Calendaria 2025 - Marie Laurencin

Marie Laurencin
Livia Capasso

Laura Zernik

 

Protagonista indiscussa della scena artistica e sociale dell’Europa degli inizi del Novecento, amica di Pablo Picasso, Francis Picabia, Georges Braque, Marie Laurencin così è descritta da Guillaume Apollinaire: «È allegra, è brava, è spirituale, e ha tanto talento». Nei suoi dipinti trasmette la gioia e la sensualità della giovinezza tanto da venire chiamata da Cocteau “la gazzella”. Parlando di lei si incrociano le vite di tanti pittori, scrittori, artisti del suo tempo, ma lei non è stata “l’amica di” o “la musa di”, ha saputo farsi spazio in un mondo dominato dal maschilismo, e ha lasciato il proprio segno, come donna, e come artista. Senza dubbio ha promosso il coinvolgimento delle donne nel mondo dell’arte contro il potere maschile delle accademie e ha esposto più volte alla Societé des Femmes Artistes Modernes, creata a Parigi nel 1930 come associazione per le artiste, attiva dal 1931 al 1938. Le sue opere includono dipinti, acquerelli, disegni e stampe. Marie Laurencin nasce a Parigi il 31 ottobre 1883, figlia illegittima di una ricamatrice e di un diplomatico; riceve un’ottima educazione: il padre, infatti, pur non riconoscendola ufficialmente, la sostiene economicamente; la madre è una donna molto colta e cresce la figlia seguendo i dettami dell’educazione tradizionale, e principi molto rigorosi. Marie a diciotto anni si avvicina al mondo della pittura e a Sèvres studia i decori su ceramica. Torna a Parigi e perfeziona i suoi studi all’Accademia Humbert, dove si interessa alla pittura a olio.

Autoritratto, 1906 - Marie Laurencin

Frequenta l’ambiente cubista, e a partire dal 1907 espone al Salon des Indépendants soprattutto ritratti, autoritratti e gruppi di personaggi. Nello stesso anno Picasso le presenta il poeta e critico d’arte Guillaume Apollinaire. Dall'incontro nasce una relazione sentimentale che durerà, tumultuosa, fino al 1912, per la quale Marie è stata spesso identificata come la musa ispiratrice del poeta. A questo amore dobbiamo opere molto conosciute, da una parte e dall’altra: Apollinaire le dedica scritti e poesie, lei lo ritrae nei suoi quadri. Il più celebre, in due versioni, è Apollinaire e i suoi amici, che secondo una leggenda il poeta morente avrebbe chiesto che fosse appeso nella sua stanza d’ospedale.

Réunion à la campagne (Apollinaire et ses amis), 1909 - Marie Laurencinn

Il legame tra Marie Laurencin e Guillaume Apollinaire fu una delle grandi storie d’amore dell’epoca, tanto da far scrivere al poeta: «Il mio destino, Maria, è di vivere ai vostri piedi, ripetendo senza fine quanto vi ami». La pittrice fa da modella per alcuni artisti e intanto inizia a sperimentare un proprio stile, che svilupperà nei dipinti successivi: lo sfondo è appena accennato, i colori iniziano a farsi più tenui, i volti più luminosi. Bal élégant, La Danse à la campagne fu esposto al Salon des Independants del 1913.

Bal élégant, La Danse à la campagne 1913 - Marie Laurencinn

Entra nel gruppo dei cubisti associati alla Section d'Or, espone con loro, ed è l’unica pittrice a essere messa sotto contratto per oltre trent’anni dal notissimo mercante d’arte Paul Rosenberg. Il suo successo cresce, tanto da essere chiamata a ritrarre personalità del calibro di Coco Chanel e Jean Cocteau.

