Calendaria 2024 - Vítězslava Kaprálová

Vítězslava Kaprálová
Virginia Mariani




Martina Zinni

 

Secondo la classifica di Bachtrack (rivista di musica online internazionale con sede a Londra che pubblica elenchi di musica classica, opera, balletto e danza, nonché recensioni, interviste e articoli di carattere generale), ci sono otto donne tra le/i cento migliori direttori d'orchestra del mondo oggi. E, se non ci fosse lei, forse nessuna di loro ci sarebbe! Purtroppo è vissuta soltanto venticinque anni, Vitulka, come veniva spesso chiamata la compositrice e direttrice d'orchestra. La madre era una stimata cantante e insegnante di canto e il padre un compositore e insegnante di musica: per questo, molto probabilmente, il suo talento si è manifestato fin dall'infanzia e a nove anni, infatti, ha scritto la sua prima composizione: V říši bájí (Nel regno delle favole). 

Vítězslava Kaprálová è nata il 24 gennaio 1915 a Brno, allora nell'Impero austro-ungarico (ora Repubblica Ceca), in una famiglia intrecciata con la musica ed è stata una compositrice e direttrice d'orchestra. Grazie al padre compositore, Václav Kaprál, e alla mamma cantante, Viktorie Kaprálová, ha studiato composizione con Vilém Petrželka e direzione orchestrale con Zdeněk Chalabala al Conservatorio di Brno. Václav, già allievo di Leoš Janáček, gestiva una scuola di musica, una delle più ricercate del Paese all'epoca: erano così interessanti le sue lezioni che gli alunni si alternavano con lui ogni venti minuti durante il giorno. Viktorie insegnava canto e si esibiva nelle sale da concerto. La musica è stata, quindi, una parte essenziale della vita di Vítězslava fin dall'inizio e i suoi genitori si resero presto conto che aveva ereditato la loro passione e le facevano fare ore e ore di pratica, ascoltando e analizzando opere musicali straniere ogni giorno. Essendo nata durante la Prima guerra mondiale, tutta la sua breve vita è stata piena di eventi storici significativi. I Kapral hanno cresciuto la loro figlia nel rispetto della coscienza nazionale e della libertà e della democrazia duramente conquistate nell'autunno del 1918: forse è per questo che Vitka a soli dieci anni ha dedicato una delle sue prime composizioni a T. G. Masaryk, fondatore e primo presidente della Cecoslovacchia.

Nella sua attività artistica ha composto musica per pianoforte solo, canzoni altamente considerate, un quartetto d'archi, un trio per legni, musica per violoncello e anche per violino e pianoforte, una cantata con accompagnamento orchestrale, due concerti per pianoforte, due suite orchestrali, una sinfonietta e un concertino per clarinetto, violino e orchestra; la sua prima opera fu scritta all'età di diciassette anni. Vivace e ambiziosa, ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica e possiamo immaginare che, in quanto donna, non abbia avuto vita facile in un mondo orchestrale prettamente maschile… ma tutto ciò che doveva fare era prendere la bacchetta in mano e "bacchettare" i colleghi. Nel 1930 entrò al Conservatorio di Brno, dove iniziò a studiare composizione con Vilém Petrželka e direzione d'orchestra con Zdeněk Chalabala. Si diplomò nel 1935 con la composizione del Concerto per pianoforte in re minore, che diresse durante la cerimonia di laurea. Entrò poi al Conservatorio di Praga sotto la guida dell'influente compositore Vítězslav Novák. Qui ha anche imparato da uno dei più importanti direttori cechi del XX secolo: Václav Talich.

