Toponomastica femminile: buone pratiche in Comune

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L’Antisala dei Baroni nel Castelnuovo meglio noto come Maschio Angioino, luogo simbolo e sede civica della città di Napoli ha accolto “Toponomastica femminile”, il progetto nazionale che si prefigge l’obiettivo di rendere più “rosa” l’elenco italiano di strade, piazze e vicoli. Diversi i temi affrontati: la presentazione alla cittadinanza della delibera n.42 del 3ottobre 2012 che ha prodotto il nuovo regolamento sulla toponomastica per il Comune di Napoli, che prevede di adottare i criteri del riequilibrio di genere.

Dopo l’audizione del Gruppo di Toponomastica femminile di Napoli presso le Commissioni consiliari Pari Opportunità (presieduta dal Consigliere Gennaro Esposito) e Beni Comuni e Toponomastica (presieduta da Amodio Grimaldi), la giunta e il Consiglio Comunale dopo l’introduzione di alcune indicazioni chiave volute dalla Presidente della Commissione Regolamenti e Presidente della Consulta delle Elette Consigliera Simona Molisso, la capitale del Sud Italia è dotata di un regolamento Toponomastico modello per le altre amministrazioni comunali d’Italia. La partecipazione attiva ai lavori del gruppo di “Toponomastica femminile” ha permesso di introdurre nel deliberato elementi importanti quali la scelta di personaggi femminili rilevanti nella storia cittadina. La rosa dei nomi da scegliere nella città di Partenope è ricca e sorprende constatare quanta parte della storia sia ancora non registrata ufficialmente. Per questa ragione il gruppo napoletano di Toponomastica femminile avendo ricevuto sostegno nell’iniziativa ha inteso avviare a partire dal Convegno, insieme con l’istituzione comunale, una campagna conoscitiva e avviare una discussione sui nomi che si potrebbero proporre con le relative motivazioni innescando, in ciascun quartiere della città, anche con iniziative “di strada”, una riflessione tra i cittadini e cittadine per una scelta condivisa e diffondere una idea di cultura e valore delle attività delle donne nel corso della storia di Napoli.

Per questa ragione il Convegno è stata l’occasione ufficiale per riflettere sulla delibera, lanciare il concorso dedicato alla scuole superiori in previsione dell’otto marzo “Tre strade tre donne per l’otto marzo” con il concorso fotografico e di idee a cui hanno già aderito il Liceo Margherita di Savoia, il Liceo Eleonora Pimentel Fonseca, l’ Istituto Serra, il Liceo Linguistico Tommaso Campanella. L’Accademia di Belle Arti di Napoli prestigiosa istituzione si è con l’occasione unita con il gruppo Toponomastica femminile, annunciando di voler curare la sezione dedicata alle donne dell’arte e dello spettacolo dal titolo “Le strade delle artiste”. L’indagine si svolgerà a tutto campo sulle donne protagoniste delle arti visive e dello spettacolo la cui presenza è stata significativa e spesso misconosciuta nella storia nazionale. Le entusiastiche e partecipate adesioni del Centro Archivio Donne e del Centro Studi Canadesi Società e Territori dell’Università degli Studi di Napoli l’Orientale, la Federazione Nazionale degli Insegnanti, l’ Associazione “Donne e Scienza” la Società Italiana delle Letterate e la Società italiana delle Storiche sottolineano come l’intento di compensare e dare luce all’operato femminile, in ogni settore, negli spazi universitari con le iniziative di Toponimi in campus, e soprattutto contribuendo a divulgare un movimento culturale di pensiero e di sensibilizzazione che possa portare alla realizzazione di quelle buone pratiche che rivoluzionino il modo di sentire comune, fino a dare rilevanza a quei percorsi di genere che l’ associazione americana del “Boston Women’s Heritage Trail” anch’essa sostenitrice del convegno napoletano ha realizzato nella città statunitense. Il convegno, coordinato e moderato da Giuliana Cacciapuoti del Comitato scientifico di Toponomastica femminile, ha previsto i saluti istituzionali del sindaco Luigi de Magistris e dei consiglieri Amodio Grimaldi, Gennaro Esposito e Simona Molisso (Presidente della Consulta delle Elette), nonché gli interventi di Livia Capasso (Referente Regione Lazio di “Toponomastica femminile”), Daniela Sautto (Referente Regione Campania di “Toponomastica femminile”), Antonella Rinaldi (già Interna presso il Consolato Generale d’Italia a Boston) e Pina Arena (Referente Sezione Didattica Toponomastica femminile). Vivo il successo e l’attenzione del pubblico che ha apprezzato sia l’impegno culturale e scientifico sia il valore civico dell’iniziativa.

L’augurio è che si inizi a Napoli a guardare al mondo e alle cose che ci circondano con uno sguardo plurale, ricordando le nostre radici, la storia con la S maiuscola e la storia di tutti i giorni:il progresso e il cambiamento della comunità nasce dalla condivisone di modi di pensare differenti. Nominare le strade ricordando tutto questo è l’impegno per la città di Toponomastica femminile.