Ritratto di Coco Chanel, 1923

Ritratto di Jean Cocteau, 1921

L’artista dipinge Coco Chanel seduta, in una posa sognante, con il braccio sollevato a sorreggere la testa, un barboncino bianco accucciato sulle sue ginocchia, mentre un altro cane, sul lato destro del dipinto, balza verso una tortora. Nei quadri di Marie Laurencin sono spesso ritratti animali domestici e selvatici. La stilista non apprezzò l’opera e si rifiutò di acquistarla. Marie Laurencin, furiosa, non volle dipingere un secondo ritratto e tenne per sé l’originale. Nel 1914 sposa il barone Otto von Wätjen. La coppia si trasferisce in Spagna dopo la dichiarazione di guerra, poiché a causa del suo matrimonio Marie aveva perso la cittadinanza francese ed era diventata cittadina tedesca. Sono prima a Madrid e poi a Barcellona, dove frequentano Sonia e Robert Delaunay, poi brevemente a Düsseldorf. Dopo il divorzio nel 1920, la pittrice torna a Parigi e trova definitivamente il suo stile. Laurencin rappresenta senza censure l’amore tra donne, e non nasconderà mai le sue relazioni omosessuali, come quella durata quarant'anni con la stilista Nicole Groult, o l’altra, che porterà avanti fino alla sua morte, con Suzanne Moreau, che invita a vivere con lei, adottandola infine come figlia.

Danzatrici spagnole, 1921

Il bacio, 1927

Femmes au chien, 1924-1925

I suoi dipinti conquistano i salotti parigini e la pittrice è gratificata dal successo fino alla depressione economica degli anni Trenta. In questo periodo lavora come insegnante d'arte presso una scuola privata. Nel 1935 riceve la Legione d’onore e un paio di anni dopo alcuni dei suoi dipinti vengono scelti per l’Esposizione Universale. La Seconda guerra mondiale segna il declino dell’artista, che deve anche difendersi dall’accusa di collaborazionismo. In realtà, tale accusa non fu mai provata, anche se qualcuno suggerisce malignamente che le indagini non furono approfondite perché il presidente della commissione giudicante era Picasso. Dopo la guerra, Marie Laurencin si ritira a vita privata. Vivrà a Parigi fino alla morte, avvenuta l’8 giugno 1956, a 72 anni, nella propria abitazione, per arresto cardiaco. Secondo le sue ultime volontà, riposa in un abito bianco, nelle mani una lettera d’amore di Guillaume Apollinaire. Marcel Jouhandeau, amico della pittrice, pronuncia queste parole al suo funerale: «È morta: quale racconto di fate si conclude!». Per quanto compagna dei pittori astrattisti, non fece mai pittura astratta, nella ricerca di un'estetica specificamente femminile. Le sue tele sono poetiche, malinconiche, hanno colori pallidi come il rosa, l’azzurro, il bianco e le tinte pastello. Le sue pennellate tenui, le forme curvilinee, le figure femminili flessuose ed eteree, una composizione semplice, evocano un mondo incantato. La maggior parte delle sue opere sono ritratti, di committenti, ma anche di amici. Non mancano però nature morte e composizioni floreali.

Jeune fille la guirlande de fleurs, 1935

La Dame et le Bouquet, 1938

I suoi dipinti sono presenti nei più importanti musei e nelle collezioni di tutto il mondo. Nel centenario della nascita, nel 1983, in Giappone, a Nagano, è stato fondato un museo dedicato unicamente a lei, con le opere collezionate da Masahiro Takano, un industriale giapponese innamorato della visione del mondo sensuale e lirica di Laurencin. Dopo la sua chiusura nel 2011, è stato riaperto in una nuova sede a Tokyo, con oltre 600 opere che vanno dalla pittura, agli acquerelli, ai disegni, fino alle stampe e ai libri illustrati che coprono tutta la sua vita lavorativa dall’inizio fino agli ultimi anni. Il Musée Marie Laurencin ad oggi è l'unico museo al mondo che contiene esclusivamente opere di una pittrice.