Vítězslava Kaprálová mentre dirige un’orchestra

Nel suo lavoro è stata ispirata principalmente dalla natura, dalla sua bellezza e dal suo mistero. Ha trovato una fortunata vena, per esempio, nel pittoresco villaggio di Tři Studně, nel centro del Žďárské Vrchy, area paesaggistica protetta, dove i Kaprál erano soliti andare al loro cottage. Oltre alla bellezza della natura, è stata ispirata dalle opere di importanti poeti, come Vítězslav Nezval, Jan Neruda e Fráňa Šrámek. Dall'ottobre 1937 Kaprálová visse a Parigi, dove ricevette una borsa di studio per ulteriori studi. All'Ecole Normale de Musique de Paris si iscrisse alla classe di direttore d'orchestra Charles Munch e frequentò pure lezioni private con Bohuslav Martinů. Alla fine, anche se lui era sposato e lei era fidanzata con Rudolf Kopecký, ebbero una storia d'amore. Si recò brevemente in Gran Bretagna per partecipare al festival della International Society for Contemporary Music. «La sera ho aperto il concerto subito dopo l'inno. Un signore mi disse che il mio numero era il più bello fino ad allora e che il mondo avrebbe sentito parlare molto di me in modo che un giorno me lo ricordassi», scrisse ai suoi genitori a Londra nel 1938. Poi partì per Brno, ma terminò la sua ultima visita dopo pochi mesi e tornò a Parigi. Poco dopo, compose due brani in memoria del celebre scrittore Karel Čapek, pianto da tutta la nazione ceca.

Vítězslava Kaprálová con Václav Kaprál e Bohuslav Martinů

Dopo che l'esercito tedesco marciò nel resto della ex Cecoslovacchia libera, capitolata il 15 marzo 1939, Kaprálová trovò parziale conforto proprio nella musica. Il negativo stato mentale della compositrice si rifletteva, ad esempio, nella composizione Concertino per violino, clarinetto e orchestra, nella cui partitura scrisse «Giobbe 30:26». Si riferiva a un passo della Bibbia: «Ho aspettato il bene con speranza, e il male è venuto, ho aspettato la luce e sono venute le tenebre». L'occupazione tedesca del suo Paese la distrusse non solo mentalmente, ma anche esistenzialmente: non poteva tornare a casa, non riceveva aiuti finanziari o borse di studio. Ruppe, allora, con il suo fidanzato Kopecký a causa di una diversa visione del mondo, poiché si era unito ai fascisti. Successivamente, ancora a Parigi, incontrò il figlio del pittore Alphonse Mucha, Jiří, scrittore, pubblicista, corrispondente di guerra e traduttore. Un anno dopo, il 23 aprile 1940, si promisero amore eterno davanti all'altare. L'ultima volta che scrisse a "Tatulen e Mamulka" (papà e mamma) fu l'11 maggio 1940: piena di gioia e di emozioni, li informava del suo matrimonio. Indossava un abito azzurro, una camicetta di pizzo, un cappello dello stesso colore blu con fiori bianchi, velo, scarpe e guanti bianchi, un mazzo di gigli tra le mani. «Chiediamo la vostra benedizione e speriamo sia io che il mio caro Jirka che saremo in grado di ripagare tutte le vostre preoccupazioni con amore e conforto…» scriveva.

Quando la lettera arrivò ai suoi genitori, Vítězslava era già stata ricoverata in ospedale a Montpellier, in Francia, con ancora tre settimane di vita. «Sentivo che si stava allontanando, che uno dopo l'altro il legame che la legava a questo mondo si stava strappando e rimaneva solo l'amore. Mi tenne con entrambe le mani, ma si allontanò… Stava cominciando ad albeggiare. Il suo respiro era corto. Poi si fermò per sempre. Le ho messo una mano sugli occhi e le ho detto: 'Addio Vitka'», così il marito Jiří Mucha descrisse la sua dipartita. Il padre lo apprese in agosto durante un festival musicale a Luhačovice. La notizia della morte di Vítězslava Kaprálová fu trasmessa quel giorno alla radio della Bbc: uno dei massimi direttori d'orchestra cechi, ma in realtà la prima direttrice, moriva all'età di soli venticinque anni, probabilmente di tubercolosi miliare. Durante la sua brevissima vita, era riuscita a scrivere più di quaranta composizioni estremamente preziose, a dirigere l'Orchestra Filarmonica Ceca a Praga e l'Orchestra Sinfonica della Radio di Bratislava, ma non a leggere la risposta dei genitori alla propria lettera. Sebbene Vítězslava Kaprálová sia morta molto giovane, le sue note continuano a vivere, infatti è una delle compositrici ceche più frequentemente eseguite, specie all'estero. La sua eredità artistica è curata dalla Kapralova Society, una compagnia musicale con sede a Toronto.

