Calendaria 2025 - Gunta Stölzl

Dagmar Olrik
Tiziana Concini

Giulia Canetto

 

Adelgunde Stölzl nacque a Monaco nel 1897 da Kreszenz Stürzer e da Franz Seraph Stölzl, insegnante e direttore di una scuola che volle garantire ad entrambi i figli una educazione aperta e liberale. Gunta potè dunque frequentare una scuola superiore dove conseguì il diploma di maturità nel 1913, in seguito si iscrisse alla Kunstgewerbeschule (Scuola di Arti Applicate) di Monaco, dove studiò pittura su vetro, arti decorative e ceramica. Nel 1917 dovette interrompere gli studi a causa della guerra e si offrì come infermiera volontaria fino alla fine del conflitto. Nel 1919 riprende gli studi, chiede di essere ammessa a un corso preliminare del Bauhaus, dove viene immatricolata con borsa di studio l’anno successivo. Il Bauhaus , innovativa scuola di arte e design, fondata nel 1919 a Weimar da Walter Gropius, rappresentava un ambiente privilegiato per ampiezza di sperimentazione e libertà creativa e consentiva l’iscrizione alle donne, superando teoricamente la disparità di genere presente ovunque nel periodo, ma, in realtà, limitava l’accesso alla scuola a un numero ristretto di ragazze che venivano indirizzate verso i laboratori artigianali e il settore tessile, mentre gli uomini potevano scegliere tra ambiti diversi.

Gunta, dopo un primo corso di formazione, fu iscritta al laboratorio di tessitura, considerato meno prestigioso rispetto ad altri corsi e quindi trascurato. Nonostante l’impostazione generale della scuola prevedesse di equiparare la produzione artistica a quella artigianale, gli insegnanti del laboratorio, Helene Börner e Georg Muche, non possedevano adeguate competenze tecniche riguardo all’uso dei telai; Gunta fin dal primo anno si distinse per l’entusiasmo, la serietà, per la particolare sensibilità riguardo i tessuti, ma soprattutto per l’impegno ad acquisire abilità specifiche nel campo della tintura e della tessitura. Nella sua formazione un ruolo rilevante ebbe il primo maestro Johannes Itten, la cui riflessione sulle forme elementari, i colori primari e le qualità sensoriali dei tessuti guidò Gunta nell’ideazione di prodotti dalle combinazioni insolite e dalla trama sorprendente. Il nuovo linguaggio di Kandinsky affascinò le giovani artiste e le spinse a interiorizzare le forme astratte ed ad applicarle con sempre maggior sicurezza nella progettazione dei loro tessuti, con risultati di grande raffinatezza.

Gunta Stölzl e i tessuti nello spazio

Significativo fu anche il magistero di Klee relativo all’importanza del ritmo e del movimento nel disegno tessile e alle armonizzazioni tra i colori dello spettro cromatico. Altrettanto essenziali furono le conoscenze che Gunta e la compagna di studi Benita Otte acquisirono durante i corsi di specializzazione di tintura e tessitura frequentati a Krefeld, importante centro manufatturiero, che garantirono alle due studenti la necessaria perizia nell’uso dei telai. Grazie alle nuove competenze Gunta seppe dare nuovo spazio al laboratorio di tintura, rimasto da tempo inattivo, e far crescere l’importanza e l’apprezzamento del corso di tessitura che partecipò alla prima esposizione ufficiale del Bauhaus, organizzata nel 1923 nell’edificio Haus am Horn, dove vennero esibiti i tappeti e gli arazzi ideati e realizzati dall’atelier. Nell’aprile del 1925 la scuola chiuse la sua sede di Weimar e la spostò a Dessau. Qui Gunta assunse il ruolo di direttrice tecnica del corso e di fatto ne prese le redini, fino a essere nominata ufficialmente maestra di forma e maestra artigiana nel 1927, diventando, grazie al sostegno delle sue allieve, l’unica donna ad avere questo titolo nel Bauhaus.Sotto la sua guida il dipartimento venne ampliato e rinnovato, furono introdotti nuovi telai e rivisto il programma di studi, includendo corsi di matematica e geometria, le/gli studenti vennero guidati a progettare per una produzione industriale e incoraggiati a sperimentare nuovi materiali. In questi anni il laboratorio si impegnò nella ricerca di tessuti tecnici con caratteristiche di resistenza e flessibilità, come il cellophane, fonoassorbenti e filtranti la luce, per i quali elaborare scelte estetiche adeguate alle proprietà della materia.

