Carmen Bulgarelli, a fianco di celebrità e di tanti personaggi femminili dimenticati. Viene citata spesso come esempio significativo pure nel libro della giovane musicologa Ilaria Giani dal titolo eloquente: Direttrici senza orchestra (Lim-tascabili, 2020)

Targa in Piazza Capanni, Incisa in Val d'Arno
Direttrici senza orchestra (Lim-tascabili, 2020)

Un interessante articolo su internet (ytali.com, 22.10.2020) ce ne offre poi un ritratto originale e inedito, da parte di chi la conobbe a Incisa, soprattutto relativo allo studio delle partiture, per esempio quella di Un ballo in maschera di Verdi: da un lato lo spartito, dall'altro un disco con la direzione di Toscanini, maestro indiscusso, da ascoltare e assimilare, non per copiarne l'esecuzione, ma per coglierne il metodo, lo stile. Un particolare che ci fa riflettere riguarda le recensioni citate da Giani, che erano tante, eppure coglievano spesso l'esteriorità della direttrice piuttosto che la sua innegabile bravura. Era «altissima, snella, figura da indossatrice, incedere elegante» (scrisse il musicologo Giuseppe Pugliese); il pubblico l'apprezzava e, ricordandosi «ch'era donna, anche se direttore d'orchestra», le recapitava «sul palcoscenico gentili mazzi di fiori»(parole del noto critico musicale Giulio Confalonieri), e non vi sarà sfuggito il dettaglio: "anche se". Meriterebbe ben più di una semplice targa questa grande donna, esempio per tutte quelle che l'hanno seguita sullo stesso difficile cammino, tuttavia non se ne ha traccia nella odonomastica; «la quintessenza della musicalità», così ebbe a definirla in modo lusinghiero il docente e compositore Bruno Bettinelli (1913-2004) che di talenti se ne intendeva, avendo formato fra gli altri Claudio Abbado, Riccardo Muti, Maurizio Pollini, e... Gianna Nannini. 


Traduzione francese

Née le 3 mai 1910 à Modène, dernière des trois enfants de Michele et Rosalinda Tusini originaires de Bassa Modenese, elle montre une prédisposition précoce au chant et commence sa formation comme soprano, débutant en 1934 sous le nom de scène Carmen Caro. Elle rencontre immédiatement un grand succès au Luxembourg, dans le Stabat Mater de Rossini, mais peu après, en vue de la première d’Aida, à Lugano, elle rencontre de sérieux problèmes aux niveau des cordes vocales. Mais ce fut peut-être une chance, car à partir de ce moment-là, elle se consacra avec passion à la composition, à la concertation et à la direction d’orchestre, devenant une pionnière en Italie. En 1932 est née sa fille Graziolina qui sera assistante réalisatrice et scénariste, puis peintre naïve et épouse du grand "magicien de la lumière" Giuseppe Rotunno. Vouée à l’art, donc. Avec sa fille et son mari, le marquis Egidio Campori, explorateur, documentariste et peintre, ils quittent Modène, où le palais familial et précieuse galerie d’art avait été détruit pendant la guerre, et ils déménagent aux portes de Florence, à Incisa in Val d’Arno. De 1948 à 1950, Carmen fréquente les prestigieux cours de perfectionnement de l’Académie Chigiana de Sienne donnés par le célèbre directeur et violoniste hollandais Paul van Kempen.

Carmen Bulgarelli Campori dirigeant un orchestre de 100 musiciens lors des répétitions au théâtre de Buenos Aires dans les années 40

Ses débuts à Milan avec l’Orchestra d’archi de Bologne reçoivent l’approbation de Wally Toscanini; entre 1951 et 1965 elle dirige plus de 500 concerts et opéras notamment de Puccini et de Verdi, travaillant plus à l’étranger qu’en Italie. Parmi les chanteurs avec lesquels elle collabore, on trouve les grands de l’époque, d’Anna Moffo à Mario Del Monaco, qu’elle accompagne dans une tournée triomphale en Allemagne, de Luciano Pavarotti à Mirella Freni, qu’elle dirige respectivement en Rigoletto et Bohème; En 1954, Uto Ughi était un enfant prodige. Avec Maria Callas, la rencontre eut lieu lors d’un Maggio Musicale Fiorentino. Pendant ce temps, des compositrices appréciées, comme Ana Serrano Redonnet (191-93) et Celia Torrá (1884-1962), qui étaient également chefs d’orchestre au Colón de Buenos Aires, confiaient leurs travaux à sa baguette ou, en gagnant sa modestie et son caractère réservé, la présentaient de manière flatteuse au public d’un concert, comme ce fut le cas à Vérone avec Elisabetta Oddone Sulli Rao (1878-1972), autre belle figure d’artiste polyédrique.