Vítězslava Kaprálová nel 1935

Nel 1946 la principale istituzione accademica della Repubblica Ceca, l'Accademia delle Scienze e delle Arti, ha premiato Vítězslava Kaprálová con l'adesione come membro in memoriam. Nel 1948, solo dieci donne su 648 membri dell'Accademia avevano ricevuto questo onore e solo una su dieci era attiva nella musica. Quella donna era Vitka Kaprálová dell'ex sobborgo di Brno.


Traduzione francese

Ibtisam Zaazoua

Selon le classement de Bachtrack (revue musicale en ligne internationale basée à Londres qui publie des listes de musique classique, d'opéra, de ballet et de danse, ainsi que des critiques, des interviews et des articles de caractère général), il y a huit femmes parmi les cent meilleurs chefs d'orchestre du monde aujourd'hui. Et, sans elle, peut-être qu'aucune d'entre elles ne serait là! Malheureusement, elle n'a vécu que vingt-cinq ans, Vitulka, comme on appelait souvent la compositrice et cheffe d'orchestre. Sa mère était une chanteuse et professeure de chant estimée, et son père un compositeur et professeur de musique : c'est pourquoi, très probablement, son talent s'est manifesté dès l'enfance et à neuf ans, en effet, elle a écrit sa première composition : V říši bájí (Dans le royaume des contes de fées).

Vítězslava Kaprálová est née le 24 janvier 1915 à Brno, alors dans l'Empire austro-hongrois (aujourd'hui République tchèque), dans une famille plongée dans la musique et elle était compositrice et cheffe d'orchestre. Grâce à son père compositeur, Václav Kaprál, et à sa mère chanteuse, Viktorie Kaprálová, elle a étudié la composition avec Vilém Petrželka et la direction d'orchestre avec Zdeněk Chalabala au Conservatoire de Brno. Václav, déjà élève de Leoš Janáček, dirigeait une école de musique, l'une des plus recherchées du pays à l'époque : ses cours étaient si captivants que les élèves se relayaient avec lui toutes les vingt minutes tout au long de la journée. Viktorie enseignait le chant et se produisait dans les salles de concert. La musique a donc été une partie essentielle de la vie de Vítězslava dès le début et ses parents ont vite réalisé qu'elle avait hérité de leur passion, lui faisant faire des heures et des heures de pratique, en écoutant et en analysant des œuvres musicales étrangères chaque jour. Née pendant la Première Guerre mondiale, toute sa courte vie a été marquée par des événements historiques significatifs. Les Kaprál ont élevé leur fille dans le respect de la conscience nationale et de la liberté et de la démocratie chèrement acquises à l'automne 1918 : c'est peut-être pour cela que Vitka, à seulement dix ans, a dédié l'une de ses premières compositions à T. G. Masaryk, fondateur et premier président de la Tchécoslovaquie.

Dans son activité artistique, elle a composé de la musique pour piano solo, des chansons très estimées, un quatuor à cordes, un trio pour bois, de la musique pour violoncelle et aussi pour violon et piano, une cantate avec accompagnement orchestral, deux concertos pour piano, deux suites orchestrales, une sinfonietta et un concertino pour clarinette, violon et orchestre ; sa première œuvre a été écrite à l'âge de dix-sept ans. Vive et ambitieuse, elle a laissé une marque indélébile dans l'histoire de la musique et on peut imaginer qu'en tant que femme, elle n'a pas eu la vie facile dans un monde orchestral principalement masculin… mais tout ce qu'elle avait à faire, c'était de prendre la baguette en main et de "commander" ses collègues. En 1930, elle est entrée au Conservatoire de Brno, où elle a commencé à étudier la composition avec Vilém Petrželka et la direction d'orchestre avec Zdeněk Chalabala. Elle a obtenu son diplôme en 1935 avec la composition du Concerto pour piano en ré mineur, qu'elle a dirigé pendant la cérémonie de remise des diplômes. Elle est ensuite entrée au Conservatoire de Prague sous la direction de l'influent compositeur Vítězslav Novák. Là, elle a également appris auprès de l'un des plus importants chefs d'orchestre tchèques du XXe siècle : Václav Talich.

