Germaine Tailleferre
Silvia De Maria
Daniela Godel
Germaine Tailleferre è l’unica donna compositrice appartenente al cosiddetto “Gruppo dei Sei,” un circolo musicale sorto spontaneamente a Parigi attorno al 1920; insieme a lei ne fanno parte i compositori francesi Darius Milhaud, Arthur Honegger, Francis Poulenc, Georges Auric e Louis Durey. Il gruppo nasce come reazione alle tendenze dominanti dell’impressionismo musicale di Claude Debussy e del wagnerismo, per raccogliere invece l'eredità musicale di Erik Satie. Jean Cocteau ne scrive nel 1918 il manifesto programmatico, con il titolo Il Gallo e l'Arlecchino, esponendone l’ideologia e l’estetica musicale. Germaine Tailleferre nasce il 19 aprile 1892 a Saint-Maur-des-Fossés, nella banlieue parigina, con il nome di Marcelle Taillefesse. La piccola inizia a studiare il pianoforte con sua madre, e comincia in tenera età a comporre piccoli lavori. Gli studi musicali sono apertamente osteggiati dal padre, rappresentante di una società che considera la cultura musicale per una donna solo come completamento dell’educazione e non come professione. Così a vent’anni si trasferisce a Parigi, cambiando il suo cognome in Tailleferre, dove studia con Koechlin e con Ravel, e dove, in Conservatorio, incontra Milhaud, Auric e Honegger. Assieme a loro frequenta l’ambiente di Montmartre e Montparnasse, dove conosce letterati (Apollinaire e Léger) e pittori (Picasso e Modigliani). Proprio in uno dei rinomati atelier di questi pittori, il 15 gennaio 1918 si svolse il primo concerto dei "Nouveaux Jeunes", con Tailleferre, Poulenc e Durey. Il programma includeva due lavori della compositrice: Jeux de plein air e la Sonatina per quartetto d'archi in due movimenti.
Il “Groupe des Six” negli anni ’20: Jean Cocteau (al pianoforte), Darius Milhaud, un disegno rappresentante Georges Auric, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre, Francis Poulenc, and Louis Durey. | Il “Groupe des Six” negli anni ’50 (con Jean Cocteau al pianoforte): da sinistra a destra, Darius Milhaud, Georges Auric, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre, Francis Poulenc, Louis Durey. |
Le sue composizioni cominciano ad essere apprezzate dai più grandi solisti del tempo, come il violinista Jacques Thibault e il pianista Alfred Cortot; la prima Sonata per violino e pianoforte viene eseguita a Parigi nel 1922 proprio dai due prestigiosi interpreti. Nel 1923 il balletto Le Marchand d'oiseaux vede un ampio successo. Cortot esegue anche il Concerto per pianoforte, commissionatole poco dopo dalla principessa di Polignac. È in questi anni che Tailleferre trascorre molto tempo con Maurice Ravel a Montfort-l'Amaury. Si incontrano vicino Biarritz nel 1919-20; Ravel si interessa ai giovani compositori e dispensa a Germaine consigli sia in tema di scrittura che di orchestrazione. Queste visite regolari, caratterizzate da lunghe passeggiate intorno a Montfort, sono sempre concluse da lunghe e spossanti ore al pianoforte. Tutto finisce misteriosamente nel 1930, e Tailleferre non rivede mai più Ravel, rifiutando sempre, anche ai suoi cari, di fornire delle spiegazioni.