Carmen Bulgarelli a été l’invitée de l’Orchestre de Hilversum, municipalité des Pays-Bas, et de nombreux orchestres symphoniques allemands : ceux de Hanovre, Dortmund, Bamberg, Düsserldorf, Berlin, Munich, Stuttgart, Hambourg. Elle a fait des tournées en Espagne, en Suisse, au Luxembourg, aux Pays-Bas, à Gibraltar, à Malte et en Argentine et en Uruguay. Dans notre pays, elle a dirigé l’Orchestre du Théâtre Communal de Bologne et a été la première femme (et unique, à l’époque) à diriger les Orchestres symphoniques de la Rai de Milan, Turin, Rome, unifiées depuis 1993 au siège de Turin. Malheureusement, aucun disque ne témoigne de son activité intense. En 1950, elle reçoit du Président de la République l’ordre du Mérite et en 1963 le prix Gazzotti de la ville de Modène. A propos de la brillante carrière, qui la vit en fait la première directrice à succès en Italie, nous rapportons un épisode significatif du climat de la période : le 18 mars 1954 dans la rubrique "La semaine Incom" de l’Institut Luce (qui était présentée dans les salles de cinéma avant la projection) une minute et quinze secondes lui sont consacrées. Le titre du service est emblématique : Directrice en jupe, tandis qu’une musique sert de fond sonore. Le début est inquiétant : « Elle sait aussi faire la lessive» et écoutez le reste. En fait, ce court métrage en noir et blanc peut être trouvé aujourd’hui sur You Tube et, au-delà des blagues banales, on découvre un grand talent tout en dirigeant (désolé si c’est peu) la symphonie italienne de Mendelssohn. Un autre film qui montre le geste sûr et la maîtrise de l’orchestre la voit sur le podium à Berlin, en 1960, pendant les répétitions avec le célèbre ténor Del Monaco en exécutant deux romances: Adieu fleuri asil et Ah, la paterna mano.

Carmen Bulgarelli Campori (sur le podium) avec le ténor Mario Del Monaco lors des répétitions de « Ah, la paterna mano » et « Addio fioreto asil », Berlin 1960

Il a été très importante de souligner en lui rendant hommage, ses qualités durant l’intervention de Clemente Terni, intitulée Carmen Bulgarelli Campori, exceptionnelle concertatrice et chef d’orchestre, lors de la conférence florentine du 19 juin 2003 organisée par la Commission régionale toscane pour l’égalité des chances en collaboration avec la Société italienne de musicologie. À cette occasion, l’expert fit écouter des enregistrements inédits des années Soixante de la symphonie du Don Pasquale de Donizetti, de la symphonie des Vêpres siciliennes de Verdi et du prélude d’Aida. Elle met également en lumière la longue préparation et la méthode de travail suivie par la musicienne à travers ses notes sur les partitions, déposées dans un fonds spécifique à la Bibliothèque municipale d’Incisa in Val d’Arno, où elle est morte prématurément le 4 avril 1965. Une plaque, apposée en 2009 sur la place Capanni, fait référence à son lien avec la ville, dommage qu’elle soit appelée "directeur" et que, comme souvent, le nom de son mari précède le sien. En 2011, à Modène, elle a été rappelée, dans la salle du Forum Boario, pour la publication du volume de la chercheuse et collaboratrice de Vv Lucia Navarrini Carmen Campori. Une femme chef d’orchestre. Le 8 mars 2019 a été présenté le Dictionnaire biographique des femmes de Modène, voulu par la Province et édité par Roberta Pinelli, après une recherche de cinq ans, et parmi les 2355 noms figure également Carmen Bulgarelli, aux côtés de célébrités et de nombreux personnages féminins oubliés. Elle est souvent citée comme un exemple significatif dans le livre de la jeune musicologue Ilaria Giani avec un titre éloquent : Directrices sans orchestre (Lim-poche, 2020).