Vítězslava Kaprálová en dirigeant un orchestre

Dans son travail, elle a été principalement inspirée par la nature, sa beauté et son mystère. Elle a trouvé une veine fertile, par exemple, dans le pittoresque village de Tři Studně, au centre des Žďárské Vrchy, une zone paysagère protégée, où les Kaprál avaient l'habitude d'aller dans leur cottage. En plus de la beauté de la nature, elle a été inspirée par les œuvres de poètes importants, comme Vítězslav Nezval, Jan Neruda et Fráňa Šrámek. À partir d'octobre 1937, Kaprálová a vécu à Paris, où elle a reçu une bourse pour des études supplémentaires. À l'École Normale de Musique de Paris, elle s'est inscrite dans la classe de direction d'orchestre de Charles Munch et a également pris des cours privés avec Bohuslav Martinů. Finalement, bien qu'elle était mariée et fiancée à Rudolf Kopecký, ils ont eu une histoire d'amour. Elle s'est rendue brièvement en Grande-Bretagne pour participer au festival de la Société internationale pour la musique contemporaine. «Le soir, j'ai ouvert le concert juste après l'hymne. Un monsieur m'a dit que mon numéro était le plus beau jusqu'alors et que le monde entendrait beaucoup parler de moi un jour», écrivait-elle à ses parents à Londres en 1938. Elle est reparti ensuite pour Brno, mais elle terminera sa dernière visite après quelques mois et elle retournera à Paris. Peu de temps après, elle composera deux pièces en mémoire du célèbre écrivain Karel Čapek, pleuré par toute la nation tchèque.

Vítězslava Kaprálová avec Václav Kaprál e Bohuslav Martinů

Après que l'armée allemande ait marché dans le reste de l'ancienne Tchécoslovaquie libre, capitulée le 15 mars 1939, Kaprálová trouvera un réconfort partiel dans la musique. L'état mental négatif de la compositrice se reflétait, par exemple, dans la composition Concertino pour violon, clarinette et orchestre, dans la partition de laquelle elle écrivait «Job 30:26». Cela se référait à un passage de la Bible : «J'ai espéré le bien, et le mal est arrivé ; j'ai attendu la lumière, et ce sont les ténèbres qui sont venues.» L'occupation allemande de son pays l’avait détruite non seulement mentalement, mais aussi existentiellement : elle ne pouvait pas rentrer chez elle, ne recevait aucune aide financière ni bourse d'études. Elle a rompu alors avec son fiancé Kopecký en raison d'une vision du monde différente, car il s'était joint aux fascistes. Plus tard, encore à Paris, elle rencontrera le fils du peintre Alphonse Mucha, Jiří, écrivain, publiciste, correspondant de guerre et traducteur. Un an plus tard, le 23 avril 1940, ils se promisent amour éternel devant l'autel. La dernière fois qu'elle a écrit à "Tatulen et Mamulka" (papa et maman) a été le 11 mai 1940 : pleine de joie et d'émotions, elle les informait de son mariage. Elle portait une robe bleue, un chemisier en dentelle, un chapeau bleu de la même couleur avec des fleurs blanches, un voile, des chaussures et des gants blancs, un bouquet de lys à la main. «Nous demandons votre bénédiction et espérons, moi et mon cher Jirka, être capables de vous rendre tout votre souci avec amour et réconfort…» écrivait-elle.