È esempio di questa attività la sedia Wassily di Breuer, in cui la struttura tubolare in acciaio è completata, nella seduta e nello schienale, da un tessuto noto come Eisengarn (filato di ferro). La nuova attenzione al design e l’interesse per materiali adatti alla produzione a macchina permise una collaborazione con l’azienda berlinese Politex per la fabbricazione e la vendita di tessuti Bauhaus, garantendo alla scuola importanti introiti e rendendo il laboratorio di tessitura uno degli ambiti di maggior successo economico. Nonostante ciò Gunta rimase convinta della necessità di continuare a lavorare al telaio a mano, poiché solo la sperimentazione a telaio permette di affinare il prototipo per poi consegnarlo all’industria per la produzione seriale. Egualmente, pur riconoscendo l’importanza della ricerca di forme e materiali da impiegare nel design, continuò a difendere la tessitura come espressione artistica e di sperimentazione creativa che si realizza in pezzi unici. Il potere assunto dal partito nazista rese sempre più difficile la permanenza nella scuola di Gunta, che nel 1929 aveva sposato l’architetto israeliano Ariel Sharon ed era oggetto di pressioni e minacce. Nonostante l’opposizione delle/gli studenti il direttore della scuola, Mies van der Rohe, ne chiese le dimissioni nel 1931, solo due anni prima che il Bauhaus chiudesse definitivamente.

Gunta Stolzl disegno per wallhanging 1920-26

Allontanatasi dalla Germania Gunta riparò in Svizzera dove continuò la sua produzione dapprima nella S-P-H_Stoffe, una tessitura a telaio manuale fondata con la collaborazione di due ex studenti del Bauhaus, Gertrud Preiswerk e Heinrich-Otto Hürlimann, poi in un’azienda, la Handweberei Flora, di cui fu unica proprietaria e che gestì fino al 1967. In questa fase realizzò tessuti a mano creativi e sperimentali che le assicurarono una notorietà sempre maggiore: nel 1937 riceve l’incarico di realizzare i sipari per il cinema di Zurigo e partecipa all’Esposizione universale di Parigi; nel 1968 partecipa alla mostra dedicata ai 50 anni di Bauhaus inaugurata al Württembergischer Kunstverein; grandi musei di tutto il mondo acquistano le sue opere; le si dedicano mostre personali, ne è esempio quella organizzata dal MoMa di New York nel 1990, in cui vengono esposti più di cento lavori di Gunta Stölzl e della sua allieva Anni Albers. Dopo la morte, avvenuta nel 1983, le vengono intitolate strade nelle città di Monaco, Weimar ed Erfurt. Gunta Stölzl, partendo da una attività apparentemente secondaria come l‘arte applicata, seppe interpretare in modo originale lo spirito del Bauhaus e dei suoi grandi maestri, riuscì a ritagliarsi uno spazio significativo nell’organizzazione della scuola, consentendo a molte giovani artiste di formarsi in un ambiente vivissimo e di esprimersi liberamente, produsse opere audaci, di sicuro valore artistico, rinnovando le forme tradizionali della tessitura.


