Reggio nell’Emilia, 10/04/1920 - Poli (RM), 04/12/1999 |
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Mandati: |
Assemblea Costituente |
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Progetti di legge presentati: |
166 |
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Presidente della Camera: |
VIII, IX e X Legislatura |
25/06/1946 - 31/01/1948 25/06/1946 - 31/01/1948 19/07/1946 - 31/01/1948 25/09/1947 - 31/01/1948 |
Membro Assemblea Costituente Gruppo comunista 28/06/1946 - 31/01/1948 (Segretario dal 11/02/1947 al 31/01/1948) Segretario Giunta delle Elezioni Membro Commissione per la Costituzione Membro I Sottocommissione Membro I Commissione per l’esame dei disegni di legge (subentra a Pietro Secchia) |
08/05/1948 - 24/06/1953 08/05/1948 - 24/06/1953 15/06/1948 - 24/06/1953 |
I Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo comunista, Segretario 01/06/1948 - 24/06/1953 Membro e Segretario della Giunta delle elezioni Membro VI Commissione (Istruzione e belle arti) |
25/06/1953 - 11/06/1958 01/07/1953 - 11/06/1958 |
II Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo comunista 21/07/1953 - 11/06/1958 Membro VI Commissione (Istruzione e belle arti) |
12/06/1958 - 15/05/1963 12/06/1958 - 15/05/1963 |
III Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo comunista 18/06/1958 - 15/05/1963 Membro II Commissione (Affari della Presidenza del Consiglio, Affari interni e di culto, Enti pubblici) |
16/05/1963 - 04/06/1968 01/07/1963 - 10/01/1967 02/01/1966 - 04/06/1968 |
IV Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo comunista 01/07/1963 - 04/06/1968 Membro I Commissione (Affari costituzionali, Organizzazione dello Stato, Regioni, Disciplina generale del rapporto di pubblico impiego) Membro IV Commissione (Giustizia) |
05/06/1968 - 24/05/1972 05/06/1968 - 24/05/1972 10/07/1968 - 02/09/1969 21/01/1969 - 24/05/1972 02/09/1969 - 24/05/1972 23/02/1971 - 24/05/1972 |
V Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo comunista, Membro e Vicepresidente 09/07/1968 - 24/05/1972 Membro Giunta per il regolamento Membro I Commissione (Affari costituzionali, Organizzazione dello Stato, Regioni, Disciplina generale del rapporto di pubblico impiego) Membro Rappresentanza della Camera nel Parlamento europeo Membro III Commissione (Affari esteri,Emigrazione) Membro Commissione parlamentare per il parere al Governo sui decreti da emanare in esecuzione dei trattati di Lussemburgo del 21 e 22/04/1970 (Bilancio, in sostituzione dei contributi finanziari degli stati membri con risorse proprie della comunità, regolamento dei finanziamenti della politica agricola comune) |
25/05/1972 - 04/07/1976 25/05/1972 - 04/07/1976 25/05/1972 - 04/07/1976 01/08/1972 - 04/07/1976 26/10/1972 - 04/07/1976 |
VI Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo comunista 25/05/1972 - 04/07/1976 Vicepresidente della Camera dei Deputati Membro III Commissione (Affari esteri, emigrazione) Membro Commissione parlamentare per il parere al governo sui decreti da emanare in esecuzione dei trattati di Lussemburgo del 21 e 22/04/1970 (Bilancio, in sostituzione dei contributi finanziari degli stati membri con risorse proprie della comunità, regolamento dei finanziamenti della politica agricola comune) Membro Rappresetanza italiana al Parlamento europeo |
05/05/1976 - 19/06/1979 15/07/1976 - 19/06/1979 27/07/1976 - 19/06/1979 06/10/1976 - 19/06/1979 |
VII Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo comunista 05/07/1976 - 19/06/1979 Membro Giunta per il regolamento Presidente I Commissione (Affari costituzionali) Membro Rappresentanza italiana al Parlamento europeo |