Nel 1925 Germaine sposa il caricaturista americano Ralph Barton, trasferendosi a New York; durante il soggiorno americano ha modo di frequentare il mondo del cinema e stringere amicizia con Charlie Chaplin, che le propone di comporre colonne sonore per Hollywood. Come spesso accade nella storia delle donne compositrici, allo sviluppo della carriera si frappone il marito geloso del successo, un marito che le impedisce di lavorare e di ampliare il suo giro di conoscenze e addirittura arriva al tentato omicidio per fermarla. Per queste ragioni la musicista decide nel 1929 di porre fine al matrimonio con Barton ,che in seguito si toglierà la vita, e di tornare in Francia. Le Six chansons françaises sono sicuramente una reazione al divorzio. Vengono utilizzati dei testi risalenti al XV-XVII secolo, riguardanti la condizione della donna. Ogni opera è dedicata a un’amica e si tratta di uno dei rari esempi di femminismo nella sua produzione. A 39 anni, il 4 giugno 1931, a Boulogne, Germaine partorisce la sua unica figlia, Françoise. L'anno successivo si sposa con il padre della bambina, il giurista francese Jean Lageat. Di nuovo tuttavia il matrimonio diviene un ostacolo alla sua carriera. Nonostante tutto, Tailleferre lavora di buona lena: nascono la Suite per orchestra da camera, il Divertissement nello stile di Luigi XV, il Concerto per violino, andato perduto nella sua forma originale, e il suo capolavoro, il Concerto grosso per due pianoforti, quartetto di sassofoni, otto voci soliste e orchestra (1934). Compone anche una lunga serie di musiche da film.
Nel 1937 collabora con Paul Valéry per la sua Cantata del Narciso, per soprano, baritono, coro femminile e archi. All'inizio del 1942 completa i Tre Studi per pianoforte e orchestra dedicati a Marguerite Long. L'occupazione tedesca la spinge a fuggire negli Stati Uniti con la sorella e Françoise, imbarcandosi in Portogallo. Passa gli anni della guerra a Filadelfia, dove smette quasi del tutto di comporre per dedicarsi alla figlia. Rientra in Francia nel 1946, andando a vivere a Grasse, vicino a Nizza. Nel 1955 firma il suo secondo divorzio e nello stesso anno compone cinque opere brevi per Radio France, intitolate Du style galant au style méchant. A partire dagli anni Sessanta si impegna sempre più frequentemente nella musica da film e comincia a girare l'Europa in duo con il baritono Bernard Lefort, tra i suoi amici più fedeli fino alla morte che avviene a Parigi il 7 novembre 1983, all'età di 91 anni.
Germaine Tailleferre © Palazzetto Bru Zane - Centre de Musique Romantique Française |
Germaine Tailleferre fotografata da Arnold Genthe |
Alla domanda se avesse incontrato molti ostacoli alla sua vita artistica, Germaine, a ottantanove anni, risponde: «Sì! Sempre! Ho sposato un americano che diventò matto. La prima cosa che fece fu comprarmi un pianoforte giocattolo. E poi il secondo marito, mentre scrivevo la Cantate de Narcisse con Paul Valèry, m’impediva costantemente di lavorare. Diventai famosa piuttosto rapidamente grazie a Les Six, e questo li irritava. Ho avuto una vita veramente difficile, non mi piace parlarne perché io scrivo musica come una liberazione. Ad ogni modo, le cose erano sempre contro di me, qualunque cosa succedesse». «Une Marie Laurencin pour l'oreille» (una Marie Laurencin dell'orecchio): così Jean Cocteau parla di Germaine Tailleferre. Questa corrispondenza tra gli acquerelli decorativi di Laurencin e la musica di Tailleferre, a dire il vero, non è molto appropriata. Ingenuità, freschezza, femminilità, sono sì qualità associate a Tailleferre, fin dal suo arrivo nel gruppo dei Sei, ma nella sua musica c’è soprattutto un vigore autentico, talora venato (malgrado armonie di una grande sensualità) di inaspettata austerità.
La produzione di Tailleferre è vastissima: dalla lirica al balletto, dalla musica sinfonica a quella da camera e solistica, dai concerti alle cantate, con un eclettismo che ne dimostra la profonda cultura. Si è ritenuto troppo a lungo che la sua opera si riducesse a una serie di affascinanti lavori per pianoforte composti nel periodo tra le due Guerre e che la sua carriera di compositrice fosse conclusa con la Seconda guerra mondiale. Pensarla così significa dimenticare che, oltre a questi brevi brani, Tailleferre ha composto soprattutto musica da camera, melodie, due concerti per pianoforte, tre studi per pianoforte e orchestra, il Concerto per violino, il notevole e imponente Concerto Grosso, quattro balletti, quattro opere, due operette, senza contare numerosi altri lavori per piccoli ensemble o grandi orchestre (come il sorprendente Concerto per due chitarre e orchestra, recentemente ritrovato e registrato nel 2004 in Germania da Chris Bilobram e Cristina Altmann). La maggior parte di queste musiche è stata scritta tra il 1945 e il 1983, anno della sua morte. Fino a poco tempo fa, un’enorme parte della sua produzione maggiore era rimasta inedita. Solo recentemente se ne è potuta misurare l'ampiezza, cominciando ad assegnarle, o a renderle, il posto che merita.