Plaque sur la Piazza Capanni, gravée dans le Val d'Arno
Direttrici senza orchestra (Lim-tascabili, 2020)

Un article intéressant sur internet (ytali.com, 22.10.2020) nous en offre un portrait original et inédit, de la part de ceux qui l’ont rencontrée à Incisa, surtout relatif à l’étude des partitions, par exemple celle d’Un bal masqué de Verdi d’autre part, un disque avec la direction de Toscanini, maître incontesté, à écouter et à assimiler, non pas pour en copier l’exécution, mais pour en saisir la méthode, le style. Un détail qui nous fait réfléchir concerne les critiques citées par Giani, qui étaient nombreuses, et pourtant elles saisissaient souvent l’extériorité de la directrice plutôt que son indéniable habileté. Elle était «très grande, mince, figure de mannequin, allure élégante» (écrivit le musicologue Giuseppe Pugliese); le public l’appréciait et, se souvenant «qu’elle était femme, bien que chef d’orchestre», les distribuait «sur scène de doux bouquets de fleurs»(paroles du célèbre critique musical Giulio Confalonieri), et vous n’aurez pas manqué le détail : "même si". Cette grande femme mériterait bien plus qu’une simple plaque, par exemple pour toutes celles qui l’ont suivie sur le même chemin difficile, mais on n’en a pas trace dans la dentisterie; «la quintessence de la musicalité». C’est ainsi que le professeur et compositeur Bruno Bettinelli (1913-2004) qui s’y connaît en talents, ayant formé entre autres Claudio Abbado, Riccardo Muti, Maurizio Pollini, et... Gianna Nannini, l’ont définie de manière flatteuse.


Traduzione inglese

Syd Stapleton

Carmen Campori was born May 3, 1910, in Modena, the last of three children of Michele and Rosalinda Tusini, originally from the Bassa Modenese. Campori showed an early predisposition for singing and began training as a soprano, making her debut in 1934 under the stage name Carmen Caro. She immediately enjoyed great success in Luxembourg, in Rossini's Stabat Mater, but shortly afterwards, ahead of the premiere of Aida in Lugano, she had serious vocal cord problems, so she had to give up. But perhaps that was fortunate, because from that time on she devoted herself passionately to composition, organizing concerts and conducting, becoming a pioneer in Italy. By 1932 her daughter Graziolina had been born, who would be an assistant director and screenwriter, then an established naïf painter and wife of the great "wizard of light" Giuseppe Rotunno. Devoted to art, too, then. With the little girl and her husband, Marquis Egidio Campori, explorer, documentary filmmaker and painter, Carmen left Modena, where the family palace and valuable art gallery had been destroyed during the war, and moved to the outskirts of Florence, to Incisa in Val d'Arno. From 1948 to 1950 Carmen attended prestigious master classes at the Accademia Chigiana in Siena taught by the celebrated Dutch conductor and violinist Paul van Kempen.

Carmen Bulgarelli Campori conducting an orchestra of 100 musicians during rehearsals at the Buenos Aires theater in the 1940s

On her debut in Milan with the Bologna String Orchestra she received praise from Wally Toscanini (daughter of Arturo Toscanini). Between 1951 and 1965 she conducted more than 500 concerts and operas, especially by Puccini and Verdi, working more abroad than in Italy. Among the singers with whom she collaborated we find the greats of the period, from Anna Moffo to Mario Del Monaco, whom she accompanied on a triumphant tour of Germany, from Luciano Pavarotti to Mirella Freni, whom she conducted in Rigoletto and La Bohème, respectively. Among the major concert artists she worked with we can mention the violinist Uto Ughi, who was a child prodigy in 1954. A fortunate encounter occurred with Maria Callas during a Maggio Musicale in Florence. Meanwhile, esteemed female composers, such as the Argentine Ana Serrano Redonnet (191?-93) and Celia Torrá (1884-1962), who were also conductors at the Colón in Buenos Aires, entrusted their own works to her baton or, overcoming her modesty and shy nature, flatteringly presented her to a concert audience, as happened in Verona with Elisabetta Oddone Sulli Rao (1878-1972), another fine figure of a multifaceted artist.