20/06/1979 - 11/07/1983 20/06/1979 - 11/07/1983 05/07/1979 - 11/07/1983 |
VIII Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo comunista 20/06/1979 - 11/07/1983 Presidente della Camera dei Deputati Presidente della Camera dei Deputati |
12/07/1983 - 01/07/1987 12/07/1983 - 01/07/1987 09/08/1983 - 01/07/1987 |
IX Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo comunista 12/07/1983 - 01/07/1987 Presidente della Camera dei Deputati Presidente Giunta per il regolamento |
02/07/1987 - 22/04/1992 02/07/1987 - 22/04/1992 16/07/1987 - 22/04/1992 |
X Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo comunista 09/07/1987 - 13/02/1991 Gruppo comunista - PDS 13/02/1991 - 22/04/1992 Presidente della Camera dei Deputati Presidente Giunta per il regolamento |
23/04/1992 - 14/04/1994 09/06/1992 - 14/04/1994 24/06/1992 - 09/10/1992 30/06/1992 - 14/04/1994 03/08/1992 - 14/04/1994 10/03/1993 - 14/04/1994 |
XI Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo comunista - PDS 30/04/1992 - 12/05/1992 Gruppo Partito Democratico della Sinistra 12/05/1992 - 14/04/1994 Membro III Commissione (Affari esteri e comunitari) Membro Commissione speciale per le politiche comunitarie Presidente Delegazione parlamentare italiana all'Assemblea della CSCE Membro Commissione parlamentare per le riforme istituzionali Membro Commissione parlamentare per le riforme istituzionali |
15/04/1994 - 08/05/1996 25/05/1994 - 03/05/1995 28/06/1994 - 30/06/1995 03/05/1995 - 08/05/1996 01/07/1995 - 08/05/1996 |
XII Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo progressisti-federativo 21/04/1994 - 08/05/1996 Membro I Commissione(Affari costituzionali) Membro Delegazione parlamentare italiana all’Assemblea della CSCE Membro III Commissione (Affari esteri) Membro Delegazione italiana all’Assemblea parlamentare della organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (CSCE) |
09/05/1996 - 29/05/2001 04/06/1996 - 18/11/1999 17/10/1996 - 18/11/1999 17/10/1996 - 18/11/1999 |
XIII Legislatura della Repubblica italiana (Camera) Gruppo Democratici di Sinistra / L’ulivo 15/05/1996 - 24/02/98 Membro III Commissione (Affari esteri) Membro Delegazione italiana all’Assemblea dell’Unione Europa occidentale Membro Delegazione italiana all’Assemblea del Consiglio d’Europa (Presidente dal 06/01/1999 al 18/11/1999) Dimissioni dal Mandato parlamentare accettate il 18 novembre 1999 |
Leonilde Iotti nacque a Reggio Emilia nel 1920 da una famiglia di condizioni non agiate; il padre era un ferroviere, perseguitato dal regime fascista per le sue idee socialiste, e dovette fare molti sacrifici per consentire alla figlia di terminare gli studi presso la facoltà di Lettere dell'Università Cattolica di Milano.
All'inizio del secondo conflitto mondiale Nilde si iscrisse al PCI e il suo impegno fra i partigiani della città natale le consentì di essere designata responsabile dei Gruppi di Difesa della Donna (GDD), struttura fondamentale nella guerra di Liberazione. Tali gruppi operativi femminili si proponevano di creare una rete di solidarietà e aiuto ai combattenti della Resistenza raccogliendo alimenti, medicinali e vestiti, garantendo attraverso le numerose staffette il mantenimento dei contatti tra un gruppo e l'altro, organizzando le evasioni dei partigiani dalle carceri, preparando le case-rifugio e trasportando volantini e armi. Nilde Iotti ricoprì, dal 1943, il ruolo più rischioso: quello di porta-ordini. Da responsabile del GDD di Reggio Emilia, Nilde si fece interprete di quella coscienza civile e politica, che le donne iniziarono a manifestare durante il periodo bellico, dopo secoli di esclusione dalla vita pubblica e dopo vent'anni di dittatura fascista.