Germaine Tailleferre
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Traduzione francese
Ibtisam Zaazoua
Germaine Tailleferre est la seule compositrice femme appartenant au “Groupe des Six”, un cercle musical qui s’est formé spontanément à Paris vers 1920; avec elle, font partie de ce groupe les compositeurs français Darius Milhaud, Arthur Honegger, Francis Poulenc, Georges Auric et Louis Durey. Le groupe naît comme une réaction aux tendances dominantes de l’impressionnisme musical de Claude Debussy et du wagnérisme, cherchant plutôt à poursuivre l’héritage musical d’Erik Satie. Jean Cocteau écrit en 1918 un manifeste programmatique, intitulé Le Coq et l’Arlequin, exposant l’idéologie et l’esthétique musicale du groupe. Germaine Tailleferre naît le 19 avril 1892 à Saint-Maur-des-Fossés, en banlieue parisienne, sous le nom de Marcelle Taillefesse. Dès son plus jeune âge, elle commence à étudier le piano avec sa mère et compose de petites pièces. Ses études musicales sont ouvertement opposées par son père, un homme représentant une société qui considère la culture musicale pour une femme comme un complément à l'éducation, et non comme une profession. Ainsi, à 20 ans, elle part pour Paris, change son nom en Tailleferre et y étudie avec Koechlin et Ravel, où elle rencontre Milhaud, Auric et Honegger. Ensemble, ils fréquentent l’ambiance de Montmartre et Montparnasse, où elle rencontre des écrivains (Apollinaire et Léger) et des peintres (Picasso et Modigliani). C’est dans l’un des célèbres ateliers de ces peintres que le premier concert des «Nouveaux Jeunes» a lieu le 15 janvier 1918, avec Tailleferre, Poulenc et Durey. Le programme inclut deux œuvres de la compositrice : Jeux de plein air et la Sonatina pour quatuor à cordes en deux mouvements.
Le "Groupe des Six" dans les années 1920: Jean Cocteau (au piano), Darius Milhaud, un dessin représentant Georges Auric, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre, Francis Poulenc, et Louis Durey. | Le "Groupe des Six" dans les années 1950: Jean Cocteau (au piano), Darius Milhaud, un dessin représentant Georges Auric, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre, Francis Poulenc, et Louis Durey. |
Ses compositions commencent à être appréciées par les plus grands solistes de l’époque, comme le violoniste Jacques Thibault et le pianiste Alfred Cortot ; sa première sonate pour violon et piano est jouée à Paris en 1922 par ces deux prestigieux interprètes. En 1923, le ballet Le Marchand d’oiseaux rencontre un grand succès. Cortot interprète aussi Le Concert pour piano qu’elle compose peu après, commandé par la princesse de Polignac. C’est durant ces années que Tailleferre passe beaucoup de temps avec Maurice Ravel à Montfort-l’Amaury. Ils se rencontrent près de Biarritz en 1919-20; Ravel s’intéresse aux jeunes compositeurs et donne des conseils à Germaine, tant en termes de composition que d’orchestration. Ces visites régulières, souvent marquées par de longues promenades autour de Montfort, se terminent toujours par de longues heures au piano. Tout prend fin mystérieusement en 1930, et Tailleferre ne reverra jamais Ravel, refusant toujours, même à ses proches, de donner des explications.