Traduzione francese

Ibtisam Zaazoua

 

Adelgunde Stölzl est née à Munich en 1897 de Kreszenz Stürzer et Franz Seraph Stölzl, professeur et directeur d'une école qui voulait garantir à ses deux enfants une éducation ouverte et libérale. Gunta a donc pu fréquenter un lycée où elle a obtenu son diplôme en 1913. Par la suite, elle s'est inscrite à la Kunstgewerbeschule (École des Arts Appliqués) de Munich, où elle a étudié la peinture sur verre, les arts décoratifs et la céramique. En 1917, elle a dû interrompre ses études en raison de la guerre et s'est portée volontaire comme infirmière jusqu'à la fin du conflit. En 1919, elle a repris ses études et a demandé à être admise à un cours préliminaire du Bauhaus, où elle a été inscrite avec une bourse l'année suivante. Le Bauhaus, école innovante d'art et de design fondée en 1919 à Weimar par Walter Gropius, représentait un environnement privilégié par son ampleur d'expérimentation et sa liberté créative. Théoriquement, il permettait l'inscription des femmes, dépassant la disparité de genre présente partout à l'époque, mais en réalité, seules quelques filles pouvaient y accéder et elles étaient orientées vers les ateliers artisanaux et le secteur textile, tandis que les hommes avaient plus de choix.

Après un premier cours de formation, Gunta a été inscrite à l'atelier de tissage, considéré comme moins prestigieux que d'autres disciplines et donc négligé. Bien que l’école ait eu pour objectif d’associer production artistique et artisanat, les enseignants de l’atelier, Helene Börner et Georg Muche, ne possédaient pas de compétences techniques suffisantes pour l’utilisation des métiers à tisser. Dès sa première année, Gunta s'est distinguée par son enthousiasme, son sérieux, sa sensibilité particulière aux tissus, mais surtout par sa détermination à acquérir des compétences spécifiques en teinture et en tissage. Dans sa formation, un rôle important a été joué par son premier maître, Johannes Itten, dont la réflexion sur les formes élémentaires, les couleurs primaires et les qualités sensorielles des tissus a guidé Gunta dans la création de textiles aux combinaisons insolites et aux textures surprenantes. Le nouveau langage de Kandinsky a fasciné les jeunes artistes et les a poussées à intégrer les formes abstraites et à les appliquer avec toujours plus d’assurance dans la conception de leurs tissus, obtenant des résultats d’une grande finesse.

Gunta Stölzl et les tissus dans l'espace

L'enseignement de Klee a aussi été fondamental, en mettant en avant l'importance du rythme et du mouvement dans le dessin textile ainsi que l'harmonisation des couleurs du spectre chromatique. Tout aussi essentielles ont été les connaissances que Gunta et sa camarade Benita Otte ont acquises lors de leurs cours de spécialisation en teinture et en tissage à Krefeld, un important centre manufacturier. Grâce à ces études, elles ont pu maîtriser parfaitement l'utilisation des métiers à tisser. Avec ses nouvelles compétences, Gunta a redonné vie à l'atelier de teinture, qui était inactif depuis un certain temps, et a permis au cours de tissage de gagner en importance et en reconnaissance. En 1923, cet atelier a participé à la première exposition officielle du Bauhaus, organisée dans le bâtiment Haus am Horn, où ont été présentés les tapis et les tapisseries conçus et réalisés dans l’atelier. En avril 1925, l'école a fermé son site de Weimar et l’a transféré à Dessau. Là, Gunta a pris le rôle de directrice technique du cours et, de fait, en a assumé la direction, jusqu’à être officiellement nommée maître de forme et maître artisane en 1927. Grâce au soutien de ses élèves, elle est devenue la seule femme à obtenir ce titre au Bauhaus. Sous sa direction, le département a été agrandi et modernisé, de nouveaux métiers à tisser ont été introduits et le programme d’études a été revu, en intégrant des cours de mathématiques et de géométrie. Les étudiants ont été encouragés à concevoir pour la production industrielle et à expérimenter de nouveaux matériaux.