Femme allongée,circa-1938

Nel 2023, la Barnes Foundation ha aperto, a Filadelfia, una retrospettiva del lavoro di Laurencin, intitolata Marie Laurencin: Sapphic Paris, la prima grande mostra americana del lavoro dell'artista francese. Eppure, Marie Laurencin è stata a lungo dimenticata, considerata una pittrice frivola. In realtà la sua è una ricerca che ha come obiettivo quello di rappresentare l’universo femminile non filtrato dall’occhio maschile o da pregiudizi sociali. Parallelamente alle opere pittoriche realizza delle opere grafiche, incisioni, crea scenografie e costumi per il balletto; illustra testi di numerosi scrittori. E scrive Cahiers des nuits, lo scrive per sé stessa nella sua casa parigina. Non si tratta di un diario, ma di una raccolta di pensieri, con in mezzo poesie, frammenti di frasi e una serie di disegni estremamente personali.


Traduzione francese

Ibtisam Zaazoua

 

Marie Laurencin a été une protagoniste incontestée de la scène artistique et sociale de l’Europe du début du XXe siècle, amie de Pablo Picasso, Francis Picabia et Georges Braque. Guillaume Apollinaire la décrivait ainsi : «Elle est joyeuse, elle est douée, elle est spirituelle et elle a beaucoup de talent.» Dans ses peintures, elle transmettait la joie et la sensualité de la jeunesse, au point que Cocteau l’appelait « la gazelle ». En parlant d’elle, on croise les vies de nombreux peintres, écrivains et artistes de son époque. Mais elle n’a pas été «l’amie de» ou «la muse de»: elle a su se faire une place dans un monde dominé par le machisme et laisser sa marque en tant que femme et artiste. Elle a sans aucun doute promu l’implication des femmes dans le monde de l’art contre le pouvoir masculin des académies et a exposé à plusieurs reprises à la Société des Femmes Artistes Modernes, créée à Paris en 1930 comme association pour les femmes artistes, active de 1931 à 1938. Ses œuvres incluaient des peintures, aquarelles, dessins et estampes. Marie Laurencin est née à Paris le 31 octobre 1883, fille illégitime d’une brodeuse et d’un diplomate. Elle a reçu une excellente éducation: son père, bien qu’il ne l’ait pas reconnue officiellement, la soutenait financièrement; sa mère, femme très cultivée, élevait sa fille selon des principes rigoureux et l’éducation traditionnelle. À dix-huit ans, Marie s’est intéressée à la peinture et a étudié les décors sur céramique à Sèvres. Elle est ensuite retournée à Paris et a perfectionné ses études à l’Académie Humbert, où elle s’intéressait à la peinture à l’huile.

Autoportrait, 1906 - Marie Laurencin

Elle fréquente le milieu cubiste et, à partir de 1907, elle expose au Salon des Indépendants, en présentant surtout des portraits, des autoportraits et des groupes de personnages. La même année, Picasso lui a présenté le poète et critique d’art Guillaume Apollinaire. De cette rencontre est née une relation sentimentale tumultueuse qui a duré jusqu’en 1912. À cet amour, nous devons des œuvres très connues, des deux côtés : Apollinaire lui a dédié des écrits et des poèmes, et elle l’a représenté dans ses tableaux. Le plus célèbre, en deux versions, est Apollinaire et ses amis, qui, selon une légende, aurait été demandé par le poète mourant pour être accroché dans sa chambre d’hôpital.

Réunion à la campagne (Apollinaire et ses amis), 1909 - Marie Laurencinn

Le lien entre Marie Laurencin et Guillaume Apollinaire était l’une des grandes histoires d’amour de l’époque, au point que le poète écrivait : «Mon destin, Maria, est de vivre à vos pieds, répétant sans fin combien je vous aime.» La peintre posait comme modèle pour certains artistes tout en expérimentant un style personnel qu’elle a développé dans ses peintures suivantes: les fonds étaient à peine esquissés, les couleurs devenaient plus douces, les visages plus lumineux. Bal élégant, La Danse à la campagne a été exposé au Salon des Indépendants en 1913.