En 1925, Germaine épouse le caricaturiste américain Ralph Barton et part pour New York ; pendant son séjour américain, elle fréquente le monde du cinéma et se lie d’amitié avec Charlie Chaplin, qui lui propose de composer des bandes originales pour Hollywood. Comme c’est souvent le cas dans l’histoire des femmes compositrices, son mari jaloux du succès de sa femme empêche son travail et ses relations, allant jusqu’à tenter de la tuer pour lui empêcher de continuer sa carrière. Pour ces raisons, la musicienne décide en 1929 de mettre fin à son mariage avec Barton, qui se suicidera par la suite, et de retourner en France. Les Six chansons françaises sont certainement une réaction à ce divorce. Elle utilise des textes datant des XVe-XVIIe siècles concernant la condition des femmes. Chaque œuvre est dédiée à une amie, et elles représentent l’un des rares exemples de féminisme dans sa production. À 39 ans, le 4 juin 1931, à Boulogne, Germaine donne naissance à sa fille unique, Françoise. L’année suivante, elle épouse le père de l’enfant, le juriste français Jean Lageat. Toutefois, ce mariage devient à nouveau un obstacle à sa carrière. Malgré tout, Tailleferre travaille d’arrache-pied : elle compose la Suite pour orchestre de chambre, le Divertissement dans le style de Louis XV, le Concerto pour violon, perdu dans sa forme originale, et son chef-d'œuvre, le Concerto grosso pour deux pianos, quatuor de saxophones, huit voix solistes et orchestre (1934). Elle compose également une longue série de musiques de film.
En 1937, elle collabore avec Paul Valéry pour sa Cantate du Narcisse, pour soprano, baryton, chœur féminin et orchestre. Au début de 1942, elle termine les Trois Études pour piano et orchestre dédiées à Marguerite Long. L’occupation allemande la pousse à fuir aux États-Unis avec sa sœur et Françoise, embarquant depuis le Portugal. Elle passe les années de guerre à Philadelphie, où elle cesse presque complètement de composer pour se consacrer à sa fille. Elle rentre en France en 1946 et s’installe à Grasse, près de Nice. En 1955, elle signe son deuxième divorce et compose la même année cinq œuvres courtes pour Radio France, intitulées Du style galant au style méchant. À partir des années 1960, elle se consacre de plus en plus à la musique de film et commence à parcourir l’Europe en duo avec le baryton Bernard Lefort, un de ses plus fidèles amis jusqu’à sa mort, survenue à Paris le 7 novembre 1983, à l’âge de 91 ans.
Germaine Tailleferre © Palazzetto Bru Zane - Centre de Musique Romantique Française |
Germaine Tailleferre photographiée par Arnold Genthe |
Interrogée à 89 ans sur les obstacles rencontrés dans sa vie artistique, Germaine répond : «Oui ! Toujours! J’ai épousé un Américain qui est devenu fou. La première chose qu’il a faite a été de m’acheter un piano jouet. Et puis le deuxième mari, pendant que j’écrivais la Cantate de Narcisse avec Paul Valéry, m’empêchait constamment de travailler. Je suis devenue célèbre assez rapidement grâce aux Six, et cela les irritait. J’ai eu une vie vraiment difficile, je n’aime pas en parler parce que j’écris de la musique comme une libération. De toute façon, les choses étaient toujours contre moi, quoi qu’il se passe.» «Une Marie Laurencin pour l’oreille» (une Marie Laurencin de l’oreille) : c’est ainsi que Jean Cocteau parle de Germaine Tailleferre. Cette comparaison entre les aquarelles décoratives de Laurencin et la musique de Tailleferre n’est pas vraiment appropriée. L’ingéniosité, la fraîcheur, la féminité sont certes des qualités associées à Tailleferre, depuis son arrivée dans le groupe des Six, mais dans sa musique, il y a surtout une véritable vigueur, parfois teintée (malgré des harmonies d’une grande sensualité) d’une austérité inattendue.