Carmen Bulgarelli was a guest of the Hilversum Orchestra, a municipality in the Netherlands, and of numerous German Symphony Orchestras, also those of Hannover, Dortmund, Bamberg, Düsserldorf, Berlin, Munich, Stuttgart, and Hamburg. She toured to Spain, Switzerland, Luxembourg, Holland, Gibraltar, Malta, and to Argentina and Uruguay. In Italy, she conducted the Orchestra of the Teatro Comunale in Bologna and was the first woman (and only, at the time) at the helm of the Rai Symphony Orchestras of Milan, Turin, and Rome, since 1993 unified in Turin. Unfortunately, however, there are no recordings that testify to her intense activity. In 1950 she received the Order of Merit from the President of the Republic and in 1963 the Gazzotti Prize from the city of Modena. Speaking of her brilliant career, which saw her the first successful female director in Italy, a significant episode reflected the climate of the period. On March 18, 1954 in the film "La settimana Incom" of the Istituto Luce (which was presented in movie theaters before a screening) one minute and fifteen seconds are dedicated to her. The title of the feature is emblematic: “Director in a Skirt,” while a little music plays in the background. The beginning is weird: "She can even do laundry!" In fact, that short black-and-white film can be found on You Tube today, and beyond the corny jokes, one instead discovers a great talent as she conducts (in a sadly brief review) Mendelssohn's Italian symphony. Another part of the film shows her confident gestures and mastery of the orchestra, on the podium in Berlin in 1960 rehearsing with the celebrated tenor Del Monaco while performing two romances, Addio fiorito asil and Ah, la paterna mano.

Carmen Bulgarelli Campori (on the podium) with tenor Mario Del Monaco during rehearsals of “Ah, la paterna mano” and “Addio fioreto asil”, Berlin 1960

Very important in paying tribute to her and remembering her gifts is the speech by Clemente Terni, entitled Carmen Bulgarelli Campori, exceptional concert master and conductor, at the June 19, 2003 Florentine conference organized by the Tuscan Regional Commission for Equal Opportunities, in collaboration with the Italian Society of Musicology. On that occasion, the expert played unpublished recordings from the 1960s of the symphony from Donizetti's Don Pasquale, the symphony from Verdi's I Vespri Siciliani and the prelude from Aida. It also shed light on the long preparation and working method followed by the musician through her notes on the scores, deposited in a specific collection at the Municipal Library of Incisa in Val d'Arno, where she died prematurely on April 4, 1965. A plaque, affixed in 2009 in Piazza Capanni, refers to her connection with the town. Unfortunately, she is referred to as (a male) "director" and, as is often the case, her husband's last name precedes hers. In 2011 in Modena she was remembered, in the small hall of the Foro Boario, for the publication of the volume by scholar and Vv contributor Lucia Navarrini, Carmen Campori, A Female Conductor. On March 8, 2019, the Biographical Dictionary of Modenese Women, commissioned by the Province and edited by Roberta Pinelli was presented, after five years of research, and among the 2,355 names Carmen Bulgarelli also appears, alongside celebrities and many forgotten female characters. She is also mentioned often as a significant figure in the book by young musicologist Ilaria Giani with the eloquent title: Female Conductors Without Orchestras (Lim-hatches, 2020).

Plaque in Piazza Capanni, engraved in the Val d'Arno
Direttrici senza orchestra (Lim-tascabili, 2020)

An interesting article on the internet (ytali.com, 10/22/2020) gives us an original and unpublished portrait of her, from those who knew her in Incisa, especially relating to the study of the scores, for example that of Verdi's Un ballo in maschera: on one side the score, on the other a recording with the conducting of Toscanini, the undisputed maestro, to be listened to and assimilated, not to copy the performance, but to grasp the method, the style. One detail that gives us pause concerns the reviews cited by Giani, of which there were many, yet they often captured the conductor's appearance rather than her undeniable skill. She was "very tall, slender, with the figure of a model, an elegant gait" (wrote musicologist Giuseppe Pugliese); the audience appreciated her and, remembering "that she was a woman, even if she was a conductor," delivered " kind bouquets of flowers to her on the stage "(words of noted music critic Giulio Confalonieri), and you will not have missed the qualification, "even if."