Bal élégant, La Danse à la campagne 1913 - Marie Laurencinn

Elle est entrée dans le groupe des cubistes associés à la Section d’Or, a exposé avec eux, et est devenue la seule femme peintre à signer un contrat de plus de trente ans avec le célèbre marchand d’art Paul Rosenberg. Son succès grandissait, au point qu’elle a été appelée à peindre des personnalités comme Coco Chanel et Jean Cocteau.

Portrait de Coco Chanel, 1923

Portrait de Jean Cocteau, 1921

L'artiste peint Coco Chanel assise, dans une pose rêveuse, avec le bras levé soutenant sa tête, un caniche blanc blotti sur ses genoux, tandis qu'un autre chien, sur le côté droit du tableau, saute vers une colombe. Dans les tableaux de Marie Laurencin, des animaux domestiques et sauvages sont souvent représentés. La créatrice n'a pas apprécié l'œuvre et refuse de l'acheter. Marie Laurencin, furieuse, ne veut pas peindre un second portrait et garde l'original pour elle. En 1914, Marie Laurencin a épousé le baron Otto von Wätjen. Après la déclaration de guerre, le couple s’est installé en Espagne, car, en raison de son mariage, Marie avait perdu sa citoyenneté française et était devenue citoyenne allemande. Ils vivaient d’abord à Madrid, puis à Barcelone, où ils fréquentaient Sonia et Robert Delaunay, et enfin brièvement à Düsseldorf. Après le divorce en 1920, la peintre est revenue à Paris et a trouvé définitivement son style. Marie Laurencin représentait sans censure l’amour entre femmes et n’a jamais caché ses relations homosexuelles, comme celle qui a duré quarante ans avec la styliste Nicole Groult, ou une autre, qu’elle a maintenue jusqu’à sa mort, avec Suzanne Moreau, qu’elle a invitée à vivre avec elle et qu’elle a finalement adoptée comme fille.

Danseuses espagnoles, 1921

Le Baiser, 1927

Femmes au chien, 1924-1925

Ses peintures ont conquis les salons parisiens, et la peintre était gratifiée de succès jusqu’à la dépression économique des années trente. Pendant cette période, elle travaillait comme enseignante d’art dans une école privée. En 1935, elle a reçu la Légion d’honneur et, quelques années plus tard, certains de ses tableaux ont été choisis pour l’Exposition universelle. La Seconde Guerre mondiale a marqué le déclin de l’artiste, qui a dû aussi se défendre contre des accusations de collaboration. En réalité, ces accusations n’ont jamais été prouvées, bien que certains insinuaient que les enquêtes n’avaient pas été approfondies parce que le président de la commission était Picasso. Après la guerre, Marie Laurencin s’est retirée dans une vie privée. Elle a vécu à Paris jusqu’à sa mort, le 8 juin 1956, à 72 ans, dans sa maison, d’un arrêt cardiaque. Selon ses dernières volontés, elle repose dans une robe blanche, tenant dans ses mains une lettre d’amour de Guillaume Apollinaire. Marcel Jouhandeau, ami de la peintre, prononce ces mots lors de ses funérailles : «Elle est morte: quel conte de fées se termine!». Bien qu'elle ait été la compagne des peintres abstraits, elle n'a jamais pratiqué la peinture abstraite, cherchant plutôt une esthétique spécifiquement féminine. Ses toiles sont poétiques, mélancoliques, avec des couleurs pâles comme le rose, le bleu, le blanc et des teintes pastel. Ses coups de pinceau délicats, ses formes courbes, ses figures féminines souples et éthérées, une composition simple, évoquent un monde enchanté. La majorité de ses œuvres sont des portraits, de commanditaires, mais aussi d'amis. Cependant, il y a aussi des natures mortes et des compositions florales.