La production de Tailleferre est vaste: de l’opéra au ballet, de la musique symphonique à la musique de chambre et soliste, des concertos aux cantates, avec un éclectisme qui témoigne de sa profonde culture. On a trop longtemps cru que son œuvre se réduisait à une série de charmants morceaux pour piano composés entre les deux guerres et que sa carrière de compositrice était terminée avec la Seconde Guerre mondiale. Penser ainsi revient à oublier que, au-delà de ces courts morceaux, Tailleferre a composé surtout de la musique de chambre, des mélodies, deux concertos pour piano, trois études pour piano et orchestre, le Concerto pour violon, le remarquable et imposant Concerto Grosso, quatre ballets, quatre opéras, deux opérettes, sans compter de nombreuses autres œuvres pour petits ensembles ou grandes orchestres (comme le surprenant Concerto pour deux guitares et orchestre, récemment retrouvé et enregistré en 2004 en Allemagne par Chris Bilobram et Cristina Altmann). La plupart de ces œuvres a été écrite entre 1945 et 1983, année de sa mort. Jusqu’à récemment, une grande partie de sa production majeure était restée inédite. Ce n’est que récemment qu’on a pu en mesurer l’ampleur, lui attribuant ou lui rendant enfin la place qu’elle mérite.
Germaine Tailleferre
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Traduzione inglese
Syd Stapleton
Germaine Tailleferre is the only female composer belonging to the so-called "Group of Six," a musical circle that sprang up spontaneously in Paris around 1920. Along with her were the French composers Darius Milhaud, Arthur Honegger, Francis Poulenc, Georges Auric and Louis Durey. The group emerged as a reaction to the dominant trends of Claude Debussy's musical impressionism and Wagnerism, to instead take up the musical legacy of Erik Satie. Jean Cocteau wrote its programmatic manifesto in 1918, under the title The Rooster and the Harlequin, expounding its ideology and musical aesthetics. Germaine Tailleferre was born on April 19, 1892, in Saint-Maur-des-Fossés, in the Parisian suburbs, under the name Marcelle Taillefesse. The little girl began studying the piano with her mother, and began at an early age to compose small works. Her musical studies were openly opposed by her father, representative of a society that considered musical culture for a woman only as a completion of education and not as a profession. So, at age 20 she moved to Paris, changing her last name to Tailleferre, where she studied with Koechlin and Ravel, and where, at the Conservatory, she met Milhaud, Auric, and Honegger. Together with them she frequented the milieu of Montmartre and Montparnasse, where she met men of letters (Apollinaire and Léger) and painters (Picasso and Modigliani). It was in one of the renowned ateliers of these painters that the first concert of the "Nouveaux Jeunes" took place on January 15, 1918, with Tailleferre, Poulenc and Durey. The program included two works by the composer, Jeux de plein air and the Sonatina for string quartet in two movements.
The "Groupe des Six" in the 1920s: Jean Cocteau (at the piano), Darius Milhaud, a drawing depicting Georges Auric, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre, Francis Poulenc, and Louis Durey. | The "Groupe des Six" in the 1950s: Jean Cocteau (at the piano), Darius Milhaud, a drawing depicting Georges Auric, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre, Francis Poulenc, and Louis Durey. |
Her compositions began to be appreciated by the greatest soloists of the time, such as violinist Jacques Thibault and pianist Alfred Cortot. The first Sonata for violin and piano was performed in Paris in 1922 by precisely those two prestigious performers. In 1923 the ballet Le Marchand d'oiseaux saw widespread success. Cortot also performed the Piano Concerto, commissioned by the Princess de Polignac. It was during these years that Tailleferre spent much time with Maurice Ravel at Montfort-l'Amaury. They met near Biarritz in 1919-20. Ravel took an interest in young composers and dispensed advice to Germaine on both writing and orchestration. These regular visits, characterized by long walks around Montfort, were always concluded by long, exhausting hours at the piano. It all ended mysteriously in 1930, and Tailleferre never saw Ravel again, always refusing, even to her loved ones, to provide an explanation.