Quand la lettre arrive à ses parents, Vítězslava était déjà hospitalisée à Montpellier, en France, avec encore trois semaines à vivre. «Je sentais qu'elle s'éloignait, qu'un à un les liens qui la reliaient à ce monde se brisaient et qu'il ne restait que l'amour. Elle me tenait avec les deux mains, mais elle s'éloignait… Le jour commençait à poindre. Sa respiration était courte. Puis elle s'est arrêtée pour toujours. Je lui ai posé une main sur les yeux et lui ai dit : 'Adieu Vitka'», ainsi a décrit son mari Jiří Mucha son départ. Son père l'a appris en août lors d'un festival de musique à Luhačovice. La nouvelle de la mort de Vítězslava Kaprálová a été annoncée ce jour-là à la radio de la BBC : l'un des plus grands chefs d'orchestre tchèques, mais en réalité la première femme cheffe d'orchestre, est morte à l'âge de vingt-cinq ans, probablement de tuberculose miliaire. Au cours de sa vie très brève, elle avait réussi à écrire plus de quarante compositions extrêmement précieuses, à diriger l'Orchestre philharmonique tchèque à Prague et l'Orchestre symphonique de la radio de Bratislava, mais pas à lire la réponse de ses parents à sa propre lettre. Bien que Vítězslava Kaprálová soit morte très jeune, ses notes continuent de vivre, en effet elle est l'une des compositrices tchèques les plus souvent jouées, surtout à l'étranger. Son héritage artistique est entretenu par la Kapralova Society, une association musicale basée à Toronto.

Vítězslava Kaprálová dans le 1935

En 1946, la principale institution académique des sciences et des arts, a récompensé Vítězslava Kaprálová en lui accordant l'adhésion en tant que membre in memoriam. En 1948, seulement dix femmes sur 648 membres de l'Académie avaient reçu cet honneur et une seule d'entre elles était active dans le domaine de la musique. Cette femme était Vitka Kaprálová de l'ancien faubourg de Brno.


Traduzione inglese

Syd Stapleton

 According to a ranking by Bachtrack (a London-based international online music magazine that publishes listings of classical music, opera, ballet, and dance, as well as reviews, interviews, and general articles), there are eight women among the world’s one hundred best conductors. And, if she were not there, perhaps none of them would be! Unfortunately, Vitulka, as the composer and conductor was often known, lived only twenty-five years. Her mother was a highly regarded singer and vocal teacher and her father a composer and music teacher. Her talent manifested itself from childhood, and at the age of nine she wrote her first composition, V říši bájí (In the Realm of Fairy Tales).

Vítězslava Kaprálová was born on January 24, 1915, in Brno, then in the Austro-Hungarian Empire (now the Czech Republic), into a family deeply engaged with music, and became a composer and conductor. Thanks to her composer father, Václav Kaprál, and singer mother, Viktorie Kaprálová, she studied composition with Vilém Petrželka and orchestral conducting with Zdeněk Chalabala at the Brno Conservatory. Václav, a former student of Leoš Janáček, ran a music school, one of the most sought-after in the country at the time. So popular were his lessons that pupils took turns with him every twenty minutes during the day. Viktorie taught singing and performed in concert halls. Music was, therefore, an essential part of Vítězslava's life from the beginning, and her parents soon realized that she had inherited their passion and made her practice hours and hours, listening to and analyzing foreign musical works every day. Having been born during World War I, her entire short life was filled with significant historical events. The Kaprals raised their daughter with respect for national consciousness and for the freedom and democracy hard won in the fall of 1918. Perhaps this is why Vitka at only ten years old dedicated one of her first compositions to T. G. Masaryk, founder and first president of Czechoslovakia.

In her artistic activity she composed music for piano solos, highly regarded songs, a string quartet, a woodwind trio, music for cello and also for violin and piano, a cantata with orchestral accompaniment, two piano concertos, two orchestral suites, a symphonietta and a concertino for clarinet, violin and orchestra. Her first opera was written at the age of seventeen. Lively and ambitious, she left an indelible mark on the history of music, and we can imagine that, as a woman, she didn’t have an easy time in a purely male orchestral world. But all she had to do was to take the baton in her hand to lead her colleagues.In 1930 she entered the Brno Conservatory, where she began studying composition with Vilém Petrželka and conducting with Zdeněk Chalabala. She graduated in 1935 with the composition of the Piano Concerto in D minor, which she conducted during the graduation ceremony. She then entered the Prague Conservatory under the guidance of the influential composer Vítězslav Novák. There she also learned from one of the most important Czech conductors of the 20th century - Václav Talich.