Jeune fille la guirlande de fleurs, 1935

La Dame et le Bouquet, 1938

Ses œuvres figurent dans les plus grands musées du monde. En 1983, à l’occasion du centenaire de sa naissance, un musée lui a été dédié au Japon, à Nagano, grâce à la collection de Masahiro Takano, un industriel japonais amoureux de sa vision du monde sensuelle et lyrique. Après sa fermeture en 2011, le musée a rouvert dans un nouvel emplacement à Tokyo, avec plus de 600 œuvres, allant de peintures aux aquarelles, dessins, estampes et livres illustrés couvrant toute sa carrière. Le Musée Marie Laurencin est aujourd’hui le seul musée au monde entièrement consacré à une femme peintre.

Femme allongée,circa-1938

En 2023, la Barnes Foundation a ouvert, à Philadelphie, une rétrospective du travail de Laurencin intitulée Marie Laurencin: Sapphic Paris, la première grande exposition américaine consacrée à l’artiste française. Pourtant, Marie Laurencin a longtemps été oubliée, considérée comme une peintre frivole. En réalité, son travail visait à représenter l’univers féminin sans le filtre du regard masculin ou des préjugés sociaux. Parallèlement à ses œuvres picturales, elle a également réalisé des œuvres graphiques, des gravures, créé des décors et des costumes pour le ballet, et illustré des textes de nombreux écrivains. Elle a aussi écrit Cahiers des nuits, qu’elle rédigeait pour elle-même dans sa maison parisienne. Ce n’était pas un journal, mais une collection de pensées mêlant poèmes, fragments de phrases et une série de dessins extrêmement personnels.


Traduzione spagnola

Laura Cavallaro

 

Protagonista indiscutible de la escena artística y social de la Europa de principios del siglo XX, amiga de Pablo Picasso, Francis Picabia y Georges Braque, Marie Laurencin fue descrita así por Guillaume Apollinaire: «Es alegre, es genial, es espiritual y tiene mucho talento». En sus pinturas ella transmite la alegría y la sensualidad de la juventud, lo que llevó a Cocteau a apodarla “la gacela”. Hablando de ella se entrecruzan las vidas de muchos pintores y pintoras, escritores y escritoras y artistas de su tiempo, pero ella no fue simplemente “la amiga de” o “la musa de”, logró abrirse camino en un mundo dominado por el machismo y dejó su huella, como mujer y como artista. Promovió sin duda el papel de las mujeres en el mundo del arte frente al poder masculino de las academias y expuso repetidamente en la Société des Femmes Artistes Modernes, creada en París en 1930 como asociación para mujeres artistas, activa entre 1931 y 1938. Sus obras incluyen pinturas, acuarelas, dibujos y grabados. Marie Laurencin nace en París el 31 de octubre de 1883, hija ilegítima de una bordadora y un diplomático. Recibe una excelente educación: su padre, aunque no la reconoció oficialmente, la apoyó económicamente, y su madre era una mujer culta y la educó según principios tradicionales y rigurosos. A los 18 años Marie comienza a interesarse por el mundo de la pintura y estudia decoración sobre cerámica en Sèvres. Más tarde regresa a París y perfecciona sus estudios en la Academia Humbert, donde se interesa por la pintura al óleo.

Autorretrato, 1906 - Marie Laurencin

Laurencin frecuenta el ambiente cubista y, a partir de 1907, expone en el Salon des Indépendants, principalmente retratos, autorretratos y grupos de personajes. Ese mismo año, Picasso le presenta al poeta y crítico de arte Guillaume Apollinaire. A partir del encuentro, inicia una tumultuosa relación que durará hasta 1912, por la cual Marie ha sido vista como la musa inspiradora del poeta. A este amor se deben obras muy conocidas, por una parte y por la otra: Apollinaire le dedica escritos y poemas; ella lo retrata en sus cuadros. El más famoso, en dos versiones, es Apollinaire y sus amigos, que –según una leyenda– el poeta, moribundo, pidió que colgaran en su habitación del hospital.