In 1925 Germaine married American caricaturist Ralph Barton, moving to New York. During her American sojourn she was able to frequent the world of cinema and befriend Charlie Chaplin, who proposed that she compose soundtracks for Hollywood. As is often the case in the history of women composers, the development of her career was impeded by her husband who was jealous of her success - a husband who prevented her from working and expanding her circle of acquaintances and even went so far as to attempt murder to stop her. For these reasons, the musician decided in 1929 to end her marriage to Barton, who would later take his own life, and return to France. The Six chansons françaises were definitely a reaction to the divorce. Texts from the 15th-17th centuries are used, concerning the condition of women. Each work was dedicated to a female friend - one of the rare examples of feminism in her output. At age 39, on June 4, 1931, in Boulogne, Germaine gave birth to her only daughter, Françoise. The following year she married the child's father, French jurist Jean Lageat. Again, however, marriage became an obstacle to her career. In spite of everything, Tailleferre worked in good spirits: the Suite for chamber orchestra, the Divertissement in the style of Louis XV, the Violin Concerto, which has been lost in its original form, and her masterpiece, the Concerto grosso for two pianos, saxophone quartet, eight solo voices and orchestra (1934) were born. She also composed a long series of film scores.
In 1937 she collaborated with Paul Valéry on his Cantata del Narciso, for soprano, baritone, women's choir and strings. In early 1942 she completed the Three Studies for Piano and Orchestra dedicated to Marguerite Long. The German occupation prompted her to flee to the United States with her sister and Françoise, embarking for Portugal. She spent the war years in Philadelphia, where she almost completely stopped composing to devote herself to her daughter. She returned to France in 1946, going to live in Grasse, near Nice. In 1955 she obtained her second divorce and in the same year composed five short works for Radio France, entitled Du style galant au style méchant. Beginning in the 1960s she became increasingly involved in film music and began touring Europe in a duo with baritone Bernard Lefort, among her most loyal friends until her death, which occurred in Paris on November 7, 1983, at the age of 91.
Germaine Tailleferre © Palazzetto Bru Zane - Center for French Romantic Music |
Germaine Tailleferre photographed by Arnold Genthe |
Asked if she had encountered many obstacles to her artistic life, Germaine, at eighty-nine, replied, "Yes! Always! I married an American who went crazy. The first thing he did was to buy me a toy piano. And then the second husband, while I was writing the Cantate de Narcisse with Paul Valèry, was constantly preventing me from working. I became famous rather quickly because of Les Six, and that irritated them. I had a really difficult life. I don't like to talk about it because I write music as a liberation. Anyway, things were always against me no matter what." "Une Marie Laurencin pour l'oreille" (a Marie Laurencin for the ear) is how Jean Cocteau spoke of Germaine Tailleferre. This correspondence between Laurencin's decorative watercolors and Tailleferre's music is actually not very appropriate. Naiveté, freshness, femininity, are, yes, qualities associated with Tailleferre, since her arrival in the group of Six, but in her music there is above all an authentic vigor, sometimes veined (despite harmonies of a great sensuality) with unexpected austerity.
Tailleferre's output was vast - from opera to ballet, from symphonic to chamber and solo music, from concertos to cantatas, with an eclecticism that demonstrated her profound cultural breadth. It was assumed too long that her oeuvre could be reduced to a series of fascinating piano works composed in the interwar period and that her career as a composer ended with World War II. To think of it this way is to forget that, in addition to these short pieces, Tailleferre composed mainly chamber music, melodies, two piano concertos, three studies for piano and orchestra, the Violin Concerto, the remarkable and impressive Concerto Grosso, four ballets, four operas, two operettas, not to mention numerous other works for small ensembles or large orchestras (such as the astonishing Concerto for Two Guitars and Orchestra, recently rediscovered and recorded in 2004 in Germany by Chris Bilobram and Cristina Altmann). Most of this music was written between 1945 and 1983, the year of her death. Until recently, a huge part of her major output had remained unpublished. Only recently has its breadth been able to be gauged, beginning to assign it, or give it, the place it deserves.
