Toponomastica femminile al museo di Hammerfest

Hammerfest logo400

 

Oltre il circolo polare artico troviamo Hammerfest, una delle città più a Nord del mondo: 5.000 abitanti, un agglomerato di case ordinate ai piedi di una collinetta, una cattedrale, un porto ed il Museum of Post-War Reconstruction for Finnmark. Se ci si passa in estate, quando il cielo è sempre chiaro e il sole non tramonta mai, è piacevole visitarla magari in attesa di imbarcarsi sul “postale dei fiordi”.

 HammerfestÈ così che una “toponomasta in vacanza” decide di entrare al museo. È una visita molto interessante, ci si immerge nel passato, negli usi, nei costumi e nelle vicende del popolo del Finnmark.….. tante sale spaziose e poi……. pannelli di toponomastica al femminile!!! Affisse a una parete, le foto di tante donne, accanto a brevi biografie e a un articolo di un giornale norvegese del 1913. Ci sono anche le immagini delle vie dedicate a queste donne…… evidentemente le toponomaste si danno da fare anche a queste latitudini e rivendicano il diritto di avere altre intitolazioni di vie a donne che sono state dimenticate.

Tutto ci saremmo aspettate tranne che, nella progredita e femminista Norvegia, ci fosse ancora bisogno di evidenziare una discriminazione toponomastica. Sorridiamo e tentiamo di tradurre i testi affissi sui pannelli… nulla, è scritto tutto in norvegese. E allora non resta altro da fare che fotografare, sperando in una traduzione postuma. Per un attimo non ci si sente più in vacanza, parte questa sorta di “sete di conoscenza settoriale” che lascia un po’ stupiti i nostri compagni di viaggio che si staccano lasciandoci vagabondare per le strade con il naso in su e ci abbandonano ai nostri itinerari di genere. Ritorniamo al museo, ci muniamo di mappe e su queste troviamo le strade intitolare alle donne. Ma chi sono queste donne? Il pensiero corre subito veloce al gruppo Toponomastica Femminile, lontano 7.000 chilometri. Al rientro infatti, grazie a Maria Pia Ercolini e alla sua amica traduttrice Tina Sunde, scopriamo che Olaug Haug, Snefrida Nilsen e Jenny Kummeneje sono state delle figure politiche locali dell’inizio del Novecento.

Snefrida Nilsen (1881-1931) era considerata una forza motrice per la sensibilizzazione ai problemi femminili: prima donna del partito laburista della sua città, si occupò di far crescere la coscienza politica delle donne.

Hammerfest.EsterRizzo.scelta300Olaug Haug (1902-2000) aderì a numerosi comitati e giunte comunali ed è stata la prima donna del Finnmark a entrare in Parlamento. Fu Presidente dell’Associazione Casalinga di Hammerfest, la prima in Norvegia dedicata alle casalinghe. Olaug faceva anche parte di un’orchestra di archi e suonava il violino; nel 1994 ha ricevuto il Premio Culturale Comunale di Hammerfest per questo suo incarico. Sono donne che hanno lavorato in quello specifico territorio, in quelle terre così lontane per noi, buie e ricoperte di ghiaccio per quasi sei mesi all’anno, luminose solo per un breve periodo. Ci aveva colpito proprio la luce di Hammerfest, pensavamo di non dimenticare questa luminosità ma c’è un’altra luce che ci porteremo sempre dentro: quella scaturita dallo stupore di questa mostra, interpretata quasi come un segno del destino, e dalla certezza che le donne ad ogni latitudine non si fermano mai…… sempre attente a studiare, elaborare, chiedere per ottenere un riequilibrio dei generi in tutti i campi.