Traduzione spagnola

Chiara Ficili

Nacida el 3 de Mayo de 1910 en Módena, la menor de tres hijos de Michele y Rosalinda Tusini originarios de la Bassa Modenese, mostró una precoz predisposición para el canto e inició su formación como soprano, debutando con el nombre artístico de Carmen Caro en 1934. Tuvo inmediatamente gran éxito en Luxemburgo, en el Stabat Mater de Rossini, pero poco después, en vista del estreno de Aida en Lugano, tuvo serios problemas en las cuerdas vocales, de modo que tuvo que renunciar. Pero quizás fue una suerte, porque desde aquel momento se dedicó con pasión a la composición, a los conciertos y a la dirección de orquesta, convirtiéndose en una pionera en Italia. En 1932 nació su hija Graziolina que se convertiría en asistente Directora y guionista, y luego en afirmada pintora naïf y esposa del gran "mago de la luz" Giuseppe Rotunno. Así pues, ella también fue devota al arte. Con la pequeña y su marido, el marqués Egidio Campori, explorador, documentalista y pintor, dejan Módena, donde el palacio de la familia que era una importante galería de arte, había sido destruido durante la guerra, y se trasladan a las puertas de Florencia, a un pueblo llamado Incisa in Val d’Arno. De 1948 a 1950 Carmen asiste a los prestigiosos cursos de perfeccionamiento de la Academia Chigiana de Siena dictados por el célebre director y violinista holandés Paul van Kempen.

Carmen Bulgarelli Campori dirigiendo una orquesta de 100 músicos durante los ensayos en el teatro de Buenos Aires en los años 1940.

En su debut en Milán con la Orquesta de Cuerda de Bolonia recibe la aprobación de Wally Toscanin, la segunda hija de Arturo Toscanini; entre 1951 y 1965 dirigió mas de 500 conciertos y óperas, sobre todo de Puccini y de Verdi, trabajando más en el extranjero que en Italia. Entre los cantantes con los que colabora encontramos a los grandes de aquel período, desde Anna Moffo hasta Mario Del Monaco, que acompaña en una triunfal gira por Alemania, desde Luciano Pavarotti hasta Mirella Freni, que dirige respectivamente en Rigoletto y Bohème. Entre los principales concertistas se puede mencionar al violinista Uto Ughi, quien en 1954 era un niño prodigio. Su encuentro afortunado con Maria Callas ocurrió durante un Maggio Musicale Fiorentino. Mientras tanto, apreciadas compositoras como las argentinas Ana Serrano Redonnet (191?-93) y Celia Torrá (1884-1962), quienes también fueron directoras de orquesta en el Colón de Buenos Aires, confiaban sus propias obras a su batuta o, venciendo su modestia y su carácter reservado, las presentaban de manera halagadora ante el público de un concierto, como ocurrió en Verona con Elisabetta Oddone Sulli Rao (1878-1972), otra destacada figura de artista polifacética.

Carmen Bulgarelli fue una invitada de la Orquesta de Hilversum, municipio de los Países Bajos, y de numerosas orquestas sinfónicas alemanas: las de Hannover, Dortmund, Bamberg, Düsseldorf, Berlín, Múnich, Stuttgart, Hamburgo. Realizó giras por España, Suiza, Luxemburgo, Países Bajos, Gibraltar, Malta, Argentina y Uruguay. En Italia, dirigió la Orquesta del Teatro Municipal di Bolonia y fue la primera mujer (y única en su época) que dirigió al mismo tiempo las Orquestas Sinfónicas de la Rai de Milán, Turín y Roma, desde 1993 unificadas en la sede de Turín. Desafortunadamente, no existen discos que testimonen su intensa actividad. En 1950 recibió la Orden al Mérito del Presidente de la República y en 1963 el Premio Gazzotti de la ciudad de Módena. En cuanto a su brillante carrera, en la que fue la primera directora de éxito de Italia, mencionamos un episodio significativo del clima de su época: el 18 de marzo de 1954, en la sección "La settimana Incom" del Istituto Luce (que se presentaba en los cines antes de la proyección), se le dedicó un minuto y quince segundos. El título del documento es emblemático: Directora con faldas, mientras hay una musica sirve de fondo sonoro. El inicio es inquietante: «¡También sabe hacer la colada!», y así sigue. En efecto, este cortometraje en blanco y negro se puede encontrar hoy en YouTube y, más allá del tono sardónic, en cambio descubrimos a un gran talento mientras dirige (por si fuera poco) la Sinfonía Italiana de Mendelssohn. Otro vídeo que muestra su gesto firme y su dominio de la orquesta la recoge en el podio en Berlín, en 1960, durante los ensayos con el famoso tenor Del Monaco mientras interpreta dos romanzas: Addio, fiorito asil y Ah, la paterna mano.