Pendant ces années, l'atelier a exploré les tissus techniques avec des propriétés de résistance et de flexibilité, comme le cellophane, ainsi que des matériaux phono-absorbants et filtrants la lumière, en élaborant des choix esthétiques adaptés à ces caractéristiques. Un exemple de ce travail est la chaise Wassily de Breuer, où la structure tubulaire en acier est complétée, pour l'assise et le dossier, par un tissu connu sous le nom d’Eisengarn (fil de fer). Le nouvel intérêt pour le design et les matériaux adaptés à la production mécanique a permis une collaboration avec l'entreprise berlinoise Politex pour la fabrication et la commercialisation de tissus Bauhaus. Cette initiative a généré des revenus importants pour l’école et a fait de l’atelier de tissage l’un des secteurs les plus rentables. Malgré ces évolutions, Gunta est restée convaincue de la nécessité de continuer à travailler avec le métier à tisser manuel, car seule l'expérimentation directe permet d'affiner un prototype avant son passage à la production industrielle. De même, bien qu’elle ait reconnu l’importance de la recherche sur les formes et les matériaux pour le design, elle a continué à défendre le tissage comme une expression artistique et un champ d'expérimentation créative produisant des pièces uniques. L’arrivée au pouvoir du parti nazi a rendu de plus en plus difficile la présence de Gunta au Bauhaus. En 1929, elle a épousé l’architecte israélien Ariel Sharon et a commencé à subir des pressions et des menaces. Malgré l’opposition des étudiants, le directeur de l’école, Mies van der Rohe, lui a demandé de démissionner en 1931, seulement deux ans avant la fermeture définitive du Bauhaus.

Gunta Stölzl dessin pour wallhanging 1920-26

Après avoir quitté l'Allemagne, Gunta s’est réfugiée en Suisse, où elle a poursuivi sa production. D’abord, elle a cofondé la S-P-H Stoffe, un atelier de tissage manuel, avec deux anciens étudiants du Bauhaus, Gertrud Preiswerk et Heinrich-Otto Hürlimann. Puis, elle a fondé sa propre entreprise, la Handweberei Flora, qu’elle a dirigée jusqu’en 1967. Pendant cette période, elle a créé des tissus artisanaux originaux et expérimentaux qui lui ont valu une renommée croissante. En 1937, elle a reçu la commande de réaliser les rideaux du cinéma de Zurich et a participé à l'Exposition universelle de Paris. En 1968, elle a pris part à l'exposition dédiée aux 50 ans du Bauhaus, inaugurée au Württembergischer Kunstverein. De grands musées du monde entier ont acquis ses œuvres et plusieurs expositions lui ont été consacrées, comme celle organisée par le MoMA de New York en 1990, où plus de cent de ses travaux et ceux de son élève Anni Albers ont été exposés. Après son décès, survenu en 1983, plusieurs rues à Munich, Weimar et Erfurt ont été nommées en son honneur. Gunta Stölzl, en partant d’une activité apparemment secondaire comme l’art appliqué, a su interpréter de manière originale l’esprit du Bauhaus et de ses grands maîtres. Elle a réussi à occuper une place significative dans l’organisation de l’école, offrant à de nombreuses jeunes artistes un environnement dynamique pour se former et s’exprimer librement. Par son audace et sa créativité, elle a renouvelé les formes traditionnelles du tissage et a laissé une empreinte indélébile dans le monde du design textile.


Traduzione spagnola

Miryea Cuccia

 