Vítězslava Kaprálová conducting an orchestra

In her works, she was inspired mainly by nature - its beauty and mystery. She found a source of inspiration, for example, in the picturesque village of Tři Studně, in the center of Žďárské Vrchy, a protected landscape area, where the Kaprál used to go to their cottage. Besides the beauty of nature, she was inspired by the works of important poets, such as Vítězslav Nezval, Jan Neruda and Fráňa Šrámek. From October of 1937 Kaprálová lived in Paris, where she received a scholarship for further study. At the Ecole Normale de Musique de Paris she enrolled in the conductor Charles Munch’s class and also attended private lessons with Bohuslav Martinů. Eventually, even though he was married and she was engaged to Rudolf Kopecký, they had a love affair. She briefly traveled to Britain to attend the International Society for Contemporary Music festival. "In the evening I opened the concert right after the anthem. A gentleman told me that my number was the most beautiful until then and that the world would hear a lot about me so that one day I would be remembered," she wrote to her parents from London in 1938. She then left for Brno, but ended her visit after a few months and returned to Paris. Soon after, she composed two songs in memory of the famous writer Karel Čapek, mourned by the entire Czech nation.

Vítězslava Kaprálová with Václav Kaprál and Bohuslav Martinů

After the German army marched into the rest of the former free Czechoslovakia, which capitulated on March 15, 1939, Kaprálová found, at least partially, an outlet in music. The composer's negative mental state was reflected, for example, in the composition Concertino for violin, clarinet and orchestra, in the score of which she wrote "Job 30:26." She was referring to a passage from the Bible - "I waited for good with hope, and evil came, I waited for light and darkness came." The German occupation of her country destroyed her not only mentally, but also her practical life - she could not return home, and she received no financial aid or scholarships. She broke, then, with her fiancé Kopecký because of a different worldview, as he had joined the fascists. Later, still in Paris, she met the painter Alphonse Mucha's son Jiří, a writer, publicist, war correspondent and translator. A year later, on April 23, 1940, they promised each other eternal love before the altar. The last time she wrote to "Tatulen and Mamulka" (father and mother) was May 11, 1940. Full of joy and excitement, she informed them of her marriage. She wore a blue dress, a lace blouse, a hat of the same blue color with white flowers, veil, white shoes and gloves, a bouquet of lilies in her hands. "We ask for your blessing and hope both my dear Jirka and I will be able to repay all your concerns with love and comfort," she wrote.

By the time the letter reached her parents, Vítězslava had already been hospitalized in Montpellier, France, with three weeks left to live. "I felt that she was drifting away, that one by one the ties that bound her to this world were being torn and only love remained. She held me with both hands, but she pulled away - it was beginning to happen. Her breath was short. Then she was stopped for good. I put my hand over her eyes and said, 'Goodbye Vitka,'" is how her husband Jiří Mucha described her departure. Her father learned of it in August during a music festival in Luhačovice. The news of Vítězslava Kaprálová's death was broadcast that day on BBC radio: one of the leading Czech conductors, but actually the first female conductor, died at the age of only twenty-five, probably of aggresive tuberculosis (or typhoid fever). During her very short life, she had managed to write more than forty extremely valuable compositions, to conduct the Czech Philharmonic Orchestra in Prague and the Bratislava Radio Symphony Orchestra, but not to read her parents' response to her last letter. Although Vítězslava Kaprálová died very young, her work lives on. She is one of the most frequently performed Czech composers, especially abroad. Her artistic legacy is cared for by the Kapralova Society, a Toronto-based non-profit organization formed to promote her works.

Vítězslava Kaprálová in 1935

In 1946 the Czech Republic's leading academic institution, the Academy of Sciences and Arts, honored Vítězslava Kaprálová as a member in memoriam. In 1948, only ten women out of 648 members of the Academy had received this honor, and only one out of the ten was active in music. That woman was Vitka Kaprálová from the former suburb, Brno.


