foto di Linda Zennaro
Sapevate che il personaggio di Diabolik è stato partorito dalla fantasia di due donne, le sorelle Giussani? E che il busto di Grazia Deledda sul Pincio a Roma è opera di una scultrice sarda, Amelia Camboni? E che Tina Modotti è stata la fotografa ufficiale del movimento muralista messicano? E Benedetta Cappa, detta Benny, non fu da meno del più famoso marito Filippo Tommaso Marinetti, che di lei disse “ Ammiro il genio di Benedetta, mia uguale non discepola”?
Il Comune di Roma ha voluto rendere omaggio alle donne artiste, intitolando loro diciotto aree di circolazione; non sono tante, considerando che il totale delle strade ammonta a più di 16.000, secondo il rilevamento effettuato dal gruppo attivo su facebook “Toponomastica femminile”, sulla fonte del SITO ufficiale del Comune di Roma. Fatto un veloce calcolo, la percentuale è dello 0,1 %!
Il municipio più solerte è stato l’VIII, con l’intitolazione di quattro strade rispettivamente a Giovanna Marmochini Cortesi, ritrattista alla corte medicea tra ’600 e ’700, Antonietta Alessio Biscarra, miniaturista dell’800 e autrice di numerosi ritratti di personaggi del Risorgimento, Giulia Staderini Piccolo, pittrice romana del ’900, e Giovanna Garzoni. Ma proprio quest’ultimo nome è inciampato in un errore: la via che dalla sua istituzione si chiamava Gazzoni voleva essere intitolata in realtà a Garzoni, pittrice e miniaturista marchigiana del ‘600. Il cambio di consonante ben dimostra quanto poco la pittrice, nonostante il suo valore, fosse conosciuta. Dietro suggerimento del nostro gruppo con delibera n.189 del 04/07/2012 è stata apportata la correzione.
Nel XII municipio troviamo le fumettiste del ‘900: le sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani, ideatrici, come già detto, del famoso personaggio di Diabolik; Lina Buffolente, conosciuta come “la Signora del fumetto”, che ha dato vita a personaggi quali Colorado Kid, Calamity Jane, ha realizzato sia i testi sia i disegni per Lupo, Furio Mascherato, Tom Mix, Tom Bill, River Queen; un largo è dedicato a Tea Bertasi Bonelli, editrice per la casa Audace di Tex, dopo che l’aveva concepito nel 1948; e infine una scultrice sarda Amalia Camboni, nata nel 1913 a Villamassargia, morta a Roma nel 1985, autrice tra l’altro del busto di Grazia Deledda al Pincio. Scrittrice e pittrice, esponente del Futurismo, fu Benedetta Cappa, ricordata nel XIII Municipio: allieva di Giacomo Balla, moglie di Filippo Tommaso Marinetti, riuscì a emergere all’interno di un gruppo dichiaratamente maschilista.
Altra pittrice e giornalista, celebrata nel XIII Municipio è Maria Grandinetti Mancuso, calabrese di nascita, che nel 1918 partecipò alla Mostra d’arte indipendente, unica donna accanto a Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, attraverso i quali si avvicinò alla pittura metafisica.
Nello stesso municipio un’altra via è dedicata infine a Edita Broglio, che studiò a Parigi, ma poi si stabilì a Roma dove entrò in contatto con gli artisti della Secessione; col marito, Mario Broglio, collaborò alla rivista “Valori Plastici”; la sua pittura è vicina all’avanguardia russa, al Blaue Reiter e più tardi alla corrente del “Realismo magico”.
foto di Andrea Virgilio
Il VII Municipio ricorda in un largo la pittrice nativa di Anticoli Corrado, Pasquarosa Marcelli Bertoletti, e in una via Emma Gaggiotti sposata all’inglese Richards. Mary Pandolfi de Rinaldis è ricordata nel X e la fotografa Tina Modotti nell’XI. Il XVII celebra la nobildonna romana Marianna Dionigi, vissuta nel pieno dei grandi cambiamenti politici e sociali in Europa tra fine ‘800 e inizio ‘900, donna dai molteplici interessi, dalla letteratura alla poesia, dalla pittura alla musica. La miniaturista Maria Felicita Tibaldi dà il nome a una strada del XVIII Municipio e infine il ponte pedonale di Villa Pamphili è dedicato alla pittrice, vera protagonista femminile della Storia dell’arte europea del ‘600, Artemisia Gentileschi.
foto di Linda Zennaro