TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: | 98 |
INTITOLATE A UOMINI: | 37 |
INTITOLATE A DONNE: | 3 |
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLATE A DONNE | |
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): | -- |
Sante, beate, martiri: | 1 Santa Brigida |
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: | -- |
Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: | -- |
Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): |
1
Ilaria Alpi (piazza)
|
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): | -- |
Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): | -- |
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): | -- |
Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): | -- |
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: | -- |
Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: | -- |
Atlete e sportive: | -- |
Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): | 1 Gemma Donati |
Fonte: dati gentilmente forniti dal Comune di Lamporecchio.
Censimento a cura di : Laura Candiani
Il 20 febbraio 2016 è stata intitolata una via a Maria Assunta Pierattoni, vittima di guerra, catturata dai fascisti locali e uccisa nella strage di Marzabotto a 49 anni.
Lamporecchio : toponomastica, letteratura, gastronomia.
Di Laura Candiani
Nella toponomastica di questo Comune della Valdinievole Est -alle pendici del Montalbano che lo separa dalla piana pistoiese- riguardo alle presenze maschili si nota una prevalenza di nomi legati sia all'antifascismo e alla Resistenza ( Amendola, fratelli Cervi, Salvo d'Acquisto), sia al dopo-guerra italiano. Spiccano i nomi di Di Vittorio,Togliatti, Berlinguer, Nenni, Pertini,La Malfa, per arrivare al ricordo degli “anni di piombo” con due vittime del terrorismo: Pio La Torre e Guido Rossa. Da evidenziare anche via Martiri del Padule, un ricordo che non manca in quasi tutti i Comuni della zona – alcuni solo sfiorati, altri tragicamente coinvolti nell'Eccidio del Padule ( 23 agosto 1944 ) che costò la vita a 175 persone, prevalentemente vecchi, donne e bambini. Fra gli uomini di cultura si nota la presenza della gloria locale Francesco Berni (1497-1535), un poeta che visse a lungo a Firenze e a Roma, molto noto all'epoca per il suo “Rifacimento dell'Or-lando Innamorato” in vernacolo toscano, ma ancora oggi apprezzato per le gustose “Rime facete” in cui si prendeva gioco della poesia cortese, capovolgendone con abilità il senso e i contenuti con esiti assai divertenti. Un altro scrittore a cui la cittadina deve molto è Giovanni Boccaccio; dalla sua penna è nato infatti l'indimenticabile personaggio di Masetto, protagonista della I novella della Terza giornata del “Decameron”; tutti ricordano il finto “mutolo” che lavora nel convento delle astute suore che se ne spartiscono equamente le piacevoli doti; non tutti forse ricordano il “miracolo” e lo strepitoso finale con Masetto -divenuto vecchio, padre e ricco- che se ne torna sereno a casa “avendo saputo la sua giovinezza bene adoperare”. Venendo all'ambito femminile si nota una curiosa e rara presenza: quella di Gemma Donati, di cui non si sa molto se non che fu moglie di Dante Alighieri. L'altro nome -e certo più interessante- è la grande Santa Brigida (XIV sec.) che si lega in un modo assai originale alla cittadina toscana (dove peraltro non si hanno tracce della sua presenza). Qui si trovava un convento di monache devote alla santa dette “brigidine” e a loro - secondo una accreditata tradizione – si deve nel XVI secolo l'invenzione di quelle piccole, friabili, sottili cialde rotonde dette appunto “brigidini”. La ricetta ha pochi semplici ingredienti : farina, zucchero, uova, anice, ma il trucco è la particolare “cottura” fra due lastre di ferro arroventate (a forma di pinza),le stesse usate dalle suore per confezionare le ostie. Ancora oggi sui brigidini (ormai realizzati in grandi quantità da macchinari industriali) si possono trovare impressi dei piccoli disegni stilizzati: un fiore, il sole, una girandola, proprio come suelle ostie da consacrare. Ben presto questo “trastullo speciale”(così lo definì l'Artusi nel 1891) si diffuse in Toscana e oltre, grazie ai “brigidinai” che trasportavano i dolcetti in grandi corbelli di vimini, poi soppiantati da bidoni di zinco che dovevano mantenere la fragranza e l'integrità delle fragilissime sfoglie. Con gli stessi ingredienti si confeziona anche un dolce tipico di Carnevale : il “berlin-gozzo”, bassa ciambella schiacciata, cotta direttamente su un foglio di carta speciale. Dopo queste dolcezze, parlando di gastronomia per Lamporecchio - e Larciano e l'area del Mon-talbano - non si può ignorare un prodotto locale di eccellenza: l'olio extravergine d'oliva,ma questa è un'altra storia... fatta di zuppe, ribollita, fett'unta, pappa col pomodoro, fagioli conditi, ancora ingredienti “poveri” per una cucina gustosa tipicamente toscana.