Traduzione spagnola

Federica La Spina

Según la clasificación de «Bachtrack» (revista internacional de música en línea, con sede en Londres, que publica listas de música clasica, ópera, ballet y danza, así como reseñas, entrevistas y artículos de carácter general), en la actualidad hay ocho mujeres entre los y las cien mejores directores y directoras de orquesta del mundo. Además, si ella no estuviera, ¡quizá ninguna de ellas existiría! Desgraciadamente, sólo vivió veinticinco años, Vitulka, como a menudo llamaban a la compositora y directora de orquesta. Su madre era una estimada cantante y maestra de canto y su padre un compositor y maestro de música: muy probablemente por eso, su talento se manifestó desde su infancia y a los nueve años, efectivamente, realizó su primera composición: V říši bájí (En el reino de los cuentos de hadas).

Vítězslava Kaprálová nació el 24 de enero de 1915 en Brno, entonces en el Imperio austrohúngaro (actual República Checa), en una familia relacionada con la música y fue compositora y directora de orquesta. Gracias a su padre compositor, Václav Kaprál, y a su madre cantante, Viktorie Kaprálová, estudió composición con Vilém Petrželka y dirección de orquesta con Zdeněk Chalabala en el Conservatorio de Brno. Václav, que ya era alumno de Leoš Janáček, dirigía una escuela de música, una de las más solicitadas del país en aquella época: sus clases eran tan interesantes que sus estudiantes se turnaban cada veinte minutos durante el día. Viktorie enseñaba canto y se exhibía en auditorios. La música fue, por tanto, una parte fundamental de la vida de Vítězslava desde el principio y sus padres pronto se dieron cuenta de que ella había heredado la misma pasión y la hacían practicar horas y horas, escuchando y analizando obras musicales extranjeras todos los días. Al haber nacido durante la Primera Guerra Mundial, toda su breve vida estuvo llena de acontecimientos históricos significativos. Los Kapral criaron a su hija respetando la conciencia nacional, la libertad y la democracia duramente conquistadas en el otoño de 1918: quizá por eso Vitka, con sólo diez años, dedicó una de sus primeras composiciones a T. G. Masaryk, fundador de Checoslovaquia y primer presidente del país.

En su actividad artística, compuso música para piano solista, canciones muy bien consideradas, un cuarteto de cuerda, un trío para vientos de madera, música para violonchelo y también para violín y piano, una cantata con acompañamiento orquestal, dos conciertos para piano, dos suites orquestales, una sinfonietta y un concertino para clarinete, violín y orquesta; su primera ópera la compuso a los diecisiete años.Vivaz y ambiciosa, dejó una marca indeleble en la historia de la música y podemos imaginar que, por ser mujer, no tuvo una vida fácil en un mundo orquestal dominado por los hombres... pero todo lo que tenía que hacer era llevar la batuta ella. En 1930 entró en el Conservatorio de Brno, donde empezó a estudiar composición con Vilém Petrželka y dirección de orquesta con Zdeněk Chalabala. Se graduó en 1935 con la composición del Concierto para piano en re menor, que dirigió durante su ceremonia de graduación. Luego entró en el Conservatorio de Praga bajo la dirección del influyente compositor Vítězslav Novák. Allí aprendió también de uno de los directores checos más importantes del siglo XX: Václav Talich.

Vítězslava Kaprálová dirigiendo una orquesta

En su trabajo, se inspiró sobre todo en la naturaleza, su belleza y su misterio. Encontró una gran inspiración, por ejemplo, en el pintoresco pueblo de Tři Studně, en el centro de Žďárské Vrchy, una área paisajística protegida, donde los Kaprál solían ir a su casa de campo. Además de inspirarse en la belleza de la naturaleza, se inspiró también en las obras de importantes poetas, como Vítězslav Nezval, Jan Neruda y Fráňa Šrámek. Desde octubre de 1937 Kaprálová vivió en París, donde tenía una beca para seguir con sus estudios en la École Normale de Musique de París donde se matriculó en la clase de dirección de orquesta Charles Munch y también asistió a clases particulares de Bohuslav Martinů. A pesar de que él estaba casado y ella tenía novio, al final tuvieron un romance. Fue por breve tiempo a Gran Bretaña donde participó al festival de la International Society for Contemporary Music: «He abierto yo el concierto tocando enseguida después del himno. Un señor me ha dicho que mi número era el más bello hasta aquel momento y que el mundo oirá hablar de mí, para que lo recuerde», les escribió a sus padres desde Londres en 1938. Luego fue a Brno, terminó su última visita al cabo de pocos meses y volvió a París. Poco después compuso dos fragmentos en memoria del célebre escritor Karel Čapek llorado toda la nación checa.