Adelgunde Stölzl nació en Múnich en 1897 hija de Kreszenz Stürzer y Franz Seraph Stölzl, maestro y director de una escuela, que quiso garantizar a sus dos hijos una educación abierta y liberal. De esta manera, Gunta tuvo la oportunidad de asistir a la escuela secundaria superior donde se graduó en 1913 y después se inscribió a la Kunsgewerbeschule (Escuela de Artes Aplicadas) de Múnich, donde estudió pintura en vidrio, artes decorativas y cerámica. En 1917 tuvo que interrumpir los estudios a causa de la guerra y trabajó como enfermera voluntaria hasta que terminó el conflicto. En 1919 reanudó sus estudios y solicitó la admisión en un curso preliminar de la Bauhaus, donde al año siguiente se matriculó con una beca. La Bauhaus es una innovadora escuela de arte y diseño fundada en Weimar en 1919 por Walter Gropius y representaba un ambiente privilegiado porque permitía la inscripción de las mujeres y les daba mucha libertad creativa y mucho espacio para la experimentación, superando así, teóricamente, la desigualdad de género que existía por todas partes en aquella época. En realidad el acceso a la escuela estaba limitado a un pequeño número de mujeres que se veían orientadas hacia los talleres de artesanía y textiles, mientras que los hombres podían elegir entre diferentes campos.

Tras el primer año de formación Gunta se inscribió a un taller de tejido que se consideraba menos prestigioso que otros cursos y por tanto estaba descuidado. Aunque el propósito general de la escuela era equiparar la producción artística con la artesanía, el profesorado del taller, Helen Börner y Georg Muche, no tenían las competencias técnicas adecuadas para el uso de los telares. Gunta, desde su primer año, se distinguió por su entusiasmo, seriedad y por su sensibilidad especial para los tejidos y sobre todo por su dedicación para aprender habilidades específicas en el campo del teñido y del tejido. El maestro Johannes Itten jugó un papel fundamental en su formación, su reflexión sobre las formas elementales, los colores primarios y las calidades sensoriales de los tejidos guiaron a Gunta en el diseño de productos con combinaciones inusuales y texturas sorprendentes. El nuevo lenguaje de Kandisky fascinó a las jóvenes artistas y les hizo interiorizar las formas abstractas para aplicarlas cada vez con más confianza en el diseño de sus tejidos, con resultados de gran elegancia.

Gunta Stölzl y los tejidos en el espacio

También fue muy significativa la enseñanza de Klee relativa a la importancia del ritmo y del movimiento en el diseño textil y a las armonizaciones en el espectro de colores. Igualde esenciales fueron las conexiones de Gunta y su compañera de estudios Benita Otte durante los cursos de especialización en teñido y tejido en Krefeld, importante centro de manufactura, que proporcionaron a las estudiantes la destreza necesaria en el uso de los telares. Gracias a sus nuevas competencias, Gunta revivió el taller de teñido, que estaba inactivo desde hacía tiempo e hizo crecer la importancia y la apreciación del curso de tejido, que participó en la primera exposición oficial de la Bauhaus, organizada en 1923 en el edificio Haus am Horn, donde se exhibieron las alfombras y los tapices realizados por el atelier. En abril de 1925 la escuela cerró su sede en Weimar y la mudó a Dessau. Allí Gunta asumió el cargo de directora técnica tomando las riendas del curso hasta ser nombrada oficialmente maestra de forma y maestra artesana en 1927, convirtiéndose, gracias al apoyo de sus alumnas, en la única mujer con este título en la Bauhaus. Gracias a su guía, el departamento fue ampliado y renovado , furono introdotti nuovi telai e rivisto il programma di studi, con cursos de matemática y geometría y los/las estudiantes ecibiero ayuda en la planificación para la producción industrial y se les animó a experimentar con nuevos materiales. En aquellos años el taller se dedicó a la búsqueda de tejidos técnicos con características de resistencia y flexibilidad como el celofán, fonoabsorbentes y filtrantes de la luz, con los que desarrollar opciones estéticas adecuadas a las propiedades del material.