Germaine Tailleferre
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Traduzione spagnola
Silvia Cercarelli
Germaine Tailleferre es la única mujer compositora que pertenece al llamado "Grupo de los Seis", un círculo musical que surgió espontáneamente en París alrededor de 1920; junto a ella forman parte del grupo los compositores franceses Darius Milhaud, Arthur Honegger, Francis Poulenc, Georges Auric y Louis Durey. El grupo nació como reacción a las tendencias dominantes del impresionismo musical y el wagnerismo de Claude Debussy, para recoger el legado musical de Erik Satie. En 1918 Jean Cocteau escribió el manifiesto programático, con el título El gallo y el arlequín, exponiendo la ideología y estética musical del grupo. Germaine Tailleferre nació el 19 de abril de 1892 en Saint-Maur-des-Fossés, en los suburbios parisinos, con el nombre de Marcelle Taillefesse. La niña comenzó a estudiar piano con su madre, y comenzó a temprana edad a componer pequeñas obras. A los estudios musicales se opuso abiertamente su padre, un representante de una sociedad que consideraba la cultura musical para una mujer solo como una finalización de la educación y no como una profesión. Así que a los veinte años se mudó a París, cambiando su apellido por el de Tailleferre. Allí estudió con Koechlin y Ravel y, en el Conservatorio, conoció a Milhaud, Auric y Honegger. Junto a ellos frecuentó el ambiente de Montmartre y Montparnasse, donde conoció a escritores (Apollinaire y Léger) y pintores (Picasso y Modigliani). Fue en uno de los renombrados estudios de estos pintores que tuvo lugar el primer concierto de los "Nouveaux Jeunes" el 15 de enero de 1918, con Tailleferre, Poulenc y Durey. El programa incluía dos obras de la compositora: Jeux de plein air y Sonatina per quartetto d'archi in due movimenti.
El "Groupe des Six" en los años 20: Jean Cocteau (al piano), Darius Milhaud, un dibujo que representa a Georges Auric, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre, Francis Poulenc y Louis Durey. | El "Groupe des Six" en los años 50: Jean Cocteau (al piano), Darius Milhaud, un dibujo que representa a Georges Auric, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre, Francis Poulenc y Louis Durey. |
Sus composiciones comenzaron a ser apreciadas por los mayores solistas de la época, como el violinista Jacques Thibault y el pianista Alfred Cortot; la primera Sonata per violino e pianoforte fue ejecutada en París en 1922 por los dos prestigiosos intérpretes. En 1923 el ballet Le Marchand d'oiseaux fue un gran éxito. Poco después, Cortot también interpretó el Concerto per pianoforte, encargado por la princesa de Polignac. Fue durante estos años que Tailleferre pasó mucho tiempo con Maurice Ravel en Montfort-l'Amaury. Se encontraban cerca de Biarritz en 1919-20; Ravel se interesaba por los compositores jóvenes y le dio consejos a Germaine tanto en la composición como en la orquestación. Estas visitas regulares, caracterizadas por largos paseos por Montfort, se completan siempre con largas y agotadoras horas al piano. Todo terminó misteriosamente en 1930, y Tailleferre nunca volvió a ver a Ravel, siempre negándose a dar explicaciones, incluso a sus seres queridos.
En 1925 Germaine se casó con el caricaturista estadounidense Ralph Barton y se mudó a Nueva York; durante su estancia en Estados Unidos tuvo la oportunidad de frecuentar el mundo del cine y entablar amistad con Charlie Chaplin, quien le propuso componer bandas sonoras para Hollywood. Como suele suceder en la historia de las mujeres compositoras, el desarrollo de la carrera se ve obstaculizado por un marido celoso del éxito, un marido que impide que su mujer trabaje y amplie su círculo de conocidos e incluso llega a intentar asesinarla para detenerla. Por estas razones, en 1929 la música decidió poner fin a su matrimonio con Barton, quien más tarde se quitó la vida, y regresar a Francia. Las Six chansons françaises son sin duda una reacción al divorcio. Utilizan textos que datan de los siglos XV-XVII sobre la condición de la mujer. Cada obra está dedicada a una amiga y es uno de los raros ejemplos de feminismo en su producción. A la edad de 39 años, el 4 de junio de 1931, en Boulogne, Germaine dio a luz a su única hija, Françoise. Al año siguiente se casó con el padre de la niña, el jurista francés Jean Lageat. Una vez más, sin embargo, el matrimonio se convirtió en un obstáculo para su carrera. A pesar de todo, Tailleferre trabajó a buen ritmo: la Suite per orchesta da camera, el Divertissement al estilo de Luis XV, el Concierto para violín, perdido en su forma original, y su obra maestra, el Concerto grosso para dos pianos, cuarteto de saxofones, ocho voces solistas y orquesta (1934). También compuso una larga serie de música para películas.