Carmen Bulgarelli Campori (en el podio) con el tenor Mario Del Monaco durante los ensayos de “Ah, la paterna mano” y “Addio fioreto asil”, Berlín 1960

Es muy importante porque le rinde homenaje y recuerda sus cualidades la intervención de Clemente Terni –titulada Carmen Bulgarelli Campori, excepcional concertista y directora de orquesta– en la conferencia florentina del 19 de junio de 2003 organizada por la Comisión Regional Toscana para la Igualdad de Oportunidades en colaboración con la Sociedad Italiana de Musicología. En dicha ocasión, el experto hizo escuchar grabaciones inéditas de los años sesenta de la sinfonía de Don Pasquale de Donizetti, la sinfonía de los Vespri Siciliani de Verdi y el preludio de Aida. demás, mostró la larga preparación y el método de trabajo seguido por la música a través de sus notas en las partituras, depositadas en un fondo específico de la biblioteca municipal de Incisa in Val d’Arno, pueblo donde murió prematuramente el 4 de abril de 1965. (FOTO TARGA) Una inscripción de 2009 situada en la plaza Capanni hace referencia a su relación con el pueblo, lástima que en ella la llamen ‘direttore’ (director) en lugar de ‘direttrice’ (directora) y que, como sucede a menudo, el apellido de su esposo preceda el suyo. En 2011 la recordaron en Módena, en la salita del Foro Boario, en ocasión de la publicación del volumen de Lucia Navarrini, estudiosa y colaboradora de Vv, Carmen Campori. Una donna dorettore d’orchestra (‘Carmen Campori. Una mujer director de orquesta’). El 8 de marzo de 2019 se hizo la presentación del Dizionario biografico delle donne modenesi (Diccionario biográfico de las mujeres de Módena), promovido por la Provincia y editado por Roberta Pinelli, tras cinco años de investigación: entro los 2355 nombres, al lado de algunas celebridades y de muchos personajes femeninos olvidados, también se encuentra el de Carmen Bulgarelli. También aparece citada a menudo como ejemplo significativo en el estudio de la jven musicóloga Iaria Giani, cuyo título es elocuente: Direttrici senza orchestra (Lim, 2020; ’Directoras sin orquesta’).

Placa en Piazza Capanni, grabada en Val d'Arno
Direttrici senza orchestra (Lim-tascabili, 2020)

Un interesante artículo publicado en la red (ytali.com, 22.10.2020) ofrece un retrato original e inédito por parte de quien la conoció en Incisa, especialmente en relación al estudio de las partituras, como por ejemplo la de Un ballo in maschera de Verdi: por un lado la partitura, por el otro un disco con la dirección de Toscanini, maestro indiscutido, para escucharlo y asimilarso, no para copiar su ejecución, sino para captar el método y el estilo. Un detalle que nos hace reflexionar son las reseñas citadas por Giani, que fueron muchas y sin embargo a menudo relataban la exterioridad de la directora en lugar de su innegable capacidad. Era «altísima, delgada, con una figura de modelo, con un movimiento elegante» (dijo de ella el musicólogo Giuseppe Pugliese); el público la apreciaba y, recordando que «se trataba de una mujer, por bien que fuera director de orquesta», le mandaba «gentiles ramos de flores al escenario» (son palabras del crítico musical Giulio Confalonieri): habréis notado el ‘por bien que’…

Esta gran mujer se merecería mucho más que una simple inscripción, ejemplo para todas aquellas que recorrieron después ese mismo difícil camino, y sin embargo, en la no hay rastro de ella en los nombres de calles y plazas de Italia; «la quintaesencia de la musicalidad», así la definió el docente y compositor Bruno Bettinelli (1913-2004), que sabía reconocer a los talentos ya que formó, entre otros, a Claudio Abbado Riccardo Muti, Maurizio Pollini y… Gianna Nannini.