Ejemplo de estas actividades es la silla Wassilly de Breuer, en la que la estructura tubular de acero se complementa en el asiento y el respaldo con un tejido conocido como Eisengarn (hilo de hierro). La nueva atención al diseño y el interés hacia materiales adecuados a la producción a máquina, permite la colaboración con la empresa berlinense Politex, para la fabricación y venta de tejidos Bauhaus, garantizando importantes ingresos para la escuela y convirtiendo el taller de tejido en uno de los ámbitos de mayor éxito económico. Sin embargo Gunta estaba convencida de la necesidad de seguir trabajando con el telar manual, ya que sólo la experimentación en el telar permite perfeccionar el prototipo y entregarlo después a la industria para la producción en serie. Aunque ella reconocía la importancia de la búsqueda de formas y materiales que se utilizarían en el diseño, ella siguió defendiendo el tejido como expresión artística y de experimentación creativa que se realiza en piezas únicas. La llegada al poder del partido nazi hizo cada vez más complicada la permanencia de Gunta en la escuela , pues en 1929 se había casado con el arquitecto hebreo Arien Sharon y había recibido amenazas. A pesar de la oposición de la comunidad estudiantil, el director de la escuela, Mies van der Rohe, pidió su dimisión en 1931, dos años antes del cierre definitivo de la Bauhaus.

Gunta Stölzl diseño para wallhanging 1920-26

Gunta dejó Alemania y huyó a Suiza, donde siguió su producción de S-P.-H Stoffe, un tejido realizado en telar manual, creado con la colaboración de dos ex estudiantes del Bauhaus, Gertrud Preiswerk y Heinrich-Otto Hürlimann y se dedicó también a la empresa Handweberei Flora, de la que fu su única dueña hasta 1967. Durante ese periodo realizó tejidos a mano creativos y experimentales que le dieron cada vez más notoriedad y en 1937 recibió el encargo de realizar los telones para el cine de Zúrich y participó en la Exposición Universal de París. En 1968 participó en la exhibición dedicada al cincuentenario de la Bauhaus en el Württembergischer Kunstverein. Grandes museos de todo el mundo compran sus obras y se le han dedicado numerosas exposiciones, un ejemplo es la del MoMa de Nueva York en 1990, en la que se expusieron más de cien obras de Gunta Stölzl y de su alumna Anni Albers. Tras su muerte en 1983 las ciudades de Múnich, Weimar y Erfurt le han dedicado una calle. Gunta Stölzl, empezando con un arte aparentemente secundario como las artes aplicadas, fue capaz de interpretar de manera original el espíritu de la Bauhaus y de sus grandes maestros obteniendo un espacio significativo en la organización de la escuela y dando la oportunidad a muchas artistas jóvenes de estudiar en un ambiente libre. Ella produjo obras audaces y de gran valor artístico, renovando las formas tradicionales del tejido.


Traduzione inglese

Syd Stapleton

 

Adelgunde Stölzl was born in Munich in 1897 to Kreszenz Stürzer and Franz Seraph Stölzl, a teacher and school director who wanted to ensure an open and liberal education for both children. Gunta was thus able to attend a high school where she received her high school diploma in 1913, later enrolling in the Kunstgewerbeschule (School of Applied Arts) in Munich, where she studied glass painting, decorative arts and ceramics. In 1917 she had to interrupt her studies because of the war and volunteered as a nurse until the end of the conflict. In 1919 she resumed her studies and applied for admission to a preliminary course at the Bauhaus, where she was matriculated on scholarship the following year. The Bauhaus , an innovative school of art and design, founded in 1919 in Weimar by Walter Gropius, represented a privileged environment for breadth of experimentation and creative freedom and allowed women enrollment, theoretically overcoming the gender inequality present everywhere at the time, but, in reality, it limited access to the school to a small number of girls who were directed toward craft workshops and textiles, while men could choose from different fields.

Gunta, after an initial training course, was enrolled in the weaving workshop, which was considered less prestigious than other courses and therefore neglected. Although the general thrust of the school was to equate artistic production with handicraft production, the workshop teachers, Helene Börner and Georg Muche, did not possess adequate technical skills with regard to the use of looms. Gunta, from the first year, was distinguished by her enthusiasm, seriousness, and particular sensitivity about textiles, but above all by her commitment to acquiring specific skills in dyeing and weaving. A significant role in her training was played by her first teacher, Johannes Itten, whose reflections on elementary forms, primary colors and the sensory qualities of textiles guided Gunta in devising products with unusual combinations and surprising texture. Kandinsky's new language fascinated the young women artists and prompted them to internalize the abstract forms and apply them with increasing confidence in the design of their textiles, with results of great refinement.