En 1937 colaboró con Paul Valéry para su Cantata del Narciso, para soprano, barítono, coro femenino y cuerdas. A principios de 1942 terminó los Tres estudios para piano y orquesta dedicados a Marguerite Long. La ocupación alemana la empuja a huir a los Estados Unidos con su hermana y Françoise, embarcándose en Portugal. Pasó los años de la guerra en Filadelfia, donde dejó casi por completo de componer para dedicarse a su hija. Regresó a Francia en 1946, y se fue a vivir a Grasse, cerca de Niza. En 1955 firmó su segundo divorcio y ese mismo año compuso cinco obras cortas para Radio France, tituladas Du style galant au style méchant. A partir de los años sesenta se involucró cada vez más en la música de cine y comenzó a recorrer Europa a dúo con el barítono Bernard Lefort, uno de sus amigos más fieles hasta su muerte en París el 7 de noviembre de 1983, a la edad de 91 años.
Germaine Tailleferre © Palazzetto Bru Zane - Centro de Música Romántica Francesa |
Germaine Tailleferre fotografiada por Arnold Genthe |
Cuando se le pregunta si ha encontrado muchos obstáculos en su vida artística, Germaine, a la edad de ochenta y nueve años, responde: “¡Sí! ¡Todo el rato! Me casé con un estadounidense que se volvió loco. Lo primero que hizo fue comprarme un piano de juguete. Y luego el segundo marido, mientras escribía el Cantate de Narcisse con Paul Valèry, me impedía constantemente trabajar. Me hice famosa bastante rápido gracias a Les Six, y esto los irritó. He tenido una vida muy difícil, no me gusta hablar de ello porque escribo música como una liberación. De todos modos, las cosas siempre estuvieron en mi contra, pasara lo que pasara”. “Une Marie Laurencin pour l'oreille” (una Marie Laurencin para los oídos): así habla Jean Cocteau de Germaine Tailleferre. Esta correspondencia entre las acuarelas decorativas de Laurencin y la música de Tailleferre, a decir verdad, no es muy apropiada. Ingenuidad, frescura, feminidad, son en efecto cualidades asociadas a Tailleferre, desde su llegada al grupo de los Seis, pero en su música hay sobre todo un auténtico vigor, a veces teñido (a pesar de las armonías de gran sensualidad) de una austeridad inesperada.
La producción de Tailleferre es muy vasta: de la ópera al ballet, de la música sinfónica a la música de cámara y solista, de los conciertos a las cantatas, con un eclecticismo que demuestra su profunda cultura. Durante mucho tiempo se ha pensado que su obra se redujo a una serie de fascinantes obras para piano compuestas en el período de entreguerras y que su carrera como compositora terminó con la Segunda Guerra Mundial. Pensar así es olvidar que, además de estas piezas breves, Tailleferre compuso principalmente música de cámara, melodías, dos conciertos para piano, tres estudios para piano y orquesta, el Concierto para violín, el notable e imponente Concerto Grosso, cuatro ballets, cuatro óperas, dos operetas, por no mencionar muchas otras obras para pequeños grupos o grandes orquestas (como el sorprendente Concierto para dos guitarras y orquesta, recientemente encontrado y grabado en 2004 en Alemania por Chris Bilobram y Cristina Altmann). La mayor parte de esta música fue escrita entre 1945 y 1983, el año de su muerte. Hasta hace poco, buena parte de su gran producción había permanecido inédita. Sólo recientemente se ha podido medir su amplitud, empezando a asignarle, o a reconocerle, el lugar que merece.
Germaine Tailleferre
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