A 26 anni, dopo il Referendum del 2 giugno 1946 e una breve esperienza nel Consiglio comunale di Reggio Emilia, Nilde fu eletta membro dell'Assemblea Costituente tra le fila del PCI, riuscendo a raccogliere quasi sedicimila preferenze. Lì, in quella che ella stessa definì come “la più grande scuola politica a cui abbia mai avuto occasione di partecipare anche nel prosieguo della mia vita politica”, prese parte attivamente alla Commissione dei 75, che ebbe il compito di redigere la bozza della futura Costituzione repubblicana da sottoporre all'intera Assemblea. In questa sede si occupò proprio della parte riguardante la famiglia e con forza ribadì la necessità di emancipare le donne in ogni campo socio-politico e garantire loro la piena dignità di cittadine.
Nell'ambito dei lavori della I Sottocommissione si batté per l'affermazione del principio della parità tra i coniugi, del riconoscimento dei diritti dei figli nati fuori dal matrimonio e delle famiglie di fatto. Si dichiarò, inoltre, nettamente contraria all'introduzione del principio dell'indissolubilità del matrimonio nel testo costituzionale.
Per tutta la sua carriera politica Nilde Iotti prese sempre le difese delle categorie più penalizzate, in primo luogo delle donne, e sempre dai banchi del PCI, partito dove fu pienamente accettata dopo la morte nel 1964 del suo compagno di vita, Palmiro Togliatti, che per lei aveva lasciato la moglie e un figlio creando un enorme scandalo sia dentro che fuori dal partito.
Dai GDD nacque un'importante associazione che dal 1944 in poi si occupò di creare un nuovo laboratorio politico e sociale femminile: l'Unione Donne Italiane (dal 2003 Unione Donne in Italia), della cui sezione di Reggio Emilia Nilde divenne segretaria nel primissimo dopoguerra. Le strade dell'UDI e della “Signora della Politica” resteranno estremamente affini: insieme si batteranno per la pensione alle casalinghe, per la riforma del diritto di famiglia del 1975, per il diritto al divorzio e all'aborto e per eliminare tutte le possibili forme di discriminazione nei riguardi delle donne.
Nilde Iotti ricoprì la carica di Presidente della Camera dal 1979 al 1992, un arco di tempo che copre ben tre legislature: è un primato che nessun altro riuscì ad eguagliare né prima né dopo di lei. In questo ruolo si segnalò per grande capacità di equilibrio, di mediazione e per la sua saggezza.
Nel 1993 ottenne la Presidenza della Commissione parlamentare per le riforme istituzionali. Nel 1997 venne eletta Vicepresidente del Consiglio d'Europa, dove già dall'anno precedente rivestiva anche l'incarico di presidente della delegazione italiana.
Tra i numerosi riconoscimenti della sua abilità politica ne vanno anche ricordati due, anche se non coronati da successo: nel 1987 ottenne un incarico di governo con mandato esplorativo da parte del Presidente della Repubblica Cossiga che si concluse senza esiti, è la prima donna e la prima esponente comunista ad arrivare così vicina alla Presidenza del Consiglio; nel 1992 fu la candidata di sinistra alla Presidenza della Repubblica.
Nel 1999 diede le dimissioni da tutti gli incarichi pubblici e si ritirò a vita privata per gravi motivi di salute; alla sua uscita dall'aula di Montecitorio le fu tributato un lunghissimo applauso. Morì poco dopo, il 4 dicembre 1999, nella clinica Villa Luana di Poli (Roma) per un arresto cardiaco.
Nel 2006, divenuto Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel discorso pronunciato alle Camere durante il giuramento, la ricordò con questa frase: «E ancora, abbiamo da contare –mi si lasci ricordare la splendida figura di Nilde Iotti– sulle formidabili risorse delle energie femminili non mobilitate e non valorizzate né nel lavoro né nella vita pubblica: pregiudizi e chiusure, con l'enorme spreco che ne consegue, ormai non più tollerabili».
Giulia Salomoni