Réunion à la campagne (Apollinaire et ses amis), 1909 - Marie Laurencinn

La relación entre Marie Laurencin y Guillaume Apollinaire fue una de las grandes historias de amor de aquella época, tanto que hizo escribir al poeta: «Mi destino, María, es vivir a tus pies, repitiendo sin cesar cuánto te amo». La pintora es modelo para artistas y mientras tanto comienza a experimentar su propio estilo, que se desarrollará en las pinturas posteriores: el fondo apenas se vislumbra, los colores comienzan a hacerse más tenues, los rostros más luminosos. Bal élégant, La Danse a la campagne fue exhibido en el Salon des Independants de 1913.

Bal élégant, La Danse à la campagne 1913 - Marie Laurencinn

Entra en el grupo de cubistas asociados a la Section d'Or, expone con el grupo, y es la única pintora contratada durante más de 30 años por el famoso marchante de arte Paul Rosenberg. Su éxito crece y llega a retratar a figuras como Coco Chanel y Jean Cocteau.

Retrato de Coco Chanel, 1923

Retrato de Jean Cocteau, 1921

La artista pinta a Coco Chanel sentada, en una pose soñadora, con el brazo levantado para sostener la cabeza, un caniche blanco acurrucado sobre sus rodillas, mientras otro perro, en el lado derecho del cuadro, salta hacia una tórtola. En sus cuadros Marie Laurencin retrata a menudo animales domésticos y salvajes. La modista no apreció la obra y se negó a comprarla. Marie Laurencin, furiosa, no quiso pintar un segundo retrato y guardó para sí el original. En 1914, Laurencin se casó con el barón Otto von Wätjen. La pareja se trasladó a España después de la declaración de guerra, porque debido a su matrimonio, Marie había perdido la ciudadanía francesa y se había convertido en ciudadana alemana. Están primero en Madrid y después en Barcelona, donde frecuentan a Sonia y Robert Delaunay, luego brevemente en Düsseldorf. Tras su divorcio en 1920, la pintora vuelve a París y encuentra definitivamente su estilo. Laurencin representa sin censura el amor entre mujeres y nunca ocultará sus relaciones homosexuales, como la que duró cuarenta años con la modista Nicole Groult, o la otra, que mantendrá hasta su muerte, con Suzanne Moreau, a quien invita a vivir con ella, adoptándola por fin como hija.

Bailarinas españolas, 1921

El beso, 1927

Femmes au chien, 1924-1925

Sus pinturas conquistan los salones parisinos y la pintora es gratificada por el éxito hasta la depresión económica de los años treinta. En ese período trabaja como profesora de arte en una escuela privada. En 1935 recibe la Legión de Honor y un par de años después algunos de sus cuadros son elegidos para la Exposición Universal. La Segunda Guerra Mundial marca el declive de la artista, que también debe defenderse de las acusaciones de colaboracionismo. En realidad, dicha acusación nunca fue probada, aunque algunos sugieren malignamente que la investigación no fue profundizada porque el presidente del Comité de depuración era Picasso. Después de la guerra, Marie Laurencin se retira a su vida privada. Vivirá en París hasta su muerte, el 8 de junio de 1956, a los 72 años, en su propia casa, por paro cardíaco. Según su última voluntad, descansa en un vestido blanco, entre las manos una carta de amor de Guillaume Apollinaire. Marcel Jouhandeau, amigo de la pintora, pronunció estas palabras en su funeral: «Está muerta: ¡qué cuento de hadas se concluye!». Aunque fue compañera de los pintores abstractos, nunca hizo pintura abstracta, en búsqueda de una estética específicamente femenina. Sus lienzos son poéticos, melancólicos, tienen colores pálidos como el rosa, el azul, el blanco y los tonos pastel. Sus pinceladas suaves, las formas curvilíneas, las figuras femeninas ágiles y etéreas, una composición simple, evocan un mundo encantado. La mayoría de sus obras son retratos, de clientes, pero también de amigos. No faltan, sin embargo, naturalezas muertas y composiciones florales.