Vítězslava Kaprálová with Václav Kaprál y Bohuslav Martinů

Después de que el ejército alemán marchó sobre el resto de la ex Checoslovaquia libre, que capituló el 15 de marzo de 1939, Kaprálová encontró una parcial consolación justamente en la música. El estado mental negativo de la compositora se reflejaba en la composición, por ejemplo, del Concertino per violino, clarinetto e orchestra, en cuya partitura escribió «Job 30: 26». Se refería al siguiente paso de la Biblia: «Cuando esperaba yo el bien, entonces vino el mal; y cuando esperaba luz, vino la oscuridad.». La ocupación alemana de su país la destruyó no solo mentalmente sino existencialmente: no podía volver a casa, no recibía ayuda financiera o becas. Entonces rompió con su prometido Kopecký a causa de su visión del mundo, opuesta, pues se había unido a los fascistas. Más tarde, aún en París, conoció al hijo del pintor Alphonse Mucha, Jiří, escritor, publicitario, corresponsal de guerra y traductor. Un año más tarde, el 23 de abril de 1940, se prometieron amor eterno frente al altar. La última vez que escribió a “Tatulen e Mamulka” (papá y mamá) fue el 11 de mayo de 1940. Llena de felicidad y de emoción, les comunicaba y describía su boda: llevaba un vestido azul, una blusa de encaje, un sombrero del mismo color con flores blancas, una veleta, zapatos y guantes blancos, un ramo de lirios en sus manos. «Pedimos vuestra bendición y tanto yo como mi querido Jirka esperamos poder compensar vuestras preocupaciones con nuestro amor y confortación» escribía.

Cuando la carta les llegó a sus padres, Vítězslava ya estaba ingresada en un hospital de Montpellier y le quedaban tres semanas de vida. «Sentía que se estaba alejando, que uno tras otro los vínculos que la ataban a este mundo se estaban desgarrando y quedaba solamente el amor. Me sujetó con ambas manos, pero se alejó… Estaba empezando a amanecer. Su respiración era entrecortada. Luego se detuvo para siempre. Le puse una mano encima de los ojos y le dije: “Adiós Vitka”», así su esposo Jiří Mucha describió su partida. Su padre lo supo en agosto durante el festival musical de Luhačovice. La noticia de la muerte de Vítězslava Kaprálová fue transmitida por radio, por la BBC, ese día: uno de los máximos directores de orquesta checos, en realidad la primera directora, moría con solo veinticinco años de edad, probablemente de tuberculosis miliar. Durante su brevísima vida, había conseguido escribir más de cuarenta composiciones de grandísimo valor, había dirigido la orquesta Filarmónica Checa en Praga y la Orquesta Sinfónica de la Radio de Bratislava, pero no había podido leer la respuesta de sus padres a su última carta. A pesar de haber muerto muy jóven, las notas de Vítězslava Kaprálovásiguen vivas; en efecto es una de las compositoras checas interpretadas con mayor frecuencia, especialmente en el extranjero. Su herencia artística está bajo el cuidado de la Kapralova Society, una compañía musical con sede en Toronto.

Vítězslava Kaprálová in 1935

En 1946 la institución principal de la República Checa, la Academia de las Ciencias y de las Artes, premió a Vítězslava Kaprálová con su adhesión in memoriam. En 1948, de 648 miembros de la Academia, solo diez mujeres habían recibido este honor y solo una de diez era activa en el campo de la música. Esta mujer era Vitka Kaprálová del ex suburbio de Brno.