Gunta Stölzl and textiles in space

Also significant was Klee's teaching regarding the importance of rhythm and movement in textile design and the harmonizations among the colors of the spectrum. Equally essential was the knowledge that Gunta and fellow student Benita Otte acquired during the specialization courses in dyeing and weaving attended in Krefeld, an important manufacturing center, which provided the two students the necessary expertise in the use of looms. Thanks to their new skills, Gunta was able to give new space to the dyeing workshop, which had been dormant for some time, and to grow the importance and appreciation of the weaving course, which participated in the first official Bauhaus exhibition, organized in 1923 in the Haus am Horn building, where the carpets and tapestries designed and made by the atelier were exhibited. In April 1925 the school closed its Weimar location and moved it to Dessau. There Gunta assumed the role of technical director of the course and in fact took over the reins, eventually being officially appointed form and craft master in 1927, becoming, thanks to the support of her students, the only woman to hold this title in the Bauhaus. Under her leadership the department was expanded and revamped, new looms were introduced and the curriculum revised to include courses in mathematics and geometry, the students were guided to design for industrial production and encouraged to experiment with new materials. During these years, the lab engaged in research into technical textiles with characteristics of strength and flexibility, such as cellophane, sound-absorbing and light-filtering, for which to develop aesthetic choices appropriate to the properties of the material.

An example of this activity is Breuer's Wassily chair, in which the tubular steel frame is complemented in the seat and back by a fabric known as Eisengarn (iron yarn). Gunta's new focus on design and interest in materials suitable for machine production enabled a collaboration with the Berlin company Politex to manufacture and sell Bauhaus textiles, providing the school with significant income and making the weaving workshop one of its most financially successful areas. Despite this, Gunta remained convinced of the need to continue working on the handloom, as only experimentation on the loom allows the prototype to be refined and then handed over to industry for serial production. Equally, while recognizing the importance of research into forms and materials to be used in design, she continued to defend weaving as an artistic expression and creative experimentation that is realized in unique pieces. The power assumed by the Nazi party made it increasingly difficult for Gunta, who had married Israeli architect Ariel Sharon in 1929 and was subject to pressure and threats, to remain in the school. Despite opposition from the students, the school's director, Mies van der Rohe, called for her resignation in 1931, only two years before the Bauhaus closed for good.

Gunta Stölzl design for wall hanging 1920-26

Moving out of Germany, Gunta repaired to Switzerland where she continued her production first in S-P-H_Stoffe, a handloom weaving mill founded with the collaboration of two former Bauhaus students, Gertrud Preiswerk and Heinrich-Otto Hürlimann, then in a company, Handweberei Flora, which she was the sole owner of and operated until 1967. During this phase she made creative and experimental handwoven textiles that secured her increasing fame. In 1937 she was commissioned to make curtains for Zurich's cinema and participated in the Universal Exhibition in Paris; in 1968 she participated in the exhibition dedicated to 50 years of Bauhaus that opened at the Württembergischer Kunstverein; major museums around the world purchased her works; and solo exhibitions were dedicated to her, an example being the one organized by MoMa in New York in 1990, in which more than a hundred works by Gunta Stölzl and her student Anni Albers were exhibited. After her death in 1983, streets were named after her in the cities of Munich, Weimar and Erfurt. Gunta Stölzl, starting from a seemingly secondary activity such as applied art, was able to interpret the spirit of the Bauhaus and its great masters in an original way. She succeeded in carving out a significant space for herself in the organization of the school, enabling many young women artists to train in a lively environment and to express themselves freely. She produced bold works of definite artistic value, renewing the traditional forms of weaving.