Jeune fille la guirlande de fleurs, 1935

La Dame et le Bouquet, 1938

Sus pinturas están presentes en los museos más importantes y en las colecciones de todo el mundo. En el centenario de su nacimiento, en 1983, en Japón, en Nagano, se fundó un museo dedicado únicamente a ella, con las obras coleccionadas por Masahiro Takano, un industrial japonés enamorado de la visión del mundo sensual y lírica de Laurencin. Después de su cierre en 2011, ha reabierto en una nueva sede en Tokio, con más de 600 obras que van desde la pintura hasta los libros ilustrados que pasando por acuarelas, dibujos, hasta las impresiones y cubren toda su vida laboral desde el principio hasta los últimos años. El Musée Marie Laurencin es actualmente el único museo del mundo que contiene exclusivamente obras de una pintora.

Femme allongée,circa-1938

En 2023, la Fundación Barnes abrió, en Filadelfia, una retrospectiva del trabajo de Laurencin titulada Marie Laurencin: Sapphic Paris, la primera gran exposición estadounidense del trabajo de la artista francesa. Sin embargo, Marie Laurencin ha sido olvidada durante mucho tiempo, considerada una pintora frívola. En realidad su exploración tiene como objetivo representar el universo femenino sin el filtro del ojo masculino o de los prejuicios sociales. Paralelamente a las obras pictóricas realiza obras gráficas, grabados, crea escenografías y trajes para el ballet e ilustra textos de numerosos escritores. Escribe los Cahiers des nuits, lo hace para ella misma en su casa de París. No es un diario, sino una colección de pensamientos, que se alternan con poemas, fragmentos de frases y una serie de dibujos extremadamente personales.


Traduzione inglese

Syd Stapleton

 

An undisputed protagonist of the artistic and social scene of early twentieth-century Europe, a friend of Pablo Picasso, Francis Picabia, and Georges Braque, Marie Laurencin is described as follows by Guillaume Apollinaire: "She is cheerful, she is good, she is spiritual, and she is so talented." In her paintings she conveys the joy and sensuality of youth so much so that she was called by Cocteau "the gazelle." Talking about her crosses the lives of so many painters, writers, and artists of her time, but she was not "the friend of" or "the muse of," she was able to make her place in a world dominated by machismo, and she left her own mark, as a woman, and as an artist. She undoubtedly promoted women's involvement in the art world against the male power of the academies and exhibited several times at the Societé des Femmes Artistes Modernes, created in Paris in 1930 as an association for women artists, active from 1931 to 1938. Her works include paintings, watercolors, drawings, and prints. Marie Laurencin was born in Paris on October 31, 1883, the illegitimate daughter of an embroiderer and a diplomat. She received an excellent education - her father, although he did not officially recognize her, supported her financially. Her mother was a very cultured woman and raised her daughter following the dictates of traditional education, and very strict principles. At eighteen Marie approached the world of painting and in Sèvres studied decorations on ceramics. She returned to Paris and perfected her studies at the Humbert Academy, where she became interested in oil painting.

Self-portrait, 1906 - Marie Laurencin

She frequented the Cubist milieu, and starting in 1907 exhibited at the Salon des Indépendants mainly portraits, self-portraits and groups of figures. In the same year Picasso introduced her to poet and art critic Guillaume Apollinaire. From the meeting came a romantic relationship that would last, tumultuously, until 1912, for which Marie has often been identified as the poet's muse. To this love we owe well-known works, on both sides: Apollinaire dedicated writings and poems to her, she portrayed him in her paintings. The most famous, in two versions, is Apollinaire and His Friends, which according to one legend the dying poet asked be hung in his hospital room.

Réunion à la campagne (Apollinaire et ses amis), 1909 - Marie Laurencinn

The bond between Marie Laurencin and Guillaume Apollinaire was one of the great love stories of the era, so much so that the poet wrote, "My destiny, Marie, is to live at your feet, endlessly repeating how much I love you." She modeled for a number of artists and in the meantime began to experiment with her own style, which she would develop in later paintings: the background is barely hinted at, the colors begin to become softer, the faces brighter. Bal élégant, La Danse à la campagne was exhibited at the 1913 Salon des Independants.

Bal élégant, La Danse à la campagne 1913 - Marie Laurencinn

She joined the group of Cubists associated with the Section d'Or, exhibited with them, and was the only painter to be put under contract for over thirty years by the well-known art dealer Paul Rosenberg. Her success grew, so much so that she was called upon to portray the likes of Coco Chanel and Jean Cocteau.

Portrait of Coco Chanel, 1923

Portrait of Jean Cocteau, 1921

The artist painted Coco Chanel seated, in a dreamy pose, with her arm raised to support her head, a white poodle crouched on her lap, while another dog, on the right side of the painting, leaps toward a turtledove. Domestic and wild animals are often portrayed in Marie Laurencin's paintings. The designer did not appreciate the work and refused to purchase it. Marie Laurencin, furious, did not want to paint a second portrait and kept the original for herself. In 1914 she married Baron Otto von Wätjen. The couple moved to Spain after the declaration of war, since because of her marriage Marie had lost her French citizenship and become a German citizen. They were first in Madrid and then in Barcelona, where they frequented Sonia and Robert Delaunay, then briefly in Düsseldorf. After a divorce in 1920, the painter returned to Paris and finally found her style. Laurencin portrayed uncensored love between women, and she would never hide her homosexual relationships, such as the one that lasted forty years with fashion designer Nicole Groult, or the other, which she carried on until her death, with Suzanne Moreau, whom she invited to live with her, eventually adopting her as her daughter.

Spanish Dancers, 1921

The Kiss, 1927

Femmes au chien, 1924-1925

Her paintings conquered Parisian salons and the painter was gratified by her success until the economic depression of the 1930s. During this period she worked as an art teacher at a private school. In 1935 she received the Legion of Honor, and a couple of years later some of her paintings were chosen for the Universal Exhibition. World War II marked the decline of the artist, who also had to defend herself against charges of collaborationism. In fact, that charge was never proven, although some maliciously suggest that the investigation was not thorough because the chairman of the judging commission was Picasso. After the war, Marie Laurencin retired to private life. She lived in Paris until her death on June 8, 1956, at the age of 72, at her home from cardiac arrest. According to her last will, she rests in a white dress, in her hands a love letter from Guillaume Apollinaire. Marcel Jouhandeau, a friend of the painter, pronounced these words at her funeral, "She is dead: what a tale of fairies ends!" Although a companion of the abstractionist painters, she never did abstract painting, in the pursuit of a specifically feminine aesthetic. Her canvases are poetic, melancholy, have pale colors such as pink, blue, white and pastel shades. Her soft brushstrokes, curvilinear forms, supple and ethereal female figures, and simple composition evoke an enchanted world. Most of her works are portraits, of patrons as well as friends. However, there is no shortage of still lifes and floral compositions.

Jeune fille la guirlande de fleurs, 1935

La Dame et le Bouquet, 1938

Her paintings can be found in major museums and collections around the world. On the centenary of her birth in 1983, a museum dedicated solely to her was founded in Nagano, Japan, with works collected by Masahiro Takano, a Japanese industrialist who fell in love with Laurencin's sensual and lyrical worldview. After its closure in 2011, it was reopened in a new location in Tokyo, with more than 600 works ranging from paintings, watercolors, and drawings to prints and illustrated books covering her entire working life from the beginning to her final years. The Musée Marie Laurencin to date is the only museum in the world that exclusively contains works by a female painter.

Femme allongée,circa-1938

In 2023, the Barnes Foundation opened a retrospective of Laurencin's work in Philadelphia, entitled Marie Laurencin: Sapphic Paris, the first major U.S. exhibition of the French artist's work. Yet, Marie Laurencin has long been forgotten, considered a frivolous painter. In reality, hers was a quest to represent the female universe unfiltered by the male eye or social prejudices. Parallel to her pictorial works, she created graphic works, engravings, created sets and costumes for ballet, and illustrated texts by numerous writers. And she wrote Cahiers des nuits, writing it for herself in her Parisian home. It is not a diary, but a collection of thoughts, with poems, fragments of sentences and a series of extremely